Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia
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Lo stesso la descrisse qual varietà del T. Adansoni: « T. sulca-<br />
tus, an species propria, Tr. adriaticus <strong>di</strong>cendo, ? ». Questa incer-<br />
tezza del Philippi fece sì , che i più la considerarono essere una<br />
semplice varietà dell' Adansoni, mentre dall'altra parte non man-<br />
carono quelli, che propugnarono la sua vali<strong>di</strong>tà specifica.<br />
Nel catalogo delle conchiglie francesi del Petit troviamo citate<br />
ambedue le forme, ma riunite sotto la comune denominazione <strong>di</strong><br />
T. Adansoni ; lo stesso, nel catalogo dei molluschi dei mari d'Eu-<br />
ropa ultimamente e<strong>di</strong>to, le separò quali specie <strong>di</strong>stinte.<br />
Eichwald nella Lethaea Mossica osserva : che il T. angulatus<br />
non fu trovato che nel bacino <strong>di</strong> Vienna , da dove è conosciuto<br />
per Turbo Bouei, Partsch, nome che non trovasi fra i sinonimi<br />
citati da Hornes , mentre Partsch chiamò questa Trochus Baste-<br />
roti. Aggiunge <strong>di</strong> più Eichwald : che sugli esemplari fossili con-<br />
servasi ancora colore e macchie.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o della grande opera <strong>di</strong> Hornes fu quello, il quale mi<br />
pose sulle traccie dell'identità delle due pretese specie, la fossile<br />
cioè e la recente , ed è da stupirsi che dei tanti malacologhi e<br />
paleontologhi che le conobbero, nessuno sia venuto primo a con-<br />
statare la loro eguaglianza. Mi sono rivolto perciò al <strong>di</strong>rettore<br />
dell' i. r. gabinetto mineralogico <strong>di</strong> corte in Vienna , signor G.<br />
Tschermak , e lo stesso gentilmente mi comunicò 14 esemplari<br />
da Steinabruun, ed 11 da Potzleinsdorf , confrontati i quali coi<br />
nostri recenti mi persuasi dell' indubbia loro concordanza nella<br />
forma, statura e colorito, dappoiché anche sugli esemplari vien-<br />
nesi , scorgonsi traccie eli colore e <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni eguali a quelli , i<br />
quali ornano i recenti me<strong>di</strong>terraneo-adriatici. Non mi estenderò<br />
d' avvantaggio <strong>di</strong>mostrando 1' esattezza <strong>di</strong> tale identificazione<br />
perchè ognuno , che possieda un qualche esemplare fossile e re-<br />
cente, facilmente potrà convincersene. Neil' opera del D. Hornes<br />
(p. 436) leggesi: « Ini Wienerbecken kouimen drei Arten vor und<br />
zwar: Monodonta Araonis, Bast., M. mamilla, Andrz. und Mono-<br />
donta angulata, Eichwald, von denen <strong>di</strong>e erste und letzte hochst<br />
wahrscheinlich gegenwàrtig no<strong>di</strong> in mittellàu<strong>di</strong>scheu Meere le-<br />
ben »; in<strong>di</strong> ( p. 439): Diese Art hat eine so grosse Aenlichkeit<br />
mit dem in mittellàu<strong>di</strong>schen Meere hàufìg vorkommenden Tro-<br />
chus <strong>di</strong>varicatus Linn. , dass ich mit grosser Wahrscheinlichkeit<br />
vermuthe, dass Monodonta angulata nur der fossile Vertreter des<br />
Trochus <strong>di</strong>varicatus sei. « Questi sono i punti, i quali mi spin-<br />
sero ad esaminare la cosa. Non dubito punto che il T. <strong>di</strong>vari-<br />
,