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Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia

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— 38 —<br />

1844. Terebratula vitrea, Philippi, Enum. ec, Voi. II, pag. 66.<br />

1845. » affinis, Calcara, Cenno sui molluschi viventi<br />

e fossili <strong>di</strong> Sicilia, pag. 48.<br />

1847. » » (partim) Aradas, Descriz. delle conch.<br />

foss. <strong>di</strong> Gravitelli, pag. 14.<br />

1850. » minor, Suess, Ueber <strong>di</strong>e Wohnsitze der Bra-<br />

chiopoden.<br />

1861. » » T. Davidson, On recent terebratulae<br />

(Ann. and Mag. ec), pag. 12.<br />

1862. > affinis, Gr. Seguenza, Notizie succinte intorno<br />

ec, pag. 19, 26, 32.<br />

1862. » » G. Seguenza, Sulla formazione mioce-<br />

nica <strong>di</strong> Sicilia, pag. 7.<br />

1864. » minor, T. Davidson, Outline of the geol. of<br />

the maltes e Islanda ec, p. 8, f. 8.<br />

1865. » minor e Lyelliana, Seguenza, Pai. mal., Bra-<br />

chiopo<strong>di</strong>, pag. 21, T. I, f. 8-13.<br />

1870. » » Davidson, onltalian tertiary brachiop.,<br />

p. 9, tav. XVII, f. 14, t. XIX, f. 5.<br />

Sin da lungo tempo si <strong>di</strong>scute sulla <strong>di</strong>stinzione specifica <strong>di</strong> que-<br />

sto brachiopodo denominato dal Philippi T. minor, ma da esso<br />

riunito alla T. vitrea, col titolo <strong>di</strong> varietà. Da quell'epoca i con-<br />

chiologi sono stati <strong>di</strong>visi in riguardo al modo <strong>di</strong> considerare la T.<br />

minor, se bisogna cioè riguardarla siccome specie <strong>di</strong>stinta, ovvero<br />

ritenerla siccome varietà della vitrea.<br />

Io non fui sicurissimo della mia opinione allorché scrissi la mo-<br />

nografìa dei Brachiopo<strong>di</strong>, ma oggi convinto ecco le ragioni per le<br />

quali credo che la T. minor debbasi siccome <strong>di</strong>stinta specie ritenere.<br />

Nei caratteri esteriori sembrerebbe quasi impossibile trovarne<br />

alcuno che valga a <strong>di</strong>sgiungerla dalla T. vitrea, eccetto la piccio-<br />

lezza costantissima, la forma essendo estremamente variabile e<br />

presentando quasi tutte le variazioni che assume la T. vitrea; ma<br />

la più comune è una forma molto gibbosa ed alquanto allungata,<br />

che non si vede d'or<strong>di</strong>nario nella T. vitrea.<br />

Ciò nonostante io credo avere riconosciuto un carattere pel<br />

quale la specie che esamino siccome <strong>di</strong>stintissima bisogna che si<br />

ritenga. Se si esamina la linea <strong>di</strong> commissura delle due valve, qua-<br />

lunque sia la variazione della conchiglia, bisogna che si riconosca<br />

che essa presenta sui lati una curvatura più o meno manifesta, la

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