119 Narra Domenico Farini nel suo Diario di fine ... - Trapani Nostra
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Tale congresso anche per la sua concomitanza alle<br />
solennità del XX Settembre assumeva una connotazione<br />
particolare: “Il congresso dei liberi pensatori non è in sostanza<br />
che una pubblica manifestazione massonica-repubblicana. Per<br />
convincersi bastava dare un’occhiata al corteo che oggi sfilava<br />
per le vie della nostra città per recarsi alla breccia <strong>di</strong> Porta Pia”.<br />
(L’Osserv. Rom. 21.9.904) 33<br />
Il Popolo Romano precisava: “Il vero è che questi<br />
Congressi non essere molto spesso che riunioni <strong>di</strong> massoni con<br />
scopo <strong>di</strong> propaganda massonica” e L’Osservatore Romano<br />
riba<strong>di</strong>va che “è soltanto alla Massoneria che appartiene<br />
generalmente l’iniziativa <strong>di</strong> codesti Congressi, i quali sotto il<br />
velame del libero pensiero, nascondono propositi ed obiettivi<br />
politici”.<br />
Il XX Settembre era <strong>di</strong>ventato un giorno simbolo in cui la<br />
libertà laica si doveva in qualche modo concretizzare <strong>nel</strong>la vita<br />
reale: il Dovere rilevava che molti citta<strong>di</strong>ni avevano aspettato il<br />
“20 settembre per celebrare il matrimonio civile, e che era<br />
piena la piazza del Campidoglio delle loro carrozze”.<br />
Se le proposizioni laiche costituivano il lievito della<br />
solennità settembrina e l’anticlericalismo era l’amalgama delle<br />
33 (L’Osservatore Romano, 22.9.1877).<br />
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