Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it
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immobile e fissa, vuole anche una concezione del mondo nella quale<br />
tra il senso e la ragione, tra la carne e lo spir<strong>it</strong>o, tra la materia e il<br />
<strong>pensiero</strong>, tra la terra e il cielo, tra l’esperienza e la ragione, vaneggia<br />
un abisso assoluto, vuole un chiericato contemplativo, metafisico,<br />
ascetico, teologale, in<strong>di</strong>fferente alla terra, ai suoi bisogni, ai suoi valori,<br />
alle sue lotte, alle sue trage<strong>di</strong>e. Questa concezione è quella che ha<br />
eliminato la storia dal <strong>pensiero</strong> fino a un secolo fa. Ma la storia ha<br />
perciò forse meno grondato <strong>di</strong> lacrime e <strong>di</strong> sangue?”. 1<br />
Non tra<strong>di</strong>sce la sua missione il chierico che fortemente sente i<br />
problemi e si getta nella mischia abbandonando l’alta posizione da<br />
cui un tempo guardava sereno e sprezzante le incomposte convulsioni<br />
della v<strong>it</strong>a: l’ideale metafisico <strong>di</strong> Spinosa, cui si ispira Julien Benda nel<br />
determinare l’alta missione dei chierici, è sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nel mondo<br />
moderno, secondo <strong>Tilgher</strong>, dall’ideale romantico dell’azione<br />
stemperantesi nei varii aspetti della polemica e <strong>di</strong> un <strong>pensiero</strong> che si<br />
nutre dei contingenti motivi della tecnica, della pol<strong>it</strong>ica, della<br />
economia.<br />
Siffatto ideale della cultura doveva necessariamente<br />
allontanare <strong>Tilgher</strong> dalla serena concezione dello storicismo crociano,<br />
portandolo verso il relativismo e l’antistoricismo e, sul piano pratico,<br />
verso il giornalismo mil<strong>it</strong>ante.<br />
La educazione idealistica e crociana <strong>di</strong> cui, come tutti quasi i<br />
pensatori <strong>it</strong>aliani del primo cinquantennio del Novecento, avrebbe<br />
serbato durevolissime tracce, venne gradatamente cedendo alle<br />
sollec<strong>it</strong>azioni dei pragmatisti e relativisti contemporanei.<br />
I suoi saggi su “Arte, conoscenza e realtà” (1911) e sulla teoria<br />
del “Pragmatismo trascendentale” (1915) segnano le tappe <strong>di</strong> questa<br />
svolta decisiva nella storia della sua formazione intellettuale.<br />
Si manifesta in essi l’insod<strong>di</strong>sfazione del suo spir<strong>it</strong>o inquieto per<br />
quella specie <strong>di</strong> santificazione della Storia che aveva portato Croce a<br />
conciliare Hegel e Vico e per quella morale ottimistica che<br />
1 <strong>Tilgher</strong> – “Julien Benda e il tra<strong>di</strong>mento dei chierici” Roma, 1930. Pag. 13.<br />
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