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Il "Cesare Alfieri" da Istituto a FacoltЮ di Scienze ... - Storia di Firenze

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SANDRO ROGARI<br />

nalitaÁ, quando avanzava la convinzione che questa attuazione potesse limitare<br />

lo strapotere dei partiti.<br />

Molto vicini e quasi ispirati <strong>da</strong>lle tematiche maraniniane erano due stu<strong>di</strong>osi<br />

formatisi in via Laura e che avrebbero avuto altrove una brillante carriera:<br />

Guglielmo Negri e Paolo Ungari che stu<strong>di</strong>avano in modo pionieristico<br />

l'apparato dei partiti sotto il profilo organizzativo e sociologico. Spreafico<br />

si de<strong>di</strong>cava all'analisi dei programmi; Weiss, incaricato <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> del<br />

giornalismo, approfon<strong>di</strong>va l'influenza della stampa quoti<strong>di</strong>ana sulla competizione<br />

elettorale. Di nuovo Spreafico con Ammassari stu<strong>di</strong>avano i son<strong>da</strong>ggi<br />

elettorali, allora tema del tutto ine<strong>di</strong>to in Italia, come argomento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

e in larga misura come prassi; mentre Ar<strong>di</strong>goÁ , Lotti e Zanfarino analizzavano<br />

i risultati elettorali a Bologna, in Romagna e in Sardegna. Spadolini<br />

affrontava il tema delle relazioni fra cattolici e socialisti anticipando l'apertura<br />

a sinistra, mentre Passigli concludeva il volume con un saggio bibliografico<br />

sugli stu<strong>di</strong> elettorali, soprattutto in prospettiva comparata. Era un<br />

volume che certo rivelava qualche incertezza <strong>di</strong> metodo ed un certo eclettismo,<br />

ma che allora aveva un valore assolutamente innovativo nel panorama<br />

degli stu<strong>di</strong> italiani.<br />

<strong>Il</strong> volume sul Parlamento italiano curato <strong>da</strong> Sartori resta una pietra miliare<br />

delle analisi sul ceto politico. E Á un volume <strong>di</strong>chiaratamente inter<strong>di</strong>sciplinare<br />

che intende riunire competenze statistiche, storiche, costituzionalistiche<br />

e politologiche. Pre<strong>di</strong>eri sviluppoÁ un'accurata analisi della produzione<br />

legislativa anche con un taglio comparativo soprattutto nei confronti del<br />

Parlamento britannico. A fronte del proliferare delle cosiddette leggine<br />

avanzava la necessitaÁ del «decentramento della funzione legislativa» 138<br />

sul modello inglese. Comparativo era anche l'approccio <strong>di</strong> Sartori che operava<br />

uno stu<strong>di</strong>o delle eÂlites: elettive, partitiche ed extra partitiche arrivando<br />

ad in<strong>di</strong>viduare con spirito prettamente maraniniano due mali nel Parlamento<br />

italiano, il trasformismo e la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> partito. Sartori proponeva<br />

un'analisi empirica della <strong>di</strong>pendenza dei parlamentari <strong>da</strong>lle segreterie dei<br />

partiti e sviluppava una comparazione col caso inglese. Somogyi, docente<br />

<strong>di</strong> Statistica alla ``<strong>Cesare</strong> Alfieri'', proponeva uno spaccato attento all'estrazione<br />

socio economica dei parlamentari, al livello d'istruzione, ai canali<br />

d'accesso e ad altre <strong>di</strong>mensioni d'analisi quantitativa. Lotti, infine, sviluppava<br />

a partire <strong>da</strong>lle elezioni del 1909 un'analisi <strong>di</strong> lungo periodo della circolazione<br />

delle eÂlites parlamentari. <strong>Il</strong> volume fu e forse resta a tutt'oggi la<br />

138 S. SOMOGYI-L. LOTTI-A. PREDIERI-G. SARTORI, <strong>Il</strong> Parlamento italiano 1946-1963, cit.,<br />

p. 255.<br />

Ð 714 Ð

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