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Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it

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Le forme storiche della v<strong>it</strong>a morale sono state fino ad ora<br />

quattro e sono appunto quelle fondate sul desiderio, sul <strong>di</strong>stacco,<br />

sull’amore e sulla conoscenza; potrebbero esserne inventate domani<br />

delle altre: “Come venti secoli prima <strong>di</strong> Gesù, l’amore era certo una<br />

potenza psichica caoticamente mescolata con le altre e nessuno<br />

pensava <strong>di</strong> farne l’asse e il centro della v<strong>it</strong>a, e la sant<strong>it</strong>à (stile<br />

dell’amore) era un’ invenzione <strong>di</strong> là da venire, così può benissimo<br />

pensarsi che da una potenza psichica oggi confusa con le altre una<br />

ininterrotta serie <strong>di</strong> genii della v<strong>it</strong>a morale possa estrarre con un lavoro<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>eci o venti secoli un nuovo stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a, un nuovo tipo <strong>di</strong> uomo” 1 .<br />

Alla luce <strong>di</strong> questo estremo relativismo anche quella forma <strong>di</strong><br />

v<strong>it</strong>a morale, quel “piano” che nasce dalla conoscenza e mette capo<br />

alla saggezza non è che una delle possibili vie trovate dall’uomo in un<br />

particolare sta<strong>di</strong>o del suo sviluppo storico.<br />

Nella analisi che egli compia in “Filosofia delle morali” del<br />

processo attraverso il quale dal cieco impulso, cui si riduce la v<strong>it</strong>a<br />

pura, si sale, me<strong>di</strong>ante la riflessione, al <strong>pensiero</strong> e quin<strong>di</strong> alla<br />

conoscenza, egli ripete più o meno proce<strong>di</strong>menti e idee già presenti in<br />

altri saggi, o in altre parti della stessa “Filosofia delle morali”. E’<br />

particolarmente importante la sua definizione della libertà e la<br />

spiegazione della genesi <strong>di</strong> essa. La libertà nasce quando l’essere non<br />

solo si conosce come fonte dei suoi atti, ma acquista anche coscienza<br />

<strong>di</strong> essere o non essere lui a porre un atto determinato, quando cioè<br />

acquista coscienza <strong>di</strong> poter scegliere fra più azioni possibili. Ora,<br />

poiché la libertà è scelta fra i possibili e i possibili non sussistono che<br />

nella coscienza, la libertà non è che nella coscienza:”non vi è altra<br />

libertà che la coscienza della libertà. L’essere è libero esclusivamente<br />

in quanto e perché si sa libero” 2 . La conseguenza è che l’in<strong>di</strong>viduo è<br />

tanto più libero quanto più è cosciente e quanto più agisce, quin<strong>di</strong>,<br />

secondo idee.<br />

1 <strong>Tilgher</strong>: “Moral<strong>it</strong>à”, pag. 141<br />

2 <strong>Tilgher</strong>: “Filosofia delle Morali”, pag 203<br />

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