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Gennaio 2011 - Comune di Arezzo

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FIERA ANTIQUARIA<br />

Trouvaille: una “voglia” che<br />

Anche il presidente della Fiera Antiquaria, Paolo Nicchi, che in questa intervista ripercorre la<br />

Tra poco meno <strong>di</strong> due mesi, festeggerà quattro anni alla guida<br />

dell’associazione Fiera Antiquaria.<br />

Nella sua lunga carriera <strong>di</strong> politico e <strong>di</strong> amministratore si è<br />

occupato <strong>di</strong> tante cose ma il mondo dell’antiquariato non lo<br />

aveva mai incrociato. Fino a quando, nel marzo 2007, arrivò<br />

una telefonata del sindaco Fanfani che gli chiese <strong>di</strong> assumere la<br />

guida della manifestazione più importante della città. E Paolo<br />

Nicchi <strong>di</strong>sse sì.<br />

Da allora, ogni mese, è una presenza fissa e costante tra i banchi<br />

degli espositori; al pari delle migliaia <strong>di</strong> persone presenti a ogni<br />

e<strong>di</strong>zione, anche lui gira alla ricerca dell’oggetto dei desideri<br />

acquistando, il più delle volte, qualcosa che gli evoca una<br />

sensazione, un odore, un’idea…<br />

Presidente, colpito dalla sindrome della trouvaille…<br />

Se si tratta <strong>di</strong> questa sindrome non lo so; tuttavia, passeggiare<br />

tra i banchi, guardare a destra e a sinistra ed essere attratto<br />

irresistibilmente da un oggetto che ricorda un passato più<br />

o meno recente è una sensazione molto piacevole. Meglio:<br />

camminare per gli oltre quattro chilometri della Fiera<br />

Antiquaria, percorrendo le varie strade interessate, significa<br />

tenere aperto il legame con la storia, che non è solo quella dei<br />

gran<strong>di</strong> fatti e delle epoche, ma quella quoti<strong>di</strong>ana, con i gesti<br />

ripetuti ogni giorno uguali; è la nostra piccola storia quoti<strong>di</strong>ana<br />

che ci ha fatto usare quegli oggetti, abbellire la casa con quei<br />

soprammobili, mangiare in quei piatti servendosi <strong>di</strong> strumenti<br />

che oggi non usiamo più. Ecco, la Fiera Antiquaria è questo:<br />

una straor<strong>di</strong>naria operazione commerciale congiunta a una<br />

irripetibile occasione <strong>di</strong> viaggiare nel tempo, attraverso la storia<br />

delle cose proposte.<br />

Immaginava così questo mondo?<br />

No. É stata una scoperta avvenuta a poco a poco, grazie anche<br />

agli stessi espositori con i quali abbiamo <strong>di</strong>alogato molto in<br />

questi anni. Il mondo della Fiera Antiquaria non è un mondo:<br />

sono tanti mon<strong>di</strong>. Ogni espositore ha una propria peculiarità,<br />

con una visione delle cose assolutamente soggettiva, tutti però<br />

uniti nel nome della Fiera Antiquaria <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />

Sotto la sua presidenza sono stati tagliati molti traguar<strong>di</strong>: il<br />

Quarantennale della Fiera, la 500^ e<strong>di</strong>zione e, soprattutto,<br />

la nuova cartografia con un Regolamento nuovo <strong>di</strong> zecca…<br />

Assieme al Comitato Tecnico abbiamo lavorato molto e<br />

abbiamo avuto il privilegio storico <strong>di</strong> vivere – con gli espositori<br />

– questi momenti. Il Quarantennale, particolarmente, è stato<br />

un momento importante perché ci ha offerto l’occasione per<br />

riflettere a fondo su questa tipologia <strong>di</strong> mercato all’aperto.<br />

Lo abbiamo fatto in un convegno nazionale, presieduto da<br />

Antonio Paolucci, che ha riunito ad <strong>Arezzo</strong> i maggiori esperti<br />

italiani del settore e dove è stato introdotto per il mercato<br />

antiquariale – accanto al criterio della qualità – quello della<br />

pertinenza. Criteri che hanno guidato la redazione del nuovo<br />

Regolamento della Fiera, entrato in vigore due mesi fa e<br />

valevole fino al 2020.<br />

Da più parti si <strong>di</strong>ce che la Fiera non è più la stessa degli<br />

inizi, con<strong>di</strong>vide questa affermazione?<br />

É con<strong>di</strong>visibile se si parte da una premessa <strong>di</strong>versa: il mondo<br />

<strong>di</strong> oggi non è quello del 1968, e neppure del ’78, né dell’88<br />

né del ’98. É quello del <strong>2011</strong>. É un mondo che cammina a<br />

un’altra velocità, che usa e getta via le cose che non usa più,<br />

che vive in case strutturate in maniera <strong>di</strong>versa e che ha gusti<br />

totalmente <strong>di</strong>versi. E se è vero che la Fiera risente <strong>di</strong> tutto<br />

questo è altresì vero che la Fiera sa rispondere a queste nuove<br />

richieste del mercato. Oltre quaranta anni <strong>di</strong> storia, più <strong>di</strong><br />

cinquecento e<strong>di</strong>zioni senza mai un’interruzione, una me<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>eci/do<strong>di</strong>cimila visitatori ogni mese non sono numeri<br />

affascina veramente tutti<br />

sua esperienza alla guida della più importante manifestazione aretina<br />

che si improvvisano: sono dati che sottolineano la vitalità <strong>di</strong><br />

questa manifestazione che, ogni mese, ripete il suo piccolo<br />

miracolo costituendo un patrimonio enorme per la città. La<br />

concorrenza non manca: in Italia esistono circa trecento fiere<br />

e mercatini del genere. Di certo, però, il fascino <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>,<br />

del suo centro storico, è un valore aggiunto rispetto a tutte le<br />

altre città italiane. Il mercato antiquario oggi ha due opzioni<br />

davanti a sé: abbassare l’offerta <strong>di</strong> fronte alla crisi economica<br />

in atto o fronteggiarla e puntare a numeri ancora migliori,<br />

specie in termini <strong>di</strong> visitatori. Il risultato è stato ottenuto:<br />

l’Antiquaria conserva fama e cre<strong>di</strong>bilità in ambito nazionale<br />

e internazionale. Perché fra i suoi banchi si trovano oggetti<br />

autentici, con operatori che hanno voglia <strong>di</strong> scommettere sul<br />

futuro, come peraltro prevede la Carta <strong>di</strong> Qualità, un patto<br />

tra operatori e istituzioni che garantisce l’autenticità <strong>di</strong> quanto<br />

esposto e che gli operatori hanno firmato al momento della<br />

richiesta per la concessione decennale della loro licenza la<br />

scorsa estate. (eg)<br />

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