Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it
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<strong>di</strong>ce, impugnarla “non nelle sue applicazioni e conseguenze, ma nella<br />
ra<strong>di</strong>ce stessa del suo essere.”<br />
I punti essenziali <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>ssenso sono dunque: a) l’arte non è<br />
conoscenza perché è al <strong>di</strong> qua dell’autocoscienza; b) l’arte non è<br />
intuizione <strong>di</strong> uno stato passionale né in atto, né in via <strong>di</strong> placamento,<br />
né già spento; c) l’arte non è pura rappresentazione, non è pura<br />
contemplazione, non cost<strong>it</strong>uisce un semplice “momento” <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a<br />
spir<strong>it</strong>uale, altrimenti sarebbe un’attiv<strong>it</strong>à che non investirebbe tutto<br />
l’uomo; d) l’arte non può pertanto essere <strong>di</strong>staccata dal complesso<br />
della v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale e sociale.<br />
Nella sua polemica anticrociana <strong>Tilgher</strong> fissa soprattutto i punti<br />
negativi dell’estetica <strong>di</strong> Croce, <strong>di</strong>mostrando a suo modo che cosa<br />
l’arte non è. bisogna rilevare che tali cr<strong>it</strong>iche nascono da una<br />
esigenza teoretica <strong>di</strong>versa da quella crociana, perché partono da<br />
una visione <strong>di</strong>namica ed attivistica dell’arte che ben corrisponde,<br />
come si è detto, a quello che fu il clima che si manifestò in parte<br />
dell’Europa dopo la <strong>di</strong>ffusione del crocianesimo.<br />
Dopo aver <strong>di</strong>mostrato che cosa l’arte non è nella parte<br />
centrale della sua “Estetica” <strong>Tilgher</strong> deve <strong>di</strong>mostrare che cosa l’arte è.<br />
Naturalmente è molto più facile scuotere qualche pilastro della teoria<br />
crociana, peraltro ampiamente contestata da tanti,non solo da<br />
<strong>Tilgher</strong>, che non contrapporle un altro e<strong>di</strong>ficio parimenti armonico e<br />
strutturalmente saldo. Perciò l’estetica <strong>di</strong> <strong>Tilgher</strong> si mostra più ricca <strong>di</strong><br />
fermenti e <strong>di</strong> intuizioni, più animata da quella interna tensione spir<strong>it</strong>uale<br />
da cui è mossa tutta l’opera sua, che fondata su soli<strong>di</strong> presupposti<br />
teoretici e validamente articolata nei suoi corollari.<br />
Concetto centrale dell’ estetica <strong>di</strong> <strong>Tilgher</strong> è che l’arte è “amor<br />
v<strong>it</strong>ae” e non intuizione <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a vissuta. Tra arte e v<strong>it</strong>a esiste un <strong>di</strong>vario<br />
profon<strong>di</strong>ssimo che ne fa due cose assolutamente <strong>di</strong>verse. Lo spir<strong>it</strong>o<br />
nell’atto in cui desidera e vuole è dominato tutto dalla passione e dal<br />
desiderio, vive nell’ansia dell’appagamento, si protende verso<br />
l’oggetto delle sue aspirazioni cosicché, tranne quell’oggetto, niente<br />
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