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Sergio Margarita - ECDL e Open Source © 2009 - 2010 114 Modulo 1 - Concetti di base dell'ICT 8. Che bello Internet! Che cosa posso fare e cosa non posso fare? Poiché su Internet non esistono confini geografici, si potrebbe avere l'impressione (errata!) che non esistano regole e che si possa fare qualsiasi cosa, attingendo a piene mani. Non è così! E' quindi utile avere le idee chiare su quello che è legale e quello che non lo è. In questa parte, prenderemo quindi in esame: • i vari tipi di software e le diverse licenze • il copyright a tutela dei contenuti e dei programmi • le norme per la protezione dei dati personali. 1.6.1.4 Comprendere i termini shareware, freeware, software libero Abbiamo già visto che, attraverso Internet, si possono prelevare contenuti che possono essere coperti dal diritto d'autore (si veda il successivo punto 1.6.1.1) e non essere pertanto liberamente riutilizzabili. Oltre a documenti e informazioni, attraverso la rete si possono scaricare programmi e applicazioni software. Anche in questo caso occorre sapere se e come questi possono essere utilizzati. Il software può infatti essere distribuito con licenze che offrono all'utente gradi di libertà variabili e ne definiscono le modalità d'uso. Vediamole in dettaglio: • shareware: questa licenza consente all'utente di scaricare il software dalla rete, installarlo e utilizzarlo per un periodo limitato. Allo scadere del termine di prova, il software può smettere di funzionare a meno che non si paghi quanto richiesto dall'autore, oppure continuare a funzionare ma indicando in modo evidente che si tratta di un software utilizzato gratuitamente oltre il periodo di prova, per esempio con avvisi ripetuti oppure con indicazioni sugli elaborati prodotti • freeware: questa licenza consente all'utente di utilizzare il software liberamente e in modo gratuito, senza limiti di tempo (è tuttavia possibile che sussistano alcuni limiti di utilizzo, nel caso in cui l'azienda venda un software analogo e più potente). Gli autori mantengono il copyright del prodotto e non consentono all'utente di rivendere il prodotto • public domain (pubblico dominio): con questa locuzione si indicano i beni e le informazioni di cui nessuno Realizzato esclusivamente per Studente - Powered By Aula01

Sergio Margarita - ECDL e Open Source © 2009 - 2010 115 Modulo 1 - Concetti di base dell'ICT può appropriarsi in modo esclusivo e che sono disponibili a chiunque. Il software libero e Open Source merita un approfondimento maggiore. Anche perché è proprio l'oggetto di questa serie di IBUQ. Esso consente generalmente all'utente un utilizzo senza limiti, né di tempo né di altro tipo. Viene inoltre distribuito il codice sorgente che può essere modificato dall'utente. Esistono delle differenze fra il software libero e quello Open Source. Il software libero si basa sulle seguenti quattro libertà fondamentali, come teorizzato da Richard Stallman, fondatore e ideologo del movimento: • libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo (chiamata "libertà 0") • libertà di studiare il programma e modificarlo ("libertà 1") • libertà di copiare il programma in modo da aiutare il prossimo ("libertà 2") • libertà di migliorare il programma e di distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio ("libertà 3"). Il software Open Source nasce per rendere più appetibili e praticabili anche al mondo commerciale i principi del software libero. Open Source Initiative (OSI) è la fondazione che gestisce la Open Source Definition in cui sono stabiliti i principi che consentono di dichiarare se una licenza è libera. In generale la sigla FLOSS (Free Libre Open Source Software) consente di indicare in modo onnicomprensivo le suddette due famiglie di software. Il FLOSS può essere distribuito con diverse licenze. Le più diffuse sono: • GNU/GPL (GNU General Public License), che garantisce le quattro libertà fondamentali e impone l'utilizzo della stessa licenza anche per le opere derivate • GNU/LGPL (GNU Lesser General Public License), che a differenza della precedente consente l'utilizzo di parti di software anche all'interno di software proprietario o commerciale, a patto che le parti coperte dalla licenza siano ridistribuite liberamente • GNU/FDL (GNU Free Documentation License), una licenza specifica per documentazione e materiali didattici • EUPL (European Union Public Licence), la licenza europea per l'Open Source approvata dalla OSI il 4 marzo 2009 per armonizzare la licenza GPL alle leggi degli stati membri. A metà strada fra il copyright e le licenze libere si collocano le licenze Creative Commons, ideate da Lawrence Lessig nel 2001 e il cui adattamento della versione 2.5 al sistema giuridico italiano è stato Realizzato esclusivamente per Studente - Powered By Aula01

Sergio Margarita - ECDL e Open Source © 2009 - 2010 115 <strong>Modulo</strong> 1 - Concetti di base dell'ICT<br />

può appropriarsi in modo esclusivo e che sono disponibili a chiunque.<br />

Il software libero e Open Source merita un approfondimento maggiore. Anche perché è proprio l'oggetto di<br />

questa serie di IBUQ. Esso consente generalmente all'utente un utilizzo senza limiti, né di tempo né di altro<br />

tipo. Viene inoltre distribuito il codice sorgente che può essere modificato dall'utente. Esistono delle<br />

differenze fra il software libero e quello Open Source.<br />

Il software libero si basa sulle seguenti quattro libertà fondamentali, come teorizzato da Richard Stallman,<br />

fondatore e ideologo del movimento:<br />

• libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo (chiamata "libertà 0")<br />

• libertà di studiare il programma e modificarlo ("libertà 1")<br />

• libertà di copiare il programma in modo da aiutare il prossimo ("libertà 2")<br />

• libertà di migliorare il programma e di distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la<br />

comunità ne tragga beneficio ("libertà 3").<br />

Il software Open Source nasce per rendere più appetibili e praticabili anche al mondo commerciale i principi<br />

del software libero. Open Source Initiative (OSI) è la fondazione che gestisce la Open Source Definition in<br />

cui sono stabiliti i principi che consentono di dichiarare se una licenza è libera. In generale la sigla FLOSS<br />

(Free Libre Open Source Software) consente di indicare in modo onnicomprensivo le suddette due famiglie<br />

di software.<br />

Il FLOSS può essere distribuito con diverse licenze. Le più diffuse sono:<br />

• GNU/GPL (GNU General Public License), che garantisce le quattro libertà fondamentali e impone l'utilizzo<br />

della stessa licenza anche per le opere derivate<br />

• GNU/LGPL (GNU Lesser General Public License), che a differenza della precedente consente l'utilizzo di<br />

parti di software anche all'interno di software proprietario o commerciale, a patto che le parti coperte dalla<br />

licenza siano ridistribuite liberamente<br />

• GNU/FDL (GNU Free Documentation License), una licenza specifica per documentazione e materiali<br />

didattici<br />

• EUPL (European Union Public Licence), la licenza europea per l'Open Source approvata dalla OSI il 4<br />

marzo 2009 per armonizzare la licenza GPL alle leggi degli stati membri.<br />

A metà strada fra il copyright e le licenze libere si collocano le licenze Creative Commons, ideate da<br />

Lawrence Lessig nel 2001 e il cui adattamento della versione 2.5 al sistema giuridico italiano è stato<br />

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