A-09-01_Disc El Tecn.pdf - Servizi Ambientali SpA
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tramoggia di carico. Il riempimento sarà proseguito fino a che la malta immessa risalga in superficie scevra di inclusioni e miscelazioni con il fluido di perforazione. Si attenderà per accertare la necessità o meno di rabbocchi e si potrà quindi estrarre il tubo di convogliamento allorquando il foro sarà intasato e stagnato. Eventuali rabbocchi da eseguire prima di raggiungere tale situazione vanno praticati esclusivamente tramite il tubo di convogliamento. Nel caso l'armatura sia tubolare, essa si potrà usare come tubo di convogliamento solo se il suo diametro interno non supera 50 mm; in caso contrario si dovrà ricorrere ad un tubo di convogliamento separato, dotato di otturatore posizionato alla base del tubo di armatura del palo. 41.4.9 Riempimento a bassa pressione Il foro dovrà essere interamente rivestito: la posa della malta avverrà in un primo momento, entro il rivestimento provvisorio, tramite un tubo di convogliamento come descritto al punto precedente. Successivamente si applicherà al rivestimento una idonea testa a tenuta alla quale si invierà aria in pressione (5 - 6 kg/cmq) mentre si solleverà gradualmente il rivestimento fino alla sua prima giunzione. Si smonterà allora la sezione superiore del rivestimento e si applicherà la testa di pressione alla parte rimasta nel terreno, previo rabboccamento dall'alto per riportare a livello la malta. Si procederà analogamente per le sezioni successive fino a completare l'estrazione del rivestimento. In relazione alla natura del terreno potrà essere sconsigliabile applicare la pressione d'aria agli ultimi 1 - 2 m di rivestimento da estrarre, per evitare la fratturazione idraulica degli strati superficiali. 41.4.10 Iniezione ripetuta ad alta pressione Le fasi della posa in opera saranno le seguenti: I) riempimento della cavità anulare compresa tra il tubo a valvole e le pareti del perforo, ottenuta alimentando con apposito condotto di iniezione e otturatore semplice la valvola più bassa finchè la malta risale fino alla bocca del foro; II) lavaggio con acqua all'interno del tubo; III) avvenuta la presa della malta precedentemente posta in opera, si inietteranno valvola per valvola volumi di malta non eccedenti il sestuplo del volume del perforo, senza superare, durante l'iniezione, la pressione corrispondente alla fratturazione idraulica del terreno ("claquage"); IV) lavaggio con acqua all'interno del tubo; V) avvenuta la presa della malta precedentemente iniettata, si ripeterà l'iniezione in pressione limitate alle valvole per le quali: - il volume iniettato non abbia raggiunto il limite predetto, a causa della incipiente fratturazione idraulica del terreno; - le pressioni residue di iniezione misurate a bocca foro al raggiungimento del limite volumetrico non superiori 7 kg/cmq. Al termine delle iniezioni si riempirà a gravità l'interno del tubo. 41.4.11 Caratteristiche delle malte e paste cementizie da impiegare per la formazione dei micropali Rapporto acqua/cemento: < 0,5 Resistenza cubica: R'ck > = 300 kg/cmq. L'inerte dovrà essere costituito: - da sabbia fine lavata, per le malte dei micropali riempiti a gravità; - da ceneri volanti o polverino di calcare, totalmente passanti al vaglio da 0,075 mm, per le paste dei micropali formati mediante iniezione in pressione. Per garantire la resistenza richiesta e la necessaria lavorabilità e stabilità dell'impasto dovranno essere adottati i seguenti dosaggi minimi: - per le malte, kg 600 di cemento per mc di impasto; - per la paste, kg 900 di cemento per mc di impasto. Per una corretta posa in opera si potranno anche aggiungere fluidificanti non aeranti ed eventualmente bentonite, quest'ultima in misura non superiore al 4% in peso del cemento. Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici 186
41.4.12 Controlli e misure La profondità dei perfori, da valutare rispetto alla quota terreno, verrà misurata in doppio modo: A) in base alla lunghezza delle aste di perforazione immerse nel foro al termine della perforazione, con l'utensile appoggiato sul fondo; B) in base alla lunghezza dell'armatura. La differenza tra le due misure dovrà risultare ≤ 0,10 m; in caso contrario occorrerà procedere alla pulizia del fondo del foro, asportandone i detriti accumulatisi, dopo aver estratto l'armatura. Il peso delle armature verrà determinato: - nel caso di armature in barre longitudinali ad aderenza migliorata, in base al peso teorico corrispondente ai vari diametri nominali, alla lunghezza di progetto ed al peso unitario dato dalle tabelle UNI 6407 - 69; - nel caso di armature a tubo di acciaio, in base al peso effettivo dei tubi posti in opera. In corso di iniezione si preleverà un campione di miscela per ogni micropalo, sul quale si determinerà il peso specifico e la decantazione (bleeding), mediante buretta graduata di diametro ≥ 30 mm. Il peso specifico dovrà risultare pari ad almeno il 90% di quello teorico, calcolato assumendo 3 g/cc il peso specifico del cemento e 2,65 g/cc quello degli inerti, nell'ipotesi che non venga inclusa aria. Nelle prove di decantazione, l'acqua separata in 24 ore non dovrà superare il 3% in volume. Con il campione di miscela saranno altresì confezionati cubetti di 7 o 10 cm di lato da sottoporre a prove di resistenza cubica a compressione nella misura di almeno una prova per ogni micropalo. Le modalità di prova dovranno essere conformi alle normative vigenti ed alle preventive richieste dalla Direzione Lavori. 41.4.13 Documentazione dei lavori L'esecuzione di ogni singolo micropalo sarà documentata mediante la compilazione da parte dell'Impresa in contraddittorio con la Direzione Lavori di una apposita scheda sulla quale si registreranno i dati seguenti: − identificazione del micropalo; − data di inizio perforazione termine del getto (o iniezione); − profondità effettiva raggiunta dalla perforazione; − profondità del foro all'atto della posa dell'armatura; − assorbimento totale effettivo di miscela di iniezione; − per i micropali formati mediante iniezione ripetuta ad alta pressione, pressioni residue minime e quantità complessive iniettate per ogni fase di iniezione ad alta pressione; − risultati delle misure di peso, di volume, di decantazione (acqua separata) e di resistenza cubica a compressione. 41.5 TIRANTI DI ANCORAGGIO 41.5.1 Generalità I tiranti di ancoraggio sono elementi strutturali operanti in trazione ed atti a trasmettere forze al terreno. Il tirante si compone delle seguenti parti: - la tesa, costituita dal dispositivo di bloccaggio e dalla piastra di ripartizione; - il tratto libero intermedio di collegamento tra testa e tratto attivo; - il tratto attivo (fondazione) che trasmette al terreno le forze di trazione del tirante. In relazione alla durata di esercizio definita nel progetto i tiranti si distinguono in: - provvisori, se la durata della funzionalità non supera i 30 mesi; - permanenti, se la durata della funzionalità eguaglia o supera i 30 mesi. Le caratteristiche geometriche e strutturali dei tiranti sono definite nei disegni di progetto esecutivo. Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici 187
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41.4.12 Controlli e misure<br />
La profondità dei perfori, da valutare rispetto alla quota terreno, verrà misurata in doppio<br />
modo:<br />
A) in base alla lunghezza delle aste di perforazione immerse nel foro al termine della<br />
perforazione, con l'utensile appoggiato sul fondo;<br />
B) in base alla lunghezza dell'armatura.<br />
La differenza tra le due misure dovrà risultare ≤ 0,10 m; in caso contrario occorrerà procedere<br />
alla pulizia del fondo del foro, asportandone i detriti accumulatisi, dopo aver estratto<br />
l'armatura.<br />
Il peso delle armature verrà determinato:<br />
- nel caso di armature in barre longitudinali ad aderenza migliorata, in base al peso<br />
teorico corrispondente ai vari diametri nominali, alla lunghezza di progetto ed al peso unitario<br />
dato dalle tabelle UNI 6407 - 69;<br />
- nel caso di armature a tubo di acciaio, in base al peso effettivo dei tubi posti in opera.<br />
In corso di iniezione si preleverà un campione di miscela per ogni micropalo, sul quale si<br />
determinerà il peso specifico e la decantazione (bleeding), mediante buretta graduata di<br />
diametro ≥ 30 mm.<br />
Il peso specifico dovrà risultare pari ad almeno il 90% di quello teorico, calcolato assumendo 3<br />
g/cc il peso specifico del cemento e 2,65 g/cc quello degli inerti, nell'ipotesi che non venga<br />
inclusa aria. Nelle prove di decantazione, l'acqua separata in 24 ore non dovrà superare il 3%<br />
in volume. Con il campione di miscela saranno altresì confezionati cubetti di 7 o 10 cm di lato<br />
da sottoporre a prove di resistenza cubica a compressione nella misura di almeno una prova per<br />
ogni micropalo.<br />
Le modalità di prova dovranno essere conformi alle normative vigenti ed alle preventive<br />
richieste dalla Direzione Lavori.<br />
41.4.13 Documentazione dei lavori<br />
L'esecuzione di ogni singolo micropalo sarà documentata mediante la compilazione da parte<br />
dell'Impresa in contraddittorio con la Direzione Lavori di una apposita scheda sulla quale si<br />
registreranno i dati seguenti:<br />
− identificazione del micropalo;<br />
− data di inizio perforazione termine del getto (o iniezione);<br />
− profondità effettiva raggiunta dalla perforazione;<br />
− profondità del foro all'atto della posa dell'armatura;<br />
− assorbimento totale effettivo di miscela di iniezione;<br />
− per i micropali formati mediante iniezione ripetuta ad alta pressione, pressioni residue<br />
minime e quantità complessive iniettate per ogni fase di iniezione ad alta pressione;<br />
− risultati delle misure di peso, di volume, di decantazione (acqua separata) e di resistenza<br />
cubica a compressione.<br />
41.5 TIRANTI DI ANCORAGGIO<br />
41.5.1 Generalità<br />
I tiranti di ancoraggio sono elementi strutturali operanti in trazione ed atti a trasmettere forze al<br />
terreno.<br />
Il tirante si compone delle seguenti parti:<br />
- la tesa, costituita dal dispositivo di bloccaggio e dalla piastra di ripartizione;<br />
- il tratto libero intermedio di collegamento tra testa e tratto attivo;<br />
- il tratto attivo (fondazione) che trasmette al terreno le forze di trazione del tirante.<br />
In relazione alla durata di esercizio definita nel progetto i tiranti si distinguono in:<br />
- provvisori, se la durata della funzionalità non supera i 30 mesi;<br />
- permanenti, se la durata della funzionalità eguaglia o supera i 30 mesi.<br />
Le caratteristiche geometriche e strutturali dei tiranti sono definite nei disegni di progetto<br />
esecutivo.<br />
<strong>Disc</strong>iplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici<br />
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