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Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it

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violentemente contrastava con la visione apocal<strong>it</strong>tica della prossima<br />

catastrofe <strong>di</strong> tutta la civiltà contemporanea <strong>di</strong> cui <strong>Tilgher</strong> già in quegli<br />

anni venne atteggiandosi a profeta.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o dei relativisti, che egli ebbe il mer<strong>it</strong>o <strong>di</strong> far conoscere<br />

fra i primi in Italia, lo portava sempre più lontano da ogni forma <strong>di</strong><br />

storicismo, sia da quello idealistico che gli appariva come l’ultima<br />

manifestazione del razionalismo illuministico e quin<strong>di</strong> come la defin<strong>it</strong>iva<br />

espressione del trionfo economico e pol<strong>it</strong>ico della borghesia, sia da<br />

quello “profetico” <strong>di</strong> Marx auspicante l’inv<strong>it</strong>abile catastrofe della<br />

società borghese e l’avvento <strong>di</strong> una nuova uman<strong>it</strong>à. Ma soprattutto<br />

contro lo storicismo idealistico, contro quella filosofia crociana <strong>di</strong> cui<br />

pure s’era nutr<strong>it</strong>o – e neppure questo fenomeno è raro nella storia del<br />

primo novecento – si appuntano le sue cr<strong>it</strong>iche più vivaci.<br />

Nella conclusione del suo saggio sulla filosofia del “Come se”<br />

<strong>di</strong> Hans Vaihinger egli esprime nel suo sol<strong>it</strong>o stile appassionato e vivace<br />

la sua avversione per lo storicismo dominante e la sua fede nella forza<br />

non solo <strong>di</strong>struttiva ma anche ricostruttiva del dubbio: “<strong>Il</strong> formidabile<br />

movimento o<strong>di</strong>erno che dallo storicismo svolge il relativismo e lo<br />

scetticismo universale è, dunque, niente altro che lo sforzo che le forze<br />

profonde della v<strong>it</strong>a, nuove e perciò rivoluzionarie, compresse dalla<br />

ideologia storicistica dominante, <strong>di</strong>vinizzatrice del passato e, in nome<br />

<strong>di</strong> esso, negatrice dell’avvenire, fanno per scrollare il ferreo gioco ed<br />

aprirsi il varco alla luce. E’ un bisogno profondo <strong>di</strong> azione che sottostà<br />

all’affermazione relativistica che tutto è finzione, che i confini tra ver<strong>it</strong>à<br />

ed errore fluiscono, ondeggiano, si confondono. <strong>Il</strong> dubbio scettico è<br />

l’arma con cui l’Irrazionalismo e il Volontarismo, romanticismo<br />

dell’avvenire, attraverso la negazione dell’affermazione, insorgono<br />

contro lo storicismo, romanticismo del passato e tentano demolirlo. <strong>Il</strong><br />

dubbio <strong>di</strong> oggi prepara la fede intransigente <strong>di</strong> domani. Attraverso il<br />

dubbio alla fede, attraverso il no al si”. 1<br />

1 <strong>Tilgher</strong> Relativisti contemporanei. Roma, 1913. Pag. 34-35<br />

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