Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia
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quell'esemplare, dal messinese naturalista figurato, fu raccolto nel<br />
calcano pliocenico <strong>di</strong> Messina, dove questa specie abbonda, e la<br />
T. ampuìla manca. Inoltre lo stesso Brocchi accenna tra le varie<br />
località le Calabrie, dove la T. Scillae è assai comune.<br />
Il Philippi rapportando nel primo volume della sua opera, alla<br />
T. ampulla, e nel secondo volume alla T. grand is tutte le gran<strong>di</strong><br />
Terebratule della Sicilia e del Napolitano, vi ha insieme confuso<br />
la T. Scillae.<br />
Il Galvani alla T. ampulla riferisce la grande specie <strong>di</strong> S. Fi-<br />
lippo inferiore presso Messina, dove non havvi che la T. Scillae.<br />
Il Costa figura la T. Scillae riferendola alla T. gran<strong>di</strong>s del<br />
Blum.<br />
Il Bronn 1' ha confusa con tutte le gran<strong>di</strong> specie terziarie.<br />
10 stesso l'ho rapportata ora dlV ampulla ed ora alla gran<strong>di</strong>s.<br />
Le fìg. 1 a 5 della tavola III, ed 1 della IV della mia monografia<br />
dei Brachiopo<strong>di</strong> terziarii messinesi rappresentano benissimo questa<br />
specie.<br />
11 Davidson finalmente, nel suo ultimo lavoro sui Brachiopo<strong>di</strong><br />
italiani, ha riunito, come <strong>di</strong>cemmo <strong>di</strong> sopra, alla T. gran<strong>di</strong>s Vam-<br />
pitlla, e tra i varii esemplari illustrati uno ve ne ha del messinese<br />
che spetta alla T. Scillae (Tav. XVIII, fìg. 1).<br />
Ciononostante è ben certo che la T. Scillae è specie <strong>di</strong>stintissima<br />
e dall' ampulla e dalla gran<strong>di</strong>s.<br />
L' esame accurato e comparativo che mi fu dato <strong>di</strong> compiere<br />
sui caratteri interni <strong>di</strong> molti in<strong>di</strong>vidui, m'indusse alla <strong>di</strong>stinzione,<br />
e volli de<strong>di</strong>care la specie al celebre Scilla, che pel primo la figurò.<br />
La forma allungata dall' apparecchio apofisario, la pochissima<br />
variabilità nella forma e nella prominenza delle pieghe, sono ca-<br />
ratteri che la <strong>di</strong>stinguono eminentemente dalla T. ampulla, che<br />
non perviene giammai alle gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni a cui giunge la T.<br />
SciUae. La forma <strong>di</strong>stintissima, e la <strong>di</strong>sposizione e la estensione<br />
delle impressioni muscolari appena impresse, il <strong>di</strong>fetto completo <strong>di</strong><br />
depressione attorno il delti<strong>di</strong>o, la sottigliezza delle valve che si<br />
conserva negli adulti, le linee ra<strong>di</strong>anti o esilissime costole ec. ec,<br />
valgono benissimo a <strong>di</strong>stinguerla dalla T. ampulla e dalla T.<br />
gran<strong>di</strong>s. Inoltre la T. gran<strong>di</strong>s, riconoscesi a prima giunta per la<br />
larghezza e provenienza dell' apice che è poco curvo, siccome pel<br />
delti<strong>di</strong>o appariscente allungato e cinto da due larghe depressioni<br />
laterali, siccome per l'apparecchio apofisario.