Canzoni e stragi di stato - La Brigata Lolli
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È ba<strong>stato</strong> aprir la finestra<br />
Una spinta e Pinelli cascò.<br />
Dopo giorni eravamo in tremila<br />
In tremila al tuo funerale<br />
E nessuno può <strong>di</strong>menticare<br />
Quel che accanto alla bara giurò.<br />
Ti hanno ucciso spezzandoti il collo<br />
Sei caduto ed eri già morto<br />
Calabresi ritorna in ufficio<br />
Però adesso non è più tranquillo.<br />
Ti hanno ucciso per farti tacere<br />
Perché avevi capito l'inganno<br />
Ora dormi, non puoi più parlare,<br />
Ma i compagni ti ven<strong>di</strong>cheranno.<br />
"Progressisti" e recuperatori<br />
Noi sputiamo sui vostri <strong>di</strong>scorsi<br />
Per Valpreda Pinelli e noi tutti<br />
C'è soltanto una cosa da far.<br />
Gli operai nelle fabbriche e fuori<br />
Stan firmando la vostra condanna<br />
Il potere comincia a tremare<br />
<strong>La</strong> giustizia sarà giu<strong>di</strong>cata.<br />
Calabresi con Guida il fascista<br />
Si ricor<strong>di</strong> che gli anni son lunghi<br />
Prima o poi qualche cosa succede<br />
Che il Pinelli farà ricordar.<br />
Quella sera a Milano era caldo<br />
Ma che caldo che caldo faceva<br />
Briga<strong>di</strong>ere apra un po' la finestra<br />
E ad un tratto Pinelli cascò.<br />
*<br />
<strong>La</strong> versione più celebre della "Ballata del Pinelli"<br />
resta però senz'altro quella <strong>di</strong> Lotta Continua<br />
sulla base delle strofe originali degli anarchici<br />
mantovani e della versione <strong>di</strong> Joe Fallisi, e generalmente<br />
presentata con la <strong>di</strong>citura "Parole e<br />
musica del proletariato". Eseguita dal <strong>Canzoni</strong>ere<br />
del Proletariato, viene cantata anche da Pino<br />
Masi e da lui inserita nella raccolta intitolata<br />
significativamente "12 <strong>di</strong>cembre":<br />
"Quella sera a Milano era caldo<br />
Calabresi nervoso gridava<br />
Tu Lograno apri un po' la finestra<br />
ad un tratto Pinelli cascò.<br />
"Scior questore io ce l'ho già detto<br />
le ripeto che sono innocente<br />
Anarchia non vuol <strong>di</strong>re bombe<br />
Ma giustizia nella libertà".<br />
"Poche storie confessa Pinelli<br />
c'è Valpreda che ha già parlato<br />
lui è l'autore <strong>di</strong> questo attentato<br />
ed il complice è certo sei tu".<br />
"Impossibile - grida Pinelli -<br />
un compagno non può averlo fatto<br />
chi è l'autore <strong>di</strong> questo delitto<br />
tra i padroni bisogna cercar".<br />
"Stai attento in<strong>di</strong>ziato Pinelli<br />
questa stanza è già piena <strong>di</strong> fumo<br />
se tu insisti apriam la finestra<br />
quattro piani son duri da far".<br />
L'hanno ucciso perché era un compagno<br />
non importa se era innocente<br />
"Era anarchico e questo ci basta"<br />
<strong>di</strong>sse Guida il fascista questor.<br />
C'è un bara e tremila compagni<br />
stringevamo le nostre ban<strong>di</strong>ere<br />
noi quel giorno l'abbiamo giurato<br />
non finisce <strong>di</strong> certo così.<br />
Calabresi e tu Guida assassini<br />
se un compagno ci avete ammazzato<br />
questa lotta non avete fermato<br />
la vendetta più dura sarà.<br />
Quella sera a Milano era caldo<br />
ma che caldo che caldo faceva<br />
è ba<strong>stato</strong> aprir la finestra<br />
una spinta e Pinelli cascò."<br />
bielle<br />
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