Legno riccio - A.R.S.S.A. Abruzzo
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<strong>Legno</strong> <strong>riccio</strong><br />
Rugose wood (RW)<br />
Servizio<br />
Fitosanitario<br />
Regionale<br />
Osservatorio per le Malattie delle Piante<br />
Infossature nel legno del portinnesto SO4, innestato con “Sangiovese”<br />
batteri<br />
funghi<br />
virus<br />
piante ospiti<br />
Vite<br />
insetti<br />
fitoplasmi<br />
distribuzione geografica<br />
Ubiquitario a livello mondiale; in<br />
Italia è presente in tutte le aree<br />
viticole<br />
Sintomi<br />
Il complesso del legno <strong>riccio</strong> è<br />
responsabile di almeno quattro<br />
sindromi distinte ed identificabili<br />
in base ai sintomi che compaiono<br />
su piante indicatrici. Esse sono la<br />
“butteratura del legno di V. rupestris”<br />
(Rupestris stem pitting:<br />
RSP), “scanalatura del legno di<br />
Kober 5BB” (Kober stem grooving:<br />
KSG), “scanalatura del legno di LN<br />
33” (LN 33 stem grooving: LNSG),<br />
“suberosi corticale” (corky bark:<br />
CB).<br />
I sintomi in campo sono conseguenza<br />
di alterazioni strutturali<br />
dei tessuti xilematici, floematici e<br />
corticali; essi incidono sul vigore<br />
vegetativo e sulla produttività delle<br />
piante infette.<br />
Sono costituiti dalla presenza sulla<br />
superficie del legno sottocorticale,<br />
Segnalare eventuali casi sospetti a: Servizio Fitosanitario Regionale, - Osservatorio per le Malattie delle Piante. [www.arssa.abruzzo.it]<br />
Via Nazionale, 38 · 65012 Villanova di Cepagatti (Pescara) Tel. 085.977355(09) (17) (18) (20) (33) [e-mail: omp.pe@rgn.it]
<strong>Legno</strong> <strong>riccio</strong><br />
Infossature (butteratura del cilindro legnoso) nel tronco di Viti rupestris “St. George”<br />
di butteratura e/o scanalatura; infossature<br />
puntiformi o longitudinali<br />
più o meno estese e profonde che si<br />
approfondiscono nello xilema in corrispondenza<br />
delle quali sono presenti,<br />
sulla faccia cambiale della corteccia,<br />
estroflessioni.<br />
Queste alterazioni sono presenti nel<br />
tronco a livello del punto di innesto:<br />
più spesso a carico del solo portinnesto<br />
ma anche nella varietà o in ambedue<br />
i bionti.<br />
Le piante infette manifestano un<br />
ritardo nella ripresa vegetativa,<br />
“disaffinità” al punto di innesto con<br />
notevole ingrossamento della marza<br />
rispetto al portinnesto, ispessimento<br />
del tessuto corticale ed eccessiva produzione<br />
di tessuto suberoso con<br />
spaccature longitudinali della corteccia.<br />
La pianta ha un aspetto sofferente e<br />
la produzione è ridotta; a volte il<br />
deperimento vegetativo progredisce<br />
nel tempo fino alla morte della pianta.<br />
Epidemiologia<br />
La principale modalità di diffusione<br />
si basa sull’utilizzo di materiale propagativo<br />
infetto.<br />
Sino a pochi anni fa questo era ritenuto<br />
l’unico mezzo di diffusione della<br />
malattia. Attualmente si ritiene<br />
che esistano dei vettori naturali<br />
costituiti da cocciniglie pseudococcidi<br />
quali il Pseudococcus longispinus, il<br />
Planococcus ficus e il Planococcus citri;<br />
anche Pseudococcus affinis è ritenuto<br />
attualmente una specie vettrice del<br />
virus.<br />
Prevenzione<br />
- Utilizzare piante virus-esenti ottenute<br />
con selezione sanitaria clonale.<br />
Lotta<br />
- È necessario disporre di ulteriori<br />
conoscenze sul ruolo delle cocciniglie<br />
vettrici prima di definire la strategia<br />
di lotta.<br />
ed. 07/2006