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tav. 01 - Relazione Tecnica - Comune di Ugento

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ARCH. GIANFRANCO PREITE<br />

Stu<strong>di</strong>o: via Mare n. 32 - 73059 <strong>Ugento</strong> (LE)<br />

Tel. 0833-554882 - Cell. 338.2274200<br />

C.F. PRT GFR 68M11 L484T - P.IVA 03540400755<br />

e-mail: preite.g@libero.it<br />

CITTA’ DI UGENTO<br />

Provincia <strong>di</strong> Lecce<br />

OGGETTO: CENTRO SOCIALE RIEDUCATIVO PER PERSONE SOTTOPOSTE A<br />

PROVVEDIMENTI PRIVATIVI O LIMITATIVI DELLA LIBERTÀ PERSONALE.<br />

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DI UN IMMOBILE<br />

ACQUISITO AL PATRIMONIO DELLO STATO IN CONTRADA “PADULI”.<br />

TAV .1 – RELAZIONE TECNICA<br />

IL TECNICO<br />

………………………………………………


1 - PREMESSA<br />

Il sottoscritto Arch. PREITE Gianfranco iscritto all’Or<strong>di</strong>ne degli Architetti Pianificatori,<br />

Paesaggisti e Conservatori della Provincia <strong>di</strong> Lecce con il n. 1023, con stu<strong>di</strong>o ad <strong>Ugento</strong> (LE) in Via<br />

Mare n. 32, per incarico ricevuto da parte dell’Amministrazione Comunale <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong>, re<strong>di</strong>ge la<br />

presente relazione tecnica - illustrativa per l’esecuzione degli interventi <strong>di</strong> cui all’oggetto.<br />

L’immobile interessato, acquisito al patrimonio dello Stato ed ora <strong>di</strong> proprietà del committente,<br />

è ubicato nel comune <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong> (LE) ed è censito al N.C.E.U. <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong> (Catasto Fabbricati) al foglio<br />

97 All. B, particella 646 in un lotto <strong>di</strong> mq. 2970 e ricade in zona “E3” del vigente P.R.G., come<br />

evidenziato negli stralci cartografici allegati alla presente.<br />

Si premette imme<strong>di</strong>atamente che il presente intervento rappresenta la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia per la<br />

messa in esercizio <strong>di</strong> un centro socio-educativo, al fine <strong>di</strong> prevedere iniziative a beneficio <strong>di</strong> persone<br />

sottoposte a provve<strong>di</strong>menti privativi o limitativi della libertà personale, per l'importo complessivo <strong>di</strong> €.<br />

166.000,00 .<br />

Con il predetto intervento <strong>di</strong> €. 166.000,00, infatti, si è provveduto all'integrale recupero, adeguamento<br />

funzionale, <strong>di</strong>stributivo ed impiantistico dell'immobile.<br />

Da tale situazione emerge con chiarezza, altresì, la particolare urgenza ed improcrastinabilità degli<br />

interventi previsti e progettati, senza i quali resterebbero in gran parte vanificati gli sforzi sinora<br />

compiuti.<br />

E' del tutto evidente l'innovazione del servizio al territorio, alla conservazione ed alla tutela.<br />

Di conseguenza il presente progetto, incar<strong>di</strong>nato sulla realizzazione <strong>di</strong> coerenti, appropriati ed<br />

innovativi strumenti <strong>di</strong> comunicazione e fruizione, è estremamente coerente con l’identità del luogo.<br />

Anche l'azione <strong>di</strong> tutela del territorio ne esce enormemente rafforzata e potenziata, dal momento che<br />

la conoscenza coincide inevitabilmente con la tutela, e che idonei strumenti per la comunicazione<br />

rappresentano potenti armi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del territorio.<br />

Questa struttura è in<strong>di</strong>spensabile per fornire accoglienza e documentazione ai visitatori, costituendo<br />

un tutt’uno con l’area umida stessa e con la sua gestione tecnica e scientifica.<br />

In un programma educativo interpretativo ed informativo esso non è solo il punto centrale, nel quale il<br />

visitatore può ottenere notizie sugli aspetti naturali, sulle escursioni e sulle strutture e servizi dell'area,<br />

ma anche il luogo in cui acquistare pubblicazioni, visitare mostre tematiche ed assistere a proiezioni <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>apositive, film e altri programmi educativi. Inoltre, presso il centro visite deve essere fornito dei<br />

programmi delle escursioni, che, quando possibile, dovrebbero avere inizio dal centro visite stesso.<br />

Le informazioni devono essere puntuali e aggiornate, inserite in guide, mappe, pieghevoli e <strong>di</strong>sponibili<br />

durante tutto l'arco della giornata.


2 - PREVISIONI SINTETICHE DEL PRESENTE PROGETTO<br />

In sintesi gli interventi <strong>di</strong> cui al presente progetto esecutivo riguarderanno:<br />

1. La ristrutturazione completa della struttura comprensiva <strong>di</strong> opere murarie ed impianti<br />

a norma.<br />

2. Il progetto per la sede <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong> prevede come dotazione minima, una saletta <strong>di</strong><br />

accoglienza per i visitatori, per le informazioni e la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> materiale; un<br />

ufficio; una sala un pò più grande da destinare ad attività <strong>di</strong>dattiche e <strong>di</strong> proiezione.<br />

3. Eventuale installazione <strong>di</strong> box informatici interattivi per la visita virtuale sintetica del<br />

Parco e per le informazioni generali, sia a carattere turistico che turistico-culturale.<br />

4. Redazione e fornitura dei testi scientifici <strong>di</strong>dattici per l'illustrazione del territorio ed<br />

in<strong>di</strong>cazioni scientifiche per l'elaborazione delle illustrazioni <strong>di</strong>dattiche.<br />

3 - RIFERIMENTI NORMATIVI<br />

Il presente progetto è esecutivo ed imme<strong>di</strong>atamente cantierabile, ai sensi dell'art. 93,<br />

comma V, del D. Lgs. 12 aprile 2006 n. 163. Contiene <strong>di</strong>fatti tutto quanto previsto dalle leggi<br />

suddette per i progetti “esecutivi”.<br />

E' altresì verificata la conformità a quanto previsto dalla Legge della Regione Puglia 11<br />

Maggio 20<strong>01</strong>, N. 13 "Norme regionali in materia <strong>di</strong> opere e lavori pubblici".<br />

E’ inoltre conforme alle <strong>di</strong>sposizioni D.P.R. 21 <strong>di</strong>cembre 1999 n. 554 “REGOLAMENTO DI<br />

ATTUAZIONE DELLA LEGGE QUADRO IN MATERIA DI LAVORI PUBBLICI, AI SENSI<br />

DELL’ARTICOLO 3 DELLA LEGGE 11 FEBBRAIO 1994, N.109 E SUCCESSIVE<br />

MODIFICAZIONI”, pubblicato su “Suppl. ord. G.U. n. 98 del 28 aprile 2000, ed in particolare<br />

degli articoli 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44 e 45.<br />

Con riferimento ai suddetti articoli <strong>di</strong> legge si precisa:<br />

• Che il presente progetto esecutivo contiene tutti gli elaborati scripto-grafici prescritti<br />

(relazioni; elaborati grafici <strong>di</strong> rilievo e progetto in scala adeguata;; capitolato speciale<br />

d’appalto; computo metrico estimativo ed elenco dei prezzi unitari).<br />

• Che sussistono tutte le con<strong>di</strong>zioni amministrative e tecniche per la fattibilità dell’opera.


4 - VINCOLI ESISTENTI E CONFORMITÀ DEL PROGETTO ALLO<br />

STRUMENTO URBANISTICO GENERALE VIGENTE (P.R.G.)<br />

Sotto il profilo urbanistico essa ricade in zona tipizzata dal vigente P.R.G. <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong><br />

come "ZONA E3 – Salvaguar<strong>di</strong>a ed interesse ambientale".<br />

L’area e l’immobile in esso ubicato sono sottoposti a vincolo <strong>di</strong> tutela, ai sensi della Legge<br />

regionale 28 maggio 2007 n. 13 “Istituzione del parco naturale regionale – Litorale <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong>”<br />

e ricadono in zona 2.<br />

Per gli immobili ricadenti in tale zona la L.R. 28/05/2007 n. 13 art. 5 comma 3 cita: (Fino<br />

all’approvazione del piano territoriale del parco naturale regionale “Litorale <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong>” l’ente <strong>di</strong><br />

gestione, previo parere obbligatorio della competente struttura regionale <strong>di</strong> cui all’articolo 23<br />

della l.r. 19/1997, limitatamente alla sola zona 2 <strong>di</strong> cui all’articolo 3, comma 1, lettera b), può<br />

concedere deroghe ai <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong> cui al comma 2, lettera a), per la realizzazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong><br />

adeguamento <strong>di</strong> tipo tecnologico e/o igienico-sanitario, anche <strong>di</strong> tipo infrastrutturale, richiesti<br />

dalle normative vigenti in materia.<br />

La conformità del presente progetto ai <strong>di</strong>sposti del vigente P.R.G. può considerarsi sotto ogni<br />

profilo completa; <strong>di</strong>fatti l'intervento qui proposto riguarda solo lavori <strong>di</strong> ristrutturazione ed<br />

adeguamento igienico-sanitario.<br />

Per quanto attiene la conformità al PUTT/P della Regione Puglia si precisa quanto segue<br />

l'intervento in argomento, per le ragioni sopra specificate, è del tutto ininfluente.<br />

Ad ogni buon conto il Piano Urbanistico Territoriale Tematico "Paesaggio" (PUTT/P), redatto<br />

in adempimento alle <strong>di</strong>sposizioni dell'Art. 149 del D.Lgs n.490 del 29/10/1999 e della Legge<br />

regionale 31.05.1980 n. 56, <strong>di</strong>sciplina i processi <strong>di</strong> trasformazione fisica e l'uso del territorio,<br />

allo scopo <strong>di</strong> tutelarne l'identità storica e culturale e le qualità del paesaggio, rendere<br />

compatibili con tali componenti prioritarie quelle strutturali, infrastrutturali ed architettoniche,<br />

promuovere la salvaguar<strong>di</strong>a e la valorizzazione delle risorse naturali e dei beni culturali ed<br />

ambientali in genere.<br />

L'intervento proposto ricade esclusivamente nell' "ambito territoriale esteso, (valore relativo –<br />

“D”) . In tale ambito, gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutela prevedono: la valorizzazione degli aspetti rilevanti<br />

con salvaguar<strong>di</strong>a delle visuali panoramiche.<br />

Dall'esame del progetto si può rapidamente ed agevolmente evincere il perfetto rispetto delle<br />

norme anzidette, trattandosi <strong>di</strong> un intervento con finalità <strong>di</strong> valorizzazione me<strong>di</strong>ante<br />

ristrutturazione ed allestimenti a carattere <strong>di</strong>dattico –.scientifico – conoscitivo.


5 - IL TERRITORIO D'UGENTO ED IL MANUFATTO<br />

Gli stu<strong>di</strong>osi che si sono occupati delle origini <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong> non concordano circa il suo<br />

nome e l'età della sua fondazione. Particolarmente suggestiva appare l'ipotesi <strong>di</strong> F. Ribezzo<br />

ripresa da Antonio Nicolazzo che fa derivare il nome <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong> da Ausentum, collegandolo<br />

alla ra<strong>di</strong>ce "Auso" che significa "lucente". Egli ricorda poi come nel periodo peleoitalico (2000<br />

a. C.) il mare Ionio si chiamasse Ausonium appunto da Ausentum come l'Adriatico da Adria.<br />

Si può ritenere tut<strong>tav</strong>ia che il periodo messapico sia per <strong>Ugento</strong> <strong>di</strong> sicuro riferimento storico e<br />

che essa costituisse allora un centro subcostiero ricco e popoloso, tanto da essere<br />

promossa, nell'ambito dell'organizzazione territoriale messapica, al ruolo <strong>di</strong> città-stato. Fu<br />

allora che venne cinta da mura e giunse a possedere un proprio esercito e una propria<br />

zecca. I Messapi <strong>di</strong>fesero le loro tra<strong>di</strong>zioni culturali e i loro costumi dalle contaminazioni<br />

esterne e l'influsso delle popolazioni greche, incrementato dalla Polis greca <strong>di</strong> Taranto e,<br />

all'imbocco del golfo dell'isolotto <strong>di</strong> Gallipoli, Anxa secondo Plinio il Vecchio, abitato dai primi<br />

Tarantini magno-greci, penetrò molto lentamente, data anche l'incomunicabilità tra i due<br />

popoli <strong>di</strong>visi da gelosie <strong>di</strong> civiltà e potenza. Per contenere infatti le spinte espansionistiche <strong>di</strong><br />

Taranto, i Messapi, confederati tra loro, combatterono a lungo, sconfiggendo con gravi<br />

per<strong>di</strong>te nel 473 i Tarantini, che pure si erano alleati con i Reggini. I Messapi furono ancora<br />

contro Taranto dal 343 al 338 a C. durante la spe<strong>di</strong>zione in Italia <strong>di</strong> Archidamo <strong>di</strong> Sparta,<br />

chiamato in aiuto dai Tarantini e rimasto ucciso nella battaglia <strong>di</strong> Manduria. Tut<strong>tav</strong>ia nella<br />

spe<strong>di</strong>zione successiva <strong>di</strong> Alessandro d'Epiro, i Messapi si mostrarono più concilianti con i<br />

Tarantini per il pericolo incombente dei Sanniti. Fu così che rinunciarono alla loro chiusura e<br />

si aprirono agli influssi della civiltà greco-tarantina. Intanto andava affermandosi la potenza <strong>di</strong><br />

Roma, la cui politica espansionistica si fece presto sentire nel sud-Italia. Nel 273 a.C., dopo<br />

varie vicende che videro la partecipazione delle ostilità al fianco dei Tarantini, ormai alleati<br />

con le città messapiche, <strong>di</strong> Pirro, re dell'Epiro, la città greca <strong>di</strong> Taranto cadde sotto l'asse<strong>di</strong>o<br />

dei Romani, che procedettero <strong>di</strong> conseguenza alla punizione delle città messapiche alleate,<br />

tra cui <strong>Ugento</strong>, che <strong>di</strong> esse era la maggiore. Nonostante un tentativo <strong>di</strong> ribellione al tempo<br />

della seconda guerra punica, che non sortì l'effetto sperato, <strong>Ugento</strong> fece parte dello stato<br />

romano in un primo tempo come alleata; successivamente però <strong>di</strong>venuta nell'89 a.C.<br />

municipio, vide riconosciuta la sua importanza e una sua posizione <strong>di</strong> rilievo, come <strong>di</strong>mostra<br />

il suo inserimento in quel percorso detto via Traiana, che presen<strong>tav</strong>a il prolungamento della<br />

via Appia e che attraversava tutta la penisola salentina in prossimità della costa da Brin<strong>di</strong>si a<br />

Taranto, con un tronco secondario che passava appunto da <strong>Ugento</strong>. Le stazioni <strong>di</strong> questa<br />

strada, riportate con le <strong>di</strong>stanze espresse in miglia nella tabula peutingeriana risultano


particolarmente importanti per i siti degli inse<strong>di</strong>amenti rupestri me<strong>di</strong>oevali nel basso Salento.<br />

E' in questo periodo che <strong>Ugento</strong>, secondo quanto affermano F. Corvaglia e S. Zecca che<br />

hanno ampiamente trattato della citta<strong>di</strong>na e del suo territorio, si abbellì <strong>di</strong> un teatro, <strong>di</strong> un<br />

anfiteatro, <strong>di</strong> un foro e <strong>di</strong> un pritaneo, sede dei magistrati e dell'amministrazione pubblica. Del<br />

Pritaneo si conservano alcuni pezzi del frontone con iscrizioni messapiche nel museo<br />

comunale Ormai parte dell'impero romano, <strong>Ugento</strong> ne visse le vicende, subendo dopo la sua<br />

caduta, le invasioni barbariche, i contrasti tra Goti e Bizantini e quin<strong>di</strong> tra Longobar<strong>di</strong> e<br />

Bizantini, i quali inse<strong>di</strong>atisi stabilmente intorno al 584 d.C., si servivano del suo porto, già<br />

attivo in epoca messapica e romana, come approdo al continuo movimento <strong>di</strong> truppe<br />

dell'impero. Nella lunga lotta tra Bizantini e Longobar<strong>di</strong> si inserisce la comparsa dei Saraceni,<br />

che ha lasciato traccia nella toponomastica locale: Campo Saraceno e Lacco Saraceno<br />

in<strong>di</strong>cavano infatti rispettivamente una pianura, da cui le orde saracene <strong>di</strong>lagavano nei paesi<br />

limitrofi, e una parte <strong>di</strong> litorale, un tempo scarsamente accessibile dall'entroterra in quanto<br />

palustre. In questo periodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzioni e <strong>di</strong> saccheggi che sembra culminato con la<br />

devastazione della citta<strong>di</strong>na da parte dei Saraceni nell'842, si verifica nel Salento la venuta<br />

dei monaci Basiliani. A quel periodo ed a quelli imme<strong>di</strong>atamente successivi va ricondotta la<br />

nascita della cripta del Crocifisso e <strong>di</strong> fenomeni inse<strong>di</strong>ativi rurali nei <strong>di</strong>ntorni, da parte <strong>di</strong><br />

popolazioni che dovettero sfruttare anche il vicino villaggio rupestre d'origine tardoromana. Il<br />

villaggio rupestre è costituito da due inse<strong>di</strong>amenti uno alle spalle dell'altro. Il più piccolo è<br />

scavato lungo un costolone prospiciente un campo. Esso è costituito da una serie <strong>di</strong><br />

grotticelle, quasi tutte interrate o occluse, <strong>di</strong> grandezze <strong>di</strong>fferenti; il masso isolato, in cui sono<br />

ricavate le altre grotte, è in più punti crollato, <strong>di</strong>struggendo gli strati inferiori dell'inse<strong>di</strong>amento.<br />

Oggi l'inse<strong>di</strong>amento è composto da due grotte più ampie e da altre più piccole comunicanti<br />

tra <strong>di</strong> loro e poste a vari livelli; una delle quali è costituita da due vani <strong>di</strong> forma ellittica, il cui<br />

asse è nordest-sudovest; sulla parete <strong>di</strong> fondo vi sono tre nicchie e nel vano antistante sono<br />

incise numerose greche, <strong>di</strong> cui alcune ricrociate. La funzione originale <strong>di</strong> tale grotta doveva<br />

essere senz'altro civile e adattata in epoca successiva a cappella. Nel contesto del villaggio<br />

rupestre e della chiesa-cripta del Crocefisso, a destra del bivio stradale che da <strong>Ugento</strong> porta<br />

a Casarano e Melissano, è da inquadrare il "Trappiteddhu", trappeto a grotta, inaccessibile<br />

perché coperto da grossi massi calcarei. Salvatore Zecca informa però che secondo la<br />

tra<strong>di</strong>zione era luogo <strong>di</strong> supplizio, e <strong>di</strong> inumazione dei primi cristiani e conteneva nei suoi<br />

sotterranei parecchi loculi violati ed allargati in modo da essere a<strong>di</strong>biti a deposito <strong>di</strong> olive,<br />

quando l'ipogeo, in periodo me<strong>di</strong>oevale, fu trasformato in frantoio o trapetum. Circa il<br />

numero degli abitanti che la città poteva contare, in questo periodo <strong>di</strong> massimo splendore,


non vi è mai stato tra i vari autori che si sono interessati della storia <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong>, unanimità <strong>di</strong><br />

consensi: è certo comunque che con<strong>tav</strong>a non meno <strong>di</strong> 10.000 abitanti. In questo periodo, che<br />

la vide, grande, florida e potente, la città ebbe una sua zecca. Durante l'Impero Romano,<br />

<strong>Ugento</strong> entrò a far parte del grande <strong>di</strong>segno espansionistico <strong>di</strong> Roma, non solo come<br />

municipio bensì come alleata. Lo scoppio delle ostilità tra Roma e Cartagine indusse le città<br />

Messapiche ad allearsi con Annibale nella vana speranza <strong>di</strong> riconquistare l'in<strong>di</strong>pendenza e<br />

quin<strong>di</strong> l'antica autonomia. Fu così che il porto <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong>, cosi come gli altri porti della<br />

Messapia vennero utilizzati per lo sbarco e l'approvvigionamento dell'esercito <strong>di</strong> Annibale.<br />

Alleanza, questa, pagata a caro prezzo, causa l'epilogo della guerra in favore <strong>di</strong> Roma.<br />

Nell'82 a.C., <strong>Ugento</strong> <strong>di</strong>venne Municipio Romano. Detto periodo è caratterizzato dalla<br />

fondazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi villaggi nel territorio, quali Paternò, Geminiano (Gemini), Varano,<br />

Pompignano, ecc. Così <strong>Ugento</strong>, ormai entrato a far parte dell'Impero Romano, subì le glorie<br />

e le sconfitte che caratterizzarono nei secoli l'impronta <strong>di</strong> tale potere. Come attestano illustri<br />

stu<strong>di</strong>osi, quali il Marciano, il Maggiulli e il Catal<strong>di</strong>, <strong>Ugento</strong> fu teatro e vittima <strong>di</strong> feroci invasioni<br />

barbariche: nel 409 ad opera dei Visigoti, nel 410 dei Vandali, nel 475 fu la volta degli Eruli,<br />

nel 489 degli Ostrogoti, nel 554 degli Alemanni e Franchi, ed infine, nel 545 dei Goti i quali<br />

<strong>di</strong>strussero la città, che subì poi la seconda <strong>di</strong>struzione ad opera dei Saraceni nell'842. Sotto<br />

il periodo Normanno (intorno al 1020) per gli Ugentini iniziarono tempi migliori: il Centro<br />

ottenne la rielezione del Vescovato latino al posto <strong>di</strong> quello greco, la erezione del Castello<br />

sulle rovine dell'antico «Castro Romano» ed un incremento della sua popolazione. Si ha<br />

notizia che verso la fine dell'XI secolo, la città fu infeudata per la prima volta a Pecicco del<br />

Trebigne cugino del Re <strong>di</strong> Dalmazia. Nel 1195 la Baronia <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong> fu incorporata al<br />

principato <strong>di</strong> Taranto, che Federico Barbarossa concesse al figlio Enrico IV. Varie furono le<br />

casate che si alternarono al governo <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong>: i D'Aquino, gli Orsini, i Della Ratta (periodo<br />

angioino), i Del Balzo (periodo angioino aragonese). Nel 1537 le truppe del Barbarossa<br />

(pirata saraceno, n.d.a.) colsero la popolazione <strong>di</strong> sorpresa e la città venne nuovamente<br />

<strong>di</strong>strutta. Tra i feudatari che in seguito ressero il governo dell'urbe troviamo: i Pandone, i<br />

Vaaz de Andrata, ed infine i D'Amore. E' da rilevare che intorno al 1880, come dei resto in<br />

gran parte delle città italiane, <strong>Ugento</strong> subì un grosso sventramento nel cuore del suo piccolo<br />

centro urbano, furono abbattute numerose casupole per far posto all'attuale piazza Vittorio<br />

Emanuele Il e all'apertura <strong>di</strong> alcune strade che oggi costituiscono il tessuto del nostro Centro<br />

Storico. Tutto ciò conferma che un giorno il piccolo centro è stato florido e potente. Mentre<br />

oggi non ci rimane altro che crogiolarci sulla storia e gli allori che un tempo remoto la nostra<br />

piccola citta<strong>di</strong>na è riuscita a raggiungere." L'abitato attuale <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong>, sviluppatosi


notevolmente solo a partire dagli anni intorno alla metà del secolo scorso, occupa in gran<br />

parte l'area dell'inse<strong>di</strong>amento messapico <strong>di</strong> Oxan (o OZAN), <strong>di</strong>venuto poi municipio romano<br />

<strong>di</strong> Uxentum, e copre circa la metà dell'area racchiusa dalle imponenti fortificazioni d'età<br />

messapica. Estese aree della città antica restano tuttora libere da costruzioni, verso sud-<br />

ovest, nel fondo "cupa" e verso sud-est, nei fon<strong>di</strong> "barco" ed "armino" e costituiscono<br />

comunque fasce periferiche della città antica, a<strong>di</strong>acenti alla fortificazioni stesse e riservate<br />

presumibilmente ad uso agricolo. Tutta la fascia ad est, ai pie<strong>di</strong> della serra su cui domina il<br />

nucleo me<strong>di</strong>evale, è invece <strong>di</strong> estrema importanza per il valore archeologico-ambientale,<br />

costituito dagli imponenti resti del complesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, dalle necropoli, dalla via Salentina e<br />

da una buona parte <strong>di</strong> abitato antico; il tutto conservato all'interno dell'attuale or<strong>di</strong>namento<br />

terriero. Quest'area è inoltre collegata <strong>di</strong>rettamente e storicamente al "borgo", dal quale è<br />

stata sfruttata nel corso dei secoli per <strong>di</strong>versi usi, e attraverso questi è collegata alla città<br />

vecchia posta sull'apice della serra. Testimonianze del primo stanziamento dell'uomo, sono<br />

state documentate, recentemente, proprio sulla parte dell'area che sarà occupata<br />

successivamente dalla città vera e propria e si riferiscono ad un inse<strong>di</strong>amento a capanne<br />

riferibile al periodo tra la fine del IX sec. ed il VII sec. a.C.. La città si organizza<br />

successivamente con un impianto urbanistico abbastanza regolare, costituito da strade ed<br />

aree, e<strong>di</strong>ficate, a partire presumibilmente dalla fine del VI sec. a.C., con un orientamento<br />

documentato degli assi, in <strong>di</strong>rezione est-ovest, ed altri sicuramente trasversali a questi. Molte<br />

sono le strade antiche portate alla luce, sulla sommità della collina. A partire dalla fine del IV<br />

sec. a.C. e nel corso <strong>di</strong> quello successivo, tutte le città messapiche si muniscono <strong>di</strong> massicce<br />

strutture <strong>di</strong>fensive, ed anche per <strong>Ugento</strong>, il sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, <strong>di</strong> cui rimangono imponenti<br />

resti, si fa risalire a questo periodo <strong>di</strong> necessità <strong>di</strong>fensive, determinate dalla politica<br />

espansionistica <strong>di</strong> Roma, culminante con la conquista della penisola salentina intorno al 266<br />

a.C. circa. Il sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa della città, che si fa risalire al IV secolo a.C., è realizzato<br />

secondo schemi precisi, con pochissime <strong>di</strong>fferenze tra i vari lati. Dalla documentazione<br />

attinta presso il museo comunale <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong> ricaviamo che il perimetro murario, misurante<br />

circa 4900 metri, racchiude un'area interna <strong>di</strong> circa 145 ettari. Esso è costituito da uno<br />

spesso muro continuo <strong>di</strong> larghezza variabile tra i 5,50 e i 7,50 metri, realizzato a due cortine<br />

in opera quadrata con emplekton <strong>di</strong> pietrame informe <strong>di</strong> raccolta e scarti <strong>di</strong> cava. In nessun<br />

punto le mura sono conservate in altezza. Lungo il lato orientale corre parallelo al muro <strong>di</strong><br />

fortificazione un fossato-cava., ottenuto dall'estrazione <strong>di</strong> blocchi occorrenti per la costruzione<br />

del muro stesso. Lungo il tracciato murario si può ipotizzare la presenza <strong>di</strong> almeno 10 porte<br />

anche se non tutte della stessa importanza, che permettevano l'ingresso e l'uscita dalla città.


Un notevole tratto <strong>di</strong> fortificazione si è rivelato in località Acquerelli in seguito ai lavori or<strong>di</strong>nati<br />

dalla Soprintendenza nell'ambito della realizzazione <strong>di</strong> un progetto per la messa in luce e la<br />

sistemazione del settore sud-ovest della cinta muraria. Attualmente <strong>Ugento</strong> è un ridente<br />

centro agricolo, artigianale ed industriale, ha una superficie comunale <strong>di</strong> 98.72 Kmq. ed una<br />

popolazione <strong>di</strong> circa 12.000 abitanti. E’ ben collegata dalle reti stradali con il Capoluogo <strong>di</strong><br />

provincia da cui <strong>di</strong>sta circa km. 55. La citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong> è collocata in un area dove è<br />

altissima la vocazione turistico balneare e dove maggiormente si concentrano, nelle aree<br />

interne, inestimabili ricchezze storiche ed ambientali e si respira una continuità ed una<br />

presenza <strong>di</strong> legami forti tra, la campagna, il mare ed i Comuni del prossimo entroterra.<br />

Palazzi nobiliari, conventi, chiese, antichi e prestigiosi e<strong>di</strong>fici, piazze, centri storici, vie a<br />

corte, vengono a costituire il tessuto <strong>di</strong> una terra ricca <strong>di</strong> promesse ed in grado <strong>di</strong> costituire<br />

un potentissimo polo <strong>di</strong> attrazione per il turismo costiero e quello più sofisticato alla ricerca<br />

dei segni della memoria. Gli e<strong>di</strong>fici sacri <strong>di</strong> <strong>Ugento</strong> sono numerosi e <strong>di</strong> notevole pregio<br />

architettonico.<br />

CENNI SULL’IIMOBILE<br />

L’immobile acquisito al patrimonio dello Stato a seguito <strong>di</strong> sequestro, allo stato attuale si<br />

trova in pessime con<strong>di</strong>zioni manutentive sia all’interno che all’esterno tanto da dover<br />

prevedere una totale ristrutturazione, sia <strong>di</strong> opere murarie ed infissi che al livello <strong>di</strong> impianti<br />

tecnologici. Si presenta con tre vani, più ingresso e servizio igienico. Uno <strong>di</strong> questi vani<br />

ricavato in parte dallo smembramento <strong>di</strong> una cisterna. La struttura oggi si presenta quasi con<br />

il solo “scheletro” poiché è stato spogliato <strong>di</strong> tutto quanto fosse asportabile: arre<strong>di</strong>, infissi<br />

interni ed esterni, servizi igienici, apparecchi <strong>di</strong> illuminazione, ecc… .


6 – ELABORATI DI PROGETTO<br />

Il presente "Progetto esecutivo" è costituito dagli elaborati scripto-grafici previsti dagli Articoli<br />

35 e 216 del D.P.R. 21 <strong>di</strong>cembre 1999 n. 554, ed in particolare dai seguenti:<br />

<strong>tav</strong>. 1 relazione tecnica<br />

<strong>tav</strong>. 2 stralci planimetrici<br />

<strong>tav</strong>. 3 dati tecnici<br />

<strong>tav</strong>. 4 planimetria generale<br />

<strong>tav</strong>. 5 progetto uffici<br />

<strong>tav</strong>. 6 documentazione L. 13/89<br />

<strong>tav</strong>. 7 verifica consumo energetico D. Lgs. 311/2006<br />

<strong>tav</strong>. 8 verifica protezione scariche atmosferiche<br />

<strong>tav</strong>. 9 relazione Paesaggistica<br />

<strong>tav</strong> 10 relazione geotecnica<br />

<strong>tav</strong>. 11 documentazione fotografica<br />

<strong>tav</strong>. E0 planimetria generale impianti tecnici<br />

<strong>tav</strong>. E1 relazione tecnica imp. Elettrico<br />

<strong>tav</strong>. E2 impianto elettrico<br />

<strong>tav</strong>. E3 quadro elettrico generale<br />

<strong>tav</strong>. I1 relazione tecnica impianti idrico e fognante<br />

<strong>tav</strong>. I2 impianti idrico e fognante<br />

<strong>tav</strong>. elenco prezzi unitari<br />

<strong>tav</strong>. computo metrico estimativo<br />

<strong>tav</strong>. M3 quadro economico <strong>di</strong> progetto<br />

<strong>tav</strong>. M4 capitolato d’appalto<br />

<strong>tav</strong>. C1 piano <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e sicurezza<br />

<strong>tav</strong>. C2 fascicolo manutenzione<br />

<strong>tav</strong>. C3 cronoprogramma<br />

<strong>tav</strong>. C4 incidenza manodopera<br />

ELENCO TAVOLE


-<br />

7 – ALCUNI INTERVENTI PREVISTI E/O PREVEDIBILI<br />

NEL PRESENTE PROGETTO<br />

Scheda ACCESSIBILITÀ<br />

1<br />

OBIETTIVO<br />

LOCALIZZAZIONE<br />

DESCRIZIONE<br />

TECNICA<br />

Segnaletica Esterna<br />

Segnalare l’accesso all’area in<strong>di</strong>cando il varco <strong>di</strong> accesso principale, le <strong>di</strong>rezioni<br />

per la fruizione pedonale e per le aree <strong>di</strong> parcheggio destinate.<br />

Segnalare gli eventuali punti <strong>di</strong> informazione.<br />

La segnaletica esterna deve essere in genere ubicata in prossimità all’ingresso<br />

dell’area umida, ed in prossimità <strong>di</strong> zone <strong>di</strong> smarrimento.<br />

Negli habitat aperti al pubblico deve essere de<strong>di</strong>cata una particolare importanza<br />

alla realizzazione <strong>di</strong> cartelli che costituiscono uno dei principali mezzi <strong>di</strong><br />

educazione e formazione del pubblico.<br />

In queste aree si può prevedere <strong>di</strong> realizzare i seguenti tipi <strong>di</strong> cartelli:<br />

1. pannelli esplicativi <strong>di</strong> tipo “portale”: sono posti in genere all'ingresso e<br />

riportano le norme da rispettare, informazioni <strong>di</strong> carattere generale sull'area<br />

visitata e una sua planimetria. Per lo più sono collocati nei punti <strong>di</strong> partenza dei<br />

percorsi sui quali vengono posizionate le cartine e le mappe;<br />

2. pannelli tipo “<strong>di</strong>rezionale”, in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione: sono costituiti da frecce ben<br />

visibili, che in<strong>di</strong>cano il percorso e la <strong>di</strong>rezione del sentiero natura o la presenza <strong>di</strong><br />

capanni d'osservazione per il bird-watching, <strong>di</strong> torri d'avvistamento o <strong>di</strong> altre<br />

strutture <strong>di</strong>dattiche;<br />

3. pannelli <strong>di</strong> “<strong>di</strong>vieto” e <strong>di</strong> avvertimento: riportano i <strong>di</strong>vieti e le norme da<br />

rispettare.<br />

Alcuni <strong>di</strong> questi pannelli possono essere realizzati in maniera interattiva oltre che<br />

grafica, al fine <strong>di</strong> rendere comprensibile anche attraverso suoni e parlato la flora<br />

e la fauna degli habitat, anche a visitatori privi <strong>di</strong> guida lungo i <strong>di</strong>versi percorsi e<br />

ambienti.


PLANIMETRIE E/O<br />

DISEGNI CON<br />

PARTICOLARI<br />

TECNICI


PROBLEMATICHE<br />

EVENTUALI<br />

0.15<br />

1.50<br />

0.30<br />

0.60<br />

Importante è poter affiancare nei <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> sosta e cartelli per normodotati,<br />

anche pannelli per non vedenti con scrittura “Braille” e con bassorilievi<br />

comunque sensoriali attraverso il contatto tattile.


- Fornitura e redazione dei testi scientifici per l’apparato <strong>di</strong>dattico-illustrativo <strong>di</strong> visita del Parco.<br />

I testi scientifici, resi in forma <strong>di</strong>dattica e <strong>di</strong> agevole comprensione, sono l'elemento fondamentale ed<br />

insopprimibile per l'illustrazione <strong>di</strong> quanto presente nel Parco.<br />

Detti testi verranno trasferiti sui vari elementi per la comunicazione, e precisamente:<br />

• sulla cartellonistica generale interna al Parco;<br />

• sui pannelli illustrativi.<br />

Scheda SERVIZI PER LA SOSTA<br />

2<br />

OBIETTIVO<br />

LOCALIZZAZIONE<br />

FOTOGRAFIE<br />

Aree <strong>di</strong> sosta attrezzate<br />

Fruizione partecipata e consapevole, favorendo meccanismi culturali positivi per<br />

la tutela dell’ambiente<br />

Le aree <strong>di</strong> sosta attrezzate hanno lo scopo <strong>di</strong> fornire al fruitore uno spazio<br />

all’aperto dove potersi riposare ed aggregare con altri visitatori, e possono<br />

essere localizzate, ad esempio, lungo i percorsi interni all’area oppure nei pressi<br />

dell’ingresso o <strong>di</strong> un eventuale punto informazioni.


DESCRIZIONE<br />

TECNICA<br />

PLANIMETRIE E/O<br />

DISEGNI CON<br />

PARTICOLARI<br />

TECNICI<br />

PROBLEMATICHE<br />

EVENTUALI<br />

È necessario in<strong>di</strong>viduare punti <strong>di</strong> particolare significato paesistico naturalistico e<br />

storico per collocare sussi<strong>di</strong> <strong>di</strong>dattici ed informativi in linea con il percorso<br />

conoscitivo prestabilito. I sussi<strong>di</strong> possono essere costituiti da gran<strong>di</strong> pannelli<br />

montati su bacheche in legno per facilitare e stimolare la lettura delle<br />

caratteristiche dell’ambiente e da pannelli più piccoli <strong>di</strong> segnalazione.<br />

I materiali da utilizzare come supporto possono essere molteplici: legno alluminio<br />

plexiglass, ceramica etc.; devono integrarsi con l’ambiente in cui sono collocati<br />

ed essere resistenti alle intemperie e facilmente rinnovabili e/o sostituibili. In<br />

corrispondenza <strong>di</strong> alcuni pannelli è possibile collocare anche altre strutture <strong>di</strong><br />

arredo funzionali alla sosta ed al riposo: panchine, <strong>tav</strong>oli, cestini, etc.<br />

Al fine <strong>di</strong> garantire l’uso agevole delle aree <strong>di</strong> sosta anche ai <strong>di</strong>sabili, dovrebbero<br />

essere presenti punti-sosta ogni 200 m circa con panchine per chi ha <strong>di</strong>fficoltà<br />

alla deambulazione. Tra una panchina e l'altra ci deve essere 1 m <strong>di</strong> spazio, per<br />

far si che anche i <strong>di</strong>sabili in carrozzina possano sistemarsi come tutti e non


essere così in alcun modo penalizzati. Per gli ipovedenti si potrebbero far notare<br />

le panchine con colori <strong>di</strong>versi da quelli dell'ambiente circostante in modo da<br />

mettere in evidenza le stesse.<br />

Scheda PERCORRENZA E FRUIZIONE<br />

3<br />

OBIETTIVO<br />

LOCALIZZAZIONE<br />

FOTOGRAFIE<br />

DESCRIZIONE<br />

TECNICA<br />

Pannelli <strong>di</strong>dattici<br />

Informare i visitatori sull’ecologia degli habitat, sulle specie animali e vegetali<br />

presenti.<br />

Localizzati lungo i sentieri ed in prossimità <strong>di</strong> habitat speciali, sono <strong>di</strong> supporto<br />

alle aule <strong>di</strong>dattiche.<br />

Sempre negli habitat aperti al pubblico deve essere inoltre concessa una<br />

particolare importanza alla realizzazione dei cartelli, da realizzarsi in materiale<br />

resistente agli agenti atmosferici, che costituiscono uno dei principali mezzi <strong>di</strong>


PLANIMETRIE E/O<br />

DISEGNI CON<br />

PARTICOLARI<br />

TECNICI<br />

educazione e formazione del pubblico.<br />

I pannelli tipo “leggio”, cartelli <strong>di</strong>dattici devono essere ubicati in punti strategici<br />

lungo i sentieri e collocati all’interno degli osservatori per l’avvistamento della<br />

fauna.<br />

Il cosiddetto tipo a “leggio” si presenta come tabelle in legno con <strong>di</strong>segni e<br />

testi esplicativi in maniera <strong>di</strong> consentire al pubblico <strong>di</strong> riconoscere le<br />

<strong>di</strong>verse specie animali e vegetali presenti<br />

Scheda PERCORRENZA E FRUIZIONE<br />

4<br />

OBIETTIVO<br />

LOCALIZZAZIONE<br />

Aule <strong>di</strong>dattiche all’aperto<br />

Le aule <strong>di</strong>dattiche all’aperto sono strutture in cui un operatore <strong>di</strong>dattico/guida<br />

naturalistica svolge la lezione in posizione centrale circondato dagli spazi <strong>di</strong><br />

seduta possibilmente realizzati con materiali naturali (legno e pietra locale)<br />

intervallati da punti dove possono trovare posto anche u<strong>di</strong>tori su se<strong>di</strong>e a<br />

rotelle.<br />

Le aule <strong>di</strong>dattiche all’aperto possono essere localizzate lungo i percorsi natura<br />

ed in prossimità del centro visite del punto informazioni


FOTOGRAFIE<br />

DESCRIZIONE<br />

TECNICA<br />

Allestimento dell’aula <strong>di</strong>dattica all’aperto<br />

Nell’area <strong>di</strong>dattica trovano posto alcuni cartelli con immagini e scritte (anche<br />

braille) ed altri a rilievo per la percezione tattile delle specie animali e vegetali<br />

presenti nel Parco, nonché qualche esempio <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> ingegneria<br />

naturalistica.Oltre agli spazi <strong>di</strong> seduta, un’aula <strong>di</strong>dattica all’aperto deve<br />

comprendere:pannelli informativi e <strong>di</strong>dattici composti da scritte in nero e in<br />

caratteri braille completati da immagini rese anche in rilevato per garantirne la<br />

percezione anche ai non vedenti o agli ipovedenti;pannelli con sagome sia in<br />

rilievo che in bassorilievo, oppure traforate per consentire anche a coloro (non<br />

vedenti o ipovedenti) che non sono in grado <strong>di</strong> decifrare il linguaggio braille, <strong>di</strong><br />

poter ricevere le informazioni;


8 - IL PIANO DI SICUREZZA<br />

Il "Piano <strong>di</strong> sicurezza e coor<strong>di</strong>namento" in fase <strong>di</strong> progettazione (ai sensi del D.Lgs. 9 aprile<br />

2008 n. 81 art. 100 e allegato XV) dovrà avere i seguenti contenuti essenziali:<br />

1 - Obiettivo del Piano è quello d'assicurare una maggiore tutela della integrità fisica dei<br />

lavoratori.<br />

2 - Per la compilazione del Piano sono stati analizzati e presi in esame i proce<strong>di</strong>menti<br />

specifici <strong>di</strong> costruzione, le macchine, gli impianti e le attrezzature utilizzate, nonché i materiali<br />

impiegati e l'organizzazione del lavoro prevista.<br />

3 - Alla stesura del Piano <strong>di</strong> Sicurezza si è pertanto pervenuti attraverso:<br />

• l'analisi particolareggiata dei rischi specifici associati alle varie fasi <strong>di</strong> lavoro da<br />

eseguirsi nel cantiere;<br />

• l'analisi particolareggiata sulla possibilità <strong>di</strong> interferenza <strong>di</strong> alcune operazioni svolte<br />

dalla stessa impresa o da imprese <strong>di</strong>verse;<br />

• l'in<strong>di</strong>viduazione dei provve<strong>di</strong>menti e delle misure <strong>di</strong> sicurezza da adottare per<br />

eliminare i rischi <strong>di</strong> pericolo atte alla salvaguar<strong>di</strong>a dell'integrità fisica dei Lavoratori;<br />

• l'in<strong>di</strong>viduazione dei provve<strong>di</strong>menti da adottare per il pronto intervento in caso <strong>di</strong><br />

infortunio;<br />

• l'in<strong>di</strong>viduazione dei posti <strong>di</strong> lavoro per analizzare i fattori ambientali che possono<br />

influire sui posti <strong>di</strong> lavoro stessi;<br />

• l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> eventuali provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> igiene da adottare a tutela della<br />

salute dei lavoratori.<br />

Il Piano <strong>di</strong> Sicurezza e Coor<strong>di</strong>namento potrà essere aggiornato o mo<strong>di</strong>ficato nel corso dello<br />

svolgimento dei lavori, sia per sopraggiunte mo<strong>di</strong>fiche tecniche all'opera in appalto sia al fine<br />

<strong>di</strong> migliorare ulteriormente le misure <strong>di</strong> sicurezza.<br />

Il Piano <strong>di</strong> Sicurezza e Coor<strong>di</strong>namento sarà fatto proprio e rispettato anche dalle imprese<br />

che presteranno, previa autorizzazione degli organi competenti, la loro opera in subappalto<br />

ovvero il Responsabile del cantiere definirà le modalità <strong>di</strong> impostazione <strong>di</strong> Piani specifici<br />

in<strong>di</strong>cando i criteri orientativi cui dovranno rispondere i Piani <strong>di</strong> Sicurezza relativi alle<br />

lavorazioni in subappalto.<br />

Il piano sarà utilizzato:<br />

• dai Responsabili dell'impresa come guida per applicare le misure adottate ed<br />

effettuare le mansioni <strong>di</strong> controllo;<br />

• dai lavoratori e, in particolare modo, dal rappresentante dei lavoratori;<br />

• dal Committente e Responsabile dei lavori per esercitare il controllo;


• dal Coor<strong>di</strong>natore per l'esecuzione dei lavori per l'applicazione del piano;<br />

• dal progettista e <strong>di</strong>rettore dei lavori per operare nell'ambito delle loro competenze;<br />

• dalle altre imprese e lavoratori autonomi operanti nel cantiere;<br />

• dalle Autorità competenti preposte alle verifiche ispettive e <strong>di</strong> controllo del cantiere.<br />

9 - QUADRO TECNICO- ECONOMICO<br />

Il seguente quadro tecnico-economico è conforme tanto alle vigenti leggi regionali<br />

quanto ai <strong>di</strong>sposti del D.P.R. 21 <strong>di</strong>cembre 1999 n. 554 “REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE<br />

DELLA LEGGE QUADRO IN MATERIA DI LAVORI PUBBLICI, AI SENSI DELL’ARTICOLO 3<br />

DELLA LEGGE 11 FEBBRAIO 1994, N.109 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI”, come pure<br />

al D. Leg.vo 12.04.2006, n° 163. Esso è pure confor me alle <strong>di</strong>sposizioni della Legge<br />

Regionale 11 MAGGIO 20<strong>01</strong>, N. 13 "Norme regionali in materia <strong>di</strong> opere e lavori pubblici".<br />

Pertanto, è ripartito come segue:<br />

QUADRO ECONOMICO<br />

A - IMPORTO LAVORI A BASE D'ASTA: € 121.661,36<br />

B - SOMME A DISPOSIZIONE:<br />

Oneri sicurezza (2,5%): € 3.041,53<br />

In Uno € 124.702,89<br />

1- IVA ssi lavori (10%): € 12.166,36<br />

2 - Spese tecniche : € 23.693,55<br />

3 - INARCASSA 2% delle spese tecniche: € 473,87<br />

4 - IVA 20% su 2 e 3: € 4 833,48<br />

5 - Arrotondamento: € 129,85<br />

In Uno € 41.297,11<br />

TOTALE € 166.000,00

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