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Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it

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interprete. Tanto più ciò è necessario in quanto la sua dottrina estetica<br />

si inserisce in quello che può definirsi il suo sistema filosofico, se <strong>di</strong><br />

sistema vero e proprio può parlarsi; deriva perlomeno da presupposti<br />

coerentemente legati a quelli che sono i motivi più accentuati e<br />

costanti del suo <strong>pensiero</strong>.<br />

Si è già visto come trattando del problema della conoscenza<br />

<strong>Tilgher</strong> ponesse un particolare impegno nel mostrare che in nessun<br />

modo l’intuizione può considerarsi una forma <strong>di</strong> conoscenza, essendo<br />

la conoscenza sintesi <strong>di</strong> intuizione e concetto. L’intuizione artistica non<br />

può dunque essere, come afferma Croce, una prima forma <strong>di</strong><br />

conoscenza. Questo punto resta fermo in tutta la teoria tilgheriana e<br />

viene costantemente ripreso ed approfon<strong>di</strong>to in tutti i saggi <strong>di</strong> estetica.<br />

Nei c<strong>it</strong>ati “Lineamenti <strong>di</strong> estetica e <strong>di</strong> logica” si insiste sul<br />

carattere sintetico della conoscenza che è unificazione assoluta, cioè<br />

necessaria ed universale, del molteplice. La molteplic<strong>it</strong>à già per il fatto<br />

che è posta come tale implica la sintesi, implica cioè il riconoscimento<br />

della ident<strong>it</strong>à dello spir<strong>it</strong>o nella molteplic<strong>it</strong>à dei suoi momenti. Lo spir<strong>it</strong>o<br />

che si pone come oggetto <strong>di</strong> sé è conoscenza <strong>di</strong> sé, autocoscienza,<br />

ident<strong>it</strong>à assoluta <strong>di</strong> soggetto e oggetto. Ma l’autocoscienza<br />

presuppone come suo precedente ideale la coscienza: l’Io non può<br />

porsi come “Io= Io” se non è stato prima semplice “Io”. Ora questo<br />

momento idealmente anteriore all’autocoscienza, questo momento in<br />

cui l’Io non conosce sé come tale è l’attiv<strong>it</strong>à pura che<br />

imme<strong>di</strong>atamente si esaurisce nel suo prodotto e questa attiv<strong>it</strong>à pura,<br />

che è un<strong>it</strong>a <strong>di</strong> soggetto e oggetto, è appunto l’attiv<strong>it</strong>à estetica. 1 I<br />

concetti o categorie e le forme della pura molteplic<strong>it</strong>à (spazio e<br />

tempo) sono quin<strong>di</strong> presenti nell’attiv<strong>it</strong>à imme<strong>di</strong>ata e sost<strong>it</strong>uiscono<br />

quella inscin<strong>di</strong>bile un<strong>it</strong>à che è l’attiv<strong>it</strong>à pura come sintesi imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong><br />

soggetto e oggetto.<br />

1 <strong>Tilgher</strong>: “Lineamenti <strong>di</strong> estetica e <strong>di</strong> logica” in “Teoria del pragmatismo trascendentale”. Pagg. 6-<br />

16.<br />

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