marzo 2013 - I Siciliani giovani
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A fianco:<br />
Alessandro<br />
Marcianò.<br />
In basso:<br />
Giuseppe<br />
Scopelliti<br />
Scheda<br />
'NDRANGHETA-SANITA'<br />
DA SUD A NORD<br />
La ‘ndrangheta non conosce confini, e il verminaio del rapporto ‘ndrangheta-sanità<br />
si espande da sud a nord. Intercettato nei contatti con Carlo<br />
Antonio Chiriaco -direttore dell'Asl di Pavia, potente collettore tra pubblica<br />
amministrazione, sanità e ‘ndrangheta-, il boss Pasquale Libri è volato giù<br />
dalla tromba delle scale dall'ottavo piano dell'ospedale S.Paolo di Milano.<br />
“Qua trattiamo tutto, da noi dipendono tutti gli ospedali e i cantieri, diamo<br />
noi i soldi, abbiamo una squadra che funziona a meraviglia”. Il gruppo<br />
di Chiriaco, scrive la Dia, “ha un controllo quasi completo” del Cda<br />
dell’ospedale San Matteo di Pavia caratterizzandosi come “un centro di<br />
potere a disposizione della ‘ndrangheta”.<br />
Carlo Antonio Chiriaco -vice direttore sanitario e direttore di presidio<br />
presso il Policlinico "S. Matteo" di Pavia, Presidente delle Istituzioni Assistenziali<br />
Riunite, direttore sanitario della ASP che riunisce le strutture sanitarie<br />
"Pertusati", "Santa Margherita", "Gerolamo Emiliani" e della Fondazione<br />
Maggi", direttore sanitario del "Poliambulatorio Medico Odontoiatrico-Centro<br />
Dentistico Lombardo" di Mozzo (BG), titolare del "Centro Dentale<br />
La Prevenzione", di Zibido San Giacomo (PV), titolare di studio dentistico<br />
in Alessandria - nei primi anni Novanta gestisce, con Pino Neri e Salvatore<br />
Pizzata, la discoteca Vertigo collezionando denunce e condanne<br />
per estorsione, usura, esercizio abusivo della professione sanitaria; fre-<br />
www.isiciliani.it<br />
Si capisce, lavoratori infaticabili:<br />
certificati medici e infermità che li<br />
impossibilitano al loro lavoro per lunghi<br />
periodi e compiacenti dichiarazioni per<br />
ottenere il cambio di mansioni.<br />
Fatiscenti strutture<br />
Come gli infermieri della chirurgia di<br />
Gioia Tauro e di Melito Porto Salvo, dove<br />
le lunghe malattie non guardano in faccia<br />
a nessuno. Il 35% dei dipendenti è affetto<br />
da inidoneità fisiche: mal di schiena, allergie<br />
al sangue, depressioni li costringono a<br />
lavori d’ufficio invece che a turni di notte<br />
o in sala operatoria.<br />
Si spende ancora in appalti per queste<br />
fatiscenti strutture. A Taurianova e Cittanova<br />
sono stati ultimati da poco i lavori di<br />
adeguamento dei locali delle sale mortuarie.<br />
A Taurianova le sale mortuarie sono<br />
state destinate, con provvedimento del direttore<br />
generale del’Asp 5 di Reggio Calabria<br />
d.ssa Rosanna Squillacioti, ad uffici<br />
del Servizio veterinario; a Cittanova sono<br />
state ultimate, ma l’ospedale era chiuso da<br />
tempo.<br />
E chi dovrebbe controllare? Centinaia di<br />
ettari di agrumeti e uliveti, fabbricati, quadri,<br />
argenterie ed ogni sorta di bene donato<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 48<br />
“E chi li dovrebbe<br />
ontrollare?”<br />
da famiglie patrizie agli ex Enti ospedalieri<br />
sono finiti nelle mani della ‘ndrangheta<br />
con la complicità ed il silenzio colpevole<br />
di funzionari, dirigenti, amministratori e<br />
politici. Basterebbero, da soli, per risanare<br />
il bilancio dell’Asp di Reggio Calabria.<br />
Ma nessuno se ne occupa, neanche<br />
l’inventario si è riusciti a fare, e poi “ad<br />
occuparsi di queste cose si rischia”, ripetono<br />
gli addetti all’ufficio patrimonio.<br />
Nel pubblico impiego, in generale, il<br />
sindacato conta molto poco. Qui niente.<br />
Il silenzio del sindacato<br />
Non esiste sindacato né sindacalismo,<br />
esiste il “sindacalista” una sorta di<br />
sbrigafaccende che mira, ed ottiene, solo<br />
risultati ad personam: un trasferimento,<br />
una revoca di un ordine di servizio, un<br />
incarico di comodo, un cambio di<br />
mansioni per sé e per gli iscritti che<br />
devono rinnovare l’investitura<br />
nell’incarico. Con il sindacato, di qualsiasi<br />
sigla, non si può discutere di politiche<br />
sanitarie, di funzionalità dei servizi, di<br />
accorpamenti, di nomine illegittime, di<br />
mancanza di farmaci, di strutture pericolose,<br />
di prevenzione e quant’altro. Qui i sindacalisti<br />
barattano qualcosa.<br />
quenta esponenti della ‘ndrangheta; è indagato per corruzione elettorale e<br />
intestazione fittizia di beni per eludere esecuzioni erariali.<br />
“Chiriaco si è assicurato, per la sua coalizione, l’assegnazione dell’incarico<br />
di presidente del San Matteo ad Alessandro Moneta”, ex assessore regionale,<br />
già sindaco di Milano tre e amico di Silvio Berlusconi. Chiriaco e i<br />
suoi compari a Pavia -la sola Asl gestisce un budget annuo che sfiora il miliardo<br />
di euro- erano in grado di condizionare l'esito delle amministrative<br />
per fare eleggere chi era utile agli interessi della 'ndrangheta. Lo facevano<br />
sia attraverso uomini del PD che del PDL e della Lega Nord, ma anche<br />
con liste "civiche”. La ’ndrangheta è trasversale, non si attacca all’ideologia,<br />
destra o sinistra è lo stesso. Il fine conta, non i mezzi, e Chiriaco con il<br />
suo entourage programmava il riutilizzo dell’area dell'idroscalo e del gasometro<br />
per creare la cittadella "Europa", da destinare ad eventi sportivi,<br />
mondani, parcheggio, pista ciclabile ed altre strutture.<br />
Milano, sanità e 'ndrangheta. Inchiesta “Infinito”. Pietrogino Pezzano al<br />
telefono parlava in libertà: prometteva appalti pubblici in cambio di banali<br />
favori ai suoi interlocutori, uomini della ‘ndrangheta. I brogliacci delle intercettazioni<br />
sono chiarissimi, e nonostante questo Pietrogino Pezzano, classe<br />
’47, di Palizzi in provincia di Reggio Calabria, viene nominato direttore<br />
generale dell’Asl di Milano, la più grande d’Italia. Nomina voluta dall’ex governatore<br />
Roberto Formigoni e dall’assessore alla Sanità, il leghista<br />
Luciano Bresciani, dopo che la sua posizione - era stato iscritto nel registro<br />
degli indagati per il delitto di cui all’articolo 416-bis - fu stralciata e archiviata<br />
dal Gip il 3 dicembre 2010.