A-09-01_Disc El Tecn.pdf - Servizi Ambientali SpA
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D.L.<br />
In corrispondenza dei giunti di dilatazione, sia a tenuta o meno delle strutture in c.a., dove<br />
indicato nei disegni o richiesto dalla D.L., verranno poste in opera apposite lastre dello<br />
spessore di almeno 2cm, protette sulle facce contro il getto da eseguire con un foglio di cartone<br />
bitumato, oppure possono essere impiegati riempimenti con cartonfeltro bitumato e mastice di<br />
bitume o con polistirolo espanso di vari spessori.<br />
Le superfici di contatto dei materiali devono essere perfettamente asciutte e lisce.<br />
7.9.4 Stagionatura e disarmo<br />
7.9.4.1 Prevenzione delle fessure da ritiro plastico<br />
A getto ultimato dovrà essere curata la stagionatura dei conglomerati cementizi in modo da<br />
evitare un rapido prosciugamento delle superfici esposte all'aria dei medesimi e la conseguente<br />
formazione di fessure da ritiro plastico, usando tutte le cautele ed impiegando i mezzi più<br />
idonei allo scopo, fermo restando che il sistema proposto dall'Impresa dovrà essere approvato<br />
dalla Direzione Lavori.<br />
A questo fine tutte le superfici non protette dalle casseforme dovranno essere mantenute umide<br />
fino al termine della presa del conglomerato cementizio, sia per mezzo di prodotti<br />
antievaporanti (curing), da applicare a spruzzo subito dopo il getto, sia mediante continua<br />
bagnatura, sia con altri sistemi idonei.<br />
I prodotti antievaporanti (curing) ed il loro dosaggio dovranno essere approvati dalla Direzione<br />
Lavori. Le loro caratteristiche dovranno essere conformi a quanto indicato nella Norma UNI<br />
8656: tipi 1 e 2. La costanza della composizione dei prodotti antievaporanti dovrà essere<br />
verificata, a cura della Direzione Lavori ed a spese dell'Impresa, al momento del loro<br />
approvvigionamento. In particolare per le solette, che sono soggette all'essiccamento prematura<br />
ed alla fessurazione da ritiro plastico che ne deriva, è fatto obbligo di applicare<br />
sistematicamente i prodotti antievaporanti di cui sopra.<br />
E' ammesso in alternativa l'impiego, anche limitatamente ad uno strato superficiale di spessore<br />
non minore di 20 cm, di conglomerato cementizio rinforzato da fibre di resina sintetica di<br />
lunghezza da 20 a 35 mm, di diametro di alcuni millesimi di millimetro aggiunti nella<br />
betoniera e dispersi uniformante nel conglomerato cementizio, in misura di 0,5 - 1,5 kg/m 3 .<br />
Nel caso che sulle solette si rilevino manifestazioni di ritiro plastico con formazione di fessure<br />
di apertura superiore a 0,3 mm, l'Impresa dovrà provvedere a sua cura e spese alla demolizione<br />
ed al rifacimento delle strutture danneggiate.<br />
7.9.4.2 Maturazione accelerata a vapore<br />
La maturazione accelerata a vapore deve essere eseguita osservando le prescrizioni che<br />
seguono secondo il disposto del punto 10.7 della Norma UNI EN 206-1: 20<strong>01</strong>:<br />
- la temperatura del conglomerato cementizio, durante le prime 3 h dall'impasto non deve<br />
superare 303 K, dopo le prime 4 h dall'impasto non deve superare 313 K;<br />
- il gradiente di temperatura non deve superare 20 k/h;<br />
- la temperatura massima del calcestruzzo non deve in media superare 333 k ( i valori<br />
singoli devono essere minori di 338 k);<br />
- il calcestruzzo deve essere lasciato raffreddare con un gradiente di temperatura non<br />
maggiore di 10 k/h;<br />
- durante il raffreddamento e la stagionatura occorre ridurre al minimo la perdita di<br />
umidità per evaporazione.<br />
7.9.4.3 Disarmo e scasseratura<br />
Durante il periodo della stagionatura i getti dovranno essere riparati da possibilità di urti,<br />
vibrazioni e sollecitazioni di ogni genere.<br />
La rimozione delle armature di sostegno dei getti dovrà essere effettuata quando siano state<br />
sicuramente raggiunte le prescritte resistenze. In assenza di specifici accertamenti, l'Impresa<br />
dovrà attenersi a quanto stabilito nelle Norme <strong>Tecn</strong>iche emanate in applicazione dell'art. 21<br />
della Legge 5.11.1971 n° 1086 (D.M. 14.<strong>01</strong>.2008 e successivi aggiornamenti).<br />
7.9.4.4 Protezione dopo la scasseratura<br />
Si richiama integralmente la Norma UNI EN 206-1: 20<strong>01</strong>; al fine di evitare un prematura<br />
<strong>Disc</strong>iplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici<br />
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