Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it

II La teoria della conoscenza
Fin dalle prime esperienze filosofiche Tilgher si propose di
elaborare una teoria della conoscenza e della storia partendo dal
pan-eticismo fichtiano. I primi saggi di lui su tali argomenti, che videro
la luce nella rivista “Il Conciliatore” diretta dal Borghese e che poi
furono rifusi e modificati nella “Teoria del pragmatismo
trascendentale”, manifestano l’esigenza vivissima da parte di un
lettore sensibile ed acuto di penetrare il più intimo senso dell’idealismo
contemporaneo per superarne le antinomie e conservarne il valore
etico e l’afflato spirituale. Perché, infatti, nel quadro della filosofia
europea agli inizi del secolo XX l’idealismo, pur con le sue
manchevolezze, parve a Tilgher l’unica dottrina gnoseologica ed
etica che si elevasse ad una visione integrale del mondo, rifuggendo
sia dalle aridità pseudo-scientifiche degli epigoni del positivismo che
dalle astrattezze logiche degli antipositivisti.
Proprio da un esame attento delle correnti logiche e
gnosologiche contemporanee partì Tilgher per orientarsi verso
l’idealismo e insieme verso quella che egli considerò la sua revisione e
rivalutazione dell’idealismo stesso.
Nel positivismo egli non tardò a vedere la più grave forma di
dogmatismo, come quello che afferma risolutamente l’esistenza
oggettiva delle cose indipendentemente da ogni attività dello spirito
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