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Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia

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— 104 —<br />

vien offerta dal dott. Carpeuter nella seconda parte del sovrastata<br />

JReport on Deep-Sea Besearches ec. ec. e ch'io qui per estratto<br />

verrò riportando.<br />

« L' acqua del Me<strong>di</strong>terraneo <strong>di</strong>ferisce da quella dell'Atlantico non<br />

solamente per una maggior quantità <strong>di</strong> sali tenuti in soluzione,<br />

ma anche per contenere uuiformemente <strong>di</strong>ffusa nella sua massa<br />

particelle <strong>di</strong> materia solida tenuta in sospensione ed allo stato <strong>di</strong><br />

minima <strong>di</strong>visione. Questo fatto può sembrar strano a quelli che<br />

conoscono, sia per osservazione propria, sia per rappresentazione<br />

pittorica, sia per informazione <strong>di</strong> altri, e la proverbiale trasparenza<br />

e la tinta intensamente turchina delle acque del Me<strong>di</strong>terraneo. Ma<br />

l' opportunamente contra<strong>di</strong>ttoria combinazione <strong>di</strong> questi due feno-<br />

meni verrà spiegato come stia in relazione <strong>di</strong> causa ad effetto ».<br />

« La nostra attenzione si <strong>di</strong>resse per la prima volta in questo<br />

senso per aver trovato che 1' acqua del fondo portata a superficie<br />

col mezzo del relativo apparecchio si mostrava più o meno torbida,<br />

o che tale torbidezza non veniva tolta <strong>di</strong> mezzo col filtro. Ora come<br />

questa chiarificazione dell'acqua veniva <strong>di</strong>maudato per la deter-<br />

minazione del Cloruro, si osservò che l'acqua passata due o tre volte<br />

pel filtro lasciava <strong>di</strong>etro a se particelle <strong>di</strong> materia inorganica<br />

dalla massima finezza. E siccome è ben conosciuto dai fisici e<br />

chimici che la lunghezza <strong>di</strong> tempo richiesta per il depositarsi <strong>di</strong><br />

un precipitato aumenta col grado <strong>di</strong> tenuità delle sue particelle,<br />

non ostante l'elevatezza del peso specifico della materia com-<br />

componente il precipitato stesso, così, tenendo a conto che le acque<br />

profonde del Me<strong>di</strong>terraneo si trovano non solo tagliate fuori dalla<br />

generale circolazione oceanica, ma che per <strong>di</strong> più sono presso che<br />

al tutto escluse da ogni circolazione verticale in se stessa, si può<br />

ragionevolmente pensare che la percettibile torbidezza dell'acqua<br />

<strong>di</strong> fondo sia dovuta all' impercettibile <strong>di</strong>ffusione della stessa tenuis-<br />

sima materia <strong>di</strong>ffusa attraverso l'intera massa delle acque sovra<br />

incombente a quelle <strong>di</strong> fondo. E che così realmente sia la cosa si<br />

ha per doppiamente provato. Noi impariamo dagli Ingegneri <strong>di</strong><br />

marina che i depositi <strong>di</strong> incrostazione delle caldaie che hanno<br />

lavorato con acqua del me<strong>di</strong>terraneo <strong>di</strong>fferiscono in confronto dai<br />

depositi lasciati dalle acque dell'Atlantico non solo per la loro<br />

maggior quantità <strong>di</strong> sale, ma più per la presenza <strong>di</strong> un fondo <strong>di</strong><br />

melma impalpabile che rimane come prodotto <strong>di</strong> evaporazione delle<br />

acque me<strong>di</strong>terranee tratto dalla superficie del mare. Questo resul-<br />

tato <strong>di</strong> esperimenti in larga scala combina con quello derivato dai

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