Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia

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— 70 - Dimensioni Un grande esemplare del pliocene di Valanidi presso Reggio 77mm Un altro esemplare della medesima provenienza 77mm » » » 79 » » » » 67 » Un esemplare del calcare pliocenico presso Messina 74 » » » » 75 » > » » 56 » Un esemplare delle Argille plioceniche di Barcellona 66 » » » » 63 » » » » 63 » » » » 52 » Un esemplare del pliocene di Siracusa 57 » » » » 55 » Un esemplare di Lipari 55 » » » » 54 » Uno giovane di Valanidi 20 » » di Barcellona 19 » Rapporti e differenze 66 mm , ', 66mm , , 53» , 62» i , , 55».. , 53 » , , 50 » , i 42 » , , 55 » , , 50» , , 38» , i 39 > , i 47 » , , 46 » , , 43 » , i 18 » ', , 15 » , 41 mm , 40 mm , 45» 44» 43» 40» 33» 40» 35 » 44» 29» 32 » 37» 26» 32 » 7 » 9 ». La grande specie testé descritta è molto variabile nella sua forma generale, essendo or breve ed ora allungata, ora regolarmente rigon- fia, ed ora molto gibbosa, ma assai costante nei suoi caratteri speci- fici, che benissimo la distinguono dalle specie affini, perchè non mostrano mai transazioni verso quelle. Essa varia pochissimo intanto pel carattere delle pieghe poco marcate, che in qualche raro esemplare solamente divengono un pò 1 meglio distinte verso la regione frontale, ma non vi ha esempio in cui si sviluppi una piega mediana sulla grande valva, siccome quasi costantemente si osserva appena distinta nella T. ampulla. Né si vede mai una depressione tra le due pieghe della valva dorsale. Questa bella specie dal Brocchi sin'oggi è stata confusa con al- tre, infatti il Brocchi la riunisce alla sua T. ampulla, citando la figura dello Scilla, che alla mia specie si appartiene, essendoché
— 71 — quell'esemplare, dal messinese naturalista figurato, fu raccolto nel calcano pliocenico di Messina, dove questa specie abbonda, e la T. ampuìla manca. Inoltre lo stesso Brocchi accenna tra le varie località le Calabrie, dove la T. Scillae è assai comune. Il Philippi rapportando nel primo volume della sua opera, alla T. ampulla, e nel secondo volume alla T. grand is tutte le grandi Terebratule della Sicilia e del Napolitano, vi ha insieme confuso la T. Scillae. Il Galvani alla T. ampulla riferisce la grande specie di S. Fi- lippo inferiore presso Messina, dove non havvi che la T. Scillae. Il Costa figura la T. Scillae riferendola alla T. grandis del Blum. Il Bronn 1' ha confusa con tutte le grandi specie terziarie. 10 stesso l'ho rapportata ora dlV ampulla ed ora alla grandis. Le fìg. 1 a 5 della tavola III, ed 1 della IV della mia monografia dei Brachiopodi terziarii messinesi rappresentano benissimo questa specie. 11 Davidson finalmente, nel suo ultimo lavoro sui Brachiopodi italiani, ha riunito, come dicemmo di sopra, alla T. grandis Vam- pitlla, e tra i varii esemplari illustrati uno ve ne ha del messinese che spetta alla T. Scillae (Tav. XVIII, fìg. 1). Ciononostante è ben certo che la T. Scillae è specie distintissima e dall' ampulla e dalla grandis. L' esame accurato e comparativo che mi fu dato di compiere sui caratteri interni di molti individui, m'indusse alla distinzione, e volli dedicare la specie al celebre Scilla, che pel primo la figurò. La forma allungata dall' apparecchio apofisario, la pochissima variabilità nella forma e nella prominenza delle pieghe, sono caratteri che la distinguono eminentemente dalla T. ampulla, che non perviene giammai alle grandi dimensioni a cui giunge la T. SciUae. La forma distintissima, e la disposizione e la estensione delle impressioni muscolari appena impresse, il difetto completo di depressione attorno il deltidio, la sottigliezza delle valve che si conserva negli adulti, le linee radianti o esilissime costole ec. ec, valgono benissimo a distinguerla dalla T. ampulla e dalla T. grandis. Inoltre la T. grandis, riconoscesi a prima giunta per la larghezza e provenienza dell' apice che è poco curvo, siccome pel deltidio appariscente allungato e cinto da due larghe depressioni laterali, siccome per l'apparecchio apofisario.
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