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Sergio Margarita - ECDL e Open Source © 2009 - 2010 134 Modulo 1 - Concetti di base dell'ICT ed esadecimale dei caratteri utilizzati dal computer. I primi computer non disponevano di interfacce grafiche e le stampanti dei centri di calcolo utilizzava strisce di carta, chiamati moduli continui, per produrre i cosiddetti tabulati che non contenevano immagini ma solo caratteri. L'inizio e la fine di una stampa era indicata da una pagina (chiamata separator) che presentava una grande scritta (il banner) ottenuta combinando i singoli caratteri, per consentire agli operatori addetti la separazione e la distribuzione ai legittimi proprietari del risultato dei propri lavori. Attenzione La ridotta espressività consentita da quegli strumenti non impedì tuttavia la nascita e la diffusione della cosiddetta ASCII ART, che consentiva di rappresentare con linee, punti, parentesi e pochi altri caratteri, qualsiasi tipo di immagine: su Internet potrete facilmente trovare intere collezioni di disegni come quello seguente, ma anche molto più elaborati. .---. |o_o | |:_/ | // \ \ (| | ) /'\_ _/`\ \___)=(___/ Fonte http://www.chris.com/ASCII Un'altra forma di espressione basata sui caratteri è costituita dalle “faccine” o “emoticon”. Sono ormai entrati nel linguaggio comune attraverso gli SMS (i messaggi brevi inviati via cellulare) e possono essere considerati a tutti gli effetti un'eredità dell'ASCII ART. Nella Tabella 1 a fianco sono riportati alcuni esempi (vanno letti ruotando il capo di 90 gradi verso sinistra). 1.0.2.3 Descrivere le caratteristiche di una immagine digitale Successivamente, queste forme espressive rudimentali sono state sostituite dalle rappresentazioni grafiche Realizzato esclusivamente per Studente - Powered By Aula01
Sergio Margarita - ECDL e Open Source © 2009 - 2010 135 Modulo 1 - Concetti di base dell'ICT vere e proprie. Non solo l'interfaccia è diventata grafica ma si sono diffusi disegni, immagini e fotografie come nuove forme espressive. Interfaccia grafica Per facilitare il dialogo fra gli esseri umani con i computer sono state sviluppate le interfacce grafiche (GUI, Graphical User Interface) che consentono all'utente di visualizzare le informazioni, rappresentandole come oggetti su cui agire. Per far ciò, si è scelto di ricreare nel computer una tipica situazione d'uso, immaginando di trovarsi seduti alla scrivania (desktop). Sulla scrivania è facile trovare strumenti (tools) come la calcolatrice, penne e matite, fogli ma anche cartelline (folders) che contengono pratiche (files). In realtà oggi che i personal computer non sono utilizzati solo per scopi amministrativi questa metafora è considerata parzialmente superata, per questo soprattutto i PC destinati ai bambini utilizzano metafore diverse. Immagini digitali Le interfacce grafiche sono basate sulle immagini e a loro volta consentono di gestire immagini digitali. Ma come avviene la codifica di un'immagine in modalità digitale, in modo che possa essere memorizzata, visualizzata e stampata? La modalità più semplice è quella detta a mappa di bit, o formato bitmap, in cui l'immagine viene scomposta in una sequenza di punti colorati, chiamati pixel (picture element). Ogni pixel contiene una serie di informazioni relative al suo colore e alla sua intensità. Se l'immagine è in bianco e nero sarà sufficiente un bit per ogni pixel, rappresentando per esempio il bianco con 1 e il nero con 0. Se l'immagine è a colori o in toni di grigio servono maggiori informazioni per descrivere ogni pixel (la luminosità, la saturazione) e cioè uno o più byte, con conseguente maggiore occupazione di memoria. Le combinazioni di colori si ottengono a partire da tre componenti di base (RGB) (Figura 72) che corrispondono ai colori: • R (Red): rosso • G (Green): verde • B (Blue): blu. A seconda della codifica adoperata, può cambiare il numero di byte usati dal singolo pixel e di conseguenza lo spazio in memoria occupato dall'immagine. Una codifica spesso utilizzata è quella detta Truecolor in cui ogni componente di colore occupa un byte, con un valore compreso fra 0 a 255 gradazioni del singolo Realizzato esclusivamente per Studente - Powered By Aula01 Formati bitmap Figura 72: Componenti RGB TIFF - Tagged Image File Format
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vere e proprie. Non solo l'interfaccia è diventata grafica ma si sono diffusi disegni, immagini e fotografie<br />
come nuove forme espressive.<br />
Interfaccia grafica<br />
Per facilitare il dialogo fra gli esseri umani con i computer sono state sviluppate le interfacce grafiche (GUI,<br />
Graphical User Interface) che consentono all'utente di visualizzare le informazioni, rappresentandole come<br />
oggetti su cui agire. Per far ciò, si è scelto di ricreare nel computer una tipica situazione d'uso, immaginando<br />
di trovarsi seduti alla scrivania (desktop). Sulla scrivania è facile trovare strumenti (tools) come la<br />
calcolatrice, penne e matite, fogli ma anche cartelline (folders) che contengono pratiche (files). In realtà oggi<br />
che i personal computer non sono utilizzati solo per scopi amministrativi questa metafora è considerata<br />
parzialmente superata, per questo soprattutto i PC destinati ai bambini utilizzano metafore diverse.<br />
Immagini digitali<br />
Le interfacce grafiche sono basate sulle immagini e a loro volta consentono di gestire immagini digitali. Ma<br />
come avviene la codifica di un'immagine in modalità digitale, in modo che possa essere memorizzata,<br />
visualizzata e stampata? La modalità più semplice è quella detta a mappa di bit, o formato bitmap, in cui<br />
l'immagine viene scomposta in una sequenza di punti colorati, chiamati pixel (picture element). Ogni pixel<br />
contiene una serie di informazioni relative al suo colore e alla sua intensità.<br />
Se l'immagine è in bianco e nero sarà sufficiente un bit per ogni pixel, rappresentando per esempio il bianco<br />
con 1 e il nero con 0.<br />
Se l'immagine è a colori o in toni di grigio servono maggiori informazioni per descrivere ogni pixel (la<br />
luminosità, la saturazione) e cioè uno o più byte, con conseguente maggiore occupazione di memoria.<br />
Le combinazioni di colori si ottengono a partire da tre componenti di base (RGB) (Figura 72) che<br />
corrispondono ai colori:<br />
• R (Red): rosso<br />
• G (Green): verde<br />
• B (Blue): blu.<br />
A seconda della codifica adoperata, può cambiare il numero di byte usati dal singolo pixel e di conseguenza<br />
lo spazio in memoria occupato dall'immagine. Una codifica spesso utilizzata è quella detta Truecolor in cui<br />
ogni componente di colore occupa un byte, con un valore compreso fra 0 a 255 gradazioni del singolo<br />
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Figura 72:<br />
Componenti<br />
RGB<br />
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