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Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia

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— 20 —<br />

non ha lo scudo unicoloro, ma bensì orinato da macchie nerastre;<br />

ed in rari esemplari <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a e del Trentino non posso<br />

<strong>di</strong>scernere intorno all' orifizio respiratorio alcuna marginatura, cioè<br />

alcun orlo colorito <strong>di</strong>fferentemente dal resto del cappuccio. Mentre<br />

nell'esemplare <strong>di</strong> Transilvania, sebbene <strong>di</strong> tinta generale nerastra,<br />

pure si <strong>di</strong>stingue, come in<strong>di</strong>cai, intorno al detto orifìcio un cerchio<br />

nero più intenso, all'opposto, in un in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> colorazione simile,<br />

<strong>di</strong> Merano, nel Tirolo cisalpino, il margine <strong>di</strong> quell' apertura è più<br />

chiaro, cioè <strong>di</strong> colore giallo aranciato, analogamente a quanto il<br />

dottor Bettoni osservò nella sua var. C elegans, dal colore fonda-<br />

mentale grigio, che ha l'orlo dell'orifizio della respirazione bian-<br />

castro.<br />

Rispetto alla colorazione del <strong>di</strong>sco locomotore va rimarcato che i<br />

suoi lembi sono sempre <strong>di</strong> colore più oscuro verso la punta, mentre<br />

verso la parte anteriore presentano talora la stessa tinta del mezzo,<br />

e che allora il passaggio dall' una all' altra colorazione si fa per<br />

mezzo <strong>di</strong> punteggiature minutissime, nebulose, nerastre, quali le<br />

osservò il Bettoni nella sua var. elegans. Verso la punta esse vanno<br />

sempre più aumentando ed ingrandendo, finché si fondono, e dal<br />

lato opposto invece <strong>di</strong>ventan sempre più rade e più fini. Pare che<br />

la maggiore o minore intensità del colore oscuro del lembo del<br />

piede sia in rapporto coli' età, cioè, che questo carattere <strong>di</strong>stintivo<br />

vada maggiormente esprimendosi col crescere dell'in<strong>di</strong>viduo.<br />

La tinta della carena varia alquanto: non solo può essere rossa,<br />

aranciata, gialla, citrina, bianca, come avvertii <strong>di</strong>già, ma benanco<br />

carnea, carnea aranciata, gialla carnea, nera violacea. Tale colora<br />

x zione, analogamente a quanto osservasi nel L. Doriae ( ), in taluni<br />

in<strong>di</strong>vidui continua sul dorso in una zona o linea me<strong>di</strong>ana sino<br />

allo scudo, in altri invece non lo raggiunge, ed in questo caso la<br />

fascia o va sfumando gradatamente, o scompare poco a poco, inter-<br />

rompendosi <strong>di</strong> tratto in tratto, ossia formando una serie <strong>di</strong> macchie.<br />

Il colorito fondamentale del corpo dal nerastro passa al cenerino<br />

ed al fulvo.<br />

Il dorso, nelle mutazioni macchiate, è ornato <strong>di</strong> macchie, per lo<br />

più dello stesso colore della carena, cioè, giallognole o rossastre<br />

o carnee, oppure sono nerastre, e tali macchie o <strong>di</strong>spongonsi in<br />

file, o sono sparse senza or<strong>di</strong>ne apparente, ciò che il Bettoni osservò<br />

pure nella sua varietà s Sordellii. — La sommità dei tubercoli<br />

'<br />

(*) Sordelli, loc. cit., pag. 243 e 245.

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