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<strong>La</strong>Nuova <strong>La</strong>Nuova Graticola Graticola <strong>La</strong> Graticola è on line: la<strong>graticola</strong>.altervista.org<br />
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Gennaio 2013 pag 27<br />
Gennaio 2013<br />
C’era una volta... Cattiva politica e declino cittadino<br />
Una volta c’erano i partiti e con tutti i loro limiti assolvevano al ruolo<br />
fondamentale di selezionare la classe politica dirigente. L’adesione ad un<br />
Amare riflessioni sui destini politico-amministrativi passati e presenti della<br />
città da parte di uno dei protagonisti, prima come politico e poi come giornalista<br />
partito aveva come premessa la condivisione di alcuni valori ed ideali che<br />
rappresentavano l’elemento fondante del partito stesso e dal quale traeva Il teatrino della “politica” cittadina si<br />
origine un progetto di vita ed una visione di società cui si raccordava la prassi avvia all’appuntamento delle amministra-<br />
quotidiana. E’ vero che specie negli ultimi decenni è notevolmente cresciuta tive di primavera nella solita confusione e<br />
la malapolitica, con la diffusione dell’ opportunismo e del trasformismo e la con gli stessi vecchi riti degli ultimi venti<br />
conseguente degenerazione del sistema dei partiti e l’esplosione di scandali, anni nei quali il declino della città ha<br />
ruberie e malversazioni di ogni genere. Ma al netto di tutto questo, i partiti seguito pari pari il decadimento della sua<br />
di una volta erano radicati e diffusi sul territorio, con una organizzazione classe politica. Difficile fare l’elenco dei<br />
capillare imperniata sulle sezioni nelle quali gli iscritti si riunivano, discute- candidati a Sindaco, anche perché, come i<br />
vano di problematiche locali e nazionali e nelle quali si assumevano tutte le funghi, ogni giorno ne spunta uno nuovo,<br />
più importanti decisioni che riguardavano la vita amministrativa di una città, ed ancora più complicato è discernere tra<br />
piccola o grande che fosse.<br />
i tanti candidati consiglieri (veri o presun-<br />
Il segretario della sezione era una figura importante ed insieme al direttivo ti) che si incontrano, si riuniscono tra di<br />
dettava la linea alla quale i consiglieri comunali dovevano adeguarsi, nei casi loro, contrattano, alzano il prezzo, cor-<br />
non infrequenti di contrasto e diversità di opinione; dalla sezione usciva il teggiano e si lasciano corteggiare.<br />
nome del Sindaco e quelli dei rappresentanti del partito in giunta ed in tutti Insieme alle solite vecchie facce si fanno<br />
gli organismi gestionali anche extra territoriali. Al partito spettava l’ultima largo anche nuovi soggetti che si muovo-<br />
parola sulle liste e sui singoli candidati i quali, una volta eletti, prima che ai no, si agitano e si propongono allo stesso<br />
loro elettori dovevano dare conto del loro operato agli organismi di partito. modo, se non peggio, dei vecchi politicanti<br />
Chi si metteva fuori da queste regole rischiava l’espulsione, dopo di che uno di cui pure vorrebbero prendere il posto.<br />
era marchiato a vita e difficilmente poteva sperare di essere rieletto in un’altra <strong>La</strong> logica è sempre la stessa, quella del-<br />
lista, ammesso che trovasse qualcuno disposto a candidarlo. <strong>La</strong> storia l’ammucchiata, di soggetti che si mettono<br />
cittadina è ricca di episodi di cambi di casacca dettati da convenienze personali insieme allo esclusivo scopo di raccoglie-<br />
e che hanno segnato la fine della carriera politica dell’interessato.<br />
re quanti più voti possibile e tentare di<br />
Questo sistema aveva il pregio di allargare la partecipazione democratica alla vincere le elezioni.<br />
vita pubblica e consentiva ai militanti, agli iscritti, non solo di dire la loro sulleTenere<br />
dentro il contenitore-lista tutto ed<br />
principali questioni di interesse locale e nazionale, ma offriva anche l’oppor- il contrario di tutto, interessi e visioni<br />
tunità di avvicinarsi al “mondo della politica”, di prendere contatto con contrapposti, obiettivi e strategie<br />
l’attività a mministrativa e d’ acquisire “u na c ultura” , u na f orma m entis configgenti c he po i, i n ca so di v ittoria,<br />
importante nel momento in cui si andavano a ricoprire cariche elettive. faranno esplodere quelle contraddizioni<br />
Insomma chi si ritrovava eletto consigliere comunale, non si ritrovava ad che generano immobilismo amministrati-<br />
essere come “l’asino in mezzo ai suoni”, ma aveva già una infarinatura, aveva vo e sempre più spesso provocano la fine<br />
già in precedenza preso parte alle discussioni sulle maggiori e più importanti anticipata della consiliatura ( vedi ultime<br />
questioni programmatiche e quanto meno aveva sentito parlare delle cose da amministrazioni D’Onofrio e D’Aiutolo).<br />
fare, avendo alle spalle un “partito” in grado di supportarlo nella sua azione Non si discute di programma, di proposte<br />
amministrativa.<br />
e di idee, di soluzioni ai problemi,delle<br />
Tutto questo c’era una volta ed adesso non c’è più. Ormai la politica si fa per cose da fare e di quelle da non fare, ma al<br />
televisione ed i partiti esistono solo sulla carta essendo , al massimo, dei massimo dei ruoli da occupare in futuro.<br />
comitati elettorali che appaiono all’avvicinarsi delle scadenze elettorali o in Chi si contratta l’assessorato, qualcun<br />
occasioni di conte interne; non hanno radicamento sul territorio e si disinte- altro pretende il vice sindaco, altri chiedoressano<br />
totalmente delle vicende politiche, sociali ed economiche della no mano libera in alcuni settori ammini-<br />
comunità cittadina, m a c ome per i ncanto sono pronti a materializzarsi strativi (incarichi e consulenze), altri<br />
qualche mese prima delle amministrative.<br />
ancora c hiedono g aranzie s u s pecifiche<br />
Ma allora come si seleziona la classe dirigente? I giovani, dove fanno questioni che li riguardano direttamente,<br />
l’apprendistato? Dove imparano a “fare politica?” Da nessuna parte. Adesso nel totale disinteresse per i problemi della<br />
contano i portatori di voti, coloro che per il fatto stesso di occupare un posto città.<br />
nella pubblica amministrazione (Inps,Asl, etc) o per effetto dell’esercizio di Dei problemi si discuterà dopo, adesso<br />
una professione (medico, tecnico, etc) che lo porta a contatto con un largo bisogna pensare solo a vincere, poi si<br />
numero di persone e gli consente di fare “un piacere” (che tale non è ) riesconovedrà.<br />
E’ stata la stessa logica che alle<br />
a raccogliere un certo consenso e diventano automaticamente classe politica scorse amministrative ha portato alla for-<br />
dirigente. Anche se poi non sono all’altezza dei ruoli che vanno a ricoprire, mazione delle liste di D’Aiutolo e<br />
non esprimono alcuna qualità né sotto il profilo della competenza, nè in quello Rossomando.<br />
dell’etica e della morale, né tanto meno sono portatori di idee nuove,programmi Quest’ultima, soprattutto, assemblò tut-<br />
e cultura di governo alternativi.<br />
to ed il contrario di tutto; una vera e<br />
Tra questi,poi, ci sono i “campioni”, quelli alla Egidio Rossomando (ma non propria “insalata mischiata” , destinata,<br />
solo) per intenderci, che avendo per le ragioni innanzidette un potenziale sulla carta, a vincere la competizione alla<br />
elettorale più ampio rivendicano il loro “diritto” ad essere candidati alla carica grande, avendo incorporato al suo interno<br />
di Sindaco, indipendentemente da ogni altra considerazione e, contrariamente tantissimi campioni di preferenze. C’era<br />
a quanto avviene nel calcio, non vanno mai in pensione anche se poi non Costanza, l’anno prima candidato alle pro-<br />
riescono mai a fare goal..<br />
vinciali con Forza Italia ed all’ultimo<br />
Ecco spiegata la ragione dei tanti candidati a sindaco: tutti vogliono fare la momento adattatosi a sostenere il<br />
Lista ,tutti vanno alla ricerca di candidati, nessuno dice cosa propone di fare Dipietrista Rossomando, il quale a sua<br />
per “il bene “ di questa città. Il programma? Alla fine si scarica da Internet, volta si ritrovava insieme a Michele Picardi<br />
un po’ di copia incolla e via! Siamo al trionfo, il più delle volte, unicamente che per tre anni si era battuto contro<br />
del proprio tornaconto.<br />
all’opposizione di lui e Caio D’Onofrio.<br />
Il risultato è che alla fine, al di la delle apparenze, i veri “padroni” del Comune Alla c ompagnia s i e rano u niti<br />
diventano i burocrati, detentori del “sapere” amministrativo, e a essi vengono l’avv.Santese, ed il bancario Arminio la<br />
demandate di fatto le decisioni più importanti, che politicanti di bassa volta precedente candidati con Carmine<br />
levatura s ubiscono s enza b attere c iglio, i ncapaci d i p roporre a lternative Salerno co ntro R ossomando, Pic ardi,<br />
valide e persino di comprendere fino in fondo gli atti che gli vengono Fabiano etc, il Dott.Sica , l’esponente del<br />
sottoposti, come tante volte avvenuto.<br />
PD Cibele e persino il rifondarolo Nello<br />
Il risultato è che una volta Montecorvino era una cittadina dinamica, moderna, Di Pasquale che, senza neanche turarsi il<br />
apprezzata e d i nvidiata in tu tta l a P rovincia; o ggi è su rclassata d ai pa esi naso, corse ad associarsi ad una squadra<br />
viciniori che una volta neanche si sognavano di paragonarsi alla nostra città, così disomogenea e tanto lontana dai cano-<br />
con una classe politica che fa ridere, che colleziona figuracce in contesti extra ni della sinistra antagonista. Ma la Lista<br />
cittadini,e per nulla considerata negli ambienti politici che contano.Frankie P. dei Campioni partiva con il favore dei<br />
pronostici e, quello che più contava, garantiva<br />
maggiori possibilità di elezione. Ed<br />
invece, ancora una volta, i cittadini si dimostrarono<br />
migliori di chi li rappresenta, e la<br />
squadra dei campioni costruita per vincere<br />
alla grande, andò incontro ad una imprevista<br />
e disastrosa sconfitta.<br />
Una esperienza che per quanto recente non<br />
ha insegnato niente a nessuno e come se<br />
niente fosse si riparte allo stesso modo<br />
dell’altra volta riproponendo la stessa cattiva<br />
politica .Una politica senz’anima e<br />
senza passioni, costruita sul notabilato e<br />
sui portatori di voti a prescindere dalla<br />
sostanza politica, dai programmi, dai valori,<br />
dalle idee, che cerca i propri consensi nei<br />
rapporti personali e clientelari, che in teoria<br />
potrebbe anche consentire di vincere una<br />
competizione elettorale (ma non è affatto<br />
scontato come capitato l’ultima volta) ma<br />
di certo non garantisce la governabilità (vedi<br />
la fine prematura delle amministrazioni<br />
D’Onofrio e D’Aiutolo) e, soprattutto,<br />
non serve a fermare il declino della città.<br />
Un declino iniziato negli anni 90, quando la<br />
crisi dei partiti tradizionali e la fine delle<br />
ideologie (cui tutti hanno plaudito) hanno<br />
fatto emergere una nuova classe politica ,<br />
senza storia, senza formazione politica,<br />
senza idee e con valori etici e morali assai<br />
labili, per non dire di peggio.<br />
<strong>La</strong> decennale esperienza amministrativa di<br />
Della Corte e dei nuovi protagonisti della<br />
politica cittadina assurti al potere insieme<br />
a lui, è assolutamente emblematica in questo<br />
senso, poiché la combinazione tra incapacità<br />
politica ed amministrativa (mostruosa)<br />
ed un livello di degrado etico e morale<br />
mai visto prima, hanno avuto l’effetto di<br />
mandare nella rovina finanziaria il Comune<br />
e di estendere e rafforzare una concezione<br />
utilitaristica ed opportunistica dell’impegno<br />
politico, con effetti ancor più devastanti..<br />
Finchè la competizione amministrativa si<br />
svolgerà all’interno di questo schema, tra<br />
contendenti del tutto simili ed<br />
intercambiabili tra loro, per Montecorvino<br />
Rovella non c’è speranza, non ci sarà futuro.<br />
L’acquisizione del consenso fondato su<br />
idee e programmi seri, concreti, credibili e<br />
capaci di avviare una svolta vera e profonda<br />
della città, nu lla ha a che vedere con le<br />
pacche sulle spalle, le strette di mano, la<br />
promessa di vantaggi e favori e più in<br />
generale con il sistema di relazioni personali.<br />
Dobbiamo constatare che purtroppo il ricambio<br />
generazionale , pure necessario ed<br />
ineludibile, si caratterizza allo stesso modo<br />
della generazione degli anni 90, senza qualità,<br />
senza contenuti, proposto esclusivamente<br />
su base anagrafica senza riuscire a<br />
rappresentare una alternativa vera e credibile<br />
sul terreno culturale, politico e<br />
programmatico. Cloni geneticamente identici<br />
alla cellula progenitrice, fotocopie incolori<br />
di quei personaggi mediocri che hanno<br />
segnato in negativo la storia recente di<br />
Montecorvino Rovella. In continuità e<br />
sintonia con il fallimento del giovanilismo<br />
anagrafico, cavalcato sfacciatamente da<br />
continua a pag. seguente