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marzo 2013 - I Siciliani giovani

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Abruzzo<br />

Ombra nera<br />

sul futuro<br />

Dal 2007 l'Abruzzo si<br />

oppone ai progetti delle<br />

multinazionali petrolifere<br />

che vorrebbero<br />

farne terra di conquista.<br />

Nel 2010 tra i<br />

progetti bloccati figurava<br />

Ombrina Mare 2<br />

di Alessio Di Florio<br />

In questi anni abbiamo visto dei veri<br />

e propri capolavori di marketing linguistico:<br />

la demolizione dei diritti dei<br />

lavoratori per esempio ora si chiama<br />

"ammodernamento del mercato del lavoro",<br />

il regalo dell'acqua al business<br />

privato invece "obbligo europeo".<br />

Uno dei settori dove questa tendenza è<br />

più in auge è quello energetico: da diversi<br />

anni i nostri Governi stanno cercando<br />

di riportare le lancette indietro di decenni<br />

per puntare su fonti di approvvigionamento<br />

vecchie e pericolose.<br />

Ci hanno provato col nucleare, ma il<br />

referendum del Giugno 2011 li ha sonoramente<br />

bocciati. E' rimasto l'altro grande<br />

pilastro: le fonti fossili. La "moderna"<br />

strategia energetica nazionale (così orwellianamente<br />

l'hanno chiamata) vogliono<br />

basarla su carbone e petrolio. Il Governo<br />

Monti in questi mesi ha dato spinte<br />

forse decisive in tal senso.<br />

www.isiciliani.it<br />

Tra le regioni a rischio petrolizzazione<br />

c'è l'Abruzzo, che da alcuni anni resiste e<br />

combatte contro i progetti di varie multinazionali.<br />

Nel 2010 l'opposizione locale,<br />

insieme ad un decreto dell'allora Ministro<br />

dell'Ambiente Prestigiacomo dopo il<br />

noto incidente del Golfo del Messico,<br />

aveva respinto uno dei maggiori progetti<br />

petroliferi: Ombrina Mare 2, un'enorme<br />

impianto a pochi chilometri dalla costa e<br />

che prevede anche una fitta rete di tubi<br />

che la collegano alla terraferma.<br />

200 tonnellate di fumi al giorno<br />

Secondo le stime della stessa MOG (la<br />

società proponente), è previsto che Ombrina<br />

Mare 2 ogni giorno immetta in atmosfera<br />

circa 200 tonnellate di fumi da<br />

combustione dai motori, dal termodistruttore<br />

e dalla torcia atmosferica; nei<br />

pochi mesi di perforazione e prove di<br />

produzione dovrebbe produrre 14mila<br />

tonnellate di rifiuti tra fanghi perforanti<br />

ed altro.<br />

Nei mesi scorsi, nel suo furore di “ammodernamento”,<br />

il Governo Monti ha<br />

cancellato quanto previsto nel decreto<br />

Prestigiacomo e (con il voto positivo in<br />

Parlamento, nessuno escluso, neanche tra<br />

i parlamentari abruzzesi, dei tre grandi<br />

partiti che lo sostenevano) e ha fatto ripartire<br />

il progetto di Ombrina Mare 2.<br />

La minaccia sulle coste abruzzesi<br />

In pochi mesi si è completato il nuovo<br />

iter e la minaccia è incombente sulle coste<br />

abruzzesi.<br />

La mobilitazione, che in questi anni sta<br />

difendendo la "Regione Verde d'Europa"<br />

I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

– pag. 28<br />

e che già nel 2010 fu efficace, si è rimessa<br />

in moto.<br />

Sarà una lotta lunghissima, senza tregua,<br />

che sta già coinvolgendo tutta la popolazione,<br />

le associazioni, i comitati.<br />

Chi è stato in prima fila contro i progetti<br />

petroliferi (a partire da associazioni<br />

come WWF, Legambiente, Confcommercio,<br />

Nuovo Senso Civico, fino al centro<br />

sociale Zona22, all'Abruzzo Social Forum,<br />

ad alcuni comuni per arrivare a partiti<br />

come Rifondazione Comunista, PCL,<br />

Verdi, Mov.5 Stelle) si sta mobilitando in<br />

massa. Il 13 Aprile un'enorme massa di<br />

cittadini, migliaia e migliaia, attraversano<br />

Pescara in una manifestazione dalla<br />

risonanza nazionale.<br />

Il Parco della Costa Teatina<br />

Ma Ombrina è oggi soltanto il maggiore<br />

di tutta una serie di progetti che coinvolgono,<br />

in mare o a terra, quasi tutto il<br />

territorio regionale. La mobilitazione<br />

quindi non si limita a fermare nuovamente<br />

Ombrina ma punta alla fine dell'avventura<br />

petrolifera e alla scelta di un futuro<br />

più pulito e rispettoso del territorio.<br />

A partire dall'istituzione del Parco Nazionale<br />

della Costa Teatina, di cui abbiamo<br />

già avuto modo di accennare nei numeri<br />

scorsi de I <strong>Siciliani</strong>, che continua ad<br />

essere bloccata dagli interessi e dagli appetiti<br />

speculativi ed egoistici di poche<br />

lobbies.<br />

Come in Val Susa, a Vicenza, in Sicilia,<br />

in Liguria, sarà dura. Ma non si mollerà<br />

mai. Anche questa, nell'epoca della<br />

Crisi (diventata ormai da evento un vero<br />

e proprio sistema di potere economicofinanziario),<br />

è una Resistenza.

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