Gennaio 2011 - Comune di Arezzo

anno 4
numero 1 / Gennaio 11
Lancetta
la nuova circolare
Il futuro dell’area
Lebole

anno 4 numero 1 / Gennaio 2011
Direttore responsabile
Claudio Repek
Redazione:
Cecilia Agostini / Comune di Arezzo
Pierluigi Amorini / Asl 8
Antonella Bacciarelli / Comune di Arezzo
Marco Caneschi / Comune di Arezzo
Giacomo Cherici / Aisa spa
Lilitta Fornasari / Fraternita dei Laici
Francesco Falsini / Atam
Elisabetta Giudrinetti / Fiera Antiquaria
Marzia Sandroni / Afm
Martina Nundini / Beta
Nicola Salemi / Koinè
Grafica
Studio: Settore8.it
Stampa
Nuova Cesat coop / Firenze
Un ringraziamento particolare
a Gino Perticai e al suo quotidiano on line
http://www.arezzonotizie.it/
Editore:
consorzio Isola che non c’è
via Arno, 11
52100 Arezzo
tel. 0575 900309 - Fax 0575 911103
Registrazione Tribunale
Tribunale di Arezzo
N° 7/08 del 16/04/2008
SOMMARIO
EDITORIALE
p. 3 Prostituzione: “la lotta contro la malavita organizzata”
AREA LEBOLE
p. 4 Il futuro dell’area ex Lebole nel progetto di Carrara
p. 6 Lebole: è il momento delle scelte nell’interesse di tutti
MOBILITÀ
p. 8 Lancetta, circolare da 10
AMBIENTE
p. 14 Aria di San Zeno: i risultati delle indagini dell’Arpat
AREZZO
p. 16 Dopo il venerdì “bianco” un nuovo piano anti neve
AISA
p. 18 Gli ispettori ambientali per la qualità e il decoro di Arezzo
NUOVE ACQUE
p. 22 Arezzo, il nuovo sportello
p. 23 Fontanelli d’acqua negli uffici
p. 24 Progetti d’acqua
ASL
p. 26 Zona del Pionta, nasce la “Cittadella Sanitaria”
AFM- Educazione alla salute
p. 32 Norme d’igiene nello sport: come proteggersi dai rischi
COINGAS
p. 34 “Energicamente 5”, scuole fonti rinnovabili di energia
ATAM
p. 38 Atam: lavori rapidi, parcheggi economici e sicurezza
COOPERAZIONE SOCIALE
p. 40 Coop, grande futuro
p. 41 Le cooperative
p. 46 L’Associazione Crescere al servizio delle famiglie
AREZZO
p. 48 Utiletà: il servizio civico
MULTISERVIZI
p. 50 Servizi pubblici: il loro futuro nel convegno Multiservizi
AREZZO
p. 52 Rotatorie: “isole” verdi e di cultura nel traffico
FRATERNITA DEI LAICI
p. 54 La Fraternita dei Laici 2011: nuovo anno, nuova sede
AREZZO
p. 56 Arezzo vista dal Consiglio della Città dei Bambini
p. 58 Telecomunicazioni: su Sky le collezioni di Fausto Casi
p. 60 La “finestra” sul Vasari
FIERA ANTIQUARIA
p. 62 Trouvaille: una “voglia” che affascina veramente tutti
Prostituzione:
“la lotta contro la malavita organizzata”
Per la dignità delle donne e per il decoro della città
“Ho pochi poteri ma intendo usarli tutti”. Giuseppe Fanfani
si prepara alla battaglia contro la prostituzione e la malavita
organizzata che la gestisce.
Tre le premesse. “La prima è dare un contributo perché sia
messa fine alla tratta di queste ragazze che vengono gettate sulla
strada dalla malavita organizzata. Una vita disperata dinanzi
alla quale non si può rimanere inermi”. La seconda premessa
è quella relativa all’ordine pubblico e alla sicurezza: “è ormai
evidente il legame tra malavita organizzata e prostituzione: la
prima gestisce la seconda. Anche recenti fatti di sangue lo confermano.
Le forze dell’ordine stanno facendo un lavoro eccezionale
e a esse va il ringraziamento del Comune e della città.
Ma non siamo di fronte solo a un problema di repressione del
crimine. La questione vera è che il Parlamento, da moltissimi
anni, si nasconde dietro l’ipocrisia e finge di non vedere non
solo la prostituzione ma anche la sua progressiva trasformazione
in grande business, insieme alla droga, per la criminalità”.
Fanfani evidenzia poi la terza premessa alla sua ordinanza: garantire
la civile convivenza in città e quindi evitare gli spettacoli
indecorosi che la prostituzione sulla strada inevitabilmente
determina.
Un Sindaco non ha competenze dirette per fronteggiare la
prostituzione ma alcune possibilità gli derivano da un decreto
ministeriale del 2008 che attribuisce ai primi cittadini le funzioni
inerenti le condizioni del vivere civile e della coesione
sociale.
Su queste basi, l’ordinanza prevede il divieto dell’esercizio della
prostituzione in luogo pubblico, in qualsiasi modo esercitata,
ivi compreso la sosta o l’appostamento, l’adescamento di
clienti e l’intrattenersi con essi. E questo sia nella città che nelle
frazioni che in prossimità di qualsiasi centro abitato. Analogo
divieto nelle zone sede di attività produttive o commerciali e
lungo le strade di qualsiasi tipo. Ovviamente vietato, in questi
luoghi, “contrattare o concordare prestazioni sessuali a pagamento,
oppure intrattenersi, con soggetti che esercitano attività
di prostituzione”.
L’ordinanza vieta poi comportamenti e abbigliamenti che
“manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare”. Se
l’interessato è in un veicolo, vietato infine consentire la salita a
bordo di una o più prostitute.
3

AREA LEBOLE
Il futuro dell’area ex Lebole
Il confronto politico di queste settimane scaturisce dal progetto di riqualificazione dell’area
Il progetto di riqualificazione dell’area ex Lebole, al centro del
dibattito di queste ultime settimane, è stato presentato dalla
società proprietaria dell’area e cioè dal suo legale rappresentante
Maurizio Carrara. Si tratta di una “manifestazione d’interesse”
che risponde all’avviso pubblico del Comune di Arezzo per la
presentazione di proposte d’interventi urbanistici ed edilizi per
la cosiddetta Area Strategica 3.3.
“La riqualificazione delle aree – si legge nella premessa del
progetto – costituisce un’occasione irripetibile per il Comune
di Arezzo di riconnettere diverse parti di città intercluse dal
sistema infrastrutturale (raccordo autostradale e ferrovia) e di
costruire una nuova parte di città, integrata a quella esistente,
altamente qualificata negli aspetti infrastrutturali e del vivere
quotidiano”.
Nel progetto si afferma che “la trasformazione è orientata alla
creazione di un nuovo brano di città, integrato al contesto
urbano e nell’articolato sistema ambientale, destinato ad
accogliere strutture pubbliche e private di qualità che tengano
conto delle nuove e diversificate esigenze dell’abitare, del
lavoro, della mobilità, del tempo libero e della natura.
La riconoscibilità della proposta progettuale è legata non
solamente alla qualità e alla specificità dei nuovi manufatti
nel progetto di Carrara
ex Lebole presentata da Carrara. Le linee principali della “manifestazione d’interesse”
architettonici, ma sarà coerente in termini spaziali e funzionali
alla qualità del disegno degli spazi pubblici, del verde e del
sistema infrastrutturale”.
Ed ecco il futuro dell’area: “la trasformazione sarà in grado di
reinventare il rapporto dell’area con la città esistente in una
prospettiva di dialogo ma anche di contrappunto, inteso in
termini di capacità di distinguersi e di assumere un ruolo
specifico nell’assetto urbano attuale. L’area avrà dunque una
propria specificità atta a costruire una nuova centralità per la
città e un segnale urbano d’ingresso. La proposta progettuale
è orientata al perseguimento di una città più vivibile nelle sue
diverse declinazioni, proponendo una fruizione per fasce d’età
miste ed estese, per tipologie di utenti ampia e diversificata. Le
diverse destinazioni d’uso previste dalla trasformazione, oltre
che istituire adeguate relazioni architettoniche tra le parti, sono
individuate e organizzate allo scopo di creare un’intensa vita di
relazione”.
Nell’introduzione si sottolinea che “la costruzione del percorso
metodologico deriva dalla complessità dei temi affrontati
e delle conseguenti discipline necessarie al conseguimento
di un progetto di riqualificazione per l’area in questione.
La fase analitica ha preso in considerazione la lettura del
contesto territoriale e dell’area di trasformazione oltre che delle
potenzialità urbanistiche”.
4 5

AREA LEBOLE
Lebole: è il momento delle
Il testo della lettera aperta che il Sindaco Fanfani ha inviato alle categorie economiche, ai
Di Giuseppe Fanfani
La discussione sul
futuro dell’area ex
Lebole conferma che
tutti hanno chiaro
il valore della posta
in gioco. Gli angoli
di osservazione
sono, naturalmente,
diversi. Dal mio
vedo l’irrinunciabile
occasione di trasformare un’area di grande valore simbolico e
di ancor più grande valore strategico per il futuro della città.
La sua rinascita deve consentire ad Arezzo di conservare la
sua memoria industriale e sociale (perché tale è la Lebole con
le migliaia di donne che vi hanno lavorato) e di disegnare e
costruire una nuova area che possa essere il segno tangibile di
una città moderna, attenta agli equilibri sociali ed economici
ma non paralizzata da essi. Anzi: lo sforzo deve essere quello
di realizzarne di più avanzati, in una prospettiva di crescita
e di sviluppo e non di semplice conservazione dell’esistente.
Sempre, ma soprattutto in tempi di crisi, rimanere fermi vuol
dire tornare indietro.
Nella consapevolezza dell’importanza di questi temi, ho
convocato i rappresentanti delle categorie economiche e dei
sindacati. Ho più e più volte discusso con tutti loro. Riconosco
a ognuno il diritto legittimo di rappresentare interessi settoriali,
attribuendo a questa definizione un significato positivo nella
consapevolezza che dal loro confronto e dalla loro mediazione
può scaturire la soluzione più avanzata.
Chiedo, contemporaneamente, che mi venga altrettanto
legittimamente riconosciuto il diritto di esercitare il mio ruolo
di Sindaco. Quindi il diritto – dovere di essere imparziale e di
avere quale esclusivo riferimento l’interesse della città che va
ben oltre i legittimi e rispettabili interessi settoriali. Un dovere
che sono chiamato a esercitare in questa vicenda perché siamo
di fronte a un’unica e forse irripetibile occasione nel breve e
medio periodo che non può essere contrastata e tanto meno
abbandonata senza validi e certi motivi.
Da 10 anni l’area Lebole è deserta. É un’indecorosa
testimonianza di abbandono all’ingresso della città. Nel 2006,
quando ormai la fabbrica era chiusa dal 2002, non esisteva
alcun progetto di recupero: un intero quinquennio perduto
da quegli stessi che oggi parlano di “speculazione”. E che
dimenticano che l’area era un capitolo di “variantopoli”,
essendo stata ricompresa nel capo della imputazione in quel
processo a carico di amministratori, del quale ognuno conosce
l’esito infausto per la vita democratica e l’immagine della
nostra città.
Questa situazione, assieme all’abbandono in cui era stato
tenuto il piano strutturale dal dicembre 2003 al febbraio 2006,
ha ritardato e non poco l’iter burocratico di recupero dell’area,
senza che nessuno dei politici di maggior peso - parlamentari
e consiglieri regionali - che avevano il dovere di controllare,
avesse avuto il coraggio o il buon gusto di far cessare
quella sciagurata politica. Oggi, con grande fatica, abbiamo
affrontato i problemi dell’area e siamo giunti a una definizione
urbanistica che ne consentirà il recupero entro breve periodo
assieme alla vicina area UnoAerre. Abbiamo finalmente
trovato un imprenditore disposto a investire, e posso garantire
che è l’unico a oggi che ha dimostrato concretezza di idee,
voglia di fare e disponibilità finanziarie adeguate.
scelte nell’interesse di tutti
sindacati e all’intera città di Arezzo. La valutazione del progetto presentato da Carrara
Il progetto presentato è di grande qualità e contribuirà a dare
di Arezzo un’immagine di città dinamica, moderna e proiettata
nel futuro.
A confrontarsi su questo progetto di recupero invito l’intera
città, quella che vuol fare e vuol crescere, che non ritiene
chiuso il suo compito con l’affermazione di un semplice no.
Siamo di fronte a un investimento da circa 150 milioni di euro
che in questo momento di difficoltà economica può garantire
crescita a vari settori, in primis a quello edile, e occupazione
per almeno un decennio.
Questo è l’interesse primario della città con il quale tutti sono
chiamati a confrontare i propri legittimi interessi particolari.
Chi non comprende quanto grande sia questa opportunità
e quanto sia irripetibile, nel breve e medio periodo non ha
evidentemente chiaro quanto grande sia la difficoltà nella
quale attualmente Arezzo si dibatte.
A fronte di questa prospettiva, il tema della superficie
commerciale è importante ma non certamente l’unico. Le
sue quantità vanno analizzate nel contesto dell’operazione
e valutate nella loro complessità in funzione dell’equilibrio
finanziario possibile e dell’interesse della intera città.
La definizione del progetto è nella sua fase iniziale e io
continuerò la discussione con tutta quella città che vuole
discutere senza porre dinieghi aprioristici e soprattutto
valutando positivamente l’impegno di chi ritiene di doversi
impegnare. Non credo che nemmeno le superfici da destinare
a commerciale, per quanto fattore non irrilevante all’equilibrio
della operazione, siano condizionanti potendo su di esse
discutere in modo sereno e propositivo.
Il mio obiettivo è quello di creare una nuova parte di Arezzo,
moderna, nella quale tutte le funzioni proprie di una città
trovino collocazione, senza sacrificare alcuno, senza penalizzare
il centro storico e favorendo al massimo la imprenditoria locale.
Non vorrei che conflittualità “interne” finiscano per favorire
imprenditori o gruppi della grande distribuzione straniera che
drenerebbero risorse ad Arezzo per reinvestirle altrove. A questo
proposito ringrazio quegli imprenditori (Butali, Giannetti,
MonnaLisa, Koinè e altri) che, a fronte di una opportunità
di questo tipo, si sono fatti avanti per concorrere con loro
investimenti a consentire la fattibilità della operazione.
La discussione è aperta a chi vorrà affrontarla in maniera
concreta. É aperta a coloro che amano la città e che sono
disponibili a discutere, ed è aperta a tutti tenendo presente che
nulla è ancora deciso, e che tutto dovrà essere costruito con
un confronto serio che abbia come obiettivo unico l’interesse
complessivo della città di Arezzo.
Ovviamente ritengo mio imprescindibile dovere arrivare
a una sintesi e quindi a una scelta che sarà il frutto della
mia responsabilità e del mio ruolo nonché del confronto
istituzionale in Consiglio Comunale.
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MOBILITÀ
Lancetta, circolare da 10
Servizio navetta e nuova circolare: partenza e arrivo da viale Mecenate. Bus ogni dieci minuti
Si chiama Lancetta, è attiva dal 18 dicembre ed è la nuova
circolare della città di Arezzo. Navetta ad alta frequenza, con
mezzi Tiemme di dimensioni ridotte, cioè di otto metri ed
emissioni limitate grazie a motori diesel Euro 5 ma con un’alta
capacità di carico, cioè fino a 50 passeggeri. Si tratta di una
nuova esperienza per Arezzo. Lancetta passa ogni 10 minuti
partendo dall’area del nuovo parcheggio Mecenate e copre, in
maniera circolare, il centro città arrivando fino al parcheggio
dell’ospedale San Donato.
“L’obiettivo - ricorda il Sindaco Giuseppe Fanfani - è quello
di migliorare gli standard di accessibilità al nucleo urbano
in modo ambientalmente sostenibile, ossia incentivare il
trasporto pubblico locale e l’uso dei parcheggi semiperiferici
riducendo l’utilizzo del veicolo privato e dei parcheggi in
centro, in maniera tale da contribuire anche alla riduzione dei
livelli di inquinamento atmosferico”.
“Il percorso della nuova linea sarà “circolare” con partenza e
arrivo al nuovo parcheggio di viale Mecenate, passando per
l’asse storico di via Crispi - via Roma - piazza Guido Monaco
e il circuito del cosiddetto “quadrilatero” (via Piero della
Francesca - via Baldaccio d’Anghiari - via Cittadini - viale
Maginardo - via Alberti - via Veneto - viale Michelangelo) -
ricorda l’assessore Roberto Banchetti. Le fermate dislocate
lungo il percorso sono 14 e tra queste, oltre al capolinea del
parcheggio Mecenate, si segnalano le fermate strategiche ai
parcheggi del Baldaccio e dell’ospedale San Donato, così come
alla stazione ferroviaria e all’università”.
I tempi di percorrenza della nuova linea che ha uno sviluppo
complessivo pari a 7,650 chilometri, sono di circa 30 minuti,
tempi di fermata e sosta al capolinea compresi.
“L’operatività del servizio - afferma Giulio Bigozzi, direttore
della sede aretina di Tiemme - viene assicurata, nei giorni
feriali, dalle ore 7 alle ore 20 circa con una corsa ogni 10
minuti, mediante l’impiego di tre minibus; nei giorni festivi,
invece, sarà in servizio un solo minibus dalle ore 9 alle ore 20
circa, con transiti ogni 30 minuti. Nove gli autisti impegnati
complessivamente in questo nuovo servizio. I chilometri
percorsi ogni giorno dalla nuova linea saranno circa 600 nei
giorni feriali e 170 nei festivi, per un totale di circa 100.000
chilometri fino al 30 giugno 2011”.
NUOVA
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MOBILITÀ
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AMBIENTE
Aria di San Zeno: i risultati
Sono in prevalenza inferiori ai valori limite ed equivalenti a quelli dell’area urbana della città
“É uno dei due
tradizionali
appuntamenti
annuali per rendere
pubblici i risultati
dei monitoraggi
sulla qualità dell’aria
nel territorio aretino
– afferma l’assessore
comunale Roberto
Banchetti. Sono dati
che ci consentono
di avere una
rappresentazione
puntuale e di fare
valutazioni e scelte
amministrative finalizzate a ulteriori miglioramenti. Ad Arezzo
abbiamo un numero di centraline superiore a quelle previste
dalla Regione che indica ai Comuni di diminuire il numero
di stazioni quando le valutazioni sui parametri sono le stesse
nelle diverse zone. Arpat, con i report annuali, ci offre dati
molto dettagliati che permettono di fare raffronti nel corso
degli anni e nelle varie zone del territorio. Dal 2006 abbiamo
deciso di presidiare la zona di San Zeno, attraverso campagne
di rilevamento con l’autolaboratorio. I risultati sono positivi”.
La particolare attenzione per l’area di San Zeno è confermata
dall’assessore provinciale Andrea Cutini: “è l’area industriale
più importante del territorio e vi è anche la presenza
dell’inceneritore. Grazie alla scelta fatta da qualche anno
possiamo verificare l’evoluzione temporale dei parametri
indicativi della qualità dell’aria e di avere dati che ci consentono
valutazioni approfondite. Nonostante i fortissimi tagli sui
trasferimenti agli enti locali previsti dalla manovra economica,
Arpat è riuscita a fornire anche rilevamenti aggiuntivi come
quello sui metalli pesanti ed è nostra intenzione salvaguardare
anche per il futuro la possibilità di avere a disposizione dati
sulla qualità dell’aria”.
É Claudio Bondi, responsabile del dipartimento provinciale
Arpat, a presentare i dettagli del monitoraggio “effettuato con
l’autolaboratorio in una postazione storica, con la metodologia
classica riconosciuta a livello comunitario. L’osservazione è stata
effettuata per 48 giorni distribuiti in modo uniforme durante
le diverse stagioni, il che ci consente una maggiore certezza
visto che le variazioni meteorologiche influiscono sui dati di
rilevamento. Nell’area di San Zeno transitano quasi 6.000
veicoli al giorno che, insieme al riscaldamento domestico
nei periodi invernali e all’attività industriale, determinano
la presenza di inquinanti nell’aria. Abbiamo monitorato il
monossido di carbonio, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto
il pm10, l’ozono e il materiale particolato Pm2,5. Attraverso
delle indagini dell’Arpat
I commenti di Comune e Provincia di Arezzo
campionamenti discontinui sono stati determinati anche i
livelli di benzene e metalli e quindi di arsenico, cadmio, nichel
e piombo nel materiale articolato p.2,5”.
I valori dei rilevamenti su San Zeno della campagna 2009-2010
sono stati rapportati a quelli degli anni precedenti e raffrontati
con quelli registrati nell’area urbana di Arezzo. Li sintetizza
il tecnico di Arpat Guglielmo Tanganelli: “gli indicatori di
qualità dell’aria di San Zeno sono equivalente a quelli dell’area
urbana e in prevalenza inferiori ai valori limite tranne che per
il materiale particolato Pm2,5 che risulta di poco inferiore. Il
rilevamento dei metalli ha evidenziato nella zona di San Zeno
la presenza caratteristica di cadmio mentre nell’area urbana di
Arezzo, in particolare nella zona di via Fiorentina, il metallo più
rappresentativo è il nichel. La postazione di San Zeno registra
nella prevalenza andamenti sovrapponibili a quelli dell’area
urbana di Arezzo: una corrispondenza che indica come l’aria
sia influenzata dalle stesse tipologie di sorgenti. Sotto il profilo
quantitativo le stazioni da traffico dell’area urbana di piazza
della Repubblica e di via Fiorentina presentano valori medi
significativamente più elevati della postazione di San Zeno”.
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AREZZO
Dopo il venerdì “bianco”, un
In fase di definizione, subito dopo la nevicata di metà dicembre, un nuovo piano di protezione
La neve del 17 dicembre ha evidenziato la necessità di
potenziare il sistema di emergenza sul territorio. Quanto
accaduto dimostra che un Comune, per piccolo o grande che
esso sia, è chiamato ad affrontare da solo problemi che sono
decisamente e incontestabilmente superiori alle proprie forze.
Sia in termini organizzativi che finanziari che di risorse umane.
Quello di Arezzo ha un territorio di 38.000 ettari e quasi 1.000
chilometri di strade comunali. Una nevicata (per questa realtà)
eccezionale come quella di venerdì 17 può provocare gravi
problemi. Il servizio manutenzione del Comune dispone di
poche decine di operai e ha 4 mezzi utili ad affrontare la neve.
Sono state attivate ditte esterne e, tra la notte di venerdì e la
giornata di sabato, è stato comunque garantita, con enorme
fatica, la mobilità sul territorio. Ma proprio in relazione alla
sua estensione, all’alto numero di frazioni e all’ancor più alto
numero di piccoli agglomerati (per non parlare delle case
sparse) non sono state date, fino in fondo, tutte le risposte
che tutti i cittadini si attendevano. Una valutazione, questa,
nuovo piano anti neve
civile. Il rapporti con le associazioni dei coltivatori e con il volontariato
confermata dal Sindaco Fanfani anche nell’aula del Consiglio
Comunale.
É quindi evidente che deve essere ripensato un nuovo e più
efficace sistema di protezione civile.
Il Comune di Arezzo, insieme agli altri enti, alle associazioni
degli agricoltori e del volontariato, sta mettendo a punto un
nuovo piano per le emergenze. Una griglia molto articolata
e capillare che prevede decine di punti di presidio del nostro
territorio. Quindi uomini e mezzi che possono essere attivati
immediatamente in caso di emergenza.
Già prima di Natale il Sindaco Fanfani si è incontrato con
i dirigenti di Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori
e Confagricoltura. Il suo appello alla collaborazione è stato
accolto senza alcuna riserva tanto che è stata subito avviata
la definizione di una bozza di convenzione tra l’Ente e gli
agricoltori disponibili. Sarà ulteriormente dettagliata, da parte
del Comune, la suddivisione del territorio e le associazioni
di categoria raccoglieranno, intanto, le disponibilità delle
imprese.
L’amministrazione comunale ha quindi costituito un gruppo
di lavoro, trasversale ai vari uffici dell’Ente e coordinato dal
Direttore Generale, con i compiti di elaborare un nuovo
piano di protezione civile e con la verifica degli aspetti
logistici quali priorità di intervento, centrale operativa, mezzi
operativi, risorse umane necessarie, sistemi e strumenti di
comunicazione.
Saranno anche messi a punto protocolli operativi più
dettagliati, trasversali ai vari settori, enti esterni (Prefettura,
Provincia), società di gestione dei servizi.
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AISA
Gli ispettori ambientali per la
Iniziativa di Aisa e Comune di Arezzo. Dipendenti dell’azienda di igiene urbana presidieranno
Mantenere pulita la città, evitare gli abbandoni di rifiuti,
salvaguardare il decoro urbano. In una parola: rispettare le
regole. Questi gli obiettivi che Comune di Arezzo e Aisa,
azienda affidataria dei servizi di igiene urbana e smaltimento
dei rifiuti, intendono raggiungere attraverso la presenza in città
degli ispettori ambientali.
“É un altro tassello della nostra strategia di qualificazione
della città – afferma il Sindaco Fanfani. Non ci sono soltanto
lavori pubblici, qualificazione delle piazze e delle strade,
manutenzione del verde, nuova immagine delle rotonde.
Abbiamo anche la necessità di una città pulita e decorosa, senza
rifiuti abbandonati e con la capacità di rispettare le regole. Aisa
svolge un lavoro encomiabile ma i suoi sforzi rischiano di essere
vani senza la collaborazione dei cittadini”.
Un tema sottolineato da Roberto Banchetti, assessore
all’ambiente: “l’azienda ha migliorato costantemente il
servizio: aumento dei cassonetti, potenziamento della raccolta
differenziata, campagne di comunicazione per sensibilizzare la
popolazione. Adesso deve migliorare anche il comportamento
dei cittadini. L’ispettore ambientale ha la funzione di prevenire
comportamenti scorretti, quelli derivanti dal non rispetto del
Regolamento Comunale”.
I casi più frequenti e diffusi? Nel centro storico sacchetti
abbandonati negli orari non consentiti. In questa come in altre
zone il rilascio di sacchetti e ingombranti accanto ai cassonetti.
Cartoni e altri rifiuti abbandonati dove capita, talvolta anche
nei fossi.
Nel mese di gennaio, sei ispettori ambientali di Aisa, che
sono già dipendenti dell’azienda con lunga esperienza e
forte conoscenza del territorio, entreranno in azione insieme
alla polizia municipale. In una prima fase per spiegare e
consigliare il rispetto delle norme la cui mancata osservanza
può determinare sanzioni fino a 500 euro. Successivamente
provvedendo anche alle necessarie sanzioni.
“Siamo soddisfatti di questa iniziativa – commenta il Presidente
di Aisa, Walter Rossi. Metteremo quindi a disposizione
nostro personale che ha seguito anche uno specifico corso di
formazione da parte della Polizia Municipale. Il nostro obiettivo
è lo stesso del Comune: avere una città pulita e ordinata. I
nostri operatori sono costantemente sulle strade. Abbiamo
una rete capillare di cassonetti e anche di contenitori per la
differenziata. Abbiamo svolto campagne di comunicazione:
da ‘Avanzi Tutta’ a ‘Capire la differenza fa la differenza’. E
messo a disposizione, ormai da anni, un servizio gratuito
per il ritiro degli ingombranti. Adesso la collaborazione dei
cittadini è ancora più importante. Chiediamo il massimo
qualità e il decoro di Arezzo
il territorio. Dapprima consigliando e poi sanzionando chi non rispetta le regole
supporto nella consapevolezza che chi poi sbaglia, nonostante
sia stato ripetutamente informato e sensibilizzato, debba essere
sanzionato come prevede il Regolamento Comunale”.
Il progetto degli ispettori ambientali prevede, nel suo
complesso, azioni finalizzate a prevenire, educare e informare
i cittadini sulla raccolta differenziata, sulle corrette modalità
di conferimento dei rifiuti e sulle opportunità di riutilizzo
e riciclo dei materiali. Gli ispettori ambientali avranno il
compito anche di contrastare i fenomeni di abbandono dei
rifiuti, vigilando nel territorio e fornendo, nel caso di violazioni
e di mancato rispetto di leggi, regolamenti e ordinanze, un
supporto al lavoro della Polizia Municipale.
AISA si è resa disponibile a tale collaborazione, individuando
tra i propri dipendenti, senza costi aggiuntivi per il Comune
di Arezzo e senza gravare sulla tariffa dei rifiuti applicata alle
utenze, una serie di figure che, attraverso un corso di formazione
svolto con la Polizia Municipale, hanno il compito di effettuare
tale attività di prevenzione, educazione e informazione.
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NUOVE ACQUE
Arezzo, il nuovo sportello Fontanelli d’acqua negli uffici
Conclusi i lavori di ristrutturazione per un miglior servizio ai cittadini Sono nel palazzo comunale e tra poco allo Sportello Unico. Le Case dell’Acqua in altri Comuni
Ambiente più accogliente, maggiore privacy per gli utenti,
adeguamenti per gli utenti diversamente abili, migliore qualità
del lavoro per gli addetti e introduzione delle tecnologie
dell’informazione per migliorare la qualità del servizio. Questi
i risultati dei lavori di ristrutturazione dello sportello centrale
di Nuove Acque in via Monte Cervino ad Arezzo.
L’ufficio, così ristrutturato, ha riaperto i battenti nel dicembre
scorso. Gli utenti hanno oggi a disposizione un “totem” dal
quale prendere il biglietto per sei diverse opzioni: pratiche
contrattuali, pagamenti, preventivi, informazioni commerciali,
informazioni tecniche, reclami. Quindi attendere la chiamata
da uno dei tre sportelli preposti, che verrà visualizzata sullo
schermo presente in sala d’attesa.
Rispetto alla precedente organizzazione degli spazi, adesso
l’ufficio è articolato in più ambienti separati che consentono
un colloquio riservato tra utente e addetto. Quindi maggiore
privacy. La nuova distribuzione dell’area interna ha consentito
più luminosità e quindi una migliore qualità del lavoro.
Lo sportello è perfettamente accessibile da tutti: non ci sono,
infatti, barriere architettoniche. Tra le novità, nel rispetto della
Carta dei Servizi, anche un sistema di misurazione dei tempi
di attesa dell’utente che consente di monitorare costantemente
l’andamento del servizio reso.
SPORTELLO UTENTI - UFFICIO CLIENTI Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì
AREZZO 8h30-12h30 Orario
continuato
8h30-12h30 Orario
continuato 8h30-12h30
Via Monte Cervino n. 10/B, 52100 14h30-16h00 8h30-16h00 14h30-16h00 8h30-16h00
Fontanelli, bottiglie di vetro e brocche: l’acqua di Montedoglio
arriva nel palazzo comunale e allo Sportello Unico in piazza
Amintore Fanfani. L’addio alle vecchie bottiglie di plastica,
più costose e più inquinanti, è ormai definitivo. Nuove Acque,
Comune di Arezzo e Aato 4 continuano la promozione
dell’acqua del rubinetto: da tempo nelle scuole con “Acqua in
brocca” e adesso negli uffici e tra la popolazione con “Progetti
d’acqua”. I fontanelli sono stati collocati al primo e al secondo
piano del palazzo comunale in piazza della Libertà e un altro
sta per essere collocato allo Sportello Unico. Le bottiglie in vetro
del progetto hanno fatto la loro comparsa nelle riunioni
della Giunta e del Consiglio Comunale. Il Sindaco Fanfani le
ha distribuite ai cittadini nello stand del Comune al mercato
del sabato in viale Giotto.
“Questa iniziativa nel Comune di Arezzo si unisce alle altre
che si stanno moltiplicando nel territorio in cui gestiamo il
servizio idrico integrato – ricorda Francesca Menabuoni, direttore
tecnico di Nuove Acque. Nelle settimane scorse sono state
inaugurate tre Case dell’Acqua: Civitella, Castiglion Fiorentino
e Foiano della Chiana. Un’altra è in preparazione a Cortona.
Iniziative che hanno immediatamente incontrato il favore
delle popolazioni. Tutti i 37 comuni dell’Ambito, sulla base
del progetto di Nuove Acque e Aato 4, hanno a disposizione
fontanelli di distribuzione di acqua del rubinetto e gli uffici
pubblici e le scuole che lo vorranno, possono avere dall’Aato le
bottiglie per utilizzare la stessa acqua. Contemporaneamente
vengono distribuiti materiali informativi per rendere chiari i
valori ambientali ed economici dell’utilizzazione dell’acqua del
rubinetto”. La Casa dell’Acqua di Civitella è ospitata nei locali
ex poste a Pieve al Toppo che l’amministrazione comunale ha
provveduto a ristrutturare. Sono state distribuite gratuitamente
500 bottiglie messe a disposizione da questo progetto e nei
negozi di Pieve al Toppo è in distribuzione la “chiavetta” che
consenta di accedere alla Casa dell’Acqua.
Castiglion Fiorentino ha scelto Villa Lovari per la sua Casa.
Una struttura dotata di quattro fontanelli, tre dei quali erogano
acqua naturizzata gratuita, ovvero acqua prelevata dall’acquedotto.
Foiano ha inaugurato la sua struttura nell’ambito
della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti e in concomitanza
con la tradizionale Fiera di S. Barbara. Per agevolare
l’uso degli erogatori, il Comune ha anche acquistato e messo
a disposizione delle scuole un cospicuo numero di brocche di
vetro.
22 23

RISTORAZIONE
inclusione e integrazione
24
informazioni: Strada del vino terre di arezzo • Via Ricasoli 38/40 - 52100 Arezzo • Tel/Fax 0575 294066
E-mail: info@stradadelvino.arezzo.it • Web: www.stradadelvino.arezzo.it • Skype: strada_vino_arezzo • Facebook: StradadelVino TerrediArezzo
25
Con il contributo di Regione Toscana
PULIZIE
CURA E PROGETTAZIONE DEL VERDE
SERVIZI AMMINISTRATIVI
IGIENE URBANA
La Strada del Vino Terre di Arezzo è un’associazione nata nel 2000 con l’obiettivo di promuovere il territorio
valorizzandone le eccellenze enogastronomiche, un percorso di grande interesse artistico, culturale, paesaggistico e soprattutto
un gradevole itinerario per chi cerca vini, oli di grande qualità e prodotti agricoli tradizionali con il sapore dell’autentica
campagna toscana. In questo mese parliamo di olio che per l’uomo è gusto e salute ma anche il risultato del prezioso lavoro degli
olivicoltori. Per continuare a disporre di un olio di altissima qualità dobbiamo imparare a conoscerlo, a dargli il suo giusto prezzo,
ad apprezzare il suo giusto valore. Ecco le proposte della Strada del Vino in merito:
OlioGustando 2010/2011
Proseguono le serate con l’olio extravergine di oliva di qualità
presso i ristoranti della Strada del vino e dei Sapori
della provincia di arezzo
Giovedì 20 Gennaio la lanCia d’oro
Arezzo - Tel. 0575/21033 - Fax 0575/041268
Giovedì 27 Gennaio il Fiorentino
Sansepolcro - Tel./Fax 0575/742033
Giovedì 3 Febbraio Canto del MaGGio
Loc. Penna Alta, Terranuova Bracciolini - Tel./Fax 055/9705147
Giovedì 10 Febbraio Belvedere
Monte San Savino - Tel. 0575/849588 - Fax 0575/844262
Giovedì 17 Febbraio la Ferriera
Loro Ciuffenna - Tel. 055/9174006 Fax 055/9171921
Giovedì 24 Febbraio Podere il riCCio
Badia al Pino / Arezzo - Tel. 0575/443405
Giovedì 3 Marzo oSteria dell’oCa Satolla
Loc. Vitereta / Laterina - Tel./Fax 0575/89465
Le degustazioni avranno inizio alle ore 20,30. Costo euro 25,00.
In abbinamento a ciascuna serata oli Igp Toscano Colline di Arezzo.
Con la partecipazione dei produttori e di personale Aicoo.
con la collaborazione di
FACCHINAGGIO
COMUNICAZIONE
sede legale
via Arno n°11
52100 Arezzo
tel. +39 0575 900 309
fax +39 0575 911 103
sede Valdarno
via E.Berlinguer n°18/A
52025 Levane
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fax +39 055 919 8712
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beta@coopbeta.it
Corso di
conoscenza
dell’Olio
ImparIamo
a Degustare
FrantOiO DOnati (Loc. Poderuzzo Bagnoro - Arezzo):
19, 26 gennaio • 2, 9, 16 febbraio 2011
FrantOiO CiuFFenna (Loc. Bivio Casalini - Loro Ciuffenna):
26 gennaio • 2, 9, 16, 23 febbraio 2011
FrantOiO neri (Loc. Castelnuovo di Subbiano):
2, 9, 16, 23 febbraio • 2 marzo 2011
PROGRAMMA
1° incontro: teCniCa Di DegustaziOne 2° incontro: OliviCOltura
3° incontro: estraziOne Dell’OliO extravergine Di Oliva
4° incontro: COmpOnenti Dell’OliO - nutriziOne, OliO e salute
5° incontro: l’OliO a tavOla - abbinamentO CibO/OliO
I cinque incontri si svolgeranno alle ore 21,00. Sarà rilasciato l’attestato
di partecipazione. La quota prevista è di € 50,00 (minimo 20 partecipanti).
DAVIDE CORONEO

ASL
Zona del Pionta, nasce la
Asl, Comune, Provincia, Università e Soprintendenza firmano il patto strategico
Patto strategico per la riqualificazione e la gestione della grande
area collocata fra la stazione ferroviaria, l’ospedale e i quartieri
di Pescaiola e Saione.
Il più grande polmone verde della città, un’area archeologica
di primo livello, le tracce di una storia di malattia e sofferenza
come quella del manicomio. E ancora, l’università, le strutture
sanitarie e quelle sociali, il parco pubblico, i parcheggi: dentro
il Pionta c’è tutto questo e molto di più. Una vasta area,
frequentata quotidianamente da migliaia di cittadini, giovani
e anziani, con le più svariate finalità, ma anche un’area che
presenta problemi di varia natura.
Comunque sia, un grande patrimonio pubblico, con proprietà
e competenze che fanno riferimento a più amministrazioni:
il Comune, la Provincia, la Asl 8 e l’Università. E per le
sue funzioni statutarie, è chiamata a dire la sua anche la
Soprintendenza. Da circa un anno, le diverse amministrazioni
hanno iniziato a discutere sul “che fare”, per assicurare il
recupero, la valorizzazione e l’integrazione piena con la città di
un’area definita da tutti di importanza strategica.
Il primo protocollo
Nel febbraio scorso fu siglato un primo protocollo, destinato
essenzialmente a redimere questioni di carattere burocratico
amministrativo, competenze e confini di proprietà: dal
passaggio di proprietà di un pozzo, alla rimozione di alcuni
lampioni, dalla gestione e manutenzione dell’impianto di
sollevamento delle acque meteoriche del San Donato, al rilascio
dei nulla osta per la realizzazione di una pista ciclabile in grado
di collegare, attraverso il Pionta, la Meridiana con la stazione
ferroviaria, dal completamento del parcheggio di via Toscanelli
(destinato ai dipendenti Asl), agli interventi di adeguamento
e di messa in sicurezza della viabilità connessa all’incremento
di traffico in quell’area. Tutte questioni a oggi risolte, solo
apparentemente di poco rilievo, comunque indispensabili e
propedeutiche allo sviluppo di idee e progetti futuri.
Le idee e i progetti di sviluppo
Una passerella o un sovrappasso per collegare la stazione
ferroviaria con il viale di accesso all’ex ospedale psichiatrico,
nuovi e più visibili accessi al parco del Pionta, una cittadella
sanitaria attorno al San Donato (trasferendo in quell’area il
distretto sanitario di via Guadagnoli o una parte di esso, il
dipartimento di salute mentale oggi in via Guido Monaco,
la realizzazione di un punto prelievi esterno all’ospedale, nelle
vicinanze del nuovo parcheggio multipiano) e altro ancora.
“Tutte idee e progetti che confermiamo - rispondono
all’unisono il sindaco Fanfani e il direttore generale della
“Cittadella Sanitaria”
Un patrimonio pubblico da mantenere e valorizzare. L’accordo con Atam parcheggi
Asl, Desideri - e che rappresentano il traguardo finale del
nostro lavoro. Ma la loro realizzazione non può in alcun
modo prescindere dai contenuti e dall’attuazione delle azioni
contenute nell’ultimo protocollo di intesa”.
Arriva il secondo protocollo
Vediamoli questi contenuti. Il primo impegno riguarda
sopratutto l’amministrazione comunale, chiamata a redigere
un progetto preliminare di riqualificazione di tutta l’area.
Compito certamente non facile, dal momento che si
dovrà tenere conto, al tempo stesso, delle esigenze di cura e
manutenzione del verde, dell’armonizzazione dell’assetto
urbanistico, delle specificità di un’area sottoposta a vincoli
storici, archeologici e ambientali, della gestione dei flussi
pedonali e dei percorsi di transito e sosta dei veicoli.
Il secondo impegno è preso di comune accordo - e messo nero
su bianco - da tutti i soggetti interessati: quest’area è pubblica
e tale resterà! Un’affermazione ribadita più volte nel protocollo
e sottolineata con enfasi laddove si afferma che “all’Università
sono destinate alcune costruzioni ora in disuso, dietro la
palazzina dell’orologio (ex cucina, ex dispensa, ex docce,
ex garage, ex officina)”, ma che “se l’Università, considerato
anche il difficile periodo che sta attraversando sotto il profilo
economico, non fosse interessata all’acquisto, quegli edifici non
potranno essere venduti e verrebbero comunque abbattuti”.
Allo stesso tempo, non sono previste nuove edificazioni, ma
solo piccoli interventi di adeguamento dell’esistente. In caso di
riconferma da parte del nuovo regolamento urbanistico, resta
da definire anche l’ubicazione delle volumetrie che, in base al
vecchio piano regolatore, la Asl avrebbe potuto realizzare nei
terreni di sua proprietà contigui a via Laschi.
Si passa poi alla individuazione di tre grandi aree omogenee,
a cui ricondurre le proprietà - e le rispettive competenze e
responsabilità - di ogni Ente. Le proprietà della Asl saranno
tutte accorpate nel perimetro all’area ospedaliera del San
Donato (compresa l’attuale sede distaccata dell’Itis, che la
26 27

ASL
Provincia si impegna a restituire alla Asl entro il 2013), mentre
nella zona della palazzina dell’orologio saranno concentrati gli
immobili a uso dell’Università. Al Comune, invece, andranno
gran parte del verde e le strutture di servizio. Tra queste ultime
ci sono anche il viale di accesso all’ex ospedale psichiatrico,
da liberare dalle auto e da mettere in sicurezza con luci e
videosorveglianza, gli accessi al parco, oggi sicuramente poco
visibili e i camminamenti in pietra da realizzare.
“Abbiamo già previsto un primo investimento di 800.000
euro nel bilancio 2011 - afferma Fanfani - e altri 150.000 per
ognuno degli anni successivi, necessari per riordinare e poi
mantenere i 13 ettari dell’area, di cui 12 a verde”.
Ecco quindi la pista ciclabile che collegherà l’ospedale e la
stazione ferroviaria, innestandosi, a sud, con la ciclopista della
Meridiana. E ancora, una migliore illuminazione dei viali
interni e l’installazione di una rete di telecamere di sorveglianza
diurna e notturna.
Nell’accordo, rientra anche la realizzazione di un migliore
accesso al pronto soccorso da via De Gasperi (forse con una
rotatoria) e l’impegno, da parte del Comune, a trovare una
soluzione tecnica in grado di assicurare alla Asl un piccolo
aumento di volumetrie per il nuovo pronto soccorso (i cui
lavori di ristrutturazione interna sono già in fase avanzata).
Fuori dal protocollo, un accordo con l’Atam
Asl e partecipata del Comune hanno raggiunto un accordo
che definisce le reciproche competenze e individua le formule
di collaborazione da attuare durante la fase dei lavori per
la realizzazione del nuovo parcheggio multipiano del San
Donato (un anno almeno), per non creare eccessivi disagi a
utenti e operatori.
L’accordo prevede la costruzione da parte di Atam di un tunnel
di collegamento dall’area del Cup del San Donato al nuovo
parcheggio, il posizionamento di un servizio di biciclette
pubbliche (bike sharing) vicino all’ingresso dell’ospedale,
l’utilizzo provvisorio da parte di Atam del parcheggio di via
Toscanelli (originariamente destinato ai dipendenti della Asl
e ai quali resteranno comunque alcuni posti auto). Inoltre,
Asl, Provincia e Comune, hanno concesso all’Atam alcuni
spazi attigui all’area ospedaliera per realizzare altrettante aree
provvisorie di parcheggio su cui dirottare le auto che oggi
occupano il parcheggio del Foro Boario.
28 29

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AFM - Educazione alla salute
Norme d’igiene nello sport:
Le informazioni e i suggerimenti dell’Azienda Farmaceutica. L’attività fisica svolta in locali
L’IGIENE
L’igiene è il ramo della medicina che tratta le interazioni
tra l’ambiente e la salute umana. Elabora criteri, esigenze e
misure riguardanti lo stato ambientale e il comportamento
individuale e collettivo. Lo scopo principale è la prevenzione
primaria onde evitare e combattere malattie e la promozione
del benessere e dell’efficienza umana.
Si può definire l’insieme delle misure preventive dirette
alla protezione della salute. Il nome deriva da Igea che nella
mitologia Greca è la dea della salute e dell‘igiene, figlia di
Asclepio e di Epione.
RICORDARE CHE
L’uomo tende a sentirsi completamente protetto dai progressi
della medicina. Lo sviluppo genera un senso di sicurezza,
che può essere fisica o materiale, i problemi di igiene non
vengono più percepiti come essenziali.
Un abbassamento della guardia è sufficiente a riaccendere
i pericoli microbici. Non deve quindi sorprendere che una
malattia come la tubercolosi, che credevamo sul punto di
sparire, stia facendo un inquietante ritorno nella nostra
Europa…
Un numero sempre maggiore di microbi provengono da
ogni dove, grazie al fortissimo incremento dei viaggi.
Milioni di persone si spostano in tutto il mondo ogni
anno, moltiplicando quindi la possibilità che un luogo sia
contaminato da microrganismi che fino a quel momento non
erano presenti, contro i quali gli organismi non sono protetti.
Ognuno può portare il suo contributo alla costruzione
dell’edificio della salute. Per farlo, basta iniziare praticando
una buona igiene quotidiana, i cui principi devono essere
assimilati fin dai primi anni di vita di modo che l’abitudine
all’igiene diventi un tutt’uno con la persona.
Va ricordato che ognuno di noi ospita almeno mezzo milione
di stafilococchi per centimetro quadrato di pelle delle ascelle,
sulle mani sono 660 per cm², sulla schiena 300 per cm², sulle
parti del volto più grasse, quelle dove si formano i foruncoli,
possono arrivare a 4 milioni per cm² (si tratta di batteri
anaerobi, come il Propione bacterium).
Non rispettare o trascurare le semplici regole di igiene
quotidiana e personale permette lo sviluppo di colonie di
microrganismi potenzialmente pericolosi.
“Il microbo non è niente. Il terreno è tutto ”. Luis Pasteur
I RISCHI
Quando è sporco, il nostro corpo è il terreno ideale per lo
sviluppo dei microbi. La polvere, il sudore e le altre secrezioni
corporee e il calore sono altrettanti fattori che favoriscono la
moltiplicazione microbica. Per questo, ogni attività fisica
deve essere seguita da una doccia o un bagno, con l’uso
appropriato di un detergente.
Il fatto che tante persone usufruiscano degli stessi locali
come proteggersi dai rischi
e con attrezzi usati da più persone amplifica la possibilità di contrarre infezioni
servendosi dei medesimi attrezzi amplifica la possibilità di
acquisire infezioni anche per contatto.
Le zone soggette a ristagno di acqua e alti valori di umidità
sono un habitat ideale per la proliferazione di funghi, il cui
ciclo biologico prevede la formazione di spore particolarmente
resistenti. Le condizioni caldo - umide di piscine e spogliatoi
favoriscono il rischio di trasmissione di questi agenti causando
micosi cutanee.
Il contatto con le superfici dei sanitari, pavimenti, ma anche
attrezzi ginnici contaminati può favorire la comparsa di
verruche. Queste patologie normalmente non causano dolore,
ma sono spesso lunghe da trattare perché di difficile risoluzione,
oltre a rappresentare un problema di natura estetica.
Le verruche plantari, che interessano la pianta del piede, sono
le più frequenti e si riconoscono per l’aspetto simile a un callo,
ma con uno o più puntini neri ravvicinati sulla superficie. Nella
maggior parte dei casi, le verruche guariscono spontaneamente
in un periodo di tempo che va dai due ai cinque anni. A volte,
tuttavia, può rendersi necessario un trattamento soprattutto se
fanno male quando si cammina. L’asportazione, inoltre, riduce
la possibilità di diffondere il contagio.
Fra le micosi superficiali, la più comune, fra chi frequenta le
piscine, è il cosiddetto piede d’atleta, causata da una famiglia di
funghi chiamati dermatofiti. La cute si presenta macerata, con
aspetto arrossato e taglietti dolorosi in corrispondenza degli
spazi fra le dita e con chiazze squamose tondeggianti e vescicole
ai bordi. Le micosi superficiali sono facilmente risolvibili con
una terapia a base di farmaci antifungini. Più rare sono invece
infezioni come il granuloma da piscina, che si presenta come
un rigonfiamento arrossato della cute, che successivamente
diventa simile ad una verruca, il mollusco contagioso, che si
manifesta con un nodulo di qualche millimetro, rosato, non
doloroso e con un piccola infossatura centrale, e la follicolite
da Pseudomonas, che si manifesta con piccole pustole arrossate
che circondano i follicoli piliferi, associate a dolore, prurito e a
volte a sintomi generali (malessere, febbre, mal di testa).
LE AZIONI
Se si frequentano palestre o piscine o comunque luoghi
dove tante persone usufruiscono delle stesse attrezzature è
amplificato il problema di contrarre infezioni, dunque seguire
un’attenta igiene personale diviene indispensabile ed è bene
ricordare:
• evitare il contatto diretto con le superfici degli attrezzi
utilizzando tappeti a uso strettamente personale.
• Evitare il contatto con la superficie dei sanitari e usare
scarpe idonee per l’uso esclusivo nelle docce.
• Indossare indumenti di cotone per consentire una buona
traspirazione ed evitare la macerazione della pelle.
• Al termine dell’attività fisica lavare accuratamente tutte le
parti del corpo, meglio se con un detergente non aggressivo
per la pelle.
• Asciugarsi accuratamente dopo la doccia per evitare la
proliferazione di funghi e batteri.
• Astenersi dal frequentare centri sportivi quando si
è ammalati e rispettare idonei tempi di convalescenza a
guarigione avvenuta.
• Eseguire la vaccinazione antinfluenzale quando si
frequentano regolarmente e assiduamente palestre e
piscine.
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COINGAS
“Energicamente 5”, scuole
Il progetto di Estra giunge, con l’anno scolastico 2010 – 2011, alla sua quinta edizione
Energicamente è giunta alla sua quinta edizione e ha iniziato,
già nel mese scorso, il suo cammino verso la tradizionale festa
che, quest’anno, si svolgerà dal 12 al 14 maggio.
“Dopo cinque anni di positive conferme – dichiara il Presidente
di Estra, Alberto Ciolfi – manteniamo gli obiettivi di questa
iniziativa. Ricordo solo i principali. Il primo: accrescere la
consapevolezza dell’interazione fra comportamenti individuali
e problemi ambientali su scala globale. Il secondo: rafforzare
la consapevolezza che l’ambiente e le sue risorse sono un bene
comune da tutelare e difendere con il contributo di tutti. Il
terzo: informare i cittadini sulle opportunità concrete per
attuare differenti stili di vita, soprattutto legati al risparmio e
alle tecniche di efficienza energetica nelle abitazioni e negli usi
quotidiani e alla diffusione di impianti a energie rinnovabili”.
Il progetto Energicamente si propone di stimolare e accrescere
la consapevolezza e il ruolo attivo dei cittadini nel contribuire,
anche con scelte individuali, a contrastare i cambiamenti
climatici, attraverso la riduzione e la sostenibilità dei propri
consumi, scegliendo anche risorse rinnovabili di energia.
“Tutti i nostri gesti e le nostre abitudini quotidiane incidono
sull’ambiente – ricorda Ciolfi. Positivamente o negativamente,
ma ogni consuetudine può essere cambiata e trasformarsi in
un vantaggio. Questi obiettivi verranno raggiunti cercando di
coinvolgere la cittadinanza anche attraverso percorsi alternativi
di sensibilizzazione il cui filo conduttore sarà l’energia e la
sostenibilità ambientale, sfida del futuro”.
I soggetti coinvolti anche in questa edizione sono la generalità
dei cittadini ma in modo particolare le classi delle quinte
elementari e delle scuole medie nonché le superiori della
Provincia di Arezzo.
“Nelle primarie e nelle medie inferiori organizziamo incontri
per affrontare, attraverso percorsi ludico–didattici, le tematiche
ambientali, focalizzando l’attenzione sull’aspetto energetico e
cercando di far capire ai ragazzi la stretta interconnessione fra i
comportamenti individuali e i risvolti globali. Questi percorsi
hanno avuto inizio nel novembre scorso e si concluderanno
nell’aprile di quest’anno”.
Gli istituti aderenti alla campagna “EnergicaMente 5”
potranno partecipare al concorso sul risparmio energetico e
rinnovabili compilando un questionario scaricabile dal banner
dedicato nel sito Sportello Informativo Energia, oppure
attraverso la distribuzione dello stesso questionario nelle scuole.
Il concorso, che dovrà coinvolgere le famiglie degli studenti,
avrà tre vincitori. Verrà stilata una classifica generale e coloro
fonti rinnovabili di energia
Coinvolge scuole elementari, medie e superiori. Sei mesi di lavoro con festa finale
che avranno totalizzato i migliori punteggi saranno premiati
con le seguenti modalità:
1° classificato: bonus di gas metano pari a 1.000 (mille) metri
cubi.
2° classificato: bonus di gas metano pari a 800 (ottocento)
metri cubi.
3° classificato: bonus di gas metano pari a 500 (cinquecento)
metri cubi.
Verranno, inoltre, proposte alle classi aderenti visite guidate a
impianti da fonti rinnovabili.
“Di diverso tenore sarà l’azione nelle superiori – specifica
Ciolfi. Quindi attività didattiche e di indagine sulla efficienza
energetica degli edifici scolastici delle scuole medie superiori,
attraverso l’utilizzo di apparecchiature per il monitoraggio dei
parametri ambientali e termici. In una prima fase, le classi
verranno guidate in un percorso introduttivo sul contesto
globale (cambiamenti climatici, protocollo di Kyoto, ecc);
in seguito, coinvolte in un percorso di indagine termografica
della propria struttura scolastica. L’attività verrà guidata da
tecnici esperti. A conclusione del percorso ogni classe elaborerà
un documento di sintesi dell’indagine termografica che sarà
la base per sviluppare nell’anno scolastico 2011/2012 un
‘Decalogo della scuola sostenibile’ come possibile strumento
di riqualificazione del proprio edificio scolastico.
Verranno anche proposte visite guidate alle aziende innovative
della Provincia di Arezzo che operano nel settore rinnovabili.
Rivolto agli istituti tecnici e professionali, agrari e geometri,
verrà istituito un concorso per tesi di diploma su efficienza
energetica e rinnovabili, per i quali vincitori si prevede
l’organizzazione di uno stage presso aziende locali che operano
nel settore delle rinnovabili e pubblicazione delle tesi vincitrici
sul sito dello Sportello Informativo Energia: la premiazione
avverrà entro il mese di novembre 2011”.
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ATAM
Atam: lavori rapidi, parcheggi
Gli interventi nelle strade e piazze cittadine. Le nuove aree di sosta e la diversa viabilità di
Dopo il rifacimento di via Vittorio Veneto, cambiamenti
anche nelle strade limitrofe. Protagonista di queste novità è
Atam che, a tempo di record, ha concluso anche i lavori di
rifacimento della piazzetta che si apre tra via Rismondo e via
Veneto e che, fino a qualche mese fa ospitava il mercatino
rionale giornaliero di Saione. Da qualche settimana la piazzetta
è tornata fruibile nella sua nuova e accattivante veste. Lì
torneranno le auto con sosta regolata da parcometri gestiti da
Atam. Questo per garantire il massimo della rotazione fra le
auto così da favorire l’accesso e il ricambio di persone in un’area
con molti esercizi commerciali. Novità anche in via Piave dove
verrà istituito il parcheggio a pagamento, anche questo gestito
da Atam e regolato dai parcometri, nel lato dei numerici civici
pari. Da questa rivoluzione non rimane esclusa neppure via
Trasimeno. Anche in questa arteria i parcheggi diventeranno
a pagamento, sempre attraverso i parcometri. Ma in via
Trasimeno le modifiche riguardano anche il senso di marcia
che non sarà più doppio. Dall’intersezione con via Piave e fino
alla piazza di Saione le auto potranno circolare solo in uscita
dalla città. Chi percorre via Piave, arrivato all’incrocio con via
Trasimeno potrà svoltare a sinistra e raggiungere via Isonzo o a
destra per dirigersi verso piazza Saione. “Con questa decisione
economici e sicurezza
via Trasimeno. Anche gli ausiliari con le forze dell’ordine per una maggiore sicurezza
l’amministrazione comunale ha inteso dare una risposta alle
richieste di sosta in una zona particolarmente congestionata
qual è quella attorno a via Trasimeno – spiega il presidente
di Atam Francesco Falsini. Con l’introduzione della sosta a
pagamento in via Piave e via Trasimeno si favorirà la rotazione
e i residenti avranno la possibilità di trovare più facilmente
un posto auto. E per venire incontro ai residenti è stata decisa
la possibilità di emettere abbonamenti a prezzi di favore per
chi abita in quelle strade. I residenti potranno usufruire di
un abbonamento mensile a 18 euro. Personalmente credo
che l’istituzione della sosta a pagamento nelle due strade in
questione contribuisca anche alla sicurezza. Gli ausiliari del
traffico, che controlleranno la sosta, diventeranno essi stessi
garanzia di sicurezza grazie al contatto continuo e costante
con i Vigili Urbani e le altre Forze dell’Ordine. In questo
modo, anche se in maniera indiretta – conclude il presidente
Francesco Falsini – si contribuirà a dare una risposta in termini
di sicurezza in un quartiere nel quale la sicurezza sta diventando
un problema”.
38 39

COOPERAZIONE
Coop, grande futuro
E non solo grande storia. Convegno alla Borsa Merci delle tre centrali. Presentato il catalogo
delle cooperative della provincia di Arezzo
Il presente e il futuro della cooperazione sono stati al centro
del convegno che Legacoop, Confcooperative e Agci hanno
organizzato il 21 dicembre scorso nella sala della Borsa
Merci. I Presidenti Provinciali Luca Bianchi, Marinella Ralli
e Antonella Sacchetti hanno presentato non solo il quadro
del sistema aretini ma anche il volume “Le cooperative”, un
catalogo di quelle operanti nella provincia.
La tavola rotonda ha quindi evidenziato il presente e il futuro
della cooperazione con gli interventi dei Presidenti di Provincia
e Camera di Commercio, Roberto Vasai e Giovanni Tricca; del
segretario provinciale della Cgil, Giorgio Cartocci; del professor
Gianfranco Neri, docente di economia nella sede di Arezzo
dell’Università di Siena. Con loro i Presidenti regionali delle
tre centrali cooperative: Stefano Bassi (Legacoop), Gianfranco
Tilli (Confcooperative) e Alessandro Giaconi (Agci).
Nel corso della tavola rotonda è stato anche annunciato che alla
fine di gennaio verrà presentato il Coordinamento Unitario
delle tre Centrali Cooperative: Legacoop, Confcooperative e
Agci. La finalità del coordinamento è quella di rafforzare ancor
di più l’azione di rappresentanza della cooperazione autentica,
senza mettere in discussione l’identità e l’indipendenza di
ciascuna delle tre organizzazioni e quindi non prevedendo lo
scioglimento degli organismi delle stesse.
oooooooo
ooperative
Definizione
“Una cooperativa è un’associazione autonoma di individui che si
uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici,
sociali e culturali e le proprie aspirazioni attraverso la creazione di
una società di proprietà comune e democraticamente controllata“;
questa è la definizione di cooperativa contenuta nella “dichiarazione
di identità cooperativa“ approvata dal XXXI Congresso dell’Alleanza
Cooperativa Internazionale, a Manchester nel 1995. Le cooperative
sono dunque basate su valori come quello dell’autosufficienza (il fare
da sé), dell’autoresponsabilità, della democrazia, dell’eguaglianza,
dell’equità e solidarietà. Secondo le tradizioni dei propri padri
fondatori, i soci delle cooperative credono nei valori etici dell’onestà,
della trasparenza, della responsabilità sociale e dell’attenzione verso
gli altri.
Gli elementi distintivi della cooperazione
Il primo elemento distintivo di una cooperativa è la democrazia, cioè
l’assunzione delle decisioni su base capitaria e non in base alle quote
di capitale sociale. L’applicazione di questo elemento prevede che ogni
socio abbia diritto ad un solo voto (principio “una testa, un voto”) a
prescindere dal valore del capitale sottoscritto, come invece accade
nelle altre imprese di capitali. La seconda differenza riguarda le finalità
dell’impresa: mentre scopo delle società di capitali è il conseguimento
del profitto, il fine delle cooperative è la mutualità.
Il concetto di mutualità
Ciò che caratterizza le imprese cooperative è il requisito della mutualità.
La “mutualità cooperativa“ ha il significato di una libera collaborazione
di più persone per il raggiungimento di un fine comune attraverso
lo scambievole aiuto che assicuri parità di diritti e di doveri. Nella
legislazione italiana, come sottolinea l’art. 45 della Costituzione
repubblicana, la valenza sociale della mutualità cooperativa è
inscindibilmente legata all’assenza di fini di speculazione privata e
cioè al prevalere degli interessi comuni della cooperativa sugli interessi
egoistici dei singoli soci. Secondo il suddetto articolo,
ARTICOLO 45 della costituzione: “la Repubblica riconosce la funzione
sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di
speculazione privata“.
La definizione di mutualità cooperativa così individuata è perfettamente
coerente e compatibile con la definizione che è parte integrante
della “Dichiarazione di identità cooperativa” approvata dal XXXI
Congresso dell’Alleanza Cooperativa Internazionale. I valori cooperativi
sono tradotti, nella stessa Dichiarazione di identità, in comportamenti
concreti attraverso la definizione di “sette principi cooperativi”.
DEFINIZIONE lecoooooo
Principi primo principio
Adesione libera e volontaria
le cooperative sono organizzazioni volontarie aperte a tutti
gli individui capaci di usare i servizi offerti e desiderosi di
accettare le responsabilità connesse all’adesione, senza alcuna
discriminazione sessuale, sociale, razziale, politica o religiosa.
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2
PRINCIPI
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6
7
lecoooooo
oooooooo
ooperative
secondo principio
Controllo democratico da parte dei Soci
le cooperative sono organizzazioni democratiche, controllate dai
propri soci che partecipano attivamente nello stabilire le politiche
e nell’assumere le relative decisioni. Gli uomini e le donne eletti
come rappresentanti sono responsabili nei confronti dei soci. Nelle
cooperative di primo grado, i soci hanno gli stessi diritti di voto
(una testa, un voto), e anche le cooperative di altro grado sono
ugualmente organizzate in modo democratico.
terzo principio
Partecipazione economica dei Soci
i soci contribuiscono equamente al capitale delle proprie
cooperative e lo controllano democraticamente. Almeno una parte
di questo capitale è di norma proprietà comune della cooperativa.
I soci di norma, percepiscono un compenso limitato, se del caso,
sul capitale sottoscritto come condizione per l’adesione. I soci
allocano i surplus per qualunque dei seguenti scopi: sviluppo
della cooperativa, possibilmente creando delle riserve, parte delle
quali almeno dovrebbe essere indivisibile; benefici per i soci in
proporzione alle loro transazioni con la cooperativa stessa, e
sostegno ad altre attività approvate dalla base sociale.
quarto principio
Autonomia e indipendenza dei Soci
le cooperative sono organizzazioni autonome, autosufficienti
controllate dai soci. Nel caso in cui esse sottoscrivano accordi con
altre organizzazioni (incluso i governi) o ottengano capitale da
fonti esterne, le cooperative sono tenute ad assicurare sempre il
controllo democratico da parte dei soci e mantenere l’autonomia
dalla cooperativa stessa.
quinto principio
Educazione, formazione ed informazione
le cooperative s’impegnano ad educare ed a formare i propri
soci, i rappresentanti eletti, i manager e il personale, in modo che
questi siano in grado di contribuire con efficienza allo sviluppo
delle proprie società cooperative. Le cooperative devono attuare
campagne di informazione allo scopo di sensibilizzare l’opinione
pubblica, particolarmente i giovani e gli opinionisti di maggiore
fama, sulla natura e i benefici della cooperazione.
sesto principio
Cooperazione tra cooperative
le cooperative servono i propri soci nel modo più efficiente e
rafforzano il movimento cooperativo lavorando insieme, attraverso
le strutture locali nazionali, regionali e internazionali.
settimo principio
Interesse verso la comunità
le cooperative lavorano per uno sviluppo sostenibile delle proprie
comunità attraverso politiche approvate dai propri soci.
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42
oooooooo
ooperative
Nel mondo La cooperazione è presente in 150 Paesi (su
complessivi 199) ed è sviluppata in tutti i settori
economici, sia tradizionali che innovativi. I soci
sono circa 800 milioni e la metà di essi è costituita
da agricoltori: le cooperative costituite da
quest’ultimi realizzano il 50% della produzione
agricola mondiale. I lavoratori non soci sono oltre
150
9.000
45%
236
90%
In Italia
111.800
1.000.000
1.000
45,5%
100 milioni.
Alcuni esempi significativi:
Negli USA e in Canada 4 abitanti su 10 sono soci
di cooperative. Nel settore creditizio operano
più di 9.000 banche cooperative (Credit Unions),
alle quali aderiscono oltre 87 milioni di soci.
In Nuova Zelanda: le cooperative contribuiscono
per il 22% alla realizzazione del Prodotto
Interno Lordo.
L‘India conta 236 milioni di soci, divisi in 520
mila cooperative, presenti in tutti i settori
economici;
Giappone: una famiglia su tre è socia d’una
cooperativa di consumo;
Kenia: le cooperative realizzano il 45% del
Prodotto Interno Lordo;
Svizzera: Migros & Coop Suisse hanno il 90%
del commercio al dettaglio.
111.800 cooperative registrate (2% delle imprese
registrate in Italia). Oltre un milione di addetti
(6,2% del totale degli addetti dell’occupazione
privata)
45,5% donne
5,3% del valore prodotto
Le cooperative rappresentano l’11,5% delle
imprese che impiegano più di 1.000 addetti.
In Toscana
Dall’ultimo rapporto dell’osservatorio della
3.932 cooperazione della Regione Toscana risultano
iscritte all’albo 3.932 cooperative a mutualità
prevalente. Gli addetti nella Cooperazione
Toscana sono 87.062.
87.062
UMERI lecoooooo
Cooperative Sociali
Le cooperative sociali sono una speciale categoria di cooperative,
caratterizzata dal fatto di “perseguire l’interesse generale della
comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini”
attraverso: la gestione di servizi socio sanitari ed educativi (tipo A);
lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di
servizi - finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate
(tipo B). Questa è la definizione che dà l’articolo 1 della legge 381 del
1991, che ha istituito le cooperative sociali. La stessa legge disciplina
la figura del socio volontario e del socio svantaggiato e prevede
convenzioni stipulabili tra Enti pubblici e cooperative sociali di tipo
B. In Italia le cooperative sociali rappresentano un’importante realtà
sia sotto il profilo occupazionale che dell’erogazione di servizi. Le
cooperative sociali in Italia sono circa 7.400. Queste imprese impiegano
complessivamente oltre 210.000 addetti retribuiti e rivolgono i loro
servizi a oltre 3 milioni di persone.
Cooperative di Consumo
La cooperativa di consumo non è un’impresa come le altre, non è
una società per azioni. E’ qualcosa di molto speciale, regolata da
princìpi che uniscono le cooperative di tutto il mondo. L’idea base
della cooperazione nasce dal bisogno e dalla solidarietà: si costruisce
così una risposta imprenditoriale originale che, dalle prime esperienze
pionieristiche, in più di un secolo e mezzo di storia, si sviluppa fino
a diventare la prima organizzazione distributiva italiana. La finalità
principale delle cooperative di consumo consiste nell’acquistare e
rivendere beni di qualità a prezzi vantaggiosi ai propri soci e, più in
generale, ai consumatori: la tutela del potere d’acquisto e la sicurezza
alimentare sono tra i principali obiettivi di queste cooperative. In Italia
il movimento della cooperazione di consumo nasce a Torino nel 1854
con l’Alleanza Cooperativa Torinese.
ETTORI
lecoooooo
oooooooo
ooperative
Cooperative Agricole
Le cooperative operanti nel settore agricolo sono delle imprese
che svolgono attività di raccolta, lavorazione, trasformazione e
commercializzazione dei prodotti agricoli conferiti dai produttori
soci. La cooperazione agricola di base dimostra tutta la sua vitalità
continuando a crescere in volumi ed in base sociale, ricavandosi così
spontaneamente le proprie ragioni di vita sul mercato. La cooperazione
agricola e agroindustriale rappresenta una realtà oggi al centro di un
rinato interesse che a livello nazionale conta 6.500 imprese per oltre
900 mila soci.

ETTORI
lecoooooo
oooooooo
ooperative
Cooperative di Produzione e Lavoro
Le imprese cooperative di produzione e lavoro svolgono il proprio
ruolo economico coniugando lo sviluppo imprenditoriale con i valori
della partecipazione democratica, le pari opportunità, il principio di
una testa un voto, l’intergenerazionalità dell’impresa. Lo scopo che
esse perseguono è quello di ottenere, tramite la gestione in forma
associata, continuità di occupazione lavorativa e le migliori condizioni
economiche, sociali e professionali per i propri soci. Le cooperative
di produzione e lavoro sono attive in numerosi campi: industria
manifatturiera; costruzioni; impiantistica; ingegneria; cultura (librerie,
teatro, cinema, audiovisivi). In Toscana, alcune di queste cooperative
vengono identificate come imprese di eccellenza nei loro mercati.
Cooperative di Abitazione
Le cooperative di abitazione promuovono la formazione di programmi
edilizi, per consentire ai propri soci sia l’accesso alle case in proprietà,
(cooperative a proprietà individuale o divisa ), sia alla casa in locazione
(proprietà indivisa). Le loro iniziative riguardano la nuova costruzione, il
recupero, e i servizi ai soci legati all’abitare. Attualmente le cooperative
di abitanti sono impegnate in progetti di elevato contenuto sociale
come la realizzazione di abitazioni per gli anziani, per gli studenti,
per le giovani coppie e per gli immigrati.
Cooperative di Servizi
Le Cooperative di servizi offrono una gamma molto vasta di prestazioni:
dal trasporto e movimentazione merci alla ristorazione, dalle pulizie
ai servizi di igiene e sanificazione, al trasporto persone ai beni
culturali. Si tratta di imprese ad alta intensità di lavoro, che hanno
registrato un rilevante sviluppo anche sotto il profilo occupazionale. La
Cooperazione dei servizi è oggi una componente essenziale dei processi
di terziarizzazione della Pubblica Amministrazione, dell’industria e
della grande distribuzione, nonché protagonista primaria nella capacità
di proporre autonomamente servizi di eccellenza direttamente alla
committenza e agli utenti, fornendo risposte di qualità sia ai bisogni
tradizionali che alle esigenze innovative che vengono dal mondo
produttivo e dalla società.
ETTORI
lecoooooo
oooooooo
ooperative
Cooperative di Turismo, Cultura e Sport
Sotto questa denominazione troviamo alcune interessanti e dinamiche
imprese cooperative, le cui attività spaziano dalla gestione di servizi
turistici (agenzie di viaggi), alla progettazione e realizzazione di
piani di sviluppo del territorio, di marketing territoriale, e per
la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e sportive e delle
produzioni enogastronomiche. Inoltre le imprese Cooperative di questo
settore gestiscono strutture ricettive e museali e sono impegnate
nella promozione dell’artigianato locale. Nel campo della cultura le
cooperative sono attive nel settore teatrale, nella produzione musicale
e nella organizzazione di eventi. Un’importante settore è quello della
cooperazione scolastica, sia per la gestione diretta di Istituti scolastici,
di ogni ordine e grado, che per organizzare utenti delle scuole (docenti,
genitori, studenti). Le cooperative soddisfano la domanda crescente
dei servizi per la fruizione del tempo libero e per la gestione di impianti
sportivi.
Banche di Credito Cooperativo
Le Banche di credito cooperativo sono banche mutualistiche, in quanto
società cooperative che erogano il credito principalmente ai soci. Non
perseguono scopi di profitto bensì obiettivi di utilità sociale. Le BCC-CR
sono banche locali, ovvero banche del territorio (i soci sono espressione
del contesto in cui l’azienda opera); per il territorio (il risparmio raccolto
sostiene e finanzia lo sviluppo dell’economia reale); nel territorio
(appartengono al contesto locale al quale sono legate da un rapporto di
reciprocità). Possono diventare soci delle Banche di Credito Cooperativo
le persone o le imprese o le associazioni che svolgono la loro attività
in via continuativa nella zona di competenza della BCC ed i soggetti
che vi risiedono o che vi hanno la loro sede.
Oltre a quelli descritti le cooperative sono presenti in numerosi altri
settori dell’economia, da quello delle professioni (medici, ingegneri,
studi professionali) al settore delle energie rinnovabili, alla formazione
ed altri ancora, a testimonianza del fatto che la cooperazione, da
sempre e per naturale vocazione, si pone - fra stato e mercato - per
rispondere ai bisogni dell’economia e della società.

COOPERAZIONE
L’Associazione Crescere
Formata da genitori di ragazzi disabili, da giovani e da volontari. Dialoga con le famiglie e
L’Associazione Culturale Crescere è costituita da genitori di
ragazzi disabili, da giovani operatori del settore e da volontari.
Lo scopo dell’associazione è quello di aumentare il benessere e
la qualità della vita delle persone disabili e delle loro famiglie.
Crescere nasce come associazione culturale e, oltre ad
organizzare convegni di informazione specifica, (come quello
in programma il 22 gennaio 2011), è impegnata in corsi di
formazione e aggiornamento per operatori del settore quali
psicologi, educatori, terapisti della riabilitazione, logopedisti
ed insegnanti.
Una delle caratteristiche principali dell’Associazione è quella
di dialogare in maniera continua con le famiglie riunendosi
periodicamente per condividere idee, bisogni, progetti,
cercando insieme di dare risposte e soluzioni.
Grazie a questo percorso viene conferita maggiore efficacia agli
interventi, le famiglie vengono affiancate in un cammino che
parte dalle loro esigenze e passa dalle potenzialità del nostro
territorio e unisce il Servizio Pubblico a quello privato e utilizza,
come motore instancabile, le potenzialità dei nostri bambini.
Crescere, infatti, si inserisce a tutti gli effetti all’interno della
rete di servizi pubblici presente nel territorio favorendo la
collaborazione tra le figure professionali che operano in
questo settore. Nello specifico l’associazione offre in termini di
operatività: Terapia in Acqua, Servizio Educativo Domiciliare
e Scolastico, Gite esterne, Occupazione per il tempo libero dei
nostri bambini, Campi solari.
In ognuna di queste attività il rapporto bambino/operatore è
di uno a uno e gli operatori sono costantemente supervisionati
da psicologi e psicoterapeuti.
Da quest’anno è inoltre attiva la collaborazione con il Tribunale
dei minori di Firenze che si avvale dell’Associazione Crescere
per offrire percorsi riabilitativi per minori “a rischio” che
vengono inseriti come volontari, precedentemente selezionati
per idoneità dai Servizi sociali, in attività idonee.
al servizio delle famiglie
collabora con istituzioni e operatori. Il convegno di gennaio sulle disabilità intellettive
Terapia Multisistemica in Acqua
La Terapia Multisistemica in Acqua (T.M.A.) è una terapia
sviluppata in ambiente naturale (piscina pubblica) con un
modello teorico di riferimento e una metodologia strutturata
attraverso fasi che utilizza metodiche cognitive, comportamentali,
relazionali e senso-motorie.
Tale terapia si rivolge ai soggetti con autismo, disturbo pervasivo
dello sviluppo e disturbi della comunicazione. Si svolge
presso la piscina comunale di Arezzo, grazie anche alla disponibilità
della direzione dell’impianto e ha scopi espliciti e impliciti.
Gli scopi espliciti, che tra l’altro danno forma all’attività, sono
l’insegnare a nuotare e sapersi adeguare alle regole della piscina.
Gli scopi impliciti della terapia sono quelli di potenziare le capacità
dei ragazzi per muoversi con maggiore autonomia nel
mondo esterno, in modo da poter migliorare la qualità della
loro vita. Il fine ultimo della terapia non è l’insegnamento del
nuoto, né l’uso di quest’ultimo per svago o ricreazione, anche
se il gioco e lo stare bene insieme vengono utilizzati come elemento
facilitante la relazione e la gestione delle emozioni.
Il nuoto è utilizzato come veicolo per raggiungere obiettivi terapeutici
e attuare il processo di socializzazione e integrazione
con il gruppo dei pari.
Il bambino che impara a nuotare durante l’intervento può
ridefinire le relazioni con il terapeuta e con gli altri bambini.
In sintesi, l’applicazione clinica della TMA, favorisce l’apprendimento
e lo sviluppo del bambino autistico a livello emozionale,
cognitivo, comportamentale, senso-motorio, sociale e
comunicativo.
La TMA non deve essere l’unico intervento, ma va inserita in
una azione globale, condividendo gli obiettivi. Il trattamento
dovrà essere un intervento terapeutico educativo da parte di
una equipe interdisciplinare.
CAMPI SOLARI
Molti di questi ragazzi sono impegnati tutto l’anno in attività
riabilitative e terapeutiche e hanno poco spazio da dedicare ai
giochi e allo svago.
Dall’altra parte i genitori sono impossibilitati nel trovare adeguate
strutture, attività o giochi da poter proporre; questi ultimi,
soli con il proprio figlio, si ritrovano ad avere poco spazio
per se stessi e pochissimi momenti per ricaricarsi.
Grazie al progetto “Campi Solari” i bambini diversamente
abili hanno finalmente la possibilità di sperimentare e sperimentarsi
in attività ludico/educative estive che possono servire
per generalizzare le competenze e gli insegnamenti costruiti
durante il percorso svolto con gli operatori.
Il progetto ha l’intento di far uscire “fuori” in uno spazio
“altro” il bambino/ragazzo diversamente abile che, in questo
modo, ha la possibilità di sperimentare utili confronti in contesti
ludico-ricreativi.
www.associazionecrescere.it
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AREZZO
Utiletà: il servizio civico
I 40 volontari ampliano le loro attività nelle ore di ingresso e di uscita delle scuole
“Una mano alla città”: questo lo slogan che si legge nelle
pettorine gialle dei volontari del servizio civico Utiletà
organizzato dal Comune di Arezzo in collaborazione con i
Centri di aggregazione sociale, le Circoscrizioni e la Polizia
Municipale.
“Un progetto importante - ricorda l’assessora Aurora Rossi
- che abbiamo attivato nel 2008 e conta a oggi l’adesione di
40 volontari. É iniziato con il monitoraggio e la vigilanza
nei parchi, si è allargato ai presidi nelle mostre, poi a un gran
numero di piccoli interventi di manutenzione soprattutto
nei parchi cittadini. Adesso si è aggiunta l’attività a supporto
del servizio della Polizia Municipale negli orari di entrata e
uscita in alcune scuole cittadine. I volontari del servizio Utiletà
rappresentano una grande risorsa per la comunità aretina. Con
piccoli ma significativi interventi contribuiscono a mantenere
il decoro cittadino a un buon livello, cui si aggiunge un prezioso
presidio del territorio. Tutto ciò è particolarmente significativo
proprio perché i servizi sono prestati da cittadini che vivono
in stretto contatto con il territorio e con la popolazione,
caratterizzando il loro lavoro con la qualità del volontariato:
una sorta di adozione e custodia, che si tratti di una panchina,
della recinzione di un parco pubblico, di una mostra, della
sicurezza dei bambini che vanno a scuola. I volontari che hanno
aderito al progetto, con il coordinamento delle Circoscrizioni e
dei Centri di Aggregazione Sociale, hanno potuto dimostrare
l’inestimabile valore del lavoro prestato volontariamente e
generalmente finalizzato alla cura del proprio territorio e al
benessere sociale. Da non sottovalutare inoltre l’importanza
del progetto anche per i volontari stessi, che grazie a questo
impegno hanno l’opportunità di sentirsi utili, in quanto parte
attiva della comunità. Ringrazio quindi i volontari e lancio un
appello per ampliare l’adesione a questo progetto”.
I 15 volontari che attualmente prestano il servizio di supporto
alle scuole hanno partecipato a uno specifico corso di
formazione. Come conferma Aldo Poponcini della Polizia
Municipale: “il corso ci ha consentito di instaurare un ottimo
rapporto con i volontari, che costituiscono un importante
supporto, anche per quanto riguarda le segnalazioni, come ad
esempio quelle relative ai veicoli abbandonati. Mi auguro che
il servizio di ausilio all’ingresso e alle uscite delle scuole possa
ampliarsi, sia nel numero dei partecipanti che in quello delle
scuole presidiate”.
Le sei scuole attualmente “servite” dal progetto sono il Convitto
nazionale Vittorio Emanuele II e le scuole primarie Monte
Bianco, Chimera, Severi, Sante Tani, Pescaiola, comprese nel
territorio delle tre Circoscrizioni cittadine: Fiorentina, Saione,
Giotto. Il “Servizio Utiletà
alle scuole” è collegato con il
progetto “Andiamo a scuola a
piedi”, da tempo avviato per
alcune scuole del quartiere di
Saione.
I Presidenti delle
Circoscrizioni confermano
come “le attività svolte in
questi anni dai volontari del
servizio Utiletà sono state
molto apprezzate dai cittadini,
e hanno permesso inoltre un
certo risparmio economico,
se si considera il momento
particolarmente difficile per
le amministrazioni locali, i
cui bilanci sono messi a dura
prova dai tagli imposti dal
Governo. Il servizio davanti
alle scuole costituisce un
importante sostegno alle
famiglie, che potranno così
far scendere in sicurezza i
bambini dalle auto, anche un
po’ più lontano dal cancello
d’ingresso della scuola,
creando meno problemi di
traffico”.
Chi vuol diventare volontario
Utiletà può farlo in qualunque
momento, rivolgendosi
alla Circoscrizione di
appartenenza, per ottenere
informazioni aggiuntive sulle
modalità di iscrizione.
I Centri di Aggregazione
Sociale che hanno aderito
al progetto sono Pescaiola,
Fiorentina, Villa Severi,
Rigutino, Giovi, Valcerfone.
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MULTISERVIZI
Servizi pubblici: il loro futuro
Confronto sul futuro delle società in house nell’auditorium Montetini. Le novità derivano dal
All’Auditorium “Aldo Ducci” di via Montetini si è svolto il
convegno sulla “Riforma dei Servizi Pubblici Locali alla luce
del regolamento attuativo: le operazioni strategiche per le
Società in house”, organizzato da Arezzo Multiservizi con il
patrocinio del Comune di Arezzo.
La giornata di studio coordinata dal direttore di Arezzo
Multiservizi Gianna Rogialli è stata l’occasione per affrontare
la delicata questione sul futuro delle società in house in vista
delle nuove disposizioni introdotte dal regolamento attuativo
della riforma dei servizi pubblici locali.
Ad aprire il convegno è stato il Sindaco Fanfani che si è
complimentato per l’iniziativa che avvia il dibattito su un
tema importante da affrontare nei prossimi mesi. “Il futuro
delle società in house – ha dichiarato il Sindaco Fanfani – è
legato alla normativa nazionale. Da una parte c’è la necessità di
mantenere il servizio e la qualità mentre dall’altra il dovere di
nel convegno Multiservizi
Regolamento attuativo della riforma dei servizi pubblici locali
adattarsi alle nuove disposizioni senza rimanere penalizzati dal
processo di ammodernamento”.
“Arezzo Multiservizi – ha aggiunto Fanfani – è un ottimo
esempio di efficienza nell’amministrazione del servizio
cimiteriale. Riscuote consensi da parte degli stessi cittadini e
la società in questi anni ha effettuato investimenti importanti,
capaci di migliorare la qualità del servizio. Al tempo stesso
Arezzo Multiservizi è riuscita a bloccare le tariffe e addirittura
ad abbassare i canoni delle luci votive”.
Il convegno è poi proseguito con gli interventi di esperti
in materie giuridiche e amministrative: il rappresentante
della Cispel Toscana, il responsabile dell’ufficio giuridico -
legislativo Federutility Lorenzo Bardelli, i delegati dell’Ufficio
Partecipazioni del Comune di Arezzo Giuseppe Bassi e Fabio
Moretti, il responsabile dei rapporti internazionali Sefit,
Daniele Fogli e il responsabile nazionale Sefit, Sereno Scolaro.
Sono poi seguite le testimonianze del Presidente della
Commissione Funeraria Sefit - Federutility Paola Colla, di
Francesco Falsini Presidente Atam Arezzo e di Alberto Ciolfi
presidente Coingas Arezzo.
“Il convegno – ha concluso il presidente di Arezzo Multiservizi,
Luciano Vaccaro – è stata l’occasione per confrontarsi
sull’importante questione riguardante il futuro delle ‘Società in
house’. All’amministrazione comunale adesso spetta il compito
anche sulla base delle indicazioni emerse, di affrontare la
questione per poi arrivare preparata alla scadenza con proposte
capaci di far fronte, nel modo migliore, all’ammodernamento
legato all’evolversi del quadro normativo”.
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AREZZO
Rotatorie: “isole” verdi e di
Le maggiori rotatorie della città e della periferia ospitano le opere di molti artisti. Sono stati
Sono 25 le rotatorie presenti nel territorio di Arezzo, di cui
17 già sistemate a verde e alcune valorizzate anche da opere
di artisti aretini. Il Comune è grato a tutte le associazioni,
aziende e privati che contribuiscono alla loro manutenzione e
valorizzazione in qualità di sponsor e ricorda che per alcune è
ancora possibile offrire la propria collaborazione.
Infatti i progetti della sistemazione a verde necessitano di
investimenti iniziali ma anche di costi successivi per la loro
manutenzione, soprattutto in presenza di rotatorie di estesa
superficie.
É recente la sistemazione a verde, contestuale alla realizzazione,
della rotatoria di Ceciliano, dove sono stati realizzati muretti in
pietra e collocati olivi e arbusti del paesaggio aretino. Così come
è stata sistemata a verde anche la rotatoria della strada della
Libbia a Campoluci dove, oltre agli olivi, sono stati impiantati
arbusti tipici del paesaggio fluviale e a breve verranno messi a
dimora altri piccoli alberi nella parte centrale.
Particolarmente impegnativa, per l’estesa superficie, la
sistemazione della rotatoria dello svincolo dell’Olmo, arredata
con muretti in pietra, con arbusti e un olmo centrale,
impiantato per sostituire la grossa pianta di olmo posta in
prossimità dell’imbocco della galleria ferroviaria, catalogata fra
le piante monumentali della Provincia di Arezzo, notevolmente
deperita.
Le ultime rotatorie sistemate, in ordine di tempo, sono
quelle situate in via Setteponti, una in corrispondenza della
tangenziale e l’altra in direzione di Montione e Patrignone
dove sono stati messi a dimora alcuni alberi posizionati a
cerchi concentrici: nel primo cerchio olivi, nel secondo lecci e
in quello più centrale cipressi.
In quella di Montione - Patrignone, grazie a una gru messa a
disposizione dai Vigili del Fuoco di Arezzo, è stata collocata
al centro della rotatoria anche l’opera di Carlo Cerofolini,
realizzata in un grosso masso di pietra dal peso di 70 quintali.
Un’opera che si unisce a quelle collocate in altre rotatorie o
in aree verdi limitrofe ad esse realizzate da artisti aretini come
Silvano Anania, Enzo Scatragli, Mario Nibbi, Alessandro
Marrone, Andrea Roggi, Lamberto Parigi, Leonardo Borghini
e gli scalpellini della scuola edile.
cultura nel traffico
anche piantati alberi e arbusti per renderle più belle
Rotonde “verdi”
La sistemazione a verde di una rotatoria stradale è fondata su
basi agronomiche, botaniche e architettoniche. É indispensabile
che il suolo sia profondo e fertile sia da un punto di vista
chimico che fisico: occorre un adeguato impianto di irrigazione
con irrigatori per il prato e ali gocciolanti per gli arbusti e
gli alberi.
Possono essere inseriti elementi inerti di varia natura, volume e
pezzatura. Si possono impiegare anche getti d’acqua, giochi di
luce, graniglie colorate, pacciamature varie, ecc.
Ampia scelta sulla vegetazione che in ogni caso deve possedere
un elevato valore estetico in ogni stagione e un’altezza ben proporzionata
all’estensione della rotatoria. L’impiego degli alberi
è consigliabile solo su rotatorie di grandi dimensioni.
Una corretta progettazione deve tener conto anche dei costi
di manutenzione come pure della sicurezza della circolazione:
alberi e arredi vengono di solito collocati nella parte centrale
della rotatoria per non interferire con la visibilità e con eventuali
fuoriuscite di veicoli dalla carreggiata.
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FRATERNITA DEI LAICI
La Fraternita dei Laici 2011:
Nuova sede, patrimonio immobiliare, attività agricole, interventi nel sociale e nella cultura,
Dodici mesi di intensissimo lavoro hanno contrassegnato il
2010 per la Fraternita dei Laici. Sette le linee guida indicate in
sede previsionale e che sono state, ovviamente, condivise dalla
direzione dello stesso Ente che ne ha valutato: la legittimità, le
possibilità economiche e di organico che ne garantissero le reali
possibilità esecutive:
1) recupero di risorse finanziarie;
2) investimento delle suddette risorse nell’ingentissimo
patrimonio immobiliare dell’Ente, il cui stato di deperimento
è stato più volte denunciato da questo Magistrato;
3) far ritornare l’Ente nella sua sede storica di Piazza Grande;
4) rispondere ai dettati statutari in materia di interventi in
campo sociale e culturale;
5) dare impulso ad attività di tipo economico;
6) potenziare e migliorare l’attività agricola;
7) attuare un meticoloso controllo di bilancio per il
contenimento delle spese e il migliore utilizzo delle risorse.
Adesso, in sede di consuntivo, vediamo quale attuazione
siamo stati in grado di dare alle suddette linee guida. Le risorse
finanziarie da reinvestire nel patrimonio sono divenute certe
poiché l’iter tecnico delle regolari aste pubbliche bandite, è stato
completato e la cessione delle diverse aree edificabili porteranno
all’Ente la consistente somma di circa un milione e centomila
euro. Somma importante che aggiunta alle economie realizzate
dall’Ente, negli anni pregressi, oggi garantiscono la copertura
di tutti i recuperi patrimoniali già in atto e quelli di prossima
partenza. La ristrutturazione della parte nobile del Palazzetto di
Piazza Grande per il ritorno nella propria sede storica di questa
istituzione cittadina, il recupero dell’immobile nel Comune
di Civitella, denominato “La Fonte” e da utilizzare per una
specifica attività di tipo sociale, Comunità di tipo familiare per
donne in stato di disagio socio-economico, sole e/o con figli
minori, la ristrutturazione della facciata e del tetto del Palazzo
De Giudici in via Ricasoli, oltre a spese di progettazione per
i lavori legati al PIUSS fra cui il Centro Diurno sito in Via
Garibaldi che ospiterà soggetti con gravi patologie e/o non
autosufficienza e alla messa in sicurezza di fabbricati che ne
necessitavano con estrema urgenza, due tra tutti il plesso
colonico di Mugliano e il Castelletto di Tuori. Ma la Fraternita
non si occupa soltanto di gestione immobiliare, essa deve
adempiere alla specifica funzione di Azienda per i servizi alla
persona, intervenendo sia nelle politiche sociali che in quelle
culturali. Nel 2010, pertanto, ha collaborato nel sociale con
tutte le istituzioni cittadine. Insieme alla ASP Fossombroni
e al Comune di Arezzo, l’Ente gestisce la fornitura di pasti a
domicilio – attualmente circa 600 – rivolta a persone anziane
“fragili”, servizio contro l’emarginazione e di contrasto alla istituzionalizzazione,
oltre ad avere preso parte in progetti attuati
da scuole e associazioni intervenendo con contributi economici.
In campo culturale prosegue, con successo e dichiarato
compiacimento dei partecipanti, l’attività dei percorsi didattici
per tutte le scuole del territorio, la pubblicazione di due
numeri degli Annali Aretini, il doppio numero XV-XVI e il
n. XVII, le visite guidate per fare conoscere alla cittadinanza
l’inestimabile patrimonio artistico di cui è proprietario questo
Ente, l’avvio di una puntuale scadenza annuale denominata
“IL MIO CONCERTO” per dare voce e spazio alla musica
strumentale e vocale della città con l’auspicato intento di
sensibilizzare il cittadino all’ascolto e alla frequentazione di
queste iniziative. In questo anno abbiamo, inoltre, iniziato
a investire nel fotovoltaico. Si è realizzato un impianto di 20
Kwp per l’immobile denominato “Il Casolino” in località San
Leo, che ospita la “Casa di Elena” residenza di tipo familiare
per gravi disabilità che può contenere fino a 8 ospiti. Si è
ancora operato un radicale intervento, sugli impianti esistenti,
tendente alla razionalizzazione e limitazione dei consumi
energetici. Si prevede di ammortizzare l’investimento in circa
sette anni in considerazione del fatto che l’incentivo statale per
la produzione di energia pulita sarà di circa 13.000 euro l’anno
e il risparmio pari a 6.000 euro.
Per il 2011 la Fraternita ha già in programma due importanti
eventi: l’inaugurazione ufficiale della storica sede dell’ente
prevista per il 15 con una grandiosa festa in Piazza Grande
aperta a tutta la cittadinanza e il colloquio internazionale di
studio in occasione delle celebrazioni vasariane articolato nei
giorni del 28 e 29 gennaio.
Ma l’attività della Fraternita si sostanzia anche in campo
agricolo con gli oltre 1200 ettari di terra di cui l’Ente dispone.
Nell’anno, oltre ad avere continuato le produzioni di cereali,
olio biologico, vino sempre più apprezzato e frutta, abbiamo
lavorato alla elaborazione di un grande progetto di riordino
e riassetto fondiario, tendente alla condivisione della risorsa
terra con le altre realtà agricole territoriali. La terra, la nostra
terra, per fare ripartire l’economia in un territorio che ha
temporaneamente smarrito le certezze di un’industria troppo
monovalente e che deve, invece, recuperare una identità e
nuovo anno, nuova sede
una vocazione che può ridare quella spinta necessaria a tutta
un’economia da reinventare. Abbiamo iniziato, speriamo, un
percorso virtuoso, diamoci, tutti, una mano per costruire e
ricostruire il futuro di Arezzo. La Fraternita, come in passato,
può esserne parte attiva e propulsiva.
IL MAGISTRATO
Liletta Fornasari
Tina Chiarini
Rosario Miccichè
Giornate di colloquio internazionale di studio su
con il contributo con il patrocinio di
SENSIBILI ENERGIE
investimenti nel fotovoltaico. Un 2010 di Intenso lavoro per la Fraternita dei Laici
Arezzo, 28 - 29 gennaio 2011
Oratorio dei SS. Lorentino e Pergentino
Via Cavour n. 188
FRATERNITA DEI LAICI
AREZZO
Coordinamento Scientifico: Alessandra Baroni
PROVINCIA
DI AREZZO
COMUNE DI AREZZO
Giornate di colloquio internazionale di studio su
Venerdì 28 gennaio
- 9,00 Accoglienza e registrazione dei Partecipanti
- 9,45 Saluti del Sindaco della Città di Arezzo Giuseppe Fanfani
e presentazione del Primo Rettore della Fraternita, dott.ssa Liletta Fornasari
e di Mina Gregori (Presidente Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, Firenze)
Vasari e la pratica del disegno nel XVI secolo: studio, copia, riproduzione e collezionismo
Presiede: Cristina Acidini (Firenze, Polo Museale Fiorentino)
- 10,20 Piera Giovanna Tordella (Università degli Studi di Torino)
“Tra Cennini e Guarini. Vasari e la materia del disegno”
- 11,00 Rick Scorza (Londra)”Vincenzo Borghini Collezionista di Disegni”
- 11,20 Marzia Faietti (Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi)
“Disegno” e disegni in Giorgio Vasari, teorico e collezionista
- 12,00 Michel Hochmann (Parigi, Ecole pratique des Hautes Etudes) “Vasari e il disegno Veneziano”
- 12,20 discussione
Vasari Disegnatore
Presiede: Catherine Monbeig Goguel (Parigi)
- 14,40 Alessandro Cecchi (Firenze, Galleria Palatina/Giardino di Boboli)
“Mutamenti di stile nel Vasari disegnatore e pittore”
- 15,00 Frank Dabell (Roma, Temple University)“Un disegno (e altri) per Vasari a Roma”
- 15,20 Richard Reed (Londra) “Paying homage to Giulio Romano: Giorgio Vasari’s Virtue, Fortune and Vice”
- 16,00 pausa
- 16,20 Bert W. Meijer (Università di Utrecht/Istituto Universitario Olandese Firenze, emerito)
“Intorno al libro di disegni vasariano, sui Sustris padre e figlio e sul Vasari stesso”
- 16,40 Alessandra Baroni (Fraternita dei Laici di Arezzo/Università degli studi di Siena)
“Carri, maschere e bozzetti: la Genealogia degli dei come incipit di una tradizione grafica fiorentina”
- 17,00 discussione
Sabato 29 gennaio
Vasari e i Grandi Disegnatori
Presiede: Alessandra Baroni (Fraternita dei Laici di Arezzo/Università degli studi di Siena)
- 10,00 Alessandro Nova (Kunsthistorisches Institut, MPI, Firenze,)
"... di notte poi ritraevano le carte l'uno dell'altro, per avanzar tempo e fare più studio"
- 10,20 Carmen Bambach (New York, the Metropolitan Museum of Art , New York,)
“Michelangelo disegnatore nelle Vite del Vasari”
- 11,00 Catherine Monbeig Goguel (Parigi) “Alcune novità per il Poppi disegnatore”
- 11,20 Julian Brooks (Los Angeles, The J. Paul Getty Museum,)
“Giorgio Vasari, Federico Zuccari, and the Biography of Taddeo Zuccari”
- 12,00 discussione
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AREZZO
Arezzo vista dal Consiglio
Consueto appuntamento annuale in sala di Consiglio Comunale con i piccoli consiglieri che
É stato il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Caroti
a dare il benvenuto ai piccoli “consiglieri” ricordando “l’atto
dell’Onu del 20 novembre 1989, composto da 54 articoli, che
celebriamo ogni anno con il presidente Unicef e il garante dei
diritti dei bambini, il Sindaco Fanfani”.
Francesco Polverini, presidente provinciale Unicef: “mi fa
piacere che la Convenzione internazionale per i diritti dei
bambini venga messa in pratica nella nostra società. Oggi
il Sindaco non vi ascolta come singoli bambini ma come
Consiglio nel suo insieme, organo che fin da questa età vi
permette di acquisire coscienza e identità del vivere e del sentire
collettivo”.
I bambini, rappresentanti di tutte le scuole cittadine, hanno
presentato un video preparato per il diritto al gioco che non è
solo per i piccoli ma per tutti i cittadini.
Nei loro interventi ai microfoni dei banchi consiliari, il primo
pensiero è andato ai bambini meno fortunati del mondo, poi
l’attenzione si è focalizzata su alcuni articoli della convenzione.
Libertà di pensiero da esprimere con i mezzi che i bambini
reputano idonei, diritto di stare insieme agli altri bambini, di
crescere bene fisicamente, mentalmente e psicologicamente,
a essere ascoltati dagli adulti, diritto al divertimento in spazi
adeguati. In merito a quest’ultimo aspetto, il desiderio è
quello di strade e piazze più sicure dove poter coltivare quei
giochi all’aria aperta che altrimenti vengono dimenticati.
Le rivendicazioni dei bambini sono state consacrate da una
sorta di slogan: “scelte più antipatiche per gli adulti ma più
simpatiche per i bambini”. Perché chiudere una strada al
traffico permette di andare a scuola a piedi e a tutti di vivere in
una città più sana.
Sono stati poi ringraziati gli assessori Dringoli e Rossi per quanto
fatto per Piazza Zucchi e Lucia de Robertis per il progetto
“Andiamo a scuola a piedi” e gli spazi messi a disposizione dei
bambini nella radio You-Ar, un’esperienza molto divertente. E
proprio Lucia De Robertis, ha chiesto ai bambini: “aiutateci
a fare capire agli adulti, a cominciare dai vostri genitori, che
siamo tutti responsabili delle nostre azioni: dalla cicca per terra
alle auto parcheggiate nelle strisce pedonali”.
Cosa piace e cosa non piace di Arezzo ai bambini? Piacciono le
aree verdi vicine a casa, la pulizia della città, i campetti sportivi
della Città dei Bambini
hanno presentato le loro idee e proposte per una città migliore “a misura di tutti”
nei parchi ma anche andare “in biblioteca dove ci sono tanti
libri”.
E cosa non piace? Il traffico nelle strade, pericolose da
attraversare, poche piste ciclabili, troppe strade nuove mentre
le vecchie restano senza manutenzione, cicche e gomme da
masticare per terra.
Quando poi è arrivato il turno dei progetti futuri, i piccoli
hanno dato prova di grande concretezza: “vogliamo continuare
le trasmissioni sulla radio dell’Informagiovani, insegnare agli
adulti a raccogliere gli escrementi degli animali, vedere aperti
ai bambini i campi sportivi ed esteso a tutto l’anno il progetto
Andiamo a scuola a piedi”.
Giuseppe Fanfani, Sindaco e garante dei diritti dei bambini: “vi
ringrazio innanzitutto perché mi avete riportato alla memoria
la mia infanzia, di sicuro molto diversa da quella che vivete voi.
Sono cresciuto con i ginocchi sbucciati cadendo nel brecciolino
tutti i giorni, senza televisione, senza telefono mentre l’unica
luce era quella del camino. A dire il vero, spesso il camino era
anche la sola fonte di calore. E a proposito di calore, quando
andavamo a letto ci aspettava il... prete. Nessun riferimento ai
sacerdoti, sto parlando dello scaldino, alimentato con la brace
raccolta nel camino. Era un gran gusto passare dalle camere
fredde al caldo delle coperte.
Grazie poi per la vostra grande coscienza civica, dimostrata
anche oggi, alimentata da metodo scientifico: siete infatti
partiti dal dato normativo, gli articoli della Convenzione, per
passare alla analisi concreta delle cose buone, delle cattive e
alle idee per migliorare queste ultime. Un modo serio di
affrontare i problemi. E mi auguro che riusciate ad affrontare
anche i problemi degli altri, di coloro che nel mondo sono
meno fortunati. Un mondo che spero riusciate a visitare
più di quanto abbia fatto io, con la padronanza delle lingue
e la consapevolezza dei problemi globali, a cominciare
dall’ambiente”.
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AREZZO
Telecomunicazioni: su Sky
Sul canale Disney XD della piattaforma Sky. Verranno pubblicizzate per tutto il 2011. In onda il
Gli strumenti che hanno fatto la storia delle telecomunicazioni
non potevano che andare in onda sullo strumento di
comunicazione più “aggiornato”: la televisione satellitare. Così,
le collezioni di Fausto Casi, esposte dal 2005 negli spazi con
ingresso da via Ricasoli, saranno per tutto il 2011 pubblicizzate
sul canale Disney XD compreso nella piattaforma Sky.
Disney XD presenta infatti la terza edizione del progetto
ludico-scientifico ATTIVAMENTE, costituito da un’offerta di
oltre 35 attività tematiche e organizzato in collaborazione con
una rete di 12 musei nazionali, i 2 istituti di astrofisica dell’Inaf
e la rassegna di divulgazione scientifica BergamoScienza.
Uno dei 12 musei nazionali è proprio “Il Museo dei Mezzi
di Comunicazione” di Fausto Casi al quale l’amministrazione
comunale ha rinnovato il 13 dicembre 2010 la convenzione,
di durata quinquennale, per la gestione di questa esposizione
permanente. In questi 5 anni è peraltro previsto il “salto di
qualità”: nella convenzione stessa infatti, richiamato il PIUSS,
si fa riferimento al trasferimento delle collezioni dagli spazi
attuali, circa 500 metri quadrati, a quelli futuri costituiti da
Palazzo Sabatini, Palazzo Gregotti (adesso sede dell’ufficio del
le collezioni di Fausto Casi
Museo delle Telecomunicazioni con le collezioni esposte in via Ricasoli
personale del Comune di Arezzo) e Auditorium Aldo Ducci.
In pratica i metri quadrati a disposizione raddoppiano.
“Nel frattempo - dice Casi - stiamo pronti a fare zapping con
il telecomando”.
E vediamo come funziona la pubblicità su Disney XD.
Torniamo al progetto ATTIVAMENTE. Esso vuole
rispondere alla domanda: “Come funziona la tv”. Passando
attraverso la figura di Guglielmo Marconi. Le nozioni e le
curiosità su questo argomento verranno proposte ai bambini
tra gli 8 e i 13 anni in maniera attiva e coinvolgente attraverso
un kit didattico, laboratori e visite guidate, appunto, ai 12
musei. Su Disney XD passeranno le informazioni sulle visite
ai musei con una introduzione destinata ai piccoli visitatori
su quanto li attende in questo viaggio alla scoperta della
televisione. A fare da pubblicitari in una sorta di pre-guida
del museo aretino saranno i due scatenati piccoli inventori
Phineas e Ferb, protagonisti della omonima serie animata in
onda sul canale Sky.
“Una delegazione della Disney – aggiunge Fausto Casi – è
venuta in città a osservare il museo, così come ha fatto per
tante altre città italiane. È motivo di vanto essere entrati
nelle loro preferenze, motivo di vanto che è l’intera città a
dover provare visto che si tratta di un’ottima opportunità di
divulgazione scientifica e culturale per il territorio in tutto il
mondo. Accanto al Museo dei Mezzi di Comunicazione di
Arezzo compaiono nell’elenco istituzioni scientifiche del
calibro di Explora, il museo dei bambini di Roma, o l’Officina
per la scienza e la tecnologia di Perugia o ancora Fondazione
Guglielmo Marconi di Bologna”.
Al Museo dei Mezzi di Comunicazione, in concreto, i visitatori
faranno esperienza diretta sul funzionamento di una stazione
telegrafica ricetrasmittente manipolando con il tasto i messaggi
e scoprendo come essi vengono ricevuti nel nastro attraverso la
macchina scrivente Morse. Sarà possibile scoprire i segreti di
una stazione rice-trasmittente a scintilla e quelli della cosiddetta
pre-televisione. Sì, perché prima dei moderni apparecchi
catodici, sono esistiti antenati che non appartengono a epoche
antidiluviane ma sono molto più prossimi a noi, nel tempo, di
quanto possiamo credere: si tratta del disco di Newton, delle
figure olografiche, dello zootropio per la visione dei cartoni
animati, dei taumatropi, nome dalla vaga ascendenza magica
che nasconde uno strumento capace di fissare immagini nelle
retine umane. A ben vedere, c’è qualcosa di magico anche in
questa precisazione.
Il museo
L’esposizione permanente “Per un Museo dei Mezzi di Comunicazione”
è in via Ricasoli 22 ed è aperta il martedì, il giovedì,
il sabato e ogni prima domenica del mese dalle 10 alle 17.
Visite guidate per gruppi tutti i giorni feriali dalle 9 alle 13 solo
su appuntamento. Informazioni e prenotazioni 347/9475345.
Risponderà Fausto Casi in persona.
Le collezioni contengono varie sezioni: pre-cinema, cinema,
riproduzione dei suoni, prime telecomunicazioni, scrittura,
calcolo, telecomunicazioni moderne.
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AREZZO
La “finestra” sul Vasari
Opere di Vasari e Stradano nel “cantiere” di restauro a piano terra di palazzo comunale
Il ‘cantiere’ a piano terra di palazzo Comunale ‘raddoppia’.
Mentre sotto gli occhi degli aretini, dei turisti e delle scuole,
procede il restauro dell’Assunzione della Vergine di Giorgio
Vasari, proveniente da Sant’
Agostino a Monte San
Savino, dalla Badia delle
Sante Flora e Lucilla di
Arezzo, è arrivato un altro
splendido dipinto su tavola,
anch’esso da restaurare: è il
San Giorgio e il drago di
Giovanni Stradano, allievo
e collaboratore abituale
di Giorgio Vasari. Nome
italianizzato di Jan Van der
Straet, nato a Bruges nel
1523 e morto a Firenze nel
1605, lo Stradano è stato
considerato quasi l’alter ego
di Vasari. Come molti dei
suoi collaboratori partecipò
in modo determinante
alla realizzazione dei molti
incarichi ricevuti dal suo
maestro, spesso impegnato
dal granduca Cosimo de’
Medici, rivelando anche
nell’attività autonoma
successiva notevolissime
qualità artistiche. L’opera
fa parte dell’Altare della
famiglia Vasari, un tempo nella Pieve aretina, dal 1864 altar
maggiore della Badia. Il santo cavaliere che vince il male,
simboleggiato dal drago, salvando la principessa, rivela
appieno il contributo fiammingo al Rinascimento italiano con
il suo dosato equilibrio tra ‘primato del disegno’ e naturalismo
frammisto a elementi macabri. Il restauro, sempre in vista del
Cinquecentenario Vasariano 2011, è stato consentito dalla
generosa donazione di Yellow Car Charitable Trust, fondazione
inglese senza scopo di lucro.
I visitatori troveranno quindi nel cantiere i restauratori di
Ricerca al lavoro sulle due opere e potranno vedere in diretta,
senza schermi, le indagini diagnostiche, i metodi per la
conservazione e la tecnica artistica di Giorgio Vasari.
Per quanto riguarda l’Assunzione della Vergine, sono già state
condotte le indagini scientifiche preliminari e sono terminate
le fasi di consolidamento degli strati pittorici e la pulitura della
superficie pittorica. É stata realizzata anche la fase di restauro del
supporto, con incuneatura degli spacchi verficatisi nel tempo a
causa dell’immobilizzazione delle quattro traverse originali, ora
riattivate. Il lavoro prosegue grazie anche agli sponsor che, in
corso d’opera, stanno offrendo il proprio contributo a questa
iniziativa di grande interesse culturale e artistico. Si tratta di
Banca Etruria, Coingas, Ing. Claudio Salini spa, Gruppo Del
Tongo e ditta Carini.
E anche sulla tavola con San Giorgio e il drago sono in corso
le prime fasi di lavorazione. Dopo aver eseguito le indagini
preliminari ottico fisiche, condotte da T. Radelet (Analisi
multispettrali) e G. Laquale (ED-XRF), è iniziata la fase
dei test di pulitura per individuare la procedura migliore.
Riguardo all’ipotesi che Giorgio Vasari possa aver ritoccato la
figura del Santo cavaliere, suo “avvocato in Paradiso”, sono in
corso approfondimenti e verifiche.
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FIERA ANTIQUARIA
Trouvaille: una “voglia” che
Anche il presidente della Fiera Antiquaria, Paolo Nicchi, che in questa intervista ripercorre la
Tra poco meno di due mesi, festeggerà quattro anni alla guida
dell’associazione Fiera Antiquaria.
Nella sua lunga carriera di politico e di amministratore si è
occupato di tante cose ma il mondo dell’antiquariato non lo
aveva mai incrociato. Fino a quando, nel marzo 2007, arrivò
una telefonata del sindaco Fanfani che gli chiese di assumere la
guida della manifestazione più importante della città. E Paolo
Nicchi disse sì.
Da allora, ogni mese, è una presenza fissa e costante tra i banchi
degli espositori; al pari delle migliaia di persone presenti a ogni
edizione, anche lui gira alla ricerca dell’oggetto dei desideri
acquistando, il più delle volte, qualcosa che gli evoca una
sensazione, un odore, un’idea…
Presidente, colpito dalla sindrome della trouvaille…
Se si tratta di questa sindrome non lo so; tuttavia, passeggiare
tra i banchi, guardare a destra e a sinistra ed essere attratto
irresistibilmente da un oggetto che ricorda un passato più
o meno recente è una sensazione molto piacevole. Meglio:
camminare per gli oltre quattro chilometri della Fiera
Antiquaria, percorrendo le varie strade interessate, significa
tenere aperto il legame con la storia, che non è solo quella dei
grandi fatti e delle epoche, ma quella quotidiana, con i gesti
ripetuti ogni giorno uguali; è la nostra piccola storia quotidiana
che ci ha fatto usare quegli oggetti, abbellire la casa con quei
soprammobili, mangiare in quei piatti servendosi di strumenti
che oggi non usiamo più. Ecco, la Fiera Antiquaria è questo:
una straordinaria operazione commerciale congiunta a una
irripetibile occasione di viaggiare nel tempo, attraverso la storia
delle cose proposte.
Immaginava così questo mondo?
No. É stata una scoperta avvenuta a poco a poco, grazie anche
agli stessi espositori con i quali abbiamo dialogato molto in
questi anni. Il mondo della Fiera Antiquaria non è un mondo:
sono tanti mondi. Ogni espositore ha una propria peculiarità,
con una visione delle cose assolutamente soggettiva, tutti però
uniti nel nome della Fiera Antiquaria di Arezzo.
Sotto la sua presidenza sono stati tagliati molti traguardi: il
Quarantennale della Fiera, la 500^ edizione e, soprattutto,
la nuova cartografia con un Regolamento nuovo di zecca…
Assieme al Comitato Tecnico abbiamo lavorato molto e
abbiamo avuto il privilegio storico di vivere – con gli espositori
– questi momenti. Il Quarantennale, particolarmente, è stato
un momento importante perché ci ha offerto l’occasione per
riflettere a fondo su questa tipologia di mercato all’aperto.
Lo abbiamo fatto in un convegno nazionale, presieduto da
Antonio Paolucci, che ha riunito ad Arezzo i maggiori esperti
italiani del settore e dove è stato introdotto per il mercato
antiquariale – accanto al criterio della qualità – quello della
pertinenza. Criteri che hanno guidato la redazione del nuovo
Regolamento della Fiera, entrato in vigore due mesi fa e
valevole fino al 2020.
Da più parti si dice che la Fiera non è più la stessa degli
inizi, condivide questa affermazione?
É condivisibile se si parte da una premessa diversa: il mondo
di oggi non è quello del 1968, e neppure del ’78, né dell’88
né del ’98. É quello del 2011. É un mondo che cammina a
un’altra velocità, che usa e getta via le cose che non usa più,
che vive in case strutturate in maniera diversa e che ha gusti
totalmente diversi. E se è vero che la Fiera risente di tutto
questo è altresì vero che la Fiera sa rispondere a queste nuove
richieste del mercato. Oltre quaranta anni di storia, più di
cinquecento edizioni senza mai un’interruzione, una media
di dieci/dodicimila visitatori ogni mese non sono numeri
affascina veramente tutti
sua esperienza alla guida della più importante manifestazione aretina
che si improvvisano: sono dati che sottolineano la vitalità di
questa manifestazione che, ogni mese, ripete il suo piccolo
miracolo costituendo un patrimonio enorme per la città. La
concorrenza non manca: in Italia esistono circa trecento fiere
e mercatini del genere. Di certo, però, il fascino di Arezzo,
del suo centro storico, è un valore aggiunto rispetto a tutte le
altre città italiane. Il mercato antiquario oggi ha due opzioni
davanti a sé: abbassare l’offerta di fronte alla crisi economica
in atto o fronteggiarla e puntare a numeri ancora migliori,
specie in termini di visitatori. Il risultato è stato ottenuto:
l’Antiquaria conserva fama e credibilità in ambito nazionale
e internazionale. Perché fra i suoi banchi si trovano oggetti
autentici, con operatori che hanno voglia di scommettere sul
futuro, come peraltro prevede la Carta di Qualità, un patto
tra operatori e istituzioni che garantisce l’autenticità di quanto
esposto e che gli operatori hanno firmato al momento della
richiesta per la concessione decennale della loro licenza la
scorsa estate. (eg)
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DCOOS4214
Aut. n” NAZ/381/2008