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Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it

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quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> ogni conoscenza, è agire e volere: quando invece si afferma,<br />

come fa Croce, la prior<strong>it</strong>à della conoscenza sull’agire e sul volere e si<br />

fa quin<strong>di</strong> della conoscenza il dato ultimo, non si riesce più ad<br />

intendere come le immagini reali si <strong>di</strong>stinguono dalle irreali, le vere<br />

dalle false.<br />

La seconda questione – se la intuizione pura sia conoscenza –<br />

è strettamente connessa alla prima e viene da <strong>Tilgher</strong> risolta, in fondo,<br />

con argomentazioni non molto <strong>di</strong>verse.<br />

Egli parte dall’assoluta coincidenza fra teoria della storia e<br />

teoria della conoscenza. E’ l’attiv<strong>it</strong>à storicizzante dello spir<strong>it</strong>o quella<br />

che afferma esistenti o inesistenti le immagini della intuizione o del<br />

senso: è questa attiv<strong>it</strong>à che fornisce allo spir<strong>it</strong>o il mondo degli oggetti.<br />

Se, dunque, conoscere è storicizzare, cioè esistenzializzare, non può<br />

esservi altra conoscenza che quella storica, sintesi <strong>di</strong> soggetto e<br />

oggetto, <strong>di</strong> intuizione e concetto. Ne deriva che, se la conoscenza è<br />

sintesi <strong>di</strong> intuizione e <strong>di</strong> concetto, né l’intuizione né il concetto per sé<br />

presi sono conoscenza. Croce invece concepisce l’intuizione per sé<br />

presa, cioè uno dei termini della sintesi, come conoscenza e perciò è<br />

costretto a parlare <strong>di</strong> sintesi non <strong>di</strong> opposti ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinti. Invano: la<br />

coincidenza <strong>di</strong> conoscenza e storia non viene affatto chiar<strong>it</strong>a ma solo<br />

dogmaticamente affermata. 1<br />

Le medesime insufficienze della teoria crociana – salvo che<br />

per un solo aspetto – si r<strong>it</strong>rovano, secondo <strong>Tilgher</strong>, nella filosofia <strong>di</strong><br />

Gentile.<br />

Gentile supera l’errore crociano della <strong>di</strong>stinzione tra<br />

conoscere e volere, e insieme decisamente afferma come unica<br />

forma <strong>di</strong> conoscenza l’atto concreto del <strong>pensiero</strong> pensante, che è<br />

ident<strong>it</strong>à <strong>di</strong> filosofia e storia.<br />

L’atto puro gentiliano è <strong>pensiero</strong> come sintesi <strong>di</strong> soggetto e<br />

oggetto, <strong>di</strong> <strong>pensiero</strong> e pensato. Ma se viene così salvata l’ident<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />

1 <strong>Tilgher</strong>: “Teoria del pragmatismo trascendentale”. Pagg. 309-316. “<strong>Il</strong> concetto della storia della<br />

conoscenza nell’idealismo <strong>it</strong>aliano contemporaneo”. Pagg. 140-150<br />

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