Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia
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Tercbratulina caput-serpentis,<br />
Terebratella septata,<br />
Morrisia anomioides.<br />
— 16 —<br />
Nel corso <strong>di</strong> quest'anno (1870) poi i] Davidson nella sua pub-<br />
blicazione sui brachiopocli italiani 1<br />
( ), enumera le specie tutte<br />
riportate nella mia monografìa, esprimendo per talune il dubbio<br />
che esse sieuo probabilmente varietà <strong>di</strong> altre.<br />
Pressoché contemporaneamente io mandava 2 alla luce una nota ( ),<br />
nella quale <strong>di</strong>scorreva lungamente della Waldheimia septigera e<br />
della Waldheimia cranium, fossili comunemente sparse nelle rocce<br />
astigiane e zancleane dell'Italia meri<strong>di</strong>onale.<br />
E finalmente ho premesso al presente 3 lavoro ( ) una rivista dei<br />
brachiopo<strong>di</strong> viventi e terziarii pubblicati dal prof. 0. G. Costa.<br />
Neil' enumerare le specie riportate da ciascuno scrittore, mi sono<br />
valso delle denominazioni da quello adottate, per non essere tra-<br />
scinato dalla <strong>di</strong>scussione sul valore specifico <strong>di</strong> ciascun brachio-<br />
podo, e sulla denominazione da ritenersi, essendoché tale esame<br />
rientra nel programma del mio lavoro e l' anticiparlo avrebbe pro-<br />
dotto una inutile ripetizione.<br />
Basta la succintissima storia delle pubblicazioni intorno ai bra-<br />
chiopo<strong>di</strong> dell' Italia meri<strong>di</strong>onale, che ho qui tracciato, per fare in-<br />
tendere agevolmente la profnsione , colla quale sono sparse le spoglie<br />
<strong>di</strong> tali molluschi nelle rocce terziarie <strong>di</strong> questa regione. Qui infatti<br />
il Colonna iniziava la scienza dei brachiopo<strong>di</strong> col figurarne alcuni,<br />
ed imponendo loro un nome che dovea poscia venir consacrato<br />
nella scienza; qui tutti i paleontologi che si sono occupati dei mol-<br />
luschi terziarii si sono imbattuti nelle spoglie abbondanti dei bra-<br />
chiopo<strong>di</strong> ; qui comunemente si vedono delle rocce terziarie svilup-<br />
patissime, la cui ingente massa risulta in gran parte dall'accumulo<br />
delle spoglie <strong>di</strong> tali molluschi, che pes la grande profusione, l'ab-<br />
bondanza delle specie, l'infinito numero degli in<strong>di</strong>vidui, non <strong>di</strong>ffe-<br />
risce gran fatto dal grande sviluppo che i brachiopo<strong>di</strong> ci offrono<br />
nelle rocce paleozoiche e nelle secondarie.<br />
(') On italiani lertiary brachiopoda.<br />
G. Seguenza..<br />
(*) Sull'antica <strong>di</strong>stribuzione geografica <strong>di</strong> talune specie malacologiche viventi.<br />
(<strong>Bullettino</strong> <strong>malacologico</strong> <strong>italiano</strong>, Voi. Ili, n.° 3 e 4).<br />
(<br />
3 ) Dei brachiopo<strong>di</strong> viventi e terziarii pubblicati dal Prof. 0. G. Costa. Esame<br />
<strong>di</strong> G. Seguenza (BuIIett. malac. <strong>italiano</strong>, Voi. Ili, n." 5).