Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia
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conteneva la raccolta de' molluschi nu<strong>di</strong>, che <strong>di</strong>versamente non mi<br />
sarei trovato in grado <strong>di</strong> scrivere queste pagine; ciò nonostante,<br />
non potendo presentemente occuparmi seriamente <strong>di</strong> quelli ani-<br />
mali, uè <strong>di</strong> <strong>Malacologia</strong> europea in genere, e prevedendo <strong>di</strong> non<br />
potermene occupare nemmeno in un avvenire prossimo, colgo<br />
quest'incontro, in cui mi <strong>di</strong>rigo al nostro pubblico malacofilo, per<br />
far sapere al medesimo che, secondo il mio costume, sono <strong>di</strong>sposto<br />
a cedere gratuitamente la mia raccolta <strong>di</strong> Limaci a chi, per avven-<br />
tura, si occupasse specialmente e <strong>di</strong> proposito <strong>di</strong> questa famiglia<br />
<strong>di</strong> molluschi; semprechè egli si proponga e prometta <strong>di</strong> pubblicare<br />
entro breve tempo una monografia generale della medesima, o<br />
quanto meno una monografia dei Limaci dell'alta Italia.<br />
Parma, marzo 1871.<br />
P. Strobei,.<br />
Osservazioni critiche sulla Gyclonassa Italica. Issel,<br />
<strong>di</strong> M. Paulucci.<br />
Da un anno circa avevo scritto al signor Direttore del Hullct-<br />
tino Malacólogico alcune critiche osservazioni sulla Cyclonassa<br />
italica descritta nel prefato Ballettino, 1869, a pag. 79, pregandolo<br />
a volerle comunicare al signor Issel, bramando che prima <strong>di</strong><br />
renderle <strong>di</strong> pubblica ragione per mezzo della stampa, egli ne<br />
potesse prender cognizione, e ne riconoscesse la giustezza.<br />
Varie circostanze hanno ritardato fin qui questo resultato, ma<br />
ora sono in grado <strong>di</strong> presentarle ai Conchiologhi che credo debbano<br />
applau<strong>di</strong>re quando la nomenclatura si sbarazza <strong>di</strong> un nome<br />
inutile. j<br />
Comincio per <strong>di</strong>re che so per esperienza quanto è facile la cri-<br />
tica, e <strong>di</strong>fficile la scienza. Questa lo è doppiamente, oserei <strong>di</strong>re,<br />
per noi, poiché siamo eccessivamente scarsi, anzi quasi del tutto<br />
privi <strong>di</strong> biblioteche, ove poter stu<strong>di</strong>are e confrontare le specie.<br />
D'altra parte le collezioni sono, rare, quelle ben stu<strong>di</strong>ate partico-<br />
larmente. E come se queste due <strong>di</strong>fficoltà non fossero bastante-<br />
mente gravi, bisogna pure aggiungervi quella non meno seria <strong>di</strong><br />
•una quantità <strong>di</strong> volumi, opuscoli, piccole memorie <strong>di</strong>sseminate,<br />
nelle quali sono state fin qui descritte le specie delle nostre coste.