17 maggio 2013 - Rassegna Stampa - Unione dei Comuni della ...

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DI
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
& IMOLA
17/05/2013
Periodicità: Quotidiano
Un lughese tra gli uomini
`riciclaggio d'oro'
PROCURA DI PALERMO Smantellato traffico di preziosi e valuta straniera
Tra gli arrestati anche il manager 68enne Luciano 'Bongo' Poggialini
Agli inizi degli anni '70 lasciò Lugo per cercare fortuna come regista a Roma
Goliardico e sognatore. Tanto
da lasciare quel posto di lavoro
ambìto trovato subito dopo
la laurea - un contratto da vi-
cedirettore all'Associazione industriali di
Ravenna - per trasferirsi, e siamo nei primi
anni '70, a Roma. Direzione 'Cinecittà.
Il suo sogno? Sfondare come regista,
seguendo le orme dell'idolo romagnolo
Federico Fellini. Nella capitale - il
lughese classe '44 Luciano Poggialini, una
laurea in legge a Ferrara, una valigia
piena di desideri e quel soprannome,
`bongo', che si portava appresso fin dalle
scuole superiori frequentate nella città
di Baracca, non riuscì però a far breccia
nel mondo dello spettacolo.
E così, negli ultimi 35-40 anni, del Poggialini,
a Lugo si erano perse le tracce.
Qualcuno ricordava che a Roma si era
sposato (e poi separato) con una ricca
ragazza belga, altri dicevano che alla fine,
dopo aver rinunciato al cinema, era entrato
nel ramo delle assicurazioni. A rinfrescare
la memoria a molti lughesi, che
del concittadino emigrato nella capitale
a cercar fortuna non avevano più notizie
da tempo - ci han pensato ieri mattina i
finanzieri del nucleo di polizia valutaria
di Palermo, protagonisti della maxi operazione
anti-riciclaggio
Il deo aro da ri-
pulire p rove-
niente da tangenti
po litiche
che ha portato all'arresto
di 34 persone lungo tutto
lo Stivale. Compreso, appunto,
il 68enne lughese
Poggialini. Secondo gli inquirenti
l'uomo, seppur
con un ruolo non di primo
piano, farebbe parte dell'organizzazione
che tra Italia ed estero gestiva un vasto
traffico di oro e valuta straniera. Lobiettivo
principale del sodalizio - formato da
insospettabili faccendieri come il giudice
del Tar del Lazio Franco Angelo Maria
Debemardi (per gli inquirenti a capo dell'organizzazione)
o ancora l'avvocato tributarista
Gianni Lapis, già condannato
per essere stato uno dei principali riciclatori
del tesoro diVito Ciancimino, l'ex
sindaco di Palermo vicino ai boss - sarebbe
il riciclaggio. La grande rete internazionale
pare si occupasse infatti di ge-
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stire il cambio di grosse quantità di valuta
straniera - dollari statunitensi, franchi
svizzeri, won nordcoreani - con sistemi
diretti a eludere la tracciabilità delle
operazioni finanziarie al
fine di aggirare quindi il
circuito bancario. Il gruppo
avrebbe agito importando
in Italia dall'estero
anche ingenti quantitativi
di oro. Operazioni nelle
quali si sarebbe inserito
un agente del nucleo di polizia Valutaria
sotto copertura. Grazie all'infiltrato, la Finanza
è riuscita a ricostruire i movimenti
del sodalizio. E nel blitz finale ci sono finiti
anche due sottufficiali dei carabinieri
in servizio a Roma con un ruolo nelle
complesse operazioni finanziarie che
puntavano non solo a ripulire soldi sporchi,
ma a commercializzare in modo illegale
l'oro che arrivava dal Ghana e
dall'Asia. Laccusa contestata, a vario titolo,
è quella di associazione a delinquere
finalizzata al riciclaggio.
Andrea Conti
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
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Un lughese tra gli uomini
del ricidaggio d'ro'