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Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia

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-± 101 —<br />

vennero raccolte come: Kellia, sp. n. (fossile siciliano), Ga<strong>di</strong>nia<br />

excentrica, Tiberi, JRissoa, sp. n., Scalarla frondosa, Som. (fossile<br />

siciliano e del Crag corallino), Odostomia wiifasciata, Forbes, Pi-<br />

ramidella plicosa, Bromi ( fossile siciliano e del Crag corallino ),<br />

P. laeviuscula, S. Wood, Acteon pusillus, Forb. (fossile sici-<br />

liano) ».<br />

« Lasciando il porto <strong>di</strong> Valletta noi ci <strong>di</strong>regemmo verso N. E.<br />

ad un punto pressoché 70 miglia <strong>di</strong>stante, <strong>di</strong>coutro al quale tro-<br />

vavasi sulla carta segnata una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 1700 fathoms, <strong>di</strong>fatti<br />

raggiungendo questo punto, che <strong>di</strong>venne per noi la stazione 60<br />

(36°, 31'Lat. N., 15° 46' Long. E.) la sonda fu gettata, e 1743<br />

fathoms <strong>di</strong> funicella scesero a basso. Il saggio <strong>di</strong> fondo marino<br />

apportatoci dalla sonda ci avvertì della presenza anche in questa<br />

località <strong>di</strong> quella melma gialliccia che altrove ci aveva fatta spre-<br />

care tempo e fatica e ci decise a risparmiare un'intera giornata,<br />

che tale sarebbe stata richiesta per gettare la draga in questa pro-<br />

fon<strong>di</strong>tà, che fu la massima che non avessimo ad esplorare nel corso<br />

della spe<strong>di</strong>zione nel Me<strong>di</strong>terraneo ».<br />

« Così noi prendemmo un ultimo congedo del bacino Me<strong>di</strong>terraneo<br />

con un sentimento misto <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>singanno; poiché<br />

se le nostre ricerche riescirono profittevolissime del puuto <strong>di</strong> vista<br />

fisico-chimico, rimasero invece dal punto <strong>di</strong> vista zoologico assai<br />

inferiori alla nostra aspettazione ».<br />

E qui mi si permetta <strong>di</strong> dar luogo ad alcune riflessioni intorno<br />

al resultato presso che negativo dal punto <strong>di</strong> vista zoologico che<br />

è stato il frutto ben altrimenti sod<strong>di</strong>sfacente e congetturato delle<br />

ricerche negli abissi del bacino occidentale del Me<strong>di</strong>t3rraneo e prima<br />

che <strong>di</strong> questo stesso resultato io venga a porgere la spiegazione<br />

sulla scorta delle osservazioni istituita dai uavalisti Inglesi. — Al-<br />

lorquando io 3 anni or sono mi recavo all' isola Elba per esplorare<br />

colla draga in fondo circostante, nutrivo l'aspettativa ridente d'incontrarmi<br />

anche con maggior profusione e ricchezza <strong>di</strong> forma ma-<br />

lacologica <strong>di</strong> quella che pure si incontra lungo le coste Me<strong>di</strong>ter-<br />

ranee. Ragionavo io allora in tale proposito in quel modo con cui<br />

io ho scritto <strong>di</strong> poi formulando un progetto e schema <strong>di</strong> una sjie-<br />

<strong>di</strong>zione italiana per la esplorazione delle gran<strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo (Rivista marittima del Luglio ed Agosto 1870) cioè<br />

nel modo che qui riporto « D' altra parte vi è fondamento a rite-<br />

nere che la profon<strong>di</strong>tà del Me<strong>di</strong>terraneo (non inferiore in alcuni<br />

punti a quelle esplorate collo scandaglio e molto più colla draga

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