119 Narra Domenico Farini nel suo Diario di fine ... - Trapani Nostra
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offeso la legge auguro rispondere <strong>di</strong>nnanzi al Tribunale; se ho<br />
offeso i doveri dell’ufficio mio, spetta il giu<strong>di</strong>zio alla<br />
Citta<strong>di</strong>nanza; se ho offeso la Religione, la coscienza tranquilla,<br />
senza interme<strong>di</strong>ario, risponde innanzi a Dio.<br />
Ernesto Nathan, Sindaco <strong>di</strong> Roma, 24.9.1910. (L’Osservatore<br />
Romano, 25.9.1910) 37<br />
37<br />
Il <strong>di</strong>scorso del Sindaco Nathan<br />
“Citta<strong>di</strong>ni,<br />
Non parlo in nome della sola Roma, ne è segno la corona presentatami, la<br />
presenza del Consiglio provinciale presieduto dall’illustre <strong>suo</strong> vicepresidente.<br />
È tutta la piaga intorno a noi, è tutta la provincia che si unisce<br />
alla città, solidale con essa <strong>nel</strong>le affermazioni, <strong>nel</strong>le popolari aspirazioni. E<br />
se il nuovo in<strong>di</strong>rizzo a voi questo storico luogo, è per volontà vostra, or ora<br />
manifestata col vostro suffragio; voleste voi che la voce dell’Amministrazione<br />
popolare ri<strong>suo</strong>nasse <strong>di</strong> nuovo qui; a questa rappresentanza voleste<br />
<strong>nel</strong>l’anno quando da ogni lato d’Italia o da fuori, dai due emisferi,<br />
connazionali o stranieri si recheranno qui in pellegrinaggio per<br />
rammemorare il giorno in cui, mezzo secolo fa, il Parlamento subalpino<br />
<strong>nel</strong>la certa visione dei destini nazionali, Roma riven<strong>di</strong>cò capitale dell’Italia<br />
nuova. Dinanzi alla volontà del popolo, all’opera dei gran<strong>di</strong> fattori,<br />
l’Apostolo, il Guerriero, il Re, lo Statista, <strong>di</strong>nanzi al prode esercito, ai<br />
valorosi volontari, ai citta<strong>di</strong>ni, a quanti operarono, soffrirono, morirono<br />
sotto l’impulso della sua stessa coscienza, all’insegnamento dei fatti, cosi<br />
statuì quell’illustre patriottico consesso e cosi, <strong>nel</strong>la maturità degli eventi, fu<br />
conferma <strong>di</strong> quel voto solenne, noi stiamo qui oggi; e domani il mondo<br />
intero <strong>nel</strong>le molteplici sue rappresentanze qui converrà per constatare come<br />
la Roma dell’oggi, la Roma della Terra Italia, riprende il cammino dal<br />
destino assegnatole, riassuma in se la volontà o le aspirazioni <strong>di</strong> un gran<br />
popolo, varca le frontiere, e <strong>nel</strong>le esternazioni della vita, <strong>nel</strong>le<br />
manifestazioni del pensiero, attraverso i monti, attraverso i mari s’affratella<br />
con gli altri popoli.<br />
Tale la Roma ch’è onorato mio ufficio, qui rappresentare, vin<strong>di</strong>ce della<br />
libertà del pensiero, entrata in un con la ban<strong>di</strong>era tricolore, attraverso questa<br />
breccia; un’altra Roma, prototipo del passato, si rinchiude entro un<br />
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