Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it
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L’articolo <strong>di</strong> giornale, breve, sintetico, tagliente, <strong>di</strong>venta<br />
l’arma per lui più acconcia per <strong>di</strong>vulgare il <strong>pensiero</strong> proprio e <strong>di</strong> altri,<br />
per stroncare le false ver<strong>it</strong>à e i falsi profeti, per combattere, insomma,<br />
la sua battaglia non sul piano della cultura aridamente libresca, bensì<br />
su quello della cultura viva, sbocciante dalle idee e dai fatti che<br />
quoti<strong>di</strong>anamente nascono e muoiono nel turbinio incessante della<br />
v<strong>it</strong>a. La sua vocazione <strong>di</strong> giornalista parte, quin<strong>di</strong>, da una posizione<br />
teoreticamente giustificata e rivela non il gusto superficiale e<br />
<strong>di</strong>lettantesco del gazzettiere, ma, al contrario, la viva esigenza <strong>di</strong><br />
provare al vaglio dell’esperienza quoti<strong>di</strong>ana certe convinzioni<br />
derivantigli da una seria consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>.<br />
Comincia nel 1914, come si è già detto, la sua attiv<strong>it</strong>à<br />
giornalistica, che egli proseguì poi fino alla morte. Fu questa attiv<strong>it</strong>à<br />
che rese particolarmente noto <strong>Tilgher</strong> al gran pubblico che lo<br />
apprezzò molto soprattutto come cr<strong>it</strong>ico drammatico.<br />
Russo notò che non a caso <strong>Tilgher</strong> si sentì attratto dalla cr<strong>it</strong>ica<br />
teatrale, in quanto il teatro “era imme<strong>di</strong>ata e vibrante<br />
rappresentazione, gusto spettacolare, cinematografia vivente del<br />
“Fuoco Eracl<strong>it</strong>eo” da cui il nostro uomo era come attirato e<br />
affascinato” 1 . Inoltre accettò volentieri una attiv<strong>it</strong>à che gli avrebbe<br />
consent<strong>it</strong>o <strong>di</strong> verificare, nell’esercizio della cr<strong>it</strong>ica mil<strong>it</strong>ante, la vali<strong>di</strong>tà<br />
delle sue idee sull’arte. E questo appunto <strong>di</strong>stingue (lo nota anche il<br />
Russo) i suoi articoli <strong>di</strong> cr<strong>it</strong>ica drammatica dalla congerie <strong>di</strong> cronache<br />
teatrali <strong>di</strong> cui fu fecondo il decennio tra il 1920 e il 1930 che vide<br />
affermarsi autori sconcertanti, primo fra i quali Pirandello.<br />
Gli “Stu<strong>di</strong> sul teatro contemporaneo” e “La scena e la v<strong>it</strong>a”,<br />
pubblicati rispettivamente nel ’23 e nel ’25, sono il risultato e il<br />
compen<strong>di</strong>o della sua attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> cr<strong>it</strong>ico drammatico la quale contribuì,<br />
come si è detto, ad un maggiore approfon<strong>di</strong>mento dei problemi<br />
dell’estetica.<br />
1 Luigi Russo – La cr<strong>it</strong>ica letteraria contemporanea, Bari – Volume II, pag. 267.<br />
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