ebook1_Ebook01 Modulo 1.pdf - ViVapo
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Sergio Margarita - ECDL e Open Source © 2009 - 2010 31 <strong>Modulo</strong> 1 - Concetti di base dell'ICT<br />
CD (ROM, R, RW) 650/700 MB Media Ottica<br />
DVD (ROM, RW) Da 4,7 a 17 GB Media Ottica<br />
Chiave USB/Scheda SD Da 256 MB a 16 GB Elevata Semiconduttori (stato solido)<br />
Unità di rete/Dischi di rete Molto elevata Elevata (condizionata<br />
alla velocità della rete)<br />
Magnetica<br />
Ormai l'hardware del vostro PC non ha quasi più segreti per voi (si fa per dire)! Va notato che i costruttori<br />
sono restii a fornire informazioni dettagliate sui loro prodotti, le loro caratteristiche e la loro architettura,<br />
preferendo tutelarli con brevetti e altri sistemi di protezione.<br />
Attenzione<br />
Oggi, si sta diffondendo un altro modello, sulla scia del movimento FLOSS che ha<br />
ispirato questa serie di IBUQ ECDL & Open Source, che si basa sull'idea che la<br />
condivisione della conoscenza consenta maggiore innovazione e vantaggi per<br />
tutta la società. Quest'idea comincia timidamente a fare capolino anche fra i<br />
produttori di hardware, attraverso l'hardware aperto o hardware Open Source che<br />
mette a disposizione gli schemi di costruzione, i file di progetto e il software di<br />
base necessari alla costruzione e al funzionamento di componenti e schede. Un<br />
esempio italiano è rappresentato da Arduino (http://arduino.cc) (Figura 38).<br />
Così chiamata in onore del re Arduino di Ivrea, primo re d'Italia fra il 1002 e il<br />
1014, è una scheda che può essere usata per controllare sensori e luci ed è un<br />
esempio di hardware Open Source che ha riscosso un successo internazionale.<br />
Nato all'Interaction Design Institute di Ivrea, dall'idea di Massimo Banzi, uno degli<br />
insegnanti con la collaborazione di David Cuartielles e di alcuni studenti, è stato<br />
pensato per rispondere all'esigenza di creare progetti artistici robotizzati a basso<br />
costo. Con un investimento di 3000 euro nel 2005, sono state costruite le prime<br />
200 schede e dato l'interesse che l'oggetto aveva suscitato nel mondo, hanno<br />
deciso di dare la possibilità di usare “la conoscenza” necessaria alla sua<br />
costruzione con licenze d'uso libere (più precisamente licenze Creative Commons<br />
che analizzeremo in modo approfondito nel capitolo sul software). Le schede<br />
quindi possono essere costruite in proprio o acquistate: oggi Arduino può contare<br />
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