La biodiversità del Mediterraneo - Circolo Didattico G. Pascoli
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<strong>La</strong> Biodiversita’<br />
nel <strong>Mediterraneo</strong>
ECOSISTEMA<br />
MARINO
IL PIANETA BLU<br />
<strong>La</strong> Terra è l’unico unico<br />
pianeta <strong>del</strong> Sistema<br />
Solare che ha acqua<br />
allo stato liquido.<br />
Le prime tracce <strong>del</strong>la<br />
presenza di acqua<br />
risalgono a 3,9 miliardi<br />
di anni fa.<br />
Si ipotizza che l’acqua l acqua<br />
sia stata portata da<br />
asteroidi e comete.<br />
Infatti basterebbe che<br />
solo il 25% dei corpi<br />
celesti caduti fossero<br />
pezzi di comete per<br />
fornire tutta l’acqua l acqua<br />
presente sulla Terra
Circa il 71% <strong>del</strong> nostro pianeta è coperto dal mare,<br />
per un volume di circa 1400 milioni di km 3 .<br />
Pertanto, l’oceano l oceano rappresenta il comparto più pi<br />
vasto <strong>del</strong>la terra dove esiste la vita.<br />
In esso sono<br />
presenti 34 phyla<br />
(raggruppamento raggruppamento di<br />
specie con la stessa<br />
organizzazione<br />
anatomica)<br />
anatomica)<br />
rispetto ai 15 <strong>del</strong><br />
biota terrestre.
ACQUA SALATA<br />
97,22 %<br />
ACQUA DOLCE<br />
2,78 %<br />
97.2% Oceani<br />
0.01% Mari interni e laghi salati<br />
2.1 % Calotte glaciali e ghiacciai<br />
0.6 % Falde freatiche e profonde<br />
0.009% Atmosfera<br />
0.009 % <strong>La</strong>ghi<br />
0.0001 % Corsi d’acqua d acqua superficiali
Molti degli aspetti che definiscono la vita degli<br />
organismi marini, sono caratterizzati dalle<br />
proprietà propriet <strong>del</strong>l’acqua:<br />
<strong>del</strong>l acqua:<br />
• Salinità; Salinit<br />
• Gas disciolti;<br />
• Grado di<br />
penetrazione<br />
<strong>del</strong>la luce;<br />
• Temperatura;<br />
• Pressione.
Salinità: Salinit<br />
<strong>La</strong> salinità salinit media degli oceani è <strong>del</strong><br />
35% o (35 gr di sali disciolti in un<br />
litro di acqua).<br />
Dove l’apporto l apporto di acqua dolce è<br />
abbondante e l’evaporazione<br />
l evaporazione<br />
scarsa, questa può raggiungere<br />
appena il 5 % o come nel Mar Baltico.<br />
Al contrario quando l’evaporazione<br />
l evaporazione<br />
è elevata e scarso l’apporto l apporto di<br />
acque dolci, la salinità salinit può toccare<br />
punte <strong>del</strong> 43 % o come ad esempio<br />
nel Mar Rosso.<br />
Ai poli, grazie ai sali, l’acqua l acqua<br />
ghiaccia non a 0 °C C ma a - 2°C. C.
I Gas Disciolti di maggiore importanza biologica in mare sono<br />
l’ossigeno ossigeno e l’anidrida l anidrida carbonica.<br />
Le massime concentrazioni <strong>del</strong>l’ossigeno <strong>del</strong>l ossigeno sono nei primi 10-20 10 20<br />
m dove è predomimante la diffusione dall’atmosfera dall atmosfera e l’attivit l attività<br />
fotosintetica.<br />
<strong>La</strong> CO 2, , a differenza <strong>del</strong>l’ossigeno,<br />
<strong>del</strong>l ossigeno, è molto<br />
più pi abbondante in acqua che in aria.<br />
Le minori concentrazioni di ossigeno e il<br />
suo minor tasso di diffusione attraverso<br />
l’acqua acqua (1/10.000 <strong>del</strong> tasso nell’aria) nell aria)<br />
hanno fatto sviluppare adattamenti morfologici, fisiologici per<br />
far fronte alla variabile e limitata disponibilità disponibilit di questo gas:<br />
• estese superfici respiratorie;<br />
• morfologia dei tegumenti respiratori;<br />
• piccole taglie per favorire un più pi grande<br />
rapporto superficie/volume
I raggi luminosi,<br />
scomposti nei<br />
colori, vengono<br />
assorbiti in<br />
maniera diversa<br />
Grado di penetrazione <strong>del</strong>la luce<br />
10 m<br />
30 m<br />
80 m<br />
200 m
Temperatura :<br />
<strong>La</strong> temperatura varia orizzontalmente con la<br />
latitudine e verticalmente con la profondità.<br />
profondit .<br />
All’equatore All equatore può raggiungere i 30 °C C , mentre ai poli<br />
si abbassa a - 2°C. C. Negli strati profondi, dove non<br />
arriva la luce, le temperature sono sempre basse e<br />
comprese fra -1,9 1,9 °C C e 2,5 °C. C.<br />
A determinate profondità, profondit , variabili in base al luogo e<br />
alla stagione, esiste il “Termoclino<br />
Termoclino” dove la<br />
temperatura cambia bruscamente. Questo<br />
rappresenta un confine di distribuzione tra le specie.<br />
Pressione:<br />
Pressione<br />
Se nell’ambiente nell ambiente terrestre la pressione è quasi costante<br />
(1 atm), sott’acqua sott acqua aumenta di un’atmosfera un atmosfera ogni 10 metri;<br />
quindi nelle fosse oceaniche (Fossa <strong>del</strong>le Marianne 10920<br />
metri) supera di 1000 volte quella a cui siamo abituati.
Movimenti <strong>del</strong>le acque<br />
L’azione azione dei venti sulla superficie <strong>del</strong> mare determina movimenti<br />
variabili (onde) e costanti (correnti)<br />
Onde: Onde:<br />
trasferimento di energia,<br />
condizione quasi stazionaria <strong>del</strong>le<br />
molecole d’acqua. d acqua.
Gibilterra<br />
Salinità Salinit media<br />
di 37%o 37%<br />
Mar <strong>Mediterraneo</strong><br />
Mar di Marmara<br />
Profondità Profondit<br />
massima 5121<br />
Suez<br />
0,7%<br />
totale<br />
dei mari
Il <strong>Mediterraneo</strong><br />
ha un equilibrio<br />
idrico negativo: negativo:<br />
le perdite per<br />
evaporazione<br />
(circa 2900 km 3 )<br />
sono superiori<br />
all’alimentazion<br />
all alimentazion<br />
e di acqua dalle<br />
precipitazioni e<br />
dai fiumi.<br />
Il tempo di<br />
ricambio per le<br />
acque <strong>del</strong><br />
<strong>Mediterraneo</strong> è<br />
stato stimato in<br />
80÷100 80 100 anni<br />
Scambio <strong>del</strong>le acque<br />
<strong>del</strong> <strong>Mediterraneo</strong> con altri mari
<strong>La</strong> salinità salinit nel <strong>Mediterraneo</strong> (37÷39 (37 39 ‰) ) è più pi elevata che in oceano.<br />
<strong>La</strong> salinità e quindi<br />
la densità <strong>del</strong><br />
<strong>Mediterraneo</strong><br />
Orientale è sempre<br />
più elevata.<br />
Variazioni <strong>del</strong>la salinità verificatesi nelle acque mediterranee nei 30 giorni dal 07 marzo al 06 aprile 2005.<br />
Cause: Cause:<br />
intensa evaporazione, scarsa piovosità, piovosit , limitato<br />
apporto fluviale.
<strong>La</strong> temperatura superficiale varia da circa 11 °C C a circa 28 °C C in<br />
relazione alle stagioni.<br />
Animazione che evidenzia le reali temperature mediterranee verificatesi nei 30 giorni dal 07 marzo al 06 aprile 2005.<br />
Al di sotto dei 200-300 200 300 m di profondità profondit vi è omeotermia lungo tutta<br />
la colonna d’acqua d acqua fino al fondo, la temperatura oscilla intorno ai<br />
12,5-14 12,5 14 °C
Confronto tra ecosistema terrestre<br />
ed ecosistema marino<br />
L’acqua acqua <strong>del</strong> mare ha diverse caratteristiche<br />
fisiche rispetto all’aria, all aria, con profondi effetti<br />
sulla organizzazione <strong>del</strong>la vita: vita:<br />
• densità densit è 830 volte superiore;<br />
• viscosità viscosit è 60 volte superiore;<br />
• trasmissione <strong>del</strong> suono è 4 volte più pi veloce;<br />
• resistività resistivit elettrica 10 6 volte maggiore.<br />
Inoltre:<br />
• maggiore assorbimento <strong>del</strong>la luce;<br />
• minori concentrazioni di ossigeno.
<strong>La</strong> densità densit (830 830 volte superiore) <strong>del</strong>l’acqua <strong>del</strong>l acqua ha<br />
consentito l’evoluzione l evoluzione di comunità comunit di<br />
organismi perpetuamente “flottanti flottanti” di cui non<br />
esiste un analogo corrispondente<br />
nell’ambiente nell ambiente aereo.<br />
Fitoplancton<br />
<strong>La</strong> presenza di organismi e particelle in sospensione ha determinato<br />
determinato<br />
l’evoluzione evoluzione di animali che si nutrono filtrando tali organismi e<br />
particelle (filter feeders) unici <strong>del</strong>l’ambiente <strong>del</strong>l ambiente acquatico. Molti organismi<br />
filtratori sono fissati al fondo e si diffondono mediante forme larvali.
Grazie alla maggiore densità densit e<br />
viscosità viscosit <strong>del</strong>l’acqua, <strong>del</strong>l acqua, gli<br />
organismi marini tendono a<br />
“galleggiare<br />
galleggiare” e non richiedono<br />
particolari strutture di sostegno<br />
per contrastare la forza di gravità. gravit .<br />
Pertanto gli animali acquatici<br />
rispetto a quelli terrestri,<br />
richiedono meno energia per<br />
muoversi.<br />
Trasmissione <strong>del</strong> suono è 4 volte più pi veloce. veloce.<br />
Gli organismi marini hanno evoluto meccanismi per monitorare il<br />
loro ambiente, trovare cibo ed evitare predatori.
DIFFERENZE NELLE STRATEGIE<br />
VITALI TRA ORGANISMI MARINI E<br />
TERRESTRI
Nell’ambiente Nell ambiente marino possiamo considerare tre<br />
fondamentali strategie riproduttive:<br />
• <strong>La</strong> produzione di un gran numero di uova molto<br />
piccole (larve ( larve planctotrofiche)<br />
planctotrofiche<br />
• <strong>La</strong> produzione di un numero più pi piccolo di uova<br />
relativamente grandi (larve ( larve lecitotrofiche);<br />
lecitotrofiche);<br />
• <strong>La</strong> produzione di poche uova con una grande<br />
quantità quantit di vitello senza alcuna fase natante<br />
larvale (sviluppo ( sviluppo non pelagico o diretto)<br />
diretto
Le cure parentali e gli investimanti energetici nella prole<br />
sono molto minori nel mare che sulla terra.<br />
Probabilmente:<br />
a) l’abbondanza abbondanza di cibo sospesa in<br />
acqua consente l’alimentazione<br />
l alimentazione<br />
anche per taglie molto piccole;<br />
b) non ci sono problemi di<br />
essiccamento;<br />
c) la limitata diffusione<br />
<strong>del</strong>l’ossigeno <strong>del</strong>l ossigeno e la<br />
viscosità viscosit <strong>del</strong>l’acqua <strong>del</strong>l acqua<br />
potrebbe precludere<br />
il rifornimento di<br />
questo gas a covate<br />
molto grandi.<br />
Apogon<br />
imberbis<br />
intento ad<br />
incubare le<br />
uova in bocca<br />
Hippocampus sp.<br />
Polpo di guardia<br />
alle uova
DIFFERENZE STRUTTURALI E<br />
FUNZIONALI
Nel mare mancano i grandi organismi vegetali presenti<br />
invece sulla terra. Gli autotrofi dominanti nel mare sono<br />
rappresentati da singole cellule microscopiche<br />
appartenenti a vari gruppi di alghe.<br />
Dinoflgellati<br />
Flagellati<br />
Diatomee
Pertanto, anche gli erbivori dominanti sono piuttosto<br />
piccoli, spesso microscopici, in contrasto con i grossi<br />
erbivori <strong>del</strong>l’ambiente <strong>del</strong>l ambiente terrestre.<br />
Zooplancton
I grandi vegetali terrestri<br />
sono principalmente<br />
costituiti da strutture di<br />
sostegno non sfruttabili<br />
dagli erbivori.<br />
Le articolazioni<br />
creano dei vortici<br />
attorno al corpo.<br />
Setole<br />
Antenna<br />
Le setole<br />
catturano le<br />
particelle di<br />
cibo.<br />
Meccanismo di alimentazione di un erbivoro<br />
marino (Copepode).<br />
Erbivoro terrestre<br />
Al contrario i piccoli<br />
erbivori nel mare<br />
consumano interamente<br />
gli organismi produttori.
L’efficenza efficenza di utilizzazione (e di assimilazione) rende piu<br />
lunghe le catene alimentari nel mare che sulla terra.<br />
<strong>La</strong> maggior parte dei<br />
Catena alimentare marina<br />
grandi animali nel mare<br />
sono carnivori e situati a<br />
Carnvori<br />
più pi alti livelli trofici dei<br />
(Consumatori terziari)<br />
carnivori terrestri.<br />
Catena alimentare Terrestre<br />
Carnivori<br />
(consumatori primari)<br />
Eterotrofi<br />
(erbivori)<br />
Autotrofi<br />
(Piante)<br />
Carnivori<br />
(Consumatori secondari)<br />
Carnivori<br />
(Consumatori primari)<br />
Eterotrofi<br />
microscopici<br />
(erbivori)<br />
Autotrofi<br />
microscopici
Per esempio, i filter feeders si alimentano di particelle<br />
sospese, siano esse vegetali, animali, materia vivente o<br />
materia organica morta.<br />
diatomee<br />
Krill (Euphasia superba)<br />
Le appendici toraciche<br />
munite di setole filtrano<br />
l’acqua
ADATTAMENTI ALL’AMBIENTE ALL AMBIENTE MARINO<br />
• Adattamenti alle variazioni di temperatura;<br />
• Adattamenti alla salinità salinit (osmoregolazione);<br />
• Respirazione;<br />
• Alimentazione;<br />
• Escrezione;<br />
• Ricezione degli stimoli;<br />
• Produzione di elettricità; elettricit<br />
• Produzione di suoni;<br />
• Bioluminescenza;<br />
• Colorazioni e cambiamenti di colore;<br />
• Strutture di sostegno e di protezione;<br />
• Biotossine.
VARIAZIONI DI TEMPERATURA<br />
polare<br />
temperato<br />
tropicale
OSMOREGOLAZIONE<br />
Alcuni organismi<br />
possono regolare<br />
il trasporto di<br />
acqua dall’interno<br />
dall interno<br />
verso l’esterno l esterno<br />
<strong>del</strong>le cellule e<br />
viceversa,<br />
attraverso<br />
l’osmoregolazione<br />
osmoregolazione
RESPIRAZIONE<br />
Opisthobranchia (dal greco<br />
opisthen "indietro" e<br />
brankhia "branchie") Ordine<br />
di gasteropodi con<br />
respirazione branchiale o<br />
cutanea.<br />
Nei Teleostei ogni arco branchiale porta quattro<br />
branchie, ognuna <strong>del</strong>le quali è formata da quattro<br />
olobranchie, a sua volta formata da due emibranchie.<br />
Queste sono costituite da filamenti sottili detti<br />
filamenti branchiali o lamelle primarie.<br />
Su ogni lamella primaria sono fittamente allineate le<br />
lamelle secondarie. Le superfici respiratorie <strong>del</strong>le<br />
lamelle sono riccamente vascolarizzate.
ALIMENTAZIONE
Il fenomeno è<br />
dovuto a un<br />
processo<br />
chimico in cui<br />
una sostanza<br />
(luciferina), a<br />
contatto con<br />
un enzima<br />
(luciferasi), si<br />
ossiderebbe<br />
producendo<br />
energia.<br />
BIOLUMINESCENZA
CAMBIAMENTI DI COLORE
STRUTTURE DI SOSTEGNO E DI PROTEZIONE
Dinophysis caudata<br />
BIOTOSSINE
I fattori e le condizioni<br />
presenti sulla linea di<br />
costa, sia essa sabbiosa o<br />
rocciosa, sono differenti<br />
da quelli presenti in<br />
oceano aperto.<br />
Le due zone (o ecosistemi) quindi presenteranno differenti<br />
organismi con differenti adattamenti.
L’ambiente ambiente marino, considerato nella sua totalità, totalit , può<br />
essere distinto in tre grandi domini:<br />
PLANCTON<br />
NECTON<br />
BENTHOS
LA FAUNA INTERSTIZIALE
Il termine meiofauna deriva dal<br />
greco “meios meios” = “pi più piccolo” piccolo<br />
Le dimensioni di questi organismi<br />
sono comprese tra 0.063 e 1 mm.<br />
<strong>La</strong> loro densità densit può raggiungere<br />
diversi milioni di individui per<br />
metro quadro di superficie.<br />
Negli interstizi tra i granelli di<br />
sabbia (un insieme disordinato<br />
di stretti tubicini che si<br />
estendono, interconnettendosi,<br />
nelle tre direzioni <strong>del</strong>lo spazio)<br />
vivono una serie di<br />
particolarissimi organismi noti<br />
come “fauna fauna interstiziale” interstiziale o<br />
“meiofauna meiofauna”.
Fattori che condizionano la vita in questi ambienti:<br />
• Granulometria <strong>del</strong> sedimento<br />
• Illuminazione<br />
• Temperatura<br />
• Salinità Salinit<br />
• Ossigeno<br />
Assenza di<br />
organismi<br />
fotosintetici<br />
L’ossigeno ossigeno arriva<br />
solamente tramite il<br />
lento ricambio<br />
d’acqua acqua<br />
I produttori<br />
primari sono<br />
costituiti da<br />
batteri e<br />
micromiceti
I fattori che<br />
condizionano la<br />
vita di questi<br />
ambienti hanno<br />
condotto gli<br />
organismi verso<br />
una notevole<br />
convergenza<br />
morfologica<br />
che rende<br />
difficile<br />
l’identificazione<br />
identificazione<br />
<strong>del</strong> gruppo di<br />
appartenenza:<br />
• Corpo vermiforme o<br />
estremamente appiattito,<br />
nudo o ricoperto da<br />
ispessimenti cuticolari.<br />
• Setole, ventose, tubuli<br />
adesivi, uncini utili a vincere<br />
le forze di tensione<br />
superficiale esistenti<br />
all’interfaccia all interfaccia acqua–granuli<br />
acqua granuli<br />
di sabbia<br />
• recettori tattili<br />
chemiocettori<br />
pressocettori
Alcuni dei principali gruppi sistematici <strong>del</strong>la fauna<br />
interstiziale sono:<br />
Nematodi<br />
Copepodi<br />
Ciliati<br />
Turbellari<br />
Gastrotrichi<br />
Tardigradi<br />
Ostracodi<br />
<strong>La</strong>rve di policheti di piccola taglia
Nematodi<br />
I nematodi sono animali dal<br />
corpo cilindrico, non segmentato.<br />
Sono tra gli organismi animali più pi<br />
numerosi nella meiofauna, sia in<br />
termini di specie, sia di individui.<br />
Le loro dimensioni variano da 1<br />
mm in lunghezza fino a oltre 1 m.<br />
Molte specie sono parassite.<br />
Sopportano bene qualsiasi tipo di<br />
temperatura e livello di salinità salinit<br />
<strong>del</strong>le acque; alcuni sono<br />
considerati anaerobi facoltativi<br />
Si suddividono in batterivori,<br />
detritivori, erbivori e predatori
Copepodi (Crostacei)<br />
Il corpo dei copepodi è corto,<br />
cilindrico e, come in tutti i<br />
crostacei, è segmentato<br />
comprendendo una testa, un<br />
torace e un addome.<br />
I copepodi sono crostacei ampiamente diffusi sia nel<br />
plancton che tra gli spazi interstiziali <strong>del</strong>le sabbie.<br />
Harpacticoid copepod<br />
Dalla testa<br />
fuoriesce un<br />
paio di lunghe<br />
antenne che<br />
facilitano gli<br />
spostamenti<br />
<strong>del</strong>l’organismo<br />
in ambiente<br />
acquatico.
Ciliati (Protozoi)<br />
Remanella Remanella sp sp<br />
Sono organismi unicellulari di forma ellittica<br />
o ovoidale e privi di strutture scheletriche.<br />
Possono avere forme fisse o vaganti nelle<br />
acque marine e dolci.<br />
Loxophyllum Loxophyllum helus helus<br />
Loxophyllum Loxophyllum meleagris meleagris<br />
Prendono il nome dalla presenza di<br />
numerose cilia, cilia,<br />
organelli dalla struttura<br />
complessa, utilizzate per nuotare o per<br />
far muovere l'acqua in modo da poter<br />
catturare i microrganismi più pi piccoli che<br />
costituiscono il loro nutrimento. In molti<br />
casi più pi cilia sono riunite in fasci chiamati<br />
cirri.
Turbellari (Platelminti)<br />
I turbellari sono platelminti (vermi<br />
piatti) ubiquitari sia in acqua dolce<br />
che in ambiente marino.<br />
Cheliplana Cheliplana sp. (Platyhelminthes,<br />
Kalyptorhynchia)<br />
Macrostomum sp<br />
Il capo è riconoscibile per la<br />
presenza di occhi o di tentacoli o di<br />
espansioni laterali lobate.<br />
Nematoplana nigrocapitula<br />
(Platyhelminthes, Proseriata)<br />
In ambiente marino sono in genere riscontrabili in substrati<br />
ossigenati in zone ben protette dal moto ondoso con fenomeni di<br />
risospensione <strong>del</strong> sedimento assai limitati.
Gastrotrichi<br />
Paradasys sp.<br />
Ciò li rende adattabili ad<br />
occupare ambienti altamente<br />
dinamici come le spiagge<br />
esposte a forte moto ondoso.<br />
Sono ricoperti da cilia nella parte ventrale <strong>del</strong><br />
corpo che gli permettono di strisciare sul<br />
sedimento mentre possono aderire ai granuli di<br />
sabbia grazie a speciali tubi (ventose) adesivi.<br />
Urodasys sp.<br />
Turbanella mustella
Tardigradi<br />
Il Phylum Tardigrada<br />
comprende circa 600 specie, di<br />
cui poche marine mentre la<br />
maggior parte vive nei muschi e<br />
nei licheni, presenti anche in<br />
acque dolci.<br />
Animali con movimenti molto<br />
lenti, hanno le zampe provviste<br />
alle estremità di poche unghia<br />
chiamate cuscinetti adesivi,<br />
che vengono usate per tenere il<br />
corpo staccato dal substrato e<br />
per la locomozione.
Policheti (Anellidi)<br />
I parapodi, altamente<br />
vascolarizzati, possono<br />
assolvere alla funzione<br />
<strong>del</strong>le branchie ma sono<br />
anche utilizzati per la<br />
locomozione.<br />
Il termine polichete significa<br />
letteralmente “dotato dotato di numerose<br />
setole”. setole .<br />
Ogni segmento di un polichete è dotato<br />
di una coppia di strutture a spatola<br />
definite parapodi.<br />
Eusyllis sp.
Ostracodi (Crostacei)<br />
Sono crostacei con un carapace<br />
a bivalve che racchiude l’intero l intero<br />
corpo dandogli l’aspetto l aspetto di<br />
piccoli bivalvi.<br />
Solo le antenne e la furca fuoriescono<br />
dall’apertura dall apertura fra le due valve <strong>del</strong> carapace.
indicatori biologici<br />
I nematodi e i copepodi presentano un diverso grado di<br />
sensibilità sensibilit agli stress ambientali.<br />
Ovvero i Nematodi hanno una maggiore tolleranza<br />
all’arricchimento all arricchimento organico e a fenomeni di ipossia rispetto<br />
ai Copepodi.<br />
Un rapporto Ne/Co<br />
compreso tra 1 e 20<br />
Un rapporto Ne/Co<br />
superiore a 100<br />
Rapporto Nematodi/Copepodi<br />
ambienti non<br />
disturbati<br />
ambiente inquinato
Campionamento<br />
Senza accorgercene un meccanismo di concentrazione degli organismi organismi<br />
interstiziali lo creiamo ogni volta che scaviamo una buca nella nella<br />
sabbia<br />
poiché poich il sistema interstiziale si prolunga verso terra dalla battigia, battigia,<br />
ad una<br />
certa profondità profondit sotto la sabbia asciutta.<br />
Scavando una buca si determina una diminuzione di pressione che<br />
provoca un brusco richiamo <strong>del</strong>l’acqua <strong>del</strong>l acqua interstiziale entro l’infossatura l infossatura e<br />
questa “corrente corrente” trascina con se gli organismi <strong>del</strong>la meiofauna che<br />
tendono a concentrarsi sul fondo.
NECTON<br />
Organismi capaci di muoversi attivamente. Tutti gli organismi<br />
nectonici, sia pesci, mammiferi, uccelli o cefalopodi, hanno la<br />
caratteristica comune di avere il corpo fusiforme e<br />
idrodinamico.<br />
Questo fenomeno noto come<br />
"convergenza convergenza adattativa"<br />
adattativa"<br />
è il<br />
risultato <strong>del</strong>la necessità necessit da<br />
parte di questi organismi di<br />
vincere la resistenza che<br />
l'acqua oppone al loro<br />
tursiopi<br />
movimento.<br />
Seppia<br />
Squalo grigio
CONDIZIONI AMBIENTALI<br />
• Ambiente epipelagico ad elevata “tridimensionalit<br />
tridimensionalità” à”<br />
• Assenza di subtrato solido (animali sempre sospesi in<br />
un mezzo trasparente)<br />
• Nessun punto di orientamento per gli animali negli<br />
spostamenti orizzontali
• Elevata mobilità mobilit<br />
RISPOSTE BIOLOGICHE<br />
• Abilità Abilit a percorrere grandi distanze<br />
• Selezione di sistemi sensoriali per navigare, trovare e<br />
catturare il cibo, sfuggire ai predatori<br />
• Nessun riparo - sviluppo di:<br />
– Maggiore velocità velocit nel nuoto per sfuggire alla<br />
predazione (o catturare la preda)<br />
– Mimetismo e difesa<br />
• Nessun substrato - sviluppo di adattamenti che<br />
permettano il galleggiamento continuo
PESCI CARTILAGINEI E OSSEI
Squalo di medie<br />
dimensioni (2-3 m), con<br />
muso corto ed<br />
arrotondato. <strong>La</strong> prima<br />
pinna dorsale è grande e<br />
triangolare, la seconda<br />
più piccola. Le pinne<br />
pettorali sono lunghe e<br />
falcate, quella caudale<br />
presenta il lobo superiore<br />
molto sviluppato. Nuota in<br />
acque pelagiche e<br />
costiere dalla superficie a<br />
circa 250 m. di profondità<br />
compiendo lunghe<br />
migrazioni stagionali.<br />
Si ciba di pesci ed<br />
invertebrati.<br />
Squalo grigio<br />
(Carcharhinus Carcharhinus plumbeus) plumbeus
Pesce serra<br />
(Pomatomus Pomatomus saltator) saltator<br />
Corifena o <strong>La</strong>mpuga<br />
(Coryphaena hippurus)<br />
Pesce Spada<br />
(Xiphias gladius)
Tonno rosso<br />
(Thunnus Thunnus thynnus)<br />
thynnus
Pesce luna<br />
(Mola Mola mola) mola<br />
Il pesce luna è considerato il più<br />
grande pesce osseo esistente.<br />
E’ privo di vescica natatoria ed è<br />
un pessimo nuotatore.<br />
Può raggiungere i 3 m di<br />
lunghezza ed un peso di 20<br />
quintali di peso.<br />
Si nutre di pesci, crostacei,<br />
meduse e alghe.<br />
Pare che le femmine producano<br />
più di 300 milioni di uova.<br />
<strong>La</strong> carne <strong>del</strong> pesce luna ha un<br />
gusto nauseante è può essere<br />
tossica.
MAMMIFERI MARINI (evoluzione)<br />
I Serenidi (dugonghi, manati o lamantini) vivono<br />
quasi esclusivamente in acqua; gli arti anteriori,<br />
trasformati in pinne, hanno mantenuto le articolazioni<br />
<strong>del</strong> gomito e <strong>del</strong> polso, le 5 dita sono prive di unghie<br />
(solo i manati possiedono unghie rudimentali). Gli arti<br />
posteriori sono completamente assenti.<br />
I Pinnipedi (foche, trichechi, otarie...) sono atti<br />
a vivere prevalentemente in acqua, gli arti si sono<br />
trasformati in pinne, le mani e i piedi hanno 5 dita<br />
che terminano con robuste unghie.<br />
Quando sono a terra gli arti posteriori danno la<br />
spinta per spostarsi, mentre gli anteriori servono<br />
da appoggio.<br />
I Cetacei (balene, <strong>del</strong>fini ...) sono esclusivamente acquatici; gli arti anteriori, anteriori,<br />
trasformati in<br />
pinne, hanno perso completamente le articolazioni <strong>del</strong> gomito e <strong>del</strong> <strong>del</strong><br />
polso, rimane solo quella tra<br />
omero e spalla.<br />
Nella mano alcuni esemplari presentano numerose falangi (iperfalangia), (iperfalangia),<br />
mancanti di unghie.
Un tempo probabilmente in <strong>Mediterraneo</strong><br />
vivevano molte migliaia di foche. Oggi ne<br />
rimangono solo 400-500 esemplari:<br />
Monachus monachus è il mammifero marino<br />
più minacciato di estinzione in Europa.<br />
Lunghezza fino a 2.50m (260-340kg); neonati<br />
1m (15-20kg).<br />
Si nutre di pesci, polpi, seppie, calamari, ma<br />
anche di alghe che l'aiutano a mantenere<br />
pulito l'intestino<br />
Foca monaca<br />
(Monachus Monachus monachus) monachus
CETACEI<br />
MISTICETI ODONTOCETI<br />
I misticeti (balene, balenottere) sono<br />
caratterizzati dalla completa mancanza<br />
di denti e dalla presenza di fanoni, cioè cio<br />
di lamine pendenti dal palato che, con le<br />
loro sfrangiature marginali, filtrano<br />
l'acqua quando viene espulsa dalla<br />
bocca, trattenendo i microorganismi <strong>del</strong><br />
plancton o i piccoli pesci, di cui questi<br />
animali si nutrono .<br />
Gli odontoceti (<strong>del</strong>fini, orche,<br />
ecc..) possiedono denti tutti<br />
uguali, non più pi atti alla<br />
masticazione, ma funzionano<br />
da trappola per i pesci.
Capodoglio<br />
Balena franca
Capodoglio<br />
(Physeter Physeter macrocephalus)<br />
macrocephalus<br />
Lunghezza massima: femmina 27m (80 tonnellate) maschio 25m. Colore grigio<br />
scuro, leggermente maculato, tipicamente asimmetrico sulla mandibola: bianco<br />
sul lato destro e grigio sul sinistro. Pinna dorsale piccola.<br />
Massima profondità di immersione 355 m; tempo di immersione 20min; velocità<br />
massima 20 nodi.
Delfino dalla forma<br />
slanciata e dalla<br />
lunghezza massima di<br />
2 metri, con un peso<br />
intorno ai 100 Kg.<br />
Uno dei cetacei più<br />
agili e veloci, in grado<br />
di raggiungere i 40<br />
Km/h.<br />
Può cibarsi di varie<br />
specie di pesci,<br />
calamari e crostacei.<br />
Stenella striata intrappolata in una rete<br />
(Stenella Stenella coeruleoalba)<br />
coeruleoalba
Delfino comune<br />
(Delphinus Delphinus <strong>del</strong>phis) <strong>del</strong>phis<br />
Lunghezza massima:<br />
femmina 2.4m, maschio<br />
2.6m (140kg). Colore da<br />
marrone scuro a nero<br />
brillante, addome<br />
bianco; fianchi grigi con<br />
un caratteristico<br />
disegno giallastro a<br />
clessidra.<br />
Specie pelagica e<br />
gregaria, spesso in<br />
grandi branchi (da 10 a<br />
molte centinaia di<br />
individui); nuota spesso<br />
sull'onda di prua di navi.<br />
Massima profondità di<br />
immersione 280m;<br />
tempo di immersione<br />
8min; velocità massima<br />
36 km.
Convergenza evolutiva per utilizzo stessa risorsa alimentare<br />
Squalo balena<br />
(Rhincodon Rhincodon typus) typus<br />
Krill<br />
branchiospine<br />
Balenottera comune<br />
(Balaenoptera Balaenoptera physalus) physalus<br />
Fanoni
Componenti <strong>del</strong>le<br />
forze generate dalla<br />
ondulazione <strong>del</strong> corpo<br />
Nuoto nei pesci e nei cetacei<br />
I cetacei nuotano<br />
muovendo la coda<br />
in senso<br />
dorsoventrale<br />
I pesci la muovono<br />
lateralmente
Tartaruga marina<br />
(Caretta Caretta caretta) caretta<br />
Tartaruga marina verde<br />
(Chelonia Chelonia mydas) mydas<br />
Tartaruga liuto<br />
(Dermochelys Dermochelys coriacea)<br />
coriacea
ADATTAMENTO CROMATICO<br />
Normalmente gli organismi nectonici hanno il dorso <strong>del</strong> corpo<br />
scuro e il ventre chiaro sviluppando così cos un adattamento<br />
cromatico all'ambiente.<br />
È questa una forma di mimetismo per<br />
sfuggire ai predatori: visti da sopra<br />
appaiono scuri come appare il mare<br />
profondo; se osservati dal basso<br />
appaiono argentati come la superficie<br />
<strong>del</strong>l'acqua.<br />
Ricciola<br />
Seriola dumerili<br />
Barracuda<br />
Sphyraena sphyraena
GALLEGGIAMENTO<br />
Gli organismi nectonici hanno realizzato diversi<br />
meccanismi per mantenere il galleggiamento: i pesci, dotati<br />
di vescica natatoria, natatoria,<br />
variano la spinta di galleggiamento<br />
riempiendo o svuotando detta sacca di una miscela di gas<br />
composta di ossigeno, azoto e anidride carbonica.
Nei mammiferi, rettili e uccelli marini sono presenti dei<br />
sacchi aerei che sono in grado di regolare il<br />
galleggiamento attraverso l'aria contenuta nei polmoni.
Gli squali non hanno la vescica natatoria e sono più pi pesanti<br />
<strong>del</strong>l'acqua. Per non precipitare sul fondo sono costretti a nuotare nuotare<br />
in continuità continuit elaborando tecniche di nuoto molto complesse.<br />
<strong>La</strong> forma asimmetrica <strong>del</strong>la coda e <strong>del</strong>le pinne pettorali, che<br />
sono ampie e poco mobili, equilibrano l'animale durante il nuoto, nuoto,<br />
conferendo una spinta verso l'alto e contrastando la tendenza<br />
ad affondare
Sebbene i pesci non abbiano un orecchio esterno, sono<br />
tuttavia in grado di percepire i suoni attraverso un orecchio<br />
interno che utilizzano anche per mantenere l'equilibrio e per<br />
controllare la posizione <strong>del</strong> corpo rispetto all'ambiente.<br />
I pesci hanno poi un sesto senso: la linea laterale che è<br />
sicuramente l'organo più pi importante per valutare<br />
l'ambiente.<br />
Consiste in una serie di<br />
forellini che comunicano<br />
con un canale sul cui<br />
fondo si trovano gruppi di<br />
cellule sensoriali; l'acqua<br />
penetra nel canale e<br />
trasporta le informazioni<br />
alle cellule che, a loro<br />
volta, le trasmettono al<br />
cervello.
Nei condroitti sono presenti le<br />
Ampolle <strong>del</strong> Lorenzini. Lorenzini<br />
Queste sono allocate nella testa e<br />
permettono di localizzare le prede<br />
captando i campi elettrici che ogni<br />
corpo emana.<br />
Struttura <strong>del</strong>l’organo<br />
elettrocettore <strong>del</strong>lo squalo<br />
Sezione trasversale<br />
Poro<br />
sensorio<br />
Canale<br />
allungato<br />
Ampolla di<br />
Lorenzini<br />
Sistema<br />
nervoso
BENTHOS<br />
Non tutti gli organismi che vivono in mare passano la loro<br />
esistenza in acqua libera.<br />
Al contrario, la maggiore diversificazione <strong>del</strong>le forme e dei<br />
gruppi zoologici è legata ai fondali marini.<br />
Tutti gli organismi<br />
che hanno una<br />
stretta relazione<br />
con i fondali fanno<br />
parte <strong>del</strong> Benthos.
A seconda <strong>del</strong> rapporto che gli organismi contraggono con il<br />
fondo, le specie <strong>del</strong> benthos possono essere classificate in vari<br />
modi.<br />
BENTHOS SESSILE: SESSILE:<br />
sono le specie fissate al substrato. substrato<br />
Spugna crambe<br />
(Crambe Crambe crambe) crambe<br />
Patata di mare<br />
(Halocynthia Halocynthia papillosa) papillosa<br />
Spirografo<br />
(Sabella Sabella spallanzani)<br />
spallanzani<br />
Pennatula phosphorea<br />
Lichene marino<br />
(lithophyllum lithophyllum lichenoides)<br />
lichenoides<br />
Merletto di mare<br />
(Sertella Sertella beaniana) beaniana
I fondi molli sono il dominio<br />
di organismi endogeni o<br />
scavatori;<br />
si parlerà parler così cos di specie<br />
SEDENTARIE <strong>del</strong><br />
BENTHOS.<br />
Polichete<br />
(Eunice torquata)<br />
Noce di mare<br />
(Venus verrucosa)<br />
Cannolicchio<br />
(Ensis minor)
<strong>La</strong> specie bentoniche che si muovono più pi o meno rapidamente<br />
fanno parte <strong>del</strong> BENTHOS VAGILE o MOBILE. MOBILE<br />
REPTANTI: REPTANTI:<br />
specie che strisciano o camminano sul fondo.<br />
Stella rossa<br />
(Echinaster Echinaster sepositus) sepositus<br />
Porcellana<br />
(Luria Luria lurida) lurida<br />
Vermocane<br />
(Hermodice Hermodice carunculata)<br />
carunculata<br />
Granchio facchino<br />
(Medorippe Medorippe lanata)<br />
lanata<br />
Nudibranco spp.
NATANTI: NATANTI:<br />
specie che nuotano a contatto con il fondo. Alcune<br />
specie sono maggiormente specializzate;<br />
altre specie utilizzano il fondo per mimetizzarsi;<br />
altre ancora, pur stando generalmente in prossimità prossimit <strong>del</strong> fondo,<br />
sono capaci di nuoto attivo e vivacissimo. Per simili specie si<br />
usa talvolta il termine di BENTO-NECTONICHE<br />
BENTO NECTONICHE.<br />
Pesce pettine<br />
(Xyrichthys Xyrichthys<br />
novacula) novacula<br />
Rombo di rena<br />
(Bothus Bothus podas) podas<br />
Rana pescatrice<br />
(Lophius Lophius piscatorius)<br />
piscatorius<br />
Tracina<br />
(Trachinus Trachinus radiatus)<br />
radiatus
Suddivisione <strong>del</strong> dominio<br />
Bentonico in piani verticali<br />
sopralitorale<br />
mesolitorale<br />
infralitorale<br />
circalitorale
SOPRALITORALE<br />
Costituisce l’ambiente l ambiente di transizione fra il dominio terrestre<br />
e quello marino. Tale ambiente è caratterizzato da un alto<br />
grado di umidità umidit dovuto esclusivamente agli spruzzi <strong>del</strong>le<br />
onde e solo di rado, in occasione di mareggiate, a periodi<br />
di immersione.
Granchio corridore<br />
Pachygrapsus marmoratus<br />
Pulce di mare<br />
(Ligia italica)<br />
Littorina neritoides
MESOLITORALE<br />
È la zona compresa fra il limite inferiore e<br />
superiore di marea. Nel <strong>Mediterraneo</strong><br />
questa fascia è poco sviluppata a causa<br />
<strong>del</strong>la limitata escursione di marea<br />
(massima 2 m nel Golfo di Trieste e nel<br />
Golfo di Gabès, Gab s, in Tunisia); diversa è la<br />
situazione in Atlantico dove si registrano<br />
anche escursioni di 10 m.<br />
Lithophyllum<br />
lichenoides<br />
Balanus amphitrite<br />
Actinia equina
INFRALITORALE<br />
Si estende dal livello di immersione permanente<br />
sino alla profondità profondit in cui scompaiono le alghe<br />
amanti <strong>del</strong>la luce (fotofile) e la Posidonia<br />
oceanica. oceanica<br />
Anemone<br />
(Anemonia Sulcata) Sulcata<br />
Donzella pavonina<br />
(Thalassoma Thalassoma pavo)<br />
pavo
Le comunità comunit bentoniche più pi frequenti <strong>del</strong>l’infralitorale, <strong>del</strong>l infralitorale, sono<br />
raggruppabili in 4 categorie principali:<br />
Popolamenti fotofili di substrato duro;<br />
Popolamenti sciafili di substrato duro;<br />
Fanerogame marine;<br />
Biocenosi sabulicole (di sabbia).
Popolamenti fotofili di<br />
substrato duro<br />
<strong>La</strong> componente dominante è<br />
costituita da macroalghe,<br />
grazie all’ampia all ampia disponibilità<br />
disponibilit<br />
di luce.<br />
<strong>La</strong> diversa esposizione al<br />
moto ondoso determina la<br />
dominanza di una o poche<br />
specie e il formarsi di fasce di<br />
vegetazione sviluppate in<br />
senso orizzontale, dette<br />
cinture.
Le zone soggette ad<br />
un regime<br />
idrodinamico elevato<br />
sono generalmente<br />
caratterizzate dalla<br />
dominanza <strong>del</strong>le<br />
alghe a tallo eretto.<br />
Cystoseira<br />
(Cystoseira Cystoseira amentacea)<br />
amentacea<br />
Cystoseira<br />
(Cystoseira Cystoseira compressa)<br />
compressa
Talvolta, a questa stessa<br />
profondità, profondit , vi è una<br />
massiccia presenza di<br />
mitili,<br />
mentre in zone a moderata<br />
eutrofizzazione si possono<br />
ritrovare alghe verdi <strong>del</strong><br />
genere Ulva e<br />
Chetomorpha.<br />
Mitili<br />
(Mytilis galloprovincialis<br />
Ulva lactuca Chetomorpha
Nelle zone soggette a basso<br />
idrodinamismo le comunità comunit sono<br />
caratterizzate da associazioni<br />
dominate da alghe verdi<br />
appartenenti ai generi Acetabularia<br />
e Dasycladus, Dasycladus,<br />
dalle alghe brune<br />
Padina e Dyctiota, Dyctiota,<br />
e dalle alghe<br />
rosse Gelidium e Liagora. Liagora<br />
Nastro a forcella<br />
(Dictyota Dictyota dicotoma)<br />
dicotoma<br />
Ombrellino di Mare<br />
(Acetabularia Acetabularia acetabulum)<br />
acetabulum<br />
Coda di pavone<br />
(Padina pavonica)
Caulerpa prolifera<br />
Gambero vinaio<br />
(Gnathophyllum elegans)<br />
Salpe<br />
(Sarpa Sarpa salpa) salpa<br />
Caulerpa racemosa
Cavalluccio marino<br />
(Hippocampus guttulatus)<br />
Triglia di scoglio<br />
(Mullus surmuletus)<br />
surmuletus<br />
Bavosa rugginosa<br />
(Parablennius gattorugine)<br />
gattorugine<br />
Scorfano<br />
(Scorpaena Scorpaena porcus) porcus
Una associazione tipica<br />
<strong>del</strong>le nostre coste è quella<br />
ad alghe corallinacee e ricci;<br />
questa biocenosi, detta<br />
“facies facies ad Arbacia” Arbacia si<br />
presenta con rocce<br />
scarsamente colonizzate e<br />
con alte densità densit di ricci.<br />
Riccio maschio<br />
(Arbacia Arbacia lixula) lixula<br />
Riccio femmina<br />
(Parecentrotus Parecentrotus lividus)<br />
Gli organismi sessili<br />
dominanti sono le alghe<br />
rosse a tallo calcareo<br />
incrostante ed altri<br />
pochi taxa che riescono<br />
a resistere all’attivit all attività di<br />
pascolo dei ricci.
Datteri di mare<br />
(Lithophaga Lithophaga lithophaga)<br />
lithophaga
Donzella pavonina<br />
(Thalassoma Thalassoma pavo) pavo<br />
Stella serpente e Stella martasteria<br />
(Ophidiaster ophidianus e Marthasteria glacialis)<br />
Peperoncino rosso<br />
(Trypterigion Trypterigion tripteronotus)<br />
tripteronotus
Scorfano<br />
(Scorpaena Scorpaena porcus) porcus<br />
Cerianto<br />
(Cerianthus (Cerianthus<br />
membranaceus )<br />
Polpo<br />
(Octopus Octopus vulgaris) vulgaris<br />
Polpessa<br />
(Octopus Octopus macropus) macropus
Murice troncato<br />
(Hexaplex Hexaplex trunculus)<br />
trunculus
Paguro bernardo con attinie<br />
(Dardanus Dardanus arrosor) arrosor<br />
Stella spinosa minore<br />
(Coscinasterias Coscinasterias tenuispina)<br />
tenuispina
Stella rossa<br />
(Echinaster Echinaster sepositus)<br />
sepositus
Tordo pavone<br />
(Crenilabrus Crenilabrus tinca)<br />
tinca<br />
Vermocane<br />
(Hermodice Hermodice carunculata)<br />
carunculata
Blennius nigriceps<br />
Parablennius sp.<br />
Parablennius rouixi<br />
Parablennius tentacularis
Donzella<br />
(Coris julis) julis<br />
Sciarrano (Serranus Serranus scriba) scriba<br />
Scaro (Sparisoma cretense)<br />
cretense<br />
Rana pescatrice<br />
(Lophius Lophius piscatorius)<br />
piscatorius
Popolamenti sciafili di<br />
substrato duro<br />
Negli anfratti, nelle grotte e, in<br />
generale, in condizioni di luce<br />
attenuata, dominano i<br />
popolamenti sciafili.
Halimeda tuna<br />
Leptosammia pruvoti<br />
briozoi<br />
Tra le alghe tipiche di questi<br />
ambienti si segnalano i generi<br />
Peyssonnelia e Halimeda<br />
mentre la parte animale è<br />
caratterizzata da antozoi<br />
e spugne<br />
Sertella beaniana<br />
Spirastrella cunctatrix
Nudibranchi
Nudibranchi
Planarie
Il Coralligeno è la tipica biocenosi d’ambiente d ambiente profondo dove<br />
la luce penetra moderatamente.<br />
<strong>La</strong> comunità comunit è formata da una fitta copertura biologica, con<br />
organismi incrostanti.
Peyssonnelia sp.<br />
Serpula vermicularis<br />
Protula tubularia<br />
Cladocora cespitosa
Crambe crambe<br />
Phorbas<br />
tenacior<br />
Cliona celata<br />
Falso corallo<br />
(Myriapora Myriapora truncata) truncata<br />
Corna d’alce d alce<br />
(Pentapora Pentapora fascialis)<br />
fascialis
Spugna canna<br />
(Axinella Axinella cannabina)<br />
cannabina
Gigli di mare<br />
(Antedon Antedon mediterranea)<br />
mediterranea
Fanerogame marine<br />
Cymodocea nodosa Posidonia oceanica
Prateria di<br />
Posidonia oceanica
Ogni pianta<br />
consiste in un<br />
ciuffo dei 6-7 6 7<br />
foglie larghe in<br />
media 1 cm.<br />
In praterie dense<br />
fino a 700 ciuffi<br />
per mq.
Pinna<br />
(Pinna nobilis)<br />
Gambero <strong>del</strong>la Pinna<br />
(Pontonia pinnophhylax)
Biocenosi sabulicole<br />
L’ambiente ambiente sabbioso è<br />
caratterizzato dall’incoerenza dall incoerenza <strong>del</strong><br />
substrato.<br />
Gli animali che vi abitano non<br />
hanno la possibilità possibilit di rifugiarsi in<br />
anfratti, ma possono affossarsi nei<br />
sedimenti.<br />
Natica millepunctata<br />
Rana pescatrice<br />
(Lophius Lophius piscatorius)<br />
piscatorius<br />
Granceola<br />
(Maja Maja squinado)<br />
squinado
Oloturia<br />
(Holothuria Holothuria tubulosa) tubulosa<br />
Cerianto<br />
(Cerianthus (Cerianthus<br />
membranaceus )<br />
Phalium granulatum<br />
Seppia<br />
(Sepia Sepia officinalis) officinalis<br />
Seppia<br />
(Sepia Sepia officinalis) officinalis
Capone gallinella<br />
(Trigla Trigla lucerna) lucerna<br />
Sogliola<br />
(Solea Solea solea)<br />
solea<br />
Bavosa ocellata<br />
(Blennius ocellaris) ocellaris<br />
Tracina vipera<br />
(Trachinus Trachinus vipera) vipera
Gobius sp<br />
Gobius bucchichi<br />
Gobius geniporus<br />
Pesce lucertola<br />
(Callionymus Callionymus sp.)<br />
sp.
Rombo<br />
(Bothus Bothus podas )<br />
Pesce pettine<br />
(Xyrichthys Xyrichthys<br />
novacula) novacula<br />
Triglia di fango<br />
(Mullus Mullus barbatus) barbatus<br />
Tracina<br />
(Trachinus Trachinus radiatus)<br />
radiatus
Pesce lucertola<br />
(Synodus Synodus saurus)<br />
saurus<br />
Squalo violino<br />
(Rinobatos cemiculus)<br />
Aquila di mare<br />
(Myliobatis Myliobatis aquila) aquila
Bavosa pavonina<br />
(Parablennius Parablennius pavo)<br />
pavo<br />
Caprellide<br />
Nudibranco che depone<br />
le uova su spirografo
CIRCALITORALE<br />
Superato il confine <strong>del</strong>la Posidonia ha<br />
inizio il circalitorale, il più pi profondo <strong>del</strong><br />
sistema fitale, che si estende sin<br />
dove la vita <strong>del</strong>le alghe diventa<br />
impossibile per scarsità scarsit di luce.<br />
L’ambiente ambiente è dominato da una<br />
tonalità tonalit blu ma, gli organismi<br />
sfoggiano il più pi ampio repertorio di<br />
tinte.<br />
Aragosta<br />
(Palinurus Palinurus elephas) elephas<br />
Cernia bruna<br />
(Epinephelus Epinephelus marginatus)<br />
marginatus<br />
Astice<br />
(Homarus gammarus)
Cernia dorata<br />
(Epinephelus Epinephelus costae)<br />
Cernia bianca<br />
(Epinephelus Epinephelus aeneus)<br />
aeneus<br />
Cernia nera<br />
(Epinephelus Epinephelus caninus) caninus<br />
Cernia rossa<br />
(Mycteroperca Mycteroperca rubra) rubra
Gorgonie<br />
(Paramuricea Paramuricea clavata) clavata<br />
Gerardia savaglia
Corallo rosso<br />
(Corallium Corallium rubrum)<br />
rubrum
SORGENTI IDROTERMALI PROFONDE<br />
Può esistere la vita in un mondo completamente privo di luce?<br />
Lungo le dorsali oceaniche, da bocche <strong>del</strong> fondale oceanico,<br />
fuoriescono vapore, zolfo ed altri minerali, che depositandosi,<br />
formano alti camini (10m).<br />
Alcune specie di batteri<br />
Pogonofori<br />
utilizzano lo zolfo per<br />
raggiungono 3 m.<br />
sintetizzare la sostanza<br />
organica, in un processo<br />
chiamato chemiosintesi<br />
(trasformare composti inorganici, come solfuro<br />
di idrogeno (H 2S), S), amminiaca (NH 3 ) o ferro nei<br />
corrispondenti ossidi. Da queste reazioni<br />
ottengono energia)<br />
Alcune specie ospitano nei<br />
propri tessuti questi<br />
solfobatteri, solfobatteri,<br />
da cui traggono<br />
le sostanze nutrienti.<br />
Pogonofori, , vermi tubicoli,<br />
Bivalvi<br />
giganti<br />
Sia i pogonofori che i<br />
bivalvi sono mangiati<br />
da poche specie di<br />
granchi e di pesci.
GLI ABISSI<br />
Sino al secolo scorso si pensava che gli abissi non fossero<br />
popolati. Le prime campagne di ricerca abissali con reti di<br />
profondità rilevarono la presenza di molte forme di vita.<br />
Il buio totale, la forte<br />
pressione e le basse<br />
temperature, non hanno<br />
limitato la vita negli abissi,<br />
anche se la hanno<br />
fortemente condizionata.<br />
Dato la scarsità di cibo, i<br />
pesci abissali hanno<br />
bocche e stomaci enormi.<br />
Pesce riccio<br />
(Anoplogaster cornura)<br />
Ingollatore nero<br />
(Chiasmodon niger)<br />
Rana pescatrice abissale<br />
(Melanocetus spp.)
Per attirare le rare prede, alcuni pesci<br />
abissali hanno sviluppato esche<br />
carnose luminose.<br />
Ascia d’argento<br />
(Argyropelecus affinis)<br />
I segnali luminosi sono<br />
emessi da organi<br />
bioluminescenti che<br />
contengono batteri in<br />
grado di scindere una<br />
proteina: la luciferina.<br />
Naturalmente i pesci<br />
abissali hanno<br />
sviluppato<br />
occhi enormi<br />
per captare<br />
i segnali luminosi.