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Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia

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— 118 —<br />

catus , del quale Hornes pai-la ed ebbe sott' occhio , era un mal<br />

determinato T. Adriaticus ; perchè sebbene, specialmente il giovane<br />

T. <strong>di</strong>varicatus, abbia delle somiglianze coli' Adriaticus, pure non<br />

sono <strong>di</strong> natura tale da poter <strong>di</strong>re <strong>di</strong> loro avere una « grande<br />

rassomiglianza ». Sappiamo del resto , che Hornes non avea a<br />

propria <strong>di</strong>sposizione una ben classificata raccolta <strong>di</strong> conchiglie<br />

recenti, mancanza questa, la quale si fa spesso manifesta nel corso<br />

della sua opera, motivo per cui più volte fu indotto in errore.<br />

Nel catalogo del Sandri sono annoverate il T. Adansoni,<br />

Payraudeau, ed il T. Adriaticus, Phil. , ma<br />

s'inganna a partito<br />

chi crede aver Sandri conosciuto il vero Adansoni. Sotto questo<br />

ultimo nome egli ritenne il vero tipico Adriaticus; per Y Adria-<br />

ticus poi figurava nelle sue raccolte ed elenco una varietà dai<br />

giri alquanto più arrotondati, meno marcatamente solcata, nero-<br />

olivastra dello stesso Adriaticus , la quale abita sui sassi della<br />

spiaggia, sotto le mura <strong>di</strong> Zara , riparata dalla <strong>di</strong>ga (colà detta<br />

« porporella »), che cinge la città. Che sia così e non altrimenti<br />

posso asserirlo , primieramente per mia testimonianza oculare<br />

giacché ebbi campo a sufficienza <strong>di</strong> vedere ciò , che Sandri con-<br />

servava nella sua raccolta sotto questi due nomi ; in secondo<br />

luogo posso darne ancora una prova irrefragabile, Saudri <strong>di</strong>ce il<br />

T. Adansoni essere « frequente nei bassi fon<strong>di</strong> degli scogli <strong>di</strong><br />

Zara » mentre egli è un fatto, che il vero Adansoni non fu pe-<br />

ranco trovato uè nelle vicinauze <strong>di</strong> Zara , né in tutto il bacino<br />

settentrionale del mare Adriatico , ma<br />

soltanto uei contorni <strong>di</strong><br />

Lesina e Ragusa. Vale lo stesso pegli altri autori adriatici come:<br />

Lorenz, Stosic , Heller, Schrockinger , Brusina , Nardo, i quali<br />

tutti sia sotto il nome Adansoni , sia Adriaticus , sia sotto am-<br />

bedue i nomi, intesero assolutamente una specie sola, cioè il vero<br />

Adriaticus. Un ultima prova <strong>di</strong> ciò si è, che avendo io ricevuto<br />

i primi esemplari dalmati del vero T. Adansoni, convinto che il<br />

T. Adansoni ed il T. Adriaticus degli autori nostrani erano fra<br />

loro eguali , ed essendomi sconosciuto il vero T. Adansoni dal<br />

Me<strong>di</strong>terraneo, la ho creduta ine<strong>di</strong>ta e l'ho pubblicata nel 1865<br />

come nuova specie , nominandola G. Ivanicsi. L' unico Kuzmic<br />

nel suo catalogo comprese ambedue le specie sotto il nome <strong>di</strong> T.<br />

Adansoni, perciò che a Ragusa trovansi assieme, specialmente<br />

nel sabbione dell' isola Lacroma. Dopo il 1866 io sono stato il<br />

primo a <strong>di</strong>stricare questa matassa <strong>di</strong> confusioni , quando riseppi<br />

essere la mia G. Ivanicsi una varietà dell' Adansoni del Pay-<br />

,

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