Gennaio 2011 - Comune di Arezzo
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anno 4<br />
numero 1 / <strong>Gennaio</strong> 11<br />
Lancetta<br />
la nuova circolare<br />
Il futuro dell’area<br />
Lebole
anno 4 numero 1 / <strong>Gennaio</strong> <strong>2011</strong><br />
Direttore responsabile<br />
Clau<strong>di</strong>o Repek<br />
Redazione:<br />
Cecilia Agostini / <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Pierluigi Amorini / Asl 8<br />
Antonella Bacciarelli / <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Marco Caneschi / <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Giacomo Cherici / Aisa spa<br />
Lilitta Fornasari / Fraternita dei Laici<br />
Francesco Falsini / Atam<br />
Elisabetta Giudrinetti / Fiera Antiquaria<br />
Marzia Sandroni / Afm<br />
Martina Nun<strong>di</strong>ni / Beta<br />
Nicola Salemi / Koinè<br />
Grafica<br />
Stu<strong>di</strong>o: Settore8.it<br />
Stampa<br />
Nuova Cesat coop / Firenze<br />
Un ringraziamento particolare<br />
a Gino Perticai e al suo quoti<strong>di</strong>ano on line<br />
http://www.arezzonotizie.it/<br />
E<strong>di</strong>tore:<br />
consorzio Isola che non c’è<br />
via Arno, 11<br />
52100 <strong>Arezzo</strong><br />
tel. 0575 900309 - Fax 0575 911103<br />
Registrazione Tribunale<br />
Tribunale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
N° 7/08 del 16/04/2008<br />
SOMMARIO<br />
EDITORIALE<br />
p. 3 Prostituzione: “la lotta contro la malavita organizzata”<br />
AREA LEBOLE<br />
p. 4 Il futuro dell’area ex Lebole nel progetto <strong>di</strong> Carrara<br />
p. 6 Lebole: è il momento delle scelte nell’interesse <strong>di</strong> tutti<br />
MOBILITÀ<br />
p. 8 Lancetta, circolare da 10<br />
AMBIENTE<br />
p. 14 Aria <strong>di</strong> San Zeno: i risultati delle indagini dell’Arpat<br />
AREZZO<br />
p. 16 Dopo il venerdì “bianco” un nuovo piano anti neve<br />
AISA<br />
p. 18 Gli ispettori ambientali per la qualità e il decoro <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
NUOVE ACQUE<br />
p. 22 <strong>Arezzo</strong>, il nuovo sportello<br />
p. 23 Fontanelli d’acqua negli uffici<br />
p. 24 Progetti d’acqua<br />
ASL<br />
p. 26 Zona del Pionta, nasce la “Cittadella Sanitaria”<br />
AFM- Educazione alla salute<br />
p. 32 Norme d’igiene nello sport: come proteggersi dai rischi<br />
COINGAS<br />
p. 34 “Energicamente 5”, scuole fonti rinnovabili <strong>di</strong> energia<br />
ATAM<br />
p. 38 Atam: lavori rapi<strong>di</strong>, parcheggi economici e sicurezza<br />
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
p. 40 Coop, grande futuro<br />
p. 41 Le cooperative<br />
p. 46 L’Associazione Crescere al servizio delle famiglie<br />
AREZZO<br />
p. 48 Utiletà: il servizio civico<br />
MULTISERVIZI<br />
p. 50 Servizi pubblici: il loro futuro nel convegno Multiservizi<br />
AREZZO<br />
p. 52 Rotatorie: “isole” ver<strong>di</strong> e <strong>di</strong> cultura nel traffico<br />
FRATERNITA DEI LAICI<br />
p. 54 La Fraternita dei Laici <strong>2011</strong>: nuovo anno, nuova sede<br />
AREZZO<br />
p. 56 <strong>Arezzo</strong> vista dal Consiglio della Città dei Bambini<br />
p. 58 Telecomunicazioni: su Sky le collezioni <strong>di</strong> Fausto Casi<br />
p. 60 La “finestra” sul Vasari<br />
FIERA ANTIQUARIA<br />
p. 62 Trouvaille: una “voglia” che affascina veramente tutti<br />
Prostituzione:<br />
“la lotta contro la malavita organizzata”<br />
Per la <strong>di</strong>gnità delle donne e per il decoro della città<br />
“Ho pochi poteri ma intendo usarli tutti”. Giuseppe Fanfani<br />
si prepara alla battaglia contro la prostituzione e la malavita<br />
organizzata che la gestisce.<br />
Tre le premesse. “La prima è dare un contributo perché sia<br />
messa fine alla tratta <strong>di</strong> queste ragazze che vengono gettate sulla<br />
strada dalla malavita organizzata. Una vita <strong>di</strong>sperata <strong>di</strong>nanzi<br />
alla quale non si può rimanere inermi”. La seconda premessa<br />
è quella relativa all’or<strong>di</strong>ne pubblico e alla sicurezza: “è ormai<br />
evidente il legame tra malavita organizzata e prostituzione: la<br />
prima gestisce la seconda. Anche recenti fatti <strong>di</strong> sangue lo confermano.<br />
Le forze dell’or<strong>di</strong>ne stanno facendo un lavoro eccezionale<br />
e a esse va il ringraziamento del <strong>Comune</strong> e della città.<br />
Ma non siamo <strong>di</strong> fronte solo a un problema <strong>di</strong> repressione del<br />
crimine. La questione vera è che il Parlamento, da moltissimi<br />
anni, si nasconde <strong>di</strong>etro l’ipocrisia e finge <strong>di</strong> non vedere non<br />
solo la prostituzione ma anche la sua progressiva trasformazione<br />
in grande business, insieme alla droga, per la criminalità”.<br />
Fanfani evidenzia poi la terza premessa alla sua or<strong>di</strong>nanza: garantire<br />
la civile convivenza in città e quin<strong>di</strong> evitare gli spettacoli<br />
indecorosi che la prostituzione sulla strada inevitabilmente<br />
determina.<br />
Un Sindaco non ha competenze <strong>di</strong>rette per fronteggiare la<br />
prostituzione ma alcune possibilità gli derivano da un decreto<br />
ministeriale del 2008 che attribuisce ai primi citta<strong>di</strong>ni le funzioni<br />
inerenti le con<strong>di</strong>zioni del vivere civile e della coesione<br />
sociale.<br />
Su queste basi, l’or<strong>di</strong>nanza prevede il <strong>di</strong>vieto dell’esercizio della<br />
prostituzione in luogo pubblico, in qualsiasi modo esercitata,<br />
ivi compreso la sosta o l’appostamento, l’adescamento <strong>di</strong><br />
clienti e l’intrattenersi con essi. E questo sia nella città che nelle<br />
frazioni che in prossimità <strong>di</strong> qualsiasi centro abitato. Analogo<br />
<strong>di</strong>vieto nelle zone sede <strong>di</strong> attività produttive o commerciali e<br />
lungo le strade <strong>di</strong> qualsiasi tipo. Ovviamente vietato, in questi<br />
luoghi, “contrattare o concordare prestazioni sessuali a pagamento,<br />
oppure intrattenersi, con soggetti che esercitano attività<br />
<strong>di</strong> prostituzione”.<br />
L’or<strong>di</strong>nanza vieta poi comportamenti e abbigliamenti che<br />
“manifestino inequivocabilmente l’intenzione <strong>di</strong> adescare”. Se<br />
l’interessato è in un veicolo, vietato infine consentire la salita a<br />
bordo <strong>di</strong> una o più prostitute.<br />
3
AREA LEBOLE<br />
Il futuro dell’area ex Lebole<br />
Il confronto politico <strong>di</strong> queste settimane scaturisce dal progetto <strong>di</strong> riqualificazione dell’area<br />
Il progetto <strong>di</strong> riqualificazione dell’area ex Lebole, al centro del<br />
<strong>di</strong>battito <strong>di</strong> queste ultime settimane, è stato presentato dalla<br />
società proprietaria dell’area e cioè dal suo legale rappresentante<br />
Maurizio Carrara. Si tratta <strong>di</strong> una “manifestazione d’interesse”<br />
che risponde all’avviso pubblico del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> per la<br />
presentazione <strong>di</strong> proposte d’interventi urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi per<br />
la cosiddetta Area Strategica 3.3.<br />
“La riqualificazione delle aree – si legge nella premessa del<br />
progetto – costituisce un’occasione irripetibile per il <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> <strong>di</strong> riconnettere <strong>di</strong>verse parti <strong>di</strong> città intercluse dal<br />
sistema infrastrutturale (raccordo autostradale e ferrovia) e <strong>di</strong><br />
costruire una nuova parte <strong>di</strong> città, integrata a quella esistente,<br />
altamente qualificata negli aspetti infrastrutturali e del vivere<br />
quoti<strong>di</strong>ano”.<br />
Nel progetto si afferma che “la trasformazione è orientata alla<br />
creazione <strong>di</strong> un nuovo brano <strong>di</strong> città, integrato al contesto<br />
urbano e nell’articolato sistema ambientale, destinato ad<br />
accogliere strutture pubbliche e private <strong>di</strong> qualità che tengano<br />
conto delle nuove e <strong>di</strong>versificate esigenze dell’abitare, del<br />
lavoro, della mobilità, del tempo libero e della natura.<br />
La riconoscibilità della proposta progettuale è legata non<br />
solamente alla qualità e alla specificità dei nuovi manufatti<br />
nel progetto <strong>di</strong> Carrara<br />
ex Lebole presentata da Carrara. Le linee principali della “manifestazione d’interesse”<br />
architettonici, ma sarà coerente in termini spaziali e funzionali<br />
alla qualità del <strong>di</strong>segno degli spazi pubblici, del verde e del<br />
sistema infrastrutturale”.<br />
Ed ecco il futuro dell’area: “la trasformazione sarà in grado <strong>di</strong><br />
reinventare il rapporto dell’area con la città esistente in una<br />
prospettiva <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo ma anche <strong>di</strong> contrappunto, inteso in<br />
termini <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguersi e <strong>di</strong> assumere un ruolo<br />
specifico nell’assetto urbano attuale. L’area avrà dunque una<br />
propria specificità atta a costruire una nuova centralità per la<br />
città e un segnale urbano d’ingresso. La proposta progettuale<br />
è orientata al perseguimento <strong>di</strong> una città più vivibile nelle sue<br />
<strong>di</strong>verse declinazioni, proponendo una fruizione per fasce d’età<br />
miste ed estese, per tipologie <strong>di</strong> utenti ampia e <strong>di</strong>versificata. Le<br />
<strong>di</strong>verse destinazioni d’uso previste dalla trasformazione, oltre<br />
che istituire adeguate relazioni architettoniche tra le parti, sono<br />
in<strong>di</strong>viduate e organizzate allo scopo <strong>di</strong> creare un’intensa vita <strong>di</strong><br />
relazione”.<br />
Nell’introduzione si sottolinea che “la costruzione del percorso<br />
metodologico deriva dalla complessità dei temi affrontati<br />
e delle conseguenti <strong>di</strong>scipline necessarie al conseguimento<br />
<strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> riqualificazione per l’area in questione.<br />
La fase analitica ha preso in considerazione la lettura del<br />
contesto territoriale e dell’area <strong>di</strong> trasformazione oltre che delle<br />
potenzialità urbanistiche”.<br />
4 5
AREA LEBOLE<br />
Lebole: è il momento delle<br />
Il testo della lettera aperta che il Sindaco Fanfani ha inviato alle categorie economiche, ai<br />
Di Giuseppe Fanfani<br />
La <strong>di</strong>scussione sul<br />
futuro dell’area ex<br />
Lebole conferma che<br />
tutti hanno chiaro<br />
il valore della posta<br />
in gioco. Gli angoli<br />
<strong>di</strong> osservazione<br />
sono, naturalmente,<br />
<strong>di</strong>versi. Dal mio<br />
vedo l’irrinunciabile<br />
occasione <strong>di</strong> trasformare un’area <strong>di</strong> grande valore simbolico e<br />
<strong>di</strong> ancor più grande valore strategico per il futuro della città.<br />
La sua rinascita deve consentire ad <strong>Arezzo</strong> <strong>di</strong> conservare la<br />
sua memoria industriale e sociale (perché tale è la Lebole con<br />
le migliaia <strong>di</strong> donne che vi hanno lavorato) e <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare e<br />
costruire una nuova area che possa essere il segno tangibile <strong>di</strong><br />
una città moderna, attenta agli equilibri sociali ed economici<br />
ma non paralizzata da essi. Anzi: lo sforzo deve essere quello<br />
<strong>di</strong> realizzarne <strong>di</strong> più avanzati, in una prospettiva <strong>di</strong> crescita<br />
e <strong>di</strong> sviluppo e non <strong>di</strong> semplice conservazione dell’esistente.<br />
Sempre, ma soprattutto in tempi <strong>di</strong> crisi, rimanere fermi vuol<br />
<strong>di</strong>re tornare in<strong>di</strong>etro.<br />
Nella consapevolezza dell’importanza <strong>di</strong> questi temi, ho<br />
convocato i rappresentanti delle categorie economiche e dei<br />
sindacati. Ho più e più volte <strong>di</strong>scusso con tutti loro. Riconosco<br />
a ognuno il <strong>di</strong>ritto legittimo <strong>di</strong> rappresentare interessi settoriali,<br />
attribuendo a questa definizione un significato positivo nella<br />
consapevolezza che dal loro confronto e dalla loro me<strong>di</strong>azione<br />
può scaturire la soluzione più avanzata.<br />
Chiedo, contemporaneamente, che mi venga altrettanto<br />
legittimamente riconosciuto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> esercitare il mio ruolo<br />
<strong>di</strong> Sindaco. Quin<strong>di</strong> il <strong>di</strong>ritto – dovere <strong>di</strong> essere imparziale e <strong>di</strong><br />
avere quale esclusivo riferimento l’interesse della città che va<br />
ben oltre i legittimi e rispettabili interessi settoriali. Un dovere<br />
che sono chiamato a esercitare in questa vicenda perché siamo<br />
<strong>di</strong> fronte a un’unica e forse irripetibile occasione nel breve e<br />
me<strong>di</strong>o periodo che non può essere contrastata e tanto meno<br />
abbandonata senza vali<strong>di</strong> e certi motivi.<br />
Da 10 anni l’area Lebole è deserta. É un’indecorosa<br />
testimonianza <strong>di</strong> abbandono all’ingresso della città. Nel 2006,<br />
quando ormai la fabbrica era chiusa dal 2002, non esisteva<br />
alcun progetto <strong>di</strong> recupero: un intero quinquennio perduto<br />
da quegli stessi che oggi parlano <strong>di</strong> “speculazione”. E che<br />
<strong>di</strong>menticano che l’area era un capitolo <strong>di</strong> “variantopoli”,<br />
essendo stata ricompresa nel capo della imputazione in quel<br />
processo a carico <strong>di</strong> amministratori, del quale ognuno conosce<br />
l’esito infausto per la vita democratica e l’immagine della<br />
nostra città.<br />
Questa situazione, assieme all’abbandono in cui era stato<br />
tenuto il piano strutturale dal <strong>di</strong>cembre 2003 al febbraio 2006,<br />
ha ritardato e non poco l’iter burocratico <strong>di</strong> recupero dell’area,<br />
senza che nessuno dei politici <strong>di</strong> maggior peso - parlamentari<br />
e consiglieri regionali - che avevano il dovere <strong>di</strong> controllare,<br />
avesse avuto il coraggio o il buon gusto <strong>di</strong> far cessare<br />
quella sciagurata politica. Oggi, con grande fatica, abbiamo<br />
affrontato i problemi dell’area e siamo giunti a una definizione<br />
urbanistica che ne consentirà il recupero entro breve periodo<br />
assieme alla vicina area UnoAerre. Abbiamo finalmente<br />
trovato un impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong>sposto a investire, e posso garantire<br />
che è l’unico a oggi che ha <strong>di</strong>mostrato concretezza <strong>di</strong> idee,<br />
voglia <strong>di</strong> fare e <strong>di</strong>sponibilità finanziarie adeguate.<br />
scelte nell’interesse <strong>di</strong> tutti<br />
sindacati e all’intera città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. La valutazione del progetto presentato da Carrara<br />
Il progetto presentato è <strong>di</strong> grande qualità e contribuirà a dare<br />
<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> un’immagine <strong>di</strong> città <strong>di</strong>namica, moderna e proiettata<br />
nel futuro.<br />
A confrontarsi su questo progetto <strong>di</strong> recupero invito l’intera<br />
città, quella che vuol fare e vuol crescere, che non ritiene<br />
chiuso il suo compito con l’affermazione <strong>di</strong> un semplice no.<br />
Siamo <strong>di</strong> fronte a un investimento da circa 150 milioni <strong>di</strong> euro<br />
che in questo momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà economica può garantire<br />
crescita a vari settori, in primis a quello e<strong>di</strong>le, e occupazione<br />
per almeno un decennio.<br />
Questo è l’interesse primario della città con il quale tutti sono<br />
chiamati a confrontare i propri legittimi interessi particolari.<br />
Chi non comprende quanto grande sia questa opportunità<br />
e quanto sia irripetibile, nel breve e me<strong>di</strong>o periodo non ha<br />
evidentemente chiaro quanto grande sia la <strong>di</strong>fficoltà nella<br />
quale attualmente <strong>Arezzo</strong> si <strong>di</strong>batte.<br />
A fronte <strong>di</strong> questa prospettiva, il tema della superficie<br />
commerciale è importante ma non certamente l’unico. Le<br />
sue quantità vanno analizzate nel contesto dell’operazione<br />
e valutate nella loro complessità in funzione dell’equilibrio<br />
finanziario possibile e dell’interesse della intera città.<br />
La definizione del progetto è nella sua fase iniziale e io<br />
continuerò la <strong>di</strong>scussione con tutta quella città che vuole<br />
<strong>di</strong>scutere senza porre <strong>di</strong>nieghi aprioristici e soprattutto<br />
valutando positivamente l’impegno <strong>di</strong> chi ritiene <strong>di</strong> doversi<br />
impegnare. Non credo che nemmeno le superfici da destinare<br />
a commerciale, per quanto fattore non irrilevante all’equilibrio<br />
della operazione, siano con<strong>di</strong>zionanti potendo su <strong>di</strong> esse<br />
<strong>di</strong>scutere in modo sereno e propositivo.<br />
Il mio obiettivo è quello <strong>di</strong> creare una nuova parte <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>,<br />
moderna, nella quale tutte le funzioni proprie <strong>di</strong> una città<br />
trovino collocazione, senza sacrificare alcuno, senza penalizzare<br />
il centro storico e favorendo al massimo la impren<strong>di</strong>toria locale.<br />
Non vorrei che conflittualità “interne” finiscano per favorire<br />
impren<strong>di</strong>tori o gruppi della grande <strong>di</strong>stribuzione straniera che<br />
drenerebbero risorse ad <strong>Arezzo</strong> per reinvestirle altrove. A questo<br />
proposito ringrazio quegli impren<strong>di</strong>tori (Butali, Giannetti,<br />
MonnaLisa, Koinè e altri) che, a fronte <strong>di</strong> una opportunità<br />
<strong>di</strong> questo tipo, si sono fatti avanti per concorrere con loro<br />
investimenti a consentire la fattibilità della operazione.<br />
La <strong>di</strong>scussione è aperta a chi vorrà affrontarla in maniera<br />
concreta. É aperta a coloro che amano la città e che sono<br />
<strong>di</strong>sponibili a <strong>di</strong>scutere, ed è aperta a tutti tenendo presente che<br />
nulla è ancora deciso, e che tutto dovrà essere costruito con<br />
un confronto serio che abbia come obiettivo unico l’interesse<br />
complessivo della città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
Ovviamente ritengo mio imprescin<strong>di</strong>bile dovere arrivare<br />
a una sintesi e quin<strong>di</strong> a una scelta che sarà il frutto della<br />
mia responsabilità e del mio ruolo nonché del confronto<br />
istituzionale in Consiglio Comunale.<br />
6 7
MOBILITÀ<br />
Lancetta, circolare da 10<br />
Servizio navetta e nuova circolare: partenza e arrivo da viale Mecenate. Bus ogni <strong>di</strong>eci minuti<br />
Si chiama Lancetta, è attiva dal 18 <strong>di</strong>cembre ed è la nuova<br />
circolare della città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Navetta ad alta frequenza, con<br />
mezzi Tiemme <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridotte, cioè <strong>di</strong> otto metri ed<br />
emissioni limitate grazie a motori <strong>di</strong>esel Euro 5 ma con un’alta<br />
capacità <strong>di</strong> carico, cioè fino a 50 passeggeri. Si tratta <strong>di</strong> una<br />
nuova esperienza per <strong>Arezzo</strong>. Lancetta passa ogni 10 minuti<br />
partendo dall’area del nuovo parcheggio Mecenate e copre, in<br />
maniera circolare, il centro città arrivando fino al parcheggio<br />
dell’ospedale San Donato.<br />
“L’obiettivo - ricorda il Sindaco Giuseppe Fanfani - è quello<br />
<strong>di</strong> migliorare gli standard <strong>di</strong> accessibilità al nucleo urbano<br />
in modo ambientalmente sostenibile, ossia incentivare il<br />
trasporto pubblico locale e l’uso dei parcheggi semiperiferici<br />
riducendo l’utilizzo del veicolo privato e dei parcheggi in<br />
centro, in maniera tale da contribuire anche alla riduzione dei<br />
livelli <strong>di</strong> inquinamento atmosferico”.<br />
“Il percorso della nuova linea sarà “circolare” con partenza e<br />
arrivo al nuovo parcheggio <strong>di</strong> viale Mecenate, passando per<br />
l’asse storico <strong>di</strong> via Crispi - via Roma - piazza Guido Monaco<br />
e il circuito del cosiddetto “quadrilatero” (via Piero della<br />
Francesca - via Baldaccio d’Anghiari - via Citta<strong>di</strong>ni - viale<br />
Maginardo - via Alberti - via Veneto - viale Michelangelo) -<br />
ricorda l’assessore Roberto Banchetti. Le fermate <strong>di</strong>slocate<br />
lungo il percorso sono 14 e tra queste, oltre al capolinea del<br />
parcheggio Mecenate, si segnalano le fermate strategiche ai<br />
parcheggi del Baldaccio e dell’ospedale San Donato, così come<br />
alla stazione ferroviaria e all’università”.<br />
I tempi <strong>di</strong> percorrenza della nuova linea che ha uno sviluppo<br />
complessivo pari a 7,650 chilometri, sono <strong>di</strong> circa 30 minuti,<br />
tempi <strong>di</strong> fermata e sosta al capolinea compresi.<br />
“L’operatività del servizio - afferma Giulio Bigozzi, <strong>di</strong>rettore<br />
della sede aretina <strong>di</strong> Tiemme - viene assicurata, nei giorni<br />
feriali, dalle ore 7 alle ore 20 circa con una corsa ogni 10<br />
minuti, me<strong>di</strong>ante l’impiego <strong>di</strong> tre minibus; nei giorni festivi,<br />
invece, sarà in servizio un solo minibus dalle ore 9 alle ore 20<br />
circa, con transiti ogni 30 minuti. Nove gli autisti impegnati<br />
complessivamente in questo nuovo servizio. I chilometri<br />
percorsi ogni giorno dalla nuova linea saranno circa 600 nei<br />
giorni feriali e 170 nei festivi, per un totale <strong>di</strong> circa 100.000<br />
chilometri fino al 30 giugno <strong>2011</strong>”.<br />
NUOVA<br />
8 9
MOBILITÀ<br />
10 11
12 13
AMBIENTE<br />
Aria <strong>di</strong> San Zeno: i risultati<br />
Sono in prevalenza inferiori ai valori limite ed equivalenti a quelli dell’area urbana della città<br />
“É uno dei due<br />
tra<strong>di</strong>zionali<br />
appuntamenti<br />
annuali per rendere<br />
pubblici i risultati<br />
dei monitoraggi<br />
sulla qualità dell’aria<br />
nel territorio aretino<br />
– afferma l’assessore<br />
comunale Roberto<br />
Banchetti. Sono dati<br />
che ci consentono<br />
<strong>di</strong> avere una<br />
rappresentazione<br />
puntuale e <strong>di</strong> fare<br />
valutazioni e scelte<br />
amministrative finalizzate a ulteriori miglioramenti. Ad <strong>Arezzo</strong><br />
abbiamo un numero <strong>di</strong> centraline superiore a quelle previste<br />
dalla Regione che in<strong>di</strong>ca ai Comuni <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire il numero<br />
<strong>di</strong> stazioni quando le valutazioni sui parametri sono le stesse<br />
nelle <strong>di</strong>verse zone. Arpat, con i report annuali, ci offre dati<br />
molto dettagliati che permettono <strong>di</strong> fare raffronti nel corso<br />
degli anni e nelle varie zone del territorio. Dal 2006 abbiamo<br />
deciso <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>are la zona <strong>di</strong> San Zeno, attraverso campagne<br />
<strong>di</strong> rilevamento con l’autolaboratorio. I risultati sono positivi”.<br />
La particolare attenzione per l’area <strong>di</strong> San Zeno è confermata<br />
dall’assessore provinciale Andrea Cutini: “è l’area industriale<br />
più importante del territorio e vi è anche la presenza<br />
dell’inceneritore. Grazie alla scelta fatta da qualche anno<br />
possiamo verificare l’evoluzione temporale dei parametri<br />
in<strong>di</strong>cativi della qualità dell’aria e <strong>di</strong> avere dati che ci consentono<br />
valutazioni approfon<strong>di</strong>te. Nonostante i fortissimi tagli sui<br />
trasferimenti agli enti locali previsti dalla manovra economica,<br />
Arpat è riuscita a fornire anche rilevamenti aggiuntivi come<br />
quello sui metalli pesanti ed è nostra intenzione salvaguardare<br />
anche per il futuro la possibilità <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione dati<br />
sulla qualità dell’aria”.<br />
É Clau<strong>di</strong>o Bon<strong>di</strong>, responsabile del <strong>di</strong>partimento provinciale<br />
Arpat, a presentare i dettagli del monitoraggio “effettuato con<br />
l’autolaboratorio in una postazione storica, con la metodologia<br />
classica riconosciuta a livello comunitario. L’osservazione è stata<br />
effettuata per 48 giorni <strong>di</strong>stribuiti in modo uniforme durante<br />
le <strong>di</strong>verse stagioni, il che ci consente una maggiore certezza<br />
visto che le variazioni meteorologiche influiscono sui dati <strong>di</strong><br />
rilevamento. Nell’area <strong>di</strong> San Zeno transitano quasi 6.000<br />
veicoli al giorno che, insieme al riscaldamento domestico<br />
nei perio<strong>di</strong> invernali e all’attività industriale, determinano<br />
la presenza <strong>di</strong> inquinanti nell’aria. Abbiamo monitorato il<br />
monossido <strong>di</strong> carbonio, il biossido <strong>di</strong> azoto, gli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto<br />
il pm10, l’ozono e il materiale particolato Pm2,5. Attraverso<br />
delle indagini dell’Arpat<br />
I commenti <strong>di</strong> <strong>Comune</strong> e Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
campionamenti <strong>di</strong>scontinui sono stati determinati anche i<br />
livelli <strong>di</strong> benzene e metalli e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> arsenico, cadmio, nichel<br />
e piombo nel materiale articolato p.2,5”.<br />
I valori dei rilevamenti su San Zeno della campagna 2009-2010<br />
sono stati rapportati a quelli degli anni precedenti e raffrontati<br />
con quelli registrati nell’area urbana <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Li sintetizza<br />
il tecnico <strong>di</strong> Arpat Guglielmo Tanganelli: “gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong><br />
qualità dell’aria <strong>di</strong> San Zeno sono equivalente a quelli dell’area<br />
urbana e in prevalenza inferiori ai valori limite tranne che per<br />
il materiale particolato Pm2,5 che risulta <strong>di</strong> poco inferiore. Il<br />
rilevamento dei metalli ha evidenziato nella zona <strong>di</strong> San Zeno<br />
la presenza caratteristica <strong>di</strong> cadmio mentre nell’area urbana <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong>, in particolare nella zona <strong>di</strong> via Fiorentina, il metallo più<br />
rappresentativo è il nichel. La postazione <strong>di</strong> San Zeno registra<br />
nella prevalenza andamenti sovrapponibili a quelli dell’area<br />
urbana <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>: una corrispondenza che in<strong>di</strong>ca come l’aria<br />
sia influenzata dalle stesse tipologie <strong>di</strong> sorgenti. Sotto il profilo<br />
quantitativo le stazioni da traffico dell’area urbana <strong>di</strong> piazza<br />
della Repubblica e <strong>di</strong> via Fiorentina presentano valori me<strong>di</strong><br />
significativamente più elevati della postazione <strong>di</strong> San Zeno”.<br />
14 15
AREZZO<br />
Dopo il venerdì “bianco”, un<br />
In fase <strong>di</strong> definizione, subito dopo la nevicata <strong>di</strong> metà <strong>di</strong>cembre, un nuovo piano <strong>di</strong> protezione<br />
La neve del 17 <strong>di</strong>cembre ha evidenziato la necessità <strong>di</strong><br />
potenziare il sistema <strong>di</strong> emergenza sul territorio. Quanto<br />
accaduto <strong>di</strong>mostra che un <strong>Comune</strong>, per piccolo o grande che<br />
esso sia, è chiamato ad affrontare da solo problemi che sono<br />
decisamente e incontestabilmente superiori alle proprie forze.<br />
Sia in termini organizzativi che finanziari che <strong>di</strong> risorse umane.<br />
Quello <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> ha un territorio <strong>di</strong> 38.000 ettari e quasi 1.000<br />
chilometri <strong>di</strong> strade comunali. Una nevicata (per questa realtà)<br />
eccezionale come quella <strong>di</strong> venerdì 17 può provocare gravi<br />
problemi. Il servizio manutenzione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong>spone <strong>di</strong><br />
poche decine <strong>di</strong> operai e ha 4 mezzi utili ad affrontare la neve.<br />
Sono state attivate <strong>di</strong>tte esterne e, tra la notte <strong>di</strong> venerdì e la<br />
giornata <strong>di</strong> sabato, è stato comunque garantita, con enorme<br />
fatica, la mobilità sul territorio. Ma proprio in relazione alla<br />
sua estensione, all’alto numero <strong>di</strong> frazioni e all’ancor più alto<br />
numero <strong>di</strong> piccoli agglomerati (per non parlare delle case<br />
sparse) non sono state date, fino in fondo, tutte le risposte<br />
che tutti i citta<strong>di</strong>ni si attendevano. Una valutazione, questa,<br />
nuovo piano anti neve<br />
civile. Il rapporti con le associazioni dei coltivatori e con il volontariato<br />
confermata dal Sindaco Fanfani anche nell’aula del Consiglio<br />
Comunale.<br />
É quin<strong>di</strong> evidente che deve essere ripensato un nuovo e più<br />
efficace sistema <strong>di</strong> protezione civile.<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, insieme agli altri enti, alle associazioni<br />
degli agricoltori e del volontariato, sta mettendo a punto un<br />
nuovo piano per le emergenze. Una griglia molto articolata<br />
e capillare che prevede decine <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o del nostro<br />
territorio. Quin<strong>di</strong> uomini e mezzi che possono essere attivati<br />
imme<strong>di</strong>atamente in caso <strong>di</strong> emergenza.<br />
Già prima <strong>di</strong> Natale il Sindaco Fanfani si è incontrato con<br />
i <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> Col<strong>di</strong>retti, Confederazione Italiana Agricoltori<br />
e Confagricoltura. Il suo appello alla collaborazione è stato<br />
accolto senza alcuna riserva tanto che è stata subito avviata<br />
la definizione <strong>di</strong> una bozza <strong>di</strong> convenzione tra l’Ente e gli<br />
agricoltori <strong>di</strong>sponibili. Sarà ulteriormente dettagliata, da parte<br />
del <strong>Comune</strong>, la sud<strong>di</strong>visione del territorio e le associazioni<br />
<strong>di</strong> categoria raccoglieranno, intanto, le <strong>di</strong>sponibilità delle<br />
imprese.<br />
L’amministrazione comunale ha quin<strong>di</strong> costituito un gruppo<br />
<strong>di</strong> lavoro, trasversale ai vari uffici dell’Ente e coor<strong>di</strong>nato dal<br />
Direttore Generale, con i compiti <strong>di</strong> elaborare un nuovo<br />
piano <strong>di</strong> protezione civile e con la verifica degli aspetti<br />
logistici quali priorità <strong>di</strong> intervento, centrale operativa, mezzi<br />
operativi, risorse umane necessarie, sistemi e strumenti <strong>di</strong><br />
comunicazione.<br />
Saranno anche messi a punto protocolli operativi più<br />
dettagliati, trasversali ai vari settori, enti esterni (Prefettura,<br />
Provincia), società <strong>di</strong> gestione dei servizi.<br />
16 17
AISA<br />
Gli ispettori ambientali per la<br />
Iniziativa <strong>di</strong> Aisa e <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Dipendenti dell’azienda <strong>di</strong> igiene urbana presi<strong>di</strong>eranno<br />
Mantenere pulita la città, evitare gli abbandoni <strong>di</strong> rifiuti,<br />
salvaguardare il decoro urbano. In una parola: rispettare le<br />
regole. Questi gli obiettivi che <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e Aisa,<br />
azienda affidataria dei servizi <strong>di</strong> igiene urbana e smaltimento<br />
dei rifiuti, intendono raggiungere attraverso la presenza in città<br />
degli ispettori ambientali.<br />
“É un altro tassello della nostra strategia <strong>di</strong> qualificazione<br />
della città – afferma il Sindaco Fanfani. Non ci sono soltanto<br />
lavori pubblici, qualificazione delle piazze e delle strade,<br />
manutenzione del verde, nuova immagine delle rotonde.<br />
Abbiamo anche la necessità <strong>di</strong> una città pulita e decorosa, senza<br />
rifiuti abbandonati e con la capacità <strong>di</strong> rispettare le regole. Aisa<br />
svolge un lavoro encomiabile ma i suoi sforzi rischiano <strong>di</strong> essere<br />
vani senza la collaborazione dei citta<strong>di</strong>ni”.<br />
Un tema sottolineato da Roberto Banchetti, assessore<br />
all’ambiente: “l’azienda ha migliorato costantemente il<br />
servizio: aumento dei cassonetti, potenziamento della raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata, campagne <strong>di</strong> comunicazione per sensibilizzare la<br />
popolazione. Adesso deve migliorare anche il comportamento<br />
dei citta<strong>di</strong>ni. L’ispettore ambientale ha la funzione <strong>di</strong> prevenire<br />
comportamenti scorretti, quelli derivanti dal non rispetto del<br />
Regolamento Comunale”.<br />
I casi più frequenti e <strong>di</strong>ffusi? Nel centro storico sacchetti<br />
abbandonati negli orari non consentiti. In questa come in altre<br />
zone il rilascio <strong>di</strong> sacchetti e ingombranti accanto ai cassonetti.<br />
Cartoni e altri rifiuti abbandonati dove capita, talvolta anche<br />
nei fossi.<br />
Nel mese <strong>di</strong> gennaio, sei ispettori ambientali <strong>di</strong> Aisa, che<br />
sono già <strong>di</strong>pendenti dell’azienda con lunga esperienza e<br />
forte conoscenza del territorio, entreranno in azione insieme<br />
alla polizia municipale. In una prima fase per spiegare e<br />
consigliare il rispetto delle norme la cui mancata osservanza<br />
può determinare sanzioni fino a 500 euro. Successivamente<br />
provvedendo anche alle necessarie sanzioni.<br />
“Siamo sod<strong>di</strong>sfatti <strong>di</strong> questa iniziativa – commenta il Presidente<br />
<strong>di</strong> Aisa, Walter Rossi. Metteremo quin<strong>di</strong> a <strong>di</strong>sposizione<br />
nostro personale che ha seguito anche uno specifico corso <strong>di</strong><br />
formazione da parte della Polizia Municipale. Il nostro obiettivo<br />
è lo stesso del <strong>Comune</strong>: avere una città pulita e or<strong>di</strong>nata. I<br />
nostri operatori sono costantemente sulle strade. Abbiamo<br />
una rete capillare <strong>di</strong> cassonetti e anche <strong>di</strong> contenitori per la<br />
<strong>di</strong>fferenziata. Abbiamo svolto campagne <strong>di</strong> comunicazione:<br />
da ‘Avanzi Tutta’ a ‘Capire la <strong>di</strong>fferenza fa la <strong>di</strong>fferenza’. E<br />
messo a <strong>di</strong>sposizione, ormai da anni, un servizio gratuito<br />
per il ritiro degli ingombranti. Adesso la collaborazione dei<br />
citta<strong>di</strong>ni è ancora più importante. Chie<strong>di</strong>amo il massimo<br />
qualità e il decoro <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
il territorio. Dapprima consigliando e poi sanzionando chi non rispetta le regole<br />
supporto nella consapevolezza che chi poi sbaglia, nonostante<br />
sia stato ripetutamente informato e sensibilizzato, debba essere<br />
sanzionato come prevede il Regolamento Comunale”.<br />
Il progetto degli ispettori ambientali prevede, nel suo<br />
complesso, azioni finalizzate a prevenire, educare e informare<br />
i citta<strong>di</strong>ni sulla raccolta <strong>di</strong>fferenziata, sulle corrette modalità<br />
<strong>di</strong> conferimento dei rifiuti e sulle opportunità <strong>di</strong> riutilizzo<br />
e riciclo dei materiali. Gli ispettori ambientali avranno il<br />
compito anche <strong>di</strong> contrastare i fenomeni <strong>di</strong> abbandono dei<br />
rifiuti, vigilando nel territorio e fornendo, nel caso <strong>di</strong> violazioni<br />
e <strong>di</strong> mancato rispetto <strong>di</strong> leggi, regolamenti e or<strong>di</strong>nanze, un<br />
supporto al lavoro della Polizia Municipale.<br />
AISA si è resa <strong>di</strong>sponibile a tale collaborazione, in<strong>di</strong>viduando<br />
tra i propri <strong>di</strong>pendenti, senza costi aggiuntivi per il <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e senza gravare sulla tariffa dei rifiuti applicata alle<br />
utenze, una serie <strong>di</strong> figure che, attraverso un corso <strong>di</strong> formazione<br />
svolto con la Polizia Municipale, hanno il compito <strong>di</strong> effettuare<br />
tale attività <strong>di</strong> prevenzione, educazione e informazione.<br />
18 19
NUOVE ACQUE<br />
<strong>Arezzo</strong>, il nuovo sportello Fontanelli d’acqua negli uffici<br />
Conclusi i lavori <strong>di</strong> ristrutturazione per un miglior servizio ai citta<strong>di</strong>ni Sono nel palazzo comunale e tra poco allo Sportello Unico. Le Case dell’Acqua in altri Comuni<br />
Ambiente più accogliente, maggiore privacy per gli utenti,<br />
adeguamenti per gli utenti <strong>di</strong>versamente abili, migliore qualità<br />
del lavoro per gli addetti e introduzione delle tecnologie<br />
dell’informazione per migliorare la qualità del servizio. Questi<br />
i risultati dei lavori <strong>di</strong> ristrutturazione dello sportello centrale<br />
<strong>di</strong> Nuove Acque in via Monte Cervino ad <strong>Arezzo</strong>.<br />
L’ufficio, così ristrutturato, ha riaperto i battenti nel <strong>di</strong>cembre<br />
scorso. Gli utenti hanno oggi a <strong>di</strong>sposizione un “totem” dal<br />
quale prendere il biglietto per sei <strong>di</strong>verse opzioni: pratiche<br />
contrattuali, pagamenti, preventivi, informazioni commerciali,<br />
informazioni tecniche, reclami. Quin<strong>di</strong> attendere la chiamata<br />
da uno dei tre sportelli preposti, che verrà visualizzata sullo<br />
schermo presente in sala d’attesa.<br />
Rispetto alla precedente organizzazione degli spazi, adesso<br />
l’ufficio è articolato in più ambienti separati che consentono<br />
un colloquio riservato tra utente e addetto. Quin<strong>di</strong> maggiore<br />
privacy. La nuova <strong>di</strong>stribuzione dell’area interna ha consentito<br />
più luminosità e quin<strong>di</strong> una migliore qualità del lavoro.<br />
Lo sportello è perfettamente accessibile da tutti: non ci sono,<br />
infatti, barriere architettoniche. Tra le novità, nel rispetto della<br />
Carta dei Servizi, anche un sistema <strong>di</strong> misurazione dei tempi<br />
<strong>di</strong> attesa dell’utente che consente <strong>di</strong> monitorare costantemente<br />
l’andamento del servizio reso.<br />
SPORTELLO UTENTI - UFFICIO CLIENTI Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì<br />
AREZZO 8h30-12h30 Orario<br />
continuato<br />
8h30-12h30 Orario<br />
continuato 8h30-12h30<br />
Via Monte Cervino n. 10/B, 52100 14h30-16h00 8h30-16h00 14h30-16h00 8h30-16h00<br />
Fontanelli, bottiglie <strong>di</strong> vetro e brocche: l’acqua <strong>di</strong> Montedoglio<br />
arriva nel palazzo comunale e allo Sportello Unico in piazza<br />
Amintore Fanfani. L’ad<strong>di</strong>o alle vecchie bottiglie <strong>di</strong> plastica,<br />
più costose e più inquinanti, è ormai definitivo. Nuove Acque,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e Aato 4 continuano la promozione<br />
dell’acqua del rubinetto: da tempo nelle scuole con “Acqua in<br />
brocca” e adesso negli uffici e tra la popolazione con “Progetti<br />
d’acqua”. I fontanelli sono stati collocati al primo e al secondo<br />
piano del palazzo comunale in piazza della Libertà e un altro<br />
sta per essere collocato allo Sportello Unico. Le bottiglie in vetro<br />
del progetto hanno fatto la loro comparsa nelle riunioni<br />
della Giunta e del Consiglio Comunale. Il Sindaco Fanfani le<br />
ha <strong>di</strong>stribuite ai citta<strong>di</strong>ni nello stand del <strong>Comune</strong> al mercato<br />
del sabato in viale Giotto.<br />
“Questa iniziativa nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> si unisce alle altre<br />
che si stanno moltiplicando nel territorio in cui gestiamo il<br />
servizio idrico integrato – ricorda Francesca Menabuoni, <strong>di</strong>rettore<br />
tecnico <strong>di</strong> Nuove Acque. Nelle settimane scorse sono state<br />
inaugurate tre Case dell’Acqua: Civitella, Castiglion Fiorentino<br />
e Foiano della Chiana. Un’altra è in preparazione a Cortona.<br />
Iniziative che hanno imme<strong>di</strong>atamente incontrato il favore<br />
delle popolazioni. Tutti i 37 comuni dell’Ambito, sulla base<br />
del progetto <strong>di</strong> Nuove Acque e Aato 4, hanno a <strong>di</strong>sposizione<br />
fontanelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> acqua del rubinetto e gli uffici<br />
pubblici e le scuole che lo vorranno, possono avere dall’Aato le<br />
bottiglie per utilizzare la stessa acqua. Contemporaneamente<br />
vengono <strong>di</strong>stribuiti materiali informativi per rendere chiari i<br />
valori ambientali ed economici dell’utilizzazione dell’acqua del<br />
rubinetto”. La Casa dell’Acqua <strong>di</strong> Civitella è ospitata nei locali<br />
ex poste a Pieve al Toppo che l’amministrazione comunale ha<br />
provveduto a ristrutturare. Sono state <strong>di</strong>stribuite gratuitamente<br />
500 bottiglie messe a <strong>di</strong>sposizione da questo progetto e nei<br />
negozi <strong>di</strong> Pieve al Toppo è in <strong>di</strong>stribuzione la “chiavetta” che<br />
consenta <strong>di</strong> accedere alla Casa dell’Acqua.<br />
Castiglion Fiorentino ha scelto Villa Lovari per la sua Casa.<br />
Una struttura dotata <strong>di</strong> quattro fontanelli, tre dei quali erogano<br />
acqua naturizzata gratuita, ovvero acqua prelevata dall’acquedotto.<br />
Foiano ha inaugurato la sua struttura nell’ambito<br />
della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti e in concomitanza<br />
con la tra<strong>di</strong>zionale Fiera <strong>di</strong> S. Barbara. Per agevolare<br />
l’uso degli erogatori, il <strong>Comune</strong> ha anche acquistato e messo<br />
a <strong>di</strong>sposizione delle scuole un cospicuo numero <strong>di</strong> brocche <strong>di</strong><br />
vetro.<br />
22 23
RISTORAZIONE<br />
inclusione e integrazione<br />
24<br />
informazioni: Strada del vino terre <strong>di</strong> arezzo • Via Ricasoli 38/40 - 52100 <strong>Arezzo</strong> • Tel/Fax 0575 294066<br />
E-mail: info@stradadelvino.arezzo.it • Web: www.stradadelvino.arezzo.it • Skype: strada_vino_arezzo • Facebook: StradadelVino Terre<strong>di</strong><strong>Arezzo</strong><br />
25<br />
Con il contributo <strong>di</strong> Regione Toscana<br />
PULIZIE<br />
CURA E PROGETTAZIONE DEL VERDE<br />
SERVIZI AMMINISTRATIVI<br />
IGIENE URBANA<br />
La Strada del Vino Terre <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> è un’associazione nata nel 2000 con l’obiettivo <strong>di</strong> promuovere il territorio<br />
valorizzandone le eccellenze enogastronomiche, un percorso <strong>di</strong> grande interesse artistico, culturale, paesaggistico e soprattutto<br />
un gradevole itinerario per chi cerca vini, oli <strong>di</strong> grande qualità e prodotti agricoli tra<strong>di</strong>zionali con il sapore dell’autentica<br />
campagna toscana. In questo mese parliamo <strong>di</strong> olio che per l’uomo è gusto e salute ma anche il risultato del prezioso lavoro degli<br />
olivicoltori. Per continuare a <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un olio <strong>di</strong> altissima qualità dobbiamo imparare a conoscerlo, a dargli il suo giusto prezzo,<br />
ad apprezzare il suo giusto valore. Ecco le proposte della Strada del Vino in merito:<br />
OlioGustando 2010/<strong>2011</strong><br />
Proseguono le serate con l’olio extravergine <strong>di</strong> oliva <strong>di</strong> qualità<br />
presso i ristoranti della Strada del vino e dei Sapori<br />
della provincia <strong>di</strong> arezzo<br />
Giovedì 20 <strong>Gennaio</strong> la lanCia d’oro<br />
<strong>Arezzo</strong> - Tel. 0575/21033 - Fax 0575/041268<br />
Giovedì 27 <strong>Gennaio</strong> il Fiorentino<br />
Sansepolcro - Tel./Fax 0575/742033<br />
Giovedì 3 Febbraio Canto del MaGGio<br />
Loc. Penna Alta, Terranuova Bracciolini - Tel./Fax 055/9705147<br />
Giovedì 10 Febbraio Belvedere<br />
Monte San Savino - Tel. 0575/849588 - Fax 0575/844262<br />
Giovedì 17 Febbraio la Ferriera<br />
Loro Ciuffenna - Tel. 055/9174006 Fax 055/9171921<br />
Giovedì 24 Febbraio Podere il riCCio<br />
Ba<strong>di</strong>a al Pino / <strong>Arezzo</strong> - Tel. 0575/443405<br />
Giovedì 3 Marzo oSteria dell’oCa Satolla<br />
Loc. Vitereta / Laterina - Tel./Fax 0575/89465<br />
Le degustazioni avranno inizio alle ore 20,30. Costo euro 25,00.<br />
In abbinamento a ciascuna serata oli Igp Toscano Colline <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
Con la partecipazione dei produttori e <strong>di</strong> personale Aicoo.<br />
con la collaborazione <strong>di</strong><br />
FACCHINAGGIO<br />
COMUNICAZIONE<br />
sede legale<br />
via Arno n°11<br />
52100 <strong>Arezzo</strong><br />
tel. +39 0575 900 309<br />
fax +39 0575 911 103<br />
sede Valdarno<br />
via E.Berlinguer n°18/A<br />
52025 Levane<br />
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tel. +39 055 973 8822<br />
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Corso <strong>di</strong><br />
conoscenza<br />
dell’Olio<br />
ImparIamo<br />
a Degustare<br />
FrantOiO DOnati (Loc. Poderuzzo Bagnoro - <strong>Arezzo</strong>):<br />
19, 26 gennaio • 2, 9, 16 febbraio <strong>2011</strong><br />
FrantOiO CiuFFenna (Loc. Bivio Casalini - Loro Ciuffenna):<br />
26 gennaio • 2, 9, 16, 23 febbraio <strong>2011</strong><br />
FrantOiO neri (Loc. Castelnuovo <strong>di</strong> Subbiano):<br />
2, 9, 16, 23 febbraio • 2 marzo <strong>2011</strong><br />
PROGRAMMA<br />
1° incontro: teCniCa Di DegustaziOne 2° incontro: OliviCOltura<br />
3° incontro: estraziOne Dell’OliO extravergine Di Oliva<br />
4° incontro: COmpOnenti Dell’OliO - nutriziOne, OliO e salute<br />
5° incontro: l’OliO a tavOla - abbinamentO CibO/OliO<br />
I cinque incontri si svolgeranno alle ore 21,00. Sarà rilasciato l’attestato<br />
<strong>di</strong> partecipazione. La quota prevista è <strong>di</strong> € 50,00 (minimo 20 partecipanti).<br />
DAVIDE CORONEO
ASL<br />
Zona del Pionta, nasce la<br />
Asl, <strong>Comune</strong>, Provincia, Università e Soprintendenza firmano il patto strategico<br />
Patto strategico per la riqualificazione e la gestione della grande<br />
area collocata fra la stazione ferroviaria, l’ospedale e i quartieri<br />
<strong>di</strong> Pescaiola e Saione.<br />
Il più grande polmone verde della città, un’area archeologica<br />
<strong>di</strong> primo livello, le tracce <strong>di</strong> una storia <strong>di</strong> malattia e sofferenza<br />
come quella del manicomio. E ancora, l’università, le strutture<br />
sanitarie e quelle sociali, il parco pubblico, i parcheggi: dentro<br />
il Pionta c’è tutto questo e molto <strong>di</strong> più. Una vasta area,<br />
frequentata quoti<strong>di</strong>anamente da migliaia <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, giovani<br />
e anziani, con le più svariate finalità, ma anche un’area che<br />
presenta problemi <strong>di</strong> varia natura.<br />
Comunque sia, un grande patrimonio pubblico, con proprietà<br />
e competenze che fanno riferimento a più amministrazioni:<br />
il <strong>Comune</strong>, la Provincia, la Asl 8 e l’Università. E per le<br />
sue funzioni statutarie, è chiamata a <strong>di</strong>re la sua anche la<br />
Soprintendenza. Da circa un anno, le <strong>di</strong>verse amministrazioni<br />
hanno iniziato a <strong>di</strong>scutere sul “che fare”, per assicurare il<br />
recupero, la valorizzazione e l’integrazione piena con la città <strong>di</strong><br />
un’area definita da tutti <strong>di</strong> importanza strategica.<br />
Il primo protocollo<br />
Nel febbraio scorso fu siglato un primo protocollo, destinato<br />
essenzialmente a re<strong>di</strong>mere questioni <strong>di</strong> carattere burocratico<br />
amministrativo, competenze e confini <strong>di</strong> proprietà: dal<br />
passaggio <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> un pozzo, alla rimozione <strong>di</strong> alcuni<br />
lampioni, dalla gestione e manutenzione dell’impianto <strong>di</strong><br />
sollevamento delle acque meteoriche del San Donato, al rilascio<br />
dei nulla osta per la realizzazione <strong>di</strong> una pista ciclabile in grado<br />
<strong>di</strong> collegare, attraverso il Pionta, la Meri<strong>di</strong>ana con la stazione<br />
ferroviaria, dal completamento del parcheggio <strong>di</strong> via Toscanelli<br />
(destinato ai <strong>di</strong>pendenti Asl), agli interventi <strong>di</strong> adeguamento<br />
e <strong>di</strong> messa in sicurezza della viabilità connessa all’incremento<br />
<strong>di</strong> traffico in quell’area. Tutte questioni a oggi risolte, solo<br />
apparentemente <strong>di</strong> poco rilievo, comunque in<strong>di</strong>spensabili e<br />
propedeutiche allo sviluppo <strong>di</strong> idee e progetti futuri.<br />
Le idee e i progetti <strong>di</strong> sviluppo<br />
Una passerella o un sovrappasso per collegare la stazione<br />
ferroviaria con il viale <strong>di</strong> accesso all’ex ospedale psichiatrico,<br />
nuovi e più visibili accessi al parco del Pionta, una cittadella<br />
sanitaria attorno al San Donato (trasferendo in quell’area il<br />
<strong>di</strong>stretto sanitario <strong>di</strong> via Guadagnoli o una parte <strong>di</strong> esso, il<br />
<strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> salute mentale oggi in via Guido Monaco,<br />
la realizzazione <strong>di</strong> un punto prelievi esterno all’ospedale, nelle<br />
vicinanze del nuovo parcheggio multipiano) e altro ancora.<br />
“Tutte idee e progetti che confermiamo - rispondono<br />
all’unisono il sindaco Fanfani e il <strong>di</strong>rettore generale della<br />
“Cittadella Sanitaria”<br />
Un patrimonio pubblico da mantenere e valorizzare. L’accordo con Atam parcheggi<br />
Asl, Desideri - e che rappresentano il traguardo finale del<br />
nostro lavoro. Ma la loro realizzazione non può in alcun<br />
modo prescindere dai contenuti e dall’attuazione delle azioni<br />
contenute nell’ultimo protocollo <strong>di</strong> intesa”.<br />
Arriva il secondo protocollo<br />
Ve<strong>di</strong>amoli questi contenuti. Il primo impegno riguarda<br />
sopratutto l’amministrazione comunale, chiamata a re<strong>di</strong>gere<br />
un progetto preliminare <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> tutta l’area.<br />
Compito certamente non facile, dal momento che si<br />
dovrà tenere conto, al tempo stesso, delle esigenze <strong>di</strong> cura e<br />
manutenzione del verde, dell’armonizzazione dell’assetto<br />
urbanistico, delle specificità <strong>di</strong> un’area sottoposta a vincoli<br />
storici, archeologici e ambientali, della gestione dei flussi<br />
pedonali e dei percorsi <strong>di</strong> transito e sosta dei veicoli.<br />
Il secondo impegno è preso <strong>di</strong> comune accordo - e messo nero<br />
su bianco - da tutti i soggetti interessati: quest’area è pubblica<br />
e tale resterà! Un’affermazione riba<strong>di</strong>ta più volte nel protocollo<br />
e sottolineata con enfasi laddove si afferma che “all’Università<br />
sono destinate alcune costruzioni ora in <strong>di</strong>suso, <strong>di</strong>etro la<br />
palazzina dell’orologio (ex cucina, ex <strong>di</strong>spensa, ex docce,<br />
ex garage, ex officina)”, ma che “se l’Università, considerato<br />
anche il <strong>di</strong>fficile periodo che sta attraversando sotto il profilo<br />
economico, non fosse interessata all’acquisto, quegli e<strong>di</strong>fici non<br />
potranno essere venduti e verrebbero comunque abbattuti”.<br />
Allo stesso tempo, non sono previste nuove e<strong>di</strong>ficazioni, ma<br />
solo piccoli interventi <strong>di</strong> adeguamento dell’esistente. In caso <strong>di</strong><br />
riconferma da parte del nuovo regolamento urbanistico, resta<br />
da definire anche l’ubicazione delle volumetrie che, in base al<br />
vecchio piano regolatore, la Asl avrebbe potuto realizzare nei<br />
terreni <strong>di</strong> sua proprietà contigui a via Laschi.<br />
Si passa poi alla in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tre gran<strong>di</strong> aree omogenee,<br />
a cui ricondurre le proprietà - e le rispettive competenze e<br />
responsabilità - <strong>di</strong> ogni Ente. Le proprietà della Asl saranno<br />
tutte accorpate nel perimetro all’area ospedaliera del San<br />
Donato (compresa l’attuale sede <strong>di</strong>staccata dell’Itis, che la<br />
26 27
ASL<br />
Provincia si impegna a restituire alla Asl entro il 2013), mentre<br />
nella zona della palazzina dell’orologio saranno concentrati gli<br />
immobili a uso dell’Università. Al <strong>Comune</strong>, invece, andranno<br />
gran parte del verde e le strutture <strong>di</strong> servizio. Tra queste ultime<br />
ci sono anche il viale <strong>di</strong> accesso all’ex ospedale psichiatrico,<br />
da liberare dalle auto e da mettere in sicurezza con luci e<br />
videosorveglianza, gli accessi al parco, oggi sicuramente poco<br />
visibili e i camminamenti in pietra da realizzare.<br />
“Abbiamo già previsto un primo investimento <strong>di</strong> 800.000<br />
euro nel bilancio <strong>2011</strong> - afferma Fanfani - e altri 150.000 per<br />
ognuno degli anni successivi, necessari per rior<strong>di</strong>nare e poi<br />
mantenere i 13 ettari dell’area, <strong>di</strong> cui 12 a verde”.<br />
Ecco quin<strong>di</strong> la pista ciclabile che collegherà l’ospedale e la<br />
stazione ferroviaria, innestandosi, a sud, con la ciclopista della<br />
Meri<strong>di</strong>ana. E ancora, una migliore illuminazione dei viali<br />
interni e l’installazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> telecamere <strong>di</strong> sorveglianza<br />
<strong>di</strong>urna e notturna.<br />
Nell’accordo, rientra anche la realizzazione <strong>di</strong> un migliore<br />
accesso al pronto soccorso da via De Gasperi (forse con una<br />
rotatoria) e l’impegno, da parte del <strong>Comune</strong>, a trovare una<br />
soluzione tecnica in grado <strong>di</strong> assicurare alla Asl un piccolo<br />
aumento <strong>di</strong> volumetrie per il nuovo pronto soccorso (i cui<br />
lavori <strong>di</strong> ristrutturazione interna sono già in fase avanzata).<br />
Fuori dal protocollo, un accordo con l’Atam<br />
Asl e partecipata del <strong>Comune</strong> hanno raggiunto un accordo<br />
che definisce le reciproche competenze e in<strong>di</strong>vidua le formule<br />
<strong>di</strong> collaborazione da attuare durante la fase dei lavori per<br />
la realizzazione del nuovo parcheggio multipiano del San<br />
Donato (un anno almeno), per non creare eccessivi <strong>di</strong>sagi a<br />
utenti e operatori.<br />
L’accordo prevede la costruzione da parte <strong>di</strong> Atam <strong>di</strong> un tunnel<br />
<strong>di</strong> collegamento dall’area del Cup del San Donato al nuovo<br />
parcheggio, il posizionamento <strong>di</strong> un servizio <strong>di</strong> biciclette<br />
pubbliche (bike sharing) vicino all’ingresso dell’ospedale,<br />
l’utilizzo provvisorio da parte <strong>di</strong> Atam del parcheggio <strong>di</strong> via<br />
Toscanelli (originariamente destinato ai <strong>di</strong>pendenti della Asl<br />
e ai quali resteranno comunque alcuni posti auto). Inoltre,<br />
Asl, Provincia e <strong>Comune</strong>, hanno concesso all’Atam alcuni<br />
spazi attigui all’area ospedaliera per realizzare altrettante aree<br />
provvisorie <strong>di</strong> parcheggio su cui <strong>di</strong>rottare le auto che oggi<br />
occupano il parcheggio del Foro Boario.<br />
28 29
SERVICE AUDIO E<br />
LUCI PER CONCERTI,<br />
SPETTACOLI E<br />
CONFERENZE<br />
sede operativa<br />
Via Enrico Berlinguer, 18<br />
52021 Bucine (AR)<br />
tel. 055.019.1300<br />
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30 31
AFM - Educazione alla salute<br />
Norme d’igiene nello sport:<br />
Le informazioni e i suggerimenti dell’Azienda Farmaceutica. L’attività fisica svolta in locali<br />
L’IGIENE<br />
L’igiene è il ramo della me<strong>di</strong>cina che tratta le interazioni<br />
tra l’ambiente e la salute umana. Elabora criteri, esigenze e<br />
misure riguardanti lo stato ambientale e il comportamento<br />
in<strong>di</strong>viduale e collettivo. Lo scopo principale è la prevenzione<br />
primaria onde evitare e combattere malattie e la promozione<br />
del benessere e dell’efficienza umana.<br />
Si può definire l’insieme delle misure preventive <strong>di</strong>rette<br />
alla protezione della salute. Il nome deriva da Igea che nella<br />
mitologia Greca è la dea della salute e dell‘igiene, figlia <strong>di</strong><br />
Asclepio e <strong>di</strong> Epione.<br />
RICORDARE CHE<br />
L’uomo tende a sentirsi completamente protetto dai progressi<br />
della me<strong>di</strong>cina. Lo sviluppo genera un senso <strong>di</strong> sicurezza,<br />
che può essere fisica o materiale, i problemi <strong>di</strong> igiene non<br />
vengono più percepiti come essenziali.<br />
Un abbassamento della guar<strong>di</strong>a è sufficiente a riaccendere<br />
i pericoli microbici. Non deve quin<strong>di</strong> sorprendere che una<br />
malattia come la tubercolosi, che credevamo sul punto <strong>di</strong><br />
sparire, stia facendo un inquietante ritorno nella nostra<br />
Europa…<br />
Un numero sempre maggiore <strong>di</strong> microbi provengono da<br />
ogni dove, grazie al fortissimo incremento dei viaggi.<br />
Milioni <strong>di</strong> persone si spostano in tutto il mondo ogni<br />
anno, moltiplicando quin<strong>di</strong> la possibilità che un luogo sia<br />
contaminato da microrganismi che fino a quel momento non<br />
erano presenti, contro i quali gli organismi non sono protetti.<br />
Ognuno può portare il suo contributo alla costruzione<br />
dell’e<strong>di</strong>ficio della salute. Per farlo, basta iniziare praticando<br />
una buona igiene quoti<strong>di</strong>ana, i cui principi devono essere<br />
assimilati fin dai primi anni <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> modo che l’abitu<strong>di</strong>ne<br />
all’igiene <strong>di</strong>venti un tutt’uno con la persona.<br />
Va ricordato che ognuno <strong>di</strong> noi ospita almeno mezzo milione<br />
<strong>di</strong> stafilococchi per centimetro quadrato <strong>di</strong> pelle delle ascelle,<br />
sulle mani sono 660 per cm², sulla schiena 300 per cm², sulle<br />
parti del volto più grasse, quelle dove si formano i foruncoli,<br />
possono arrivare a 4 milioni per cm² (si tratta <strong>di</strong> batteri<br />
anaerobi, come il Propione bacterium).<br />
Non rispettare o trascurare le semplici regole <strong>di</strong> igiene<br />
quoti<strong>di</strong>ana e personale permette lo sviluppo <strong>di</strong> colonie <strong>di</strong><br />
microrganismi potenzialmente pericolosi.<br />
“Il microbo non è niente. Il terreno è tutto ”. Luis Pasteur<br />
I RISCHI<br />
Quando è sporco, il nostro corpo è il terreno ideale per lo<br />
sviluppo dei microbi. La polvere, il sudore e le altre secrezioni<br />
corporee e il calore sono altrettanti fattori che favoriscono la<br />
moltiplicazione microbica. Per questo, ogni attività fisica<br />
deve essere seguita da una doccia o un bagno, con l’uso<br />
appropriato <strong>di</strong> un detergente.<br />
Il fatto che tante persone usufruiscano degli stessi locali<br />
come proteggersi dai rischi<br />
e con attrezzi usati da più persone amplifica la possibilità <strong>di</strong> contrarre infezioni<br />
servendosi dei medesimi attrezzi amplifica la possibilità <strong>di</strong><br />
acquisire infezioni anche per contatto.<br />
Le zone soggette a ristagno <strong>di</strong> acqua e alti valori <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà<br />
sono un habitat ideale per la proliferazione <strong>di</strong> funghi, il cui<br />
ciclo biologico prevede la formazione <strong>di</strong> spore particolarmente<br />
resistenti. Le con<strong>di</strong>zioni caldo - umide <strong>di</strong> piscine e spogliatoi<br />
favoriscono il rischio <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> questi agenti causando<br />
micosi cutanee.<br />
Il contatto con le superfici dei sanitari, pavimenti, ma anche<br />
attrezzi ginnici contaminati può favorire la comparsa <strong>di</strong><br />
verruche. Queste patologie normalmente non causano dolore,<br />
ma sono spesso lunghe da trattare perché <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile risoluzione,<br />
oltre a rappresentare un problema <strong>di</strong> natura estetica.<br />
Le verruche plantari, che interessano la pianta del piede, sono<br />
le più frequenti e si riconoscono per l’aspetto simile a un callo,<br />
ma con uno o più puntini neri ravvicinati sulla superficie. Nella<br />
maggior parte dei casi, le verruche guariscono spontaneamente<br />
in un periodo <strong>di</strong> tempo che va dai due ai cinque anni. A volte,<br />
tuttavia, può rendersi necessario un trattamento soprattutto se<br />
fanno male quando si cammina. L’asportazione, inoltre, riduce<br />
la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere il contagio.<br />
Fra le micosi superficiali, la più comune, fra chi frequenta le<br />
piscine, è il cosiddetto piede d’atleta, causata da una famiglia <strong>di</strong><br />
funghi chiamati dermatofiti. La cute si presenta macerata, con<br />
aspetto arrossato e taglietti dolorosi in corrispondenza degli<br />
spazi fra le <strong>di</strong>ta e con chiazze squamose tondeggianti e vescicole<br />
ai bor<strong>di</strong>. Le micosi superficiali sono facilmente risolvibili con<br />
una terapia a base <strong>di</strong> farmaci antifungini. Più rare sono invece<br />
infezioni come il granuloma da piscina, che si presenta come<br />
un rigonfiamento arrossato della cute, che successivamente<br />
<strong>di</strong>venta simile ad una verruca, il mollusco contagioso, che si<br />
manifesta con un nodulo <strong>di</strong> qualche millimetro, rosato, non<br />
doloroso e con un piccola infossatura centrale, e la follicolite<br />
da Pseudomonas, che si manifesta con piccole pustole arrossate<br />
che circondano i follicoli piliferi, associate a dolore, prurito e a<br />
volte a sintomi generali (malessere, febbre, mal <strong>di</strong> testa).<br />
LE AZIONI<br />
Se si frequentano palestre o piscine o comunque luoghi<br />
dove tante persone usufruiscono delle stesse attrezzature è<br />
amplificato il problema <strong>di</strong> contrarre infezioni, dunque seguire<br />
un’attenta igiene personale <strong>di</strong>viene in<strong>di</strong>spensabile ed è bene<br />
ricordare:<br />
• evitare il contatto <strong>di</strong>retto con le superfici degli attrezzi<br />
utilizzando tappeti a uso strettamente personale.<br />
• Evitare il contatto con la superficie dei sanitari e usare<br />
scarpe idonee per l’uso esclusivo nelle docce.<br />
• Indossare indumenti <strong>di</strong> cotone per consentire una buona<br />
traspirazione ed evitare la macerazione della pelle.<br />
• Al termine dell’attività fisica lavare accuratamente tutte le<br />
parti del corpo, meglio se con un detergente non aggressivo<br />
per la pelle.<br />
• Asciugarsi accuratamente dopo la doccia per evitare la<br />
proliferazione <strong>di</strong> funghi e batteri.<br />
• Astenersi dal frequentare centri sportivi quando si<br />
è ammalati e rispettare idonei tempi <strong>di</strong> convalescenza a<br />
guarigione avvenuta.<br />
• Eseguire la vaccinazione antinfluenzale quando si<br />
frequentano regolarmente e assiduamente palestre e<br />
piscine.<br />
32 33
COINGAS<br />
“Energicamente 5”, scuole<br />
Il progetto <strong>di</strong> Estra giunge, con l’anno scolastico 2010 – <strong>2011</strong>, alla sua quinta e<strong>di</strong>zione<br />
Energicamente è giunta alla sua quinta e<strong>di</strong>zione e ha iniziato,<br />
già nel mese scorso, il suo cammino verso la tra<strong>di</strong>zionale festa<br />
che, quest’anno, si svolgerà dal 12 al 14 maggio.<br />
“Dopo cinque anni <strong>di</strong> positive conferme – <strong>di</strong>chiara il Presidente<br />
<strong>di</strong> Estra, Alberto Ciolfi – manteniamo gli obiettivi <strong>di</strong> questa<br />
iniziativa. Ricordo solo i principali. Il primo: accrescere la<br />
consapevolezza dell’interazione fra comportamenti in<strong>di</strong>viduali<br />
e problemi ambientali su scala globale. Il secondo: rafforzare<br />
la consapevolezza che l’ambiente e le sue risorse sono un bene<br />
comune da tutelare e <strong>di</strong>fendere con il contributo <strong>di</strong> tutti. Il<br />
terzo: informare i citta<strong>di</strong>ni sulle opportunità concrete per<br />
attuare <strong>di</strong>fferenti stili <strong>di</strong> vita, soprattutto legati al risparmio e<br />
alle tecniche <strong>di</strong> efficienza energetica nelle abitazioni e negli usi<br />
quoti<strong>di</strong>ani e alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> impianti a energie rinnovabili”.<br />
Il progetto Energicamente si propone <strong>di</strong> stimolare e accrescere<br />
la consapevolezza e il ruolo attivo dei citta<strong>di</strong>ni nel contribuire,<br />
anche con scelte in<strong>di</strong>viduali, a contrastare i cambiamenti<br />
climatici, attraverso la riduzione e la sostenibilità dei propri<br />
consumi, scegliendo anche risorse rinnovabili <strong>di</strong> energia.<br />
“Tutti i nostri gesti e le nostre abitu<strong>di</strong>ni quoti<strong>di</strong>ane incidono<br />
sull’ambiente – ricorda Ciolfi. Positivamente o negativamente,<br />
ma ogni consuetu<strong>di</strong>ne può essere cambiata e trasformarsi in<br />
un vantaggio. Questi obiettivi verranno raggiunti cercando <strong>di</strong><br />
coinvolgere la citta<strong>di</strong>nanza anche attraverso percorsi alternativi<br />
<strong>di</strong> sensibilizzazione il cui filo conduttore sarà l’energia e la<br />
sostenibilità ambientale, sfida del futuro”.<br />
I soggetti coinvolti anche in questa e<strong>di</strong>zione sono la generalità<br />
dei citta<strong>di</strong>ni ma in modo particolare le classi delle quinte<br />
elementari e delle scuole me<strong>di</strong>e nonché le superiori della<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
“Nelle primarie e nelle me<strong>di</strong>e inferiori organizziamo incontri<br />
per affrontare, attraverso percorsi lu<strong>di</strong>co–<strong>di</strong>dattici, le tematiche<br />
ambientali, focalizzando l’attenzione sull’aspetto energetico e<br />
cercando <strong>di</strong> far capire ai ragazzi la stretta interconnessione fra i<br />
comportamenti in<strong>di</strong>viduali e i risvolti globali. Questi percorsi<br />
hanno avuto inizio nel novembre scorso e si concluderanno<br />
nell’aprile <strong>di</strong> quest’anno”.<br />
Gli istituti aderenti alla campagna “EnergicaMente 5”<br />
potranno partecipare al concorso sul risparmio energetico e<br />
rinnovabili compilando un questionario scaricabile dal banner<br />
de<strong>di</strong>cato nel sito Sportello Informativo Energia, oppure<br />
attraverso la <strong>di</strong>stribuzione dello stesso questionario nelle scuole.<br />
Il concorso, che dovrà coinvolgere le famiglie degli studenti,<br />
avrà tre vincitori. Verrà stilata una classifica generale e coloro<br />
fonti rinnovabili <strong>di</strong> energia<br />
Coinvolge scuole elementari, me<strong>di</strong>e e superiori. Sei mesi <strong>di</strong> lavoro con festa finale<br />
che avranno totalizzato i migliori punteggi saranno premiati<br />
con le seguenti modalità:<br />
1° classificato: bonus <strong>di</strong> gas metano pari a 1.000 (mille) metri<br />
cubi.<br />
2° classificato: bonus <strong>di</strong> gas metano pari a 800 (ottocento)<br />
metri cubi.<br />
3° classificato: bonus <strong>di</strong> gas metano pari a 500 (cinquecento)<br />
metri cubi.<br />
Verranno, inoltre, proposte alle classi aderenti visite guidate a<br />
impianti da fonti rinnovabili.<br />
“Di <strong>di</strong>verso tenore sarà l’azione nelle superiori – specifica<br />
Ciolfi. Quin<strong>di</strong> attività <strong>di</strong>dattiche e <strong>di</strong> indagine sulla efficienza<br />
energetica degli e<strong>di</strong>fici scolastici delle scuole me<strong>di</strong>e superiori,<br />
attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> apparecchiature per il monitoraggio dei<br />
parametri ambientali e termici. In una prima fase, le classi<br />
verranno guidate in un percorso introduttivo sul contesto<br />
globale (cambiamenti climatici, protocollo <strong>di</strong> Kyoto, ecc);<br />
in seguito, coinvolte in un percorso <strong>di</strong> indagine termografica<br />
della propria struttura scolastica. L’attività verrà guidata da<br />
tecnici esperti. A conclusione del percorso ogni classe elaborerà<br />
un documento <strong>di</strong> sintesi dell’indagine termografica che sarà<br />
la base per sviluppare nell’anno scolastico <strong>2011</strong>/2012 un<br />
‘Decalogo della scuola sostenibile’ come possibile strumento<br />
<strong>di</strong> riqualificazione del proprio e<strong>di</strong>ficio scolastico.<br />
Verranno anche proposte visite guidate alle aziende innovative<br />
della Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> che operano nel settore rinnovabili.<br />
Rivolto agli istituti tecnici e professionali, agrari e geometri,<br />
verrà istituito un concorso per tesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma su efficienza<br />
energetica e rinnovabili, per i quali vincitori si prevede<br />
l’organizzazione <strong>di</strong> uno stage presso aziende locali che operano<br />
nel settore delle rinnovabili e pubblicazione delle tesi vincitrici<br />
sul sito dello Sportello Informativo Energia: la premiazione<br />
avverrà entro il mese <strong>di</strong> novembre <strong>2011</strong>”.<br />
34 35
ATAM<br />
Atam: lavori rapi<strong>di</strong>, parcheggi<br />
Gli interventi nelle strade e piazze citta<strong>di</strong>ne. Le nuove aree <strong>di</strong> sosta e la <strong>di</strong>versa viabilità <strong>di</strong><br />
Dopo il rifacimento <strong>di</strong> via Vittorio Veneto, cambiamenti<br />
anche nelle strade limitrofe. Protagonista <strong>di</strong> queste novità è<br />
Atam che, a tempo <strong>di</strong> record, ha concluso anche i lavori <strong>di</strong><br />
rifacimento della piazzetta che si apre tra via Rismondo e via<br />
Veneto e che, fino a qualche mese fa ospitava il mercatino<br />
rionale giornaliero <strong>di</strong> Saione. Da qualche settimana la piazzetta<br />
è tornata fruibile nella sua nuova e accattivante veste. Lì<br />
torneranno le auto con sosta regolata da parcometri gestiti da<br />
Atam. Questo per garantire il massimo della rotazione fra le<br />
auto così da favorire l’accesso e il ricambio <strong>di</strong> persone in un’area<br />
con molti esercizi commerciali. Novità anche in via Piave dove<br />
verrà istituito il parcheggio a pagamento, anche questo gestito<br />
da Atam e regolato dai parcometri, nel lato dei numerici civici<br />
pari. Da questa rivoluzione non rimane esclusa neppure via<br />
Trasimeno. Anche in questa arteria i parcheggi <strong>di</strong>venteranno<br />
a pagamento, sempre attraverso i parcometri. Ma in via<br />
Trasimeno le mo<strong>di</strong>fiche riguardano anche il senso <strong>di</strong> marcia<br />
che non sarà più doppio. Dall’intersezione con via Piave e fino<br />
alla piazza <strong>di</strong> Saione le auto potranno circolare solo in uscita<br />
dalla città. Chi percorre via Piave, arrivato all’incrocio con via<br />
Trasimeno potrà svoltare a sinistra e raggiungere via Isonzo o a<br />
destra per <strong>di</strong>rigersi verso piazza Saione. “Con questa decisione<br />
economici e sicurezza<br />
via Trasimeno. Anche gli ausiliari con le forze dell’or<strong>di</strong>ne per una maggiore sicurezza<br />
l’amministrazione comunale ha inteso dare una risposta alle<br />
richieste <strong>di</strong> sosta in una zona particolarmente congestionata<br />
qual è quella attorno a via Trasimeno – spiega il presidente<br />
<strong>di</strong> Atam Francesco Falsini. Con l’introduzione della sosta a<br />
pagamento in via Piave e via Trasimeno si favorirà la rotazione<br />
e i residenti avranno la possibilità <strong>di</strong> trovare più facilmente<br />
un posto auto. E per venire incontro ai residenti è stata decisa<br />
la possibilità <strong>di</strong> emettere abbonamenti a prezzi <strong>di</strong> favore per<br />
chi abita in quelle strade. I residenti potranno usufruire <strong>di</strong><br />
un abbonamento mensile a 18 euro. Personalmente credo<br />
che l’istituzione della sosta a pagamento nelle due strade in<br />
questione contribuisca anche alla sicurezza. Gli ausiliari del<br />
traffico, che controlleranno la sosta, <strong>di</strong>venteranno essi stessi<br />
garanzia <strong>di</strong> sicurezza grazie al contatto continuo e costante<br />
con i Vigili Urbani e le altre Forze dell’Or<strong>di</strong>ne. In questo<br />
modo, anche se in maniera in<strong>di</strong>retta – conclude il presidente<br />
Francesco Falsini – si contribuirà a dare una risposta in termini<br />
<strong>di</strong> sicurezza in un quartiere nel quale la sicurezza sta <strong>di</strong>ventando<br />
un problema”.<br />
38 39
COOPERAZIONE<br />
Coop, grande futuro<br />
E non solo grande storia. Convegno alla Borsa Merci delle tre centrali. Presentato il catalogo<br />
delle cooperative della provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Il presente e il futuro della cooperazione sono stati al centro<br />
del convegno che Legacoop, Confcooperative e Agci hanno<br />
organizzato il 21 <strong>di</strong>cembre scorso nella sala della Borsa<br />
Merci. I Presidenti Provinciali Luca Bianchi, Marinella Ralli<br />
e Antonella Sacchetti hanno presentato non solo il quadro<br />
del sistema aretini ma anche il volume “Le cooperative”, un<br />
catalogo <strong>di</strong> quelle operanti nella provincia.<br />
La tavola rotonda ha quin<strong>di</strong> evidenziato il presente e il futuro<br />
della cooperazione con gli interventi dei Presidenti <strong>di</strong> Provincia<br />
e Camera <strong>di</strong> Commercio, Roberto Vasai e Giovanni Tricca; del<br />
segretario provinciale della Cgil, Giorgio Cartocci; del professor<br />
Gianfranco Neri, docente <strong>di</strong> economia nella sede <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
dell’Università <strong>di</strong> Siena. Con loro i Presidenti regionali delle<br />
tre centrali cooperative: Stefano Bassi (Legacoop), Gianfranco<br />
Tilli (Confcooperative) e Alessandro Giaconi (Agci).<br />
Nel corso della tavola rotonda è stato anche annunciato che alla<br />
fine <strong>di</strong> gennaio verrà presentato il Coor<strong>di</strong>namento Unitario<br />
delle tre Centrali Cooperative: Legacoop, Confcooperative e<br />
Agci. La finalità del coor<strong>di</strong>namento è quella <strong>di</strong> rafforzare ancor<br />
<strong>di</strong> più l’azione <strong>di</strong> rappresentanza della cooperazione autentica,<br />
senza mettere in <strong>di</strong>scussione l’identità e l’in<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong><br />
ciascuna delle tre organizzazioni e quin<strong>di</strong> non prevedendo lo<br />
scioglimento degli organismi delle stesse.<br />
oooooooo<br />
ooperative<br />
Definizione<br />
“Una cooperativa è un’associazione autonoma <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui che si<br />
uniscono volontariamente per sod<strong>di</strong>sfare i propri bisogni economici,<br />
sociali e culturali e le proprie aspirazioni attraverso la creazione <strong>di</strong><br />
una società <strong>di</strong> proprietà comune e democraticamente controllata“;<br />
questa è la definizione <strong>di</strong> cooperativa contenuta nella “<strong>di</strong>chiarazione<br />
<strong>di</strong> identità cooperativa“ approvata dal XXXI Congresso dell’Alleanza<br />
Cooperativa Internazionale, a Manchester nel 1995. Le cooperative<br />
sono dunque basate su valori come quello dell’autosufficienza (il fare<br />
da sé), dell’autoresponsabilità, della democrazia, dell’eguaglianza,<br />
dell’equità e solidarietà. Secondo le tra<strong>di</strong>zioni dei propri padri<br />
fondatori, i soci delle cooperative credono nei valori etici dell’onestà,<br />
della trasparenza, della responsabilità sociale e dell’attenzione verso<br />
gli altri.<br />
Gli elementi <strong>di</strong>stintivi della cooperazione<br />
Il primo elemento <strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong> una cooperativa è la democrazia, cioè<br />
l’assunzione delle decisioni su base capitaria e non in base alle quote<br />
<strong>di</strong> capitale sociale. L’applicazione <strong>di</strong> questo elemento prevede che ogni<br />
socio abbia <strong>di</strong>ritto ad un solo voto (principio “una testa, un voto”) a<br />
prescindere dal valore del capitale sottoscritto, come invece accade<br />
nelle altre imprese <strong>di</strong> capitali. La seconda <strong>di</strong>fferenza riguarda le finalità<br />
dell’impresa: mentre scopo delle società <strong>di</strong> capitali è il conseguimento<br />
del profitto, il fine delle cooperative è la mutualità.<br />
Il concetto <strong>di</strong> mutualità<br />
Ciò che caratterizza le imprese cooperative è il requisito della mutualità.<br />
La “mutualità cooperativa“ ha il significato <strong>di</strong> una libera collaborazione<br />
<strong>di</strong> più persone per il raggiungimento <strong>di</strong> un fine comune attraverso<br />
lo scambievole aiuto che assicuri parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong> doveri. Nella<br />
legislazione italiana, come sottolinea l’art. 45 della Costituzione<br />
repubblicana, la valenza sociale della mutualità cooperativa è<br />
inscin<strong>di</strong>bilmente legata all’assenza <strong>di</strong> fini <strong>di</strong> speculazione privata e<br />
cioè al prevalere degli interessi comuni della cooperativa sugli interessi<br />
egoistici dei singoli soci. Secondo il suddetto articolo,<br />
ARTICOLO 45 della costituzione: “la Repubblica riconosce la funzione<br />
sociale della cooperazione a carattere <strong>di</strong> mutualità e senza fini <strong>di</strong><br />
speculazione privata“.<br />
La definizione <strong>di</strong> mutualità cooperativa così in<strong>di</strong>viduata è perfettamente<br />
coerente e compatibile con la definizione che è parte integrante<br />
della “Dichiarazione <strong>di</strong> identità cooperativa” approvata dal XXXI<br />
Congresso dell’Alleanza Cooperativa Internazionale. I valori cooperativi<br />
sono tradotti, nella stessa Dichiarazione <strong>di</strong> identità, in comportamenti<br />
concreti attraverso la definizione <strong>di</strong> “sette principi cooperativi”.<br />
DEFINIZIONE lecoooooo<br />
Principi primo principio<br />
Adesione libera e volontaria<br />
le cooperative sono organizzazioni volontarie aperte a tutti<br />
gli in<strong>di</strong>vidui capaci <strong>di</strong> usare i servizi offerti e desiderosi <strong>di</strong><br />
accettare le responsabilità connesse all’adesione, senza alcuna<br />
<strong>di</strong>scriminazione sessuale, sociale, razziale, politica o religiosa.<br />
1<br />
2<br />
PRINCIPI<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
lecoooooo<br />
oooooooo<br />
ooperative<br />
secondo principio<br />
Controllo democratico da parte dei Soci<br />
le cooperative sono organizzazioni democratiche, controllate dai<br />
propri soci che partecipano attivamente nello stabilire le politiche<br />
e nell’assumere le relative decisioni. Gli uomini e le donne eletti<br />
come rappresentanti sono responsabili nei confronti dei soci. Nelle<br />
cooperative <strong>di</strong> primo grado, i soci hanno gli stessi <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> voto<br />
(una testa, un voto), e anche le cooperative <strong>di</strong> altro grado sono<br />
ugualmente organizzate in modo democratico.<br />
terzo principio<br />
Partecipazione economica dei Soci<br />
i soci contribuiscono equamente al capitale delle proprie<br />
cooperative e lo controllano democraticamente. Almeno una parte<br />
<strong>di</strong> questo capitale è <strong>di</strong> norma proprietà comune della cooperativa.<br />
I soci <strong>di</strong> norma, percepiscono un compenso limitato, se del caso,<br />
sul capitale sottoscritto come con<strong>di</strong>zione per l’adesione. I soci<br />
allocano i surplus per qualunque dei seguenti scopi: sviluppo<br />
della cooperativa, possibilmente creando delle riserve, parte delle<br />
quali almeno dovrebbe essere in<strong>di</strong>visibile; benefici per i soci in<br />
proporzione alle loro transazioni con la cooperativa stessa, e<br />
sostegno ad altre attività approvate dalla base sociale.<br />
quarto principio<br />
Autonomia e in<strong>di</strong>pendenza dei Soci<br />
le cooperative sono organizzazioni autonome, autosufficienti<br />
controllate dai soci. Nel caso in cui esse sottoscrivano accor<strong>di</strong> con<br />
altre organizzazioni (incluso i governi) o ottengano capitale da<br />
fonti esterne, le cooperative sono tenute ad assicurare sempre il<br />
controllo democratico da parte dei soci e mantenere l’autonomia<br />
dalla cooperativa stessa.<br />
quinto principio<br />
Educazione, formazione ed informazione<br />
le cooperative s’impegnano ad educare ed a formare i propri<br />
soci, i rappresentanti eletti, i manager e il personale, in modo che<br />
questi siano in grado <strong>di</strong> contribuire con efficienza allo sviluppo<br />
delle proprie società cooperative. Le cooperative devono attuare<br />
campagne <strong>di</strong> informazione allo scopo <strong>di</strong> sensibilizzare l’opinione<br />
pubblica, particolarmente i giovani e gli opinionisti <strong>di</strong> maggiore<br />
fama, sulla natura e i benefici della cooperazione.<br />
sesto principio<br />
Cooperazione tra cooperative<br />
le cooperative servono i propri soci nel modo più efficiente e<br />
rafforzano il movimento cooperativo lavorando insieme, attraverso<br />
le strutture locali nazionali, regionali e internazionali.<br />
settimo principio<br />
Interesse verso la comunità<br />
le cooperative lavorano per uno sviluppo sostenibile delle proprie<br />
comunità attraverso politiche approvate dai propri soci.<br />
40 41
42<br />
oooooooo<br />
ooperative<br />
Nel mondo La cooperazione è presente in 150 Paesi (su<br />
complessivi 199) ed è sviluppata in tutti i settori<br />
economici, sia tra<strong>di</strong>zionali che innovativi. I soci<br />
sono circa 800 milioni e la metà <strong>di</strong> essi è costituita<br />
da agricoltori: le cooperative costituite da<br />
quest’ultimi realizzano il 50% della produzione<br />
agricola mon<strong>di</strong>ale. I lavoratori non soci sono oltre<br />
150<br />
9.000<br />
45%<br />
236<br />
90%<br />
In Italia<br />
111.800<br />
1.000.000<br />
1.000<br />
45,5%<br />
100 milioni.<br />
Alcuni esempi significativi:<br />
Negli USA e in Canada 4 abitanti su 10 sono soci<br />
<strong>di</strong> cooperative. Nel settore cre<strong>di</strong>tizio operano<br />
più <strong>di</strong> 9.000 banche cooperative (Cre<strong>di</strong>t Unions),<br />
alle quali aderiscono oltre 87 milioni <strong>di</strong> soci.<br />
In Nuova Zelanda: le cooperative contribuiscono<br />
per il 22% alla realizzazione del Prodotto<br />
Interno Lordo.<br />
L‘In<strong>di</strong>a conta 236 milioni <strong>di</strong> soci, <strong>di</strong>visi in 520<br />
mila cooperative, presenti in tutti i settori<br />
economici;<br />
Giappone: una famiglia su tre è socia d’una<br />
cooperativa <strong>di</strong> consumo;<br />
Kenia: le cooperative realizzano il 45% del<br />
Prodotto Interno Lordo;<br />
Svizzera: Migros & Coop Suisse hanno il 90%<br />
del commercio al dettaglio.<br />
111.800 cooperative registrate (2% delle imprese<br />
registrate in Italia). Oltre un milione <strong>di</strong> addetti<br />
(6,2% del totale degli addetti dell’occupazione<br />
privata)<br />
45,5% donne<br />
5,3% del valore prodotto<br />
Le cooperative rappresentano l’11,5% delle<br />
imprese che impiegano più <strong>di</strong> 1.000 addetti.<br />
In Toscana<br />
Dall’ultimo rapporto dell’osservatorio della<br />
3.932 cooperazione della Regione Toscana risultano<br />
iscritte all’albo 3.932 cooperative a mutualità<br />
prevalente. Gli addetti nella Cooperazione<br />
Toscana sono 87.062.<br />
87.062<br />
UMERI lecoooooo<br />
Cooperative Sociali<br />
Le cooperative sociali sono una speciale categoria <strong>di</strong> cooperative,<br />
caratterizzata dal fatto <strong>di</strong> “perseguire l’interesse generale della<br />
comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei citta<strong>di</strong>ni”<br />
attraverso: la gestione <strong>di</strong> servizi socio sanitari ed educativi (tipo A);<br />
lo svolgimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong>verse - agricole, industriali, commerciali o <strong>di</strong><br />
servizi - finalizzate all’inserimento lavorativo <strong>di</strong> persone svantaggiate<br />
(tipo B). Questa è la definizione che dà l’articolo 1 della legge 381 del<br />
1991, che ha istituito le cooperative sociali. La stessa legge <strong>di</strong>sciplina<br />
la figura del socio volontario e del socio svantaggiato e prevede<br />
convenzioni stipulabili tra Enti pubblici e cooperative sociali <strong>di</strong> tipo<br />
B. In Italia le cooperative sociali rappresentano un’importante realtà<br />
sia sotto il profilo occupazionale che dell’erogazione <strong>di</strong> servizi. Le<br />
cooperative sociali in Italia sono circa 7.400. Queste imprese impiegano<br />
complessivamente oltre 210.000 addetti retribuiti e rivolgono i loro<br />
servizi a oltre 3 milioni <strong>di</strong> persone.<br />
Cooperative <strong>di</strong> Consumo<br />
La cooperativa <strong>di</strong> consumo non è un’impresa come le altre, non è<br />
una società per azioni. E’ qualcosa <strong>di</strong> molto speciale, regolata da<br />
princìpi che uniscono le cooperative <strong>di</strong> tutto il mondo. L’idea base<br />
della cooperazione nasce dal bisogno e dalla solidarietà: si costruisce<br />
così una risposta impren<strong>di</strong>toriale originale che, dalle prime esperienze<br />
pionieristiche, in più <strong>di</strong> un secolo e mezzo <strong>di</strong> storia, si sviluppa fino<br />
a <strong>di</strong>ventare la prima organizzazione <strong>di</strong>stributiva italiana. La finalità<br />
principale delle cooperative <strong>di</strong> consumo consiste nell’acquistare e<br />
rivendere beni <strong>di</strong> qualità a prezzi vantaggiosi ai propri soci e, più in<br />
generale, ai consumatori: la tutela del potere d’acquisto e la sicurezza<br />
alimentare sono tra i principali obiettivi <strong>di</strong> queste cooperative. In Italia<br />
il movimento della cooperazione <strong>di</strong> consumo nasce a Torino nel 1854<br />
con l’Alleanza Cooperativa Torinese.<br />
ETTORI<br />
lecoooooo<br />
oooooooo<br />
ooperative<br />
Cooperative Agricole<br />
Le cooperative operanti nel settore agricolo sono delle imprese<br />
che svolgono attività <strong>di</strong> raccolta, lavorazione, trasformazione e<br />
commercializzazione dei prodotti agricoli conferiti dai produttori<br />
soci. La cooperazione agricola <strong>di</strong> base <strong>di</strong>mostra tutta la sua vitalità<br />
continuando a crescere in volumi ed in base sociale, ricavandosi così<br />
spontaneamente le proprie ragioni <strong>di</strong> vita sul mercato. La cooperazione<br />
agricola e agroindustriale rappresenta una realtà oggi al centro <strong>di</strong> un<br />
rinato interesse che a livello nazionale conta 6.500 imprese per oltre<br />
900 mila soci.
ETTORI<br />
lecoooooo<br />
oooooooo<br />
ooperative<br />
Cooperative <strong>di</strong> Produzione e Lavoro<br />
Le imprese cooperative <strong>di</strong> produzione e lavoro svolgono il proprio<br />
ruolo economico coniugando lo sviluppo impren<strong>di</strong>toriale con i valori<br />
della partecipazione democratica, le pari opportunità, il principio <strong>di</strong><br />
una testa un voto, l’intergenerazionalità dell’impresa. Lo scopo che<br />
esse perseguono è quello <strong>di</strong> ottenere, tramite la gestione in forma<br />
associata, continuità <strong>di</strong> occupazione lavorativa e le migliori con<strong>di</strong>zioni<br />
economiche, sociali e professionali per i propri soci. Le cooperative<br />
<strong>di</strong> produzione e lavoro sono attive in numerosi campi: industria<br />
manifatturiera; costruzioni; impiantistica; ingegneria; cultura (librerie,<br />
teatro, cinema, au<strong>di</strong>ovisivi). In Toscana, alcune <strong>di</strong> queste cooperative<br />
vengono identificate come imprese <strong>di</strong> eccellenza nei loro mercati.<br />
Cooperative <strong>di</strong> Abitazione<br />
Le cooperative <strong>di</strong> abitazione promuovono la formazione <strong>di</strong> programmi<br />
e<strong>di</strong>lizi, per consentire ai propri soci sia l’accesso alle case in proprietà,<br />
(cooperative a proprietà in<strong>di</strong>viduale o <strong>di</strong>visa ), sia alla casa in locazione<br />
(proprietà in<strong>di</strong>visa). Le loro iniziative riguardano la nuova costruzione, il<br />
recupero, e i servizi ai soci legati all’abitare. Attualmente le cooperative<br />
<strong>di</strong> abitanti sono impegnate in progetti <strong>di</strong> elevato contenuto sociale<br />
come la realizzazione <strong>di</strong> abitazioni per gli anziani, per gli studenti,<br />
per le giovani coppie e per gli immigrati.<br />
Cooperative <strong>di</strong> Servizi<br />
Le Cooperative <strong>di</strong> servizi offrono una gamma molto vasta <strong>di</strong> prestazioni:<br />
dal trasporto e movimentazione merci alla ristorazione, dalle pulizie<br />
ai servizi <strong>di</strong> igiene e sanificazione, al trasporto persone ai beni<br />
culturali. Si tratta <strong>di</strong> imprese ad alta intensità <strong>di</strong> lavoro, che hanno<br />
registrato un rilevante sviluppo anche sotto il profilo occupazionale. La<br />
Cooperazione dei servizi è oggi una componente essenziale dei processi<br />
<strong>di</strong> terziarizzazione della Pubblica Amministrazione, dell’industria e<br />
della grande <strong>di</strong>stribuzione, nonché protagonista primaria nella capacità<br />
<strong>di</strong> proporre autonomamente servizi <strong>di</strong> eccellenza <strong>di</strong>rettamente alla<br />
committenza e agli utenti, fornendo risposte <strong>di</strong> qualità sia ai bisogni<br />
tra<strong>di</strong>zionali che alle esigenze innovative che vengono dal mondo<br />
produttivo e dalla società.<br />
ETTORI<br />
lecoooooo<br />
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ooperative<br />
Cooperative <strong>di</strong> Turismo, Cultura e Sport<br />
Sotto questa denominazione troviamo alcune interessanti e <strong>di</strong>namiche<br />
imprese cooperative, le cui attività spaziano dalla gestione <strong>di</strong> servizi<br />
turistici (agenzie <strong>di</strong> viaggi), alla progettazione e realizzazione <strong>di</strong><br />
piani <strong>di</strong> sviluppo del territorio, <strong>di</strong> marketing territoriale, e per<br />
la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e sportive e delle<br />
produzioni enogastronomiche. Inoltre le imprese Cooperative <strong>di</strong> questo<br />
settore gestiscono strutture ricettive e museali e sono impegnate<br />
nella promozione dell’artigianato locale. Nel campo della cultura le<br />
cooperative sono attive nel settore teatrale, nella produzione musicale<br />
e nella organizzazione <strong>di</strong> eventi. Un’importante settore è quello della<br />
cooperazione scolastica, sia per la gestione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> Istituti scolastici,<br />
<strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e grado, che per organizzare utenti delle scuole (docenti,<br />
genitori, studenti). Le cooperative sod<strong>di</strong>sfano la domanda crescente<br />
dei servizi per la fruizione del tempo libero e per la gestione <strong>di</strong> impianti<br />
sportivi.<br />
Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo<br />
Le Banche <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to cooperativo sono banche mutualistiche, in quanto<br />
società cooperative che erogano il cre<strong>di</strong>to principalmente ai soci. Non<br />
perseguono scopi <strong>di</strong> profitto bensì obiettivi <strong>di</strong> utilità sociale. Le BCC-CR<br />
sono banche locali, ovvero banche del territorio (i soci sono espressione<br />
del contesto in cui l’azienda opera); per il territorio (il risparmio raccolto<br />
sostiene e finanzia lo sviluppo dell’economia reale); nel territorio<br />
(appartengono al contesto locale al quale sono legate da un rapporto <strong>di</strong><br />
reciprocità). Possono <strong>di</strong>ventare soci delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo<br />
le persone o le imprese o le associazioni che svolgono la loro attività<br />
in via continuativa nella zona <strong>di</strong> competenza della BCC ed i soggetti<br />
che vi risiedono o che vi hanno la loro sede.<br />
Oltre a quelli descritti le cooperative sono presenti in numerosi altri<br />
settori dell’economia, da quello delle professioni (me<strong>di</strong>ci, ingegneri,<br />
stu<strong>di</strong> professionali) al settore delle energie rinnovabili, alla formazione<br />
ed altri ancora, a testimonianza del fatto che la cooperazione, da<br />
sempre e per naturale vocazione, si pone - fra stato e mercato - per<br />
rispondere ai bisogni dell’economia e della società.
COOPERAZIONE<br />
L’Associazione Crescere<br />
Formata da genitori <strong>di</strong> ragazzi <strong>di</strong>sabili, da giovani e da volontari. Dialoga con le famiglie e<br />
L’Associazione Culturale Crescere è costituita da genitori <strong>di</strong><br />
ragazzi <strong>di</strong>sabili, da giovani operatori del settore e da volontari.<br />
Lo scopo dell’associazione è quello <strong>di</strong> aumentare il benessere e<br />
la qualità della vita delle persone <strong>di</strong>sabili e delle loro famiglie.<br />
Crescere nasce come associazione culturale e, oltre ad<br />
organizzare convegni <strong>di</strong> informazione specifica, (come quello<br />
in programma il 22 gennaio <strong>2011</strong>), è impegnata in corsi <strong>di</strong><br />
formazione e aggiornamento per operatori del settore quali<br />
psicologi, educatori, terapisti della riabilitazione, logope<strong>di</strong>sti<br />
ed insegnanti.<br />
Una delle caratteristiche principali dell’Associazione è quella<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare in maniera continua con le famiglie riunendosi<br />
perio<strong>di</strong>camente per con<strong>di</strong>videre idee, bisogni, progetti,<br />
cercando insieme <strong>di</strong> dare risposte e soluzioni.<br />
Grazie a questo percorso viene conferita maggiore efficacia agli<br />
interventi, le famiglie vengono affiancate in un cammino che<br />
parte dalle loro esigenze e passa dalle potenzialità del nostro<br />
territorio e unisce il Servizio Pubblico a quello privato e utilizza,<br />
come motore instancabile, le potenzialità dei nostri bambini.<br />
Crescere, infatti, si inserisce a tutti gli effetti all’interno della<br />
rete <strong>di</strong> servizi pubblici presente nel territorio favorendo la<br />
collaborazione tra le figure professionali che operano in<br />
questo settore. Nello specifico l’associazione offre in termini <strong>di</strong><br />
operatività: Terapia in Acqua, Servizio Educativo Domiciliare<br />
e Scolastico, Gite esterne, Occupazione per il tempo libero dei<br />
nostri bambini, Campi solari.<br />
In ognuna <strong>di</strong> queste attività il rapporto bambino/operatore è<br />
<strong>di</strong> uno a uno e gli operatori sono costantemente supervisionati<br />
da psicologi e psicoterapeuti.<br />
Da quest’anno è inoltre attiva la collaborazione con il Tribunale<br />
dei minori <strong>di</strong> Firenze che si avvale dell’Associazione Crescere<br />
per offrire percorsi riabilitativi per minori “a rischio” che<br />
vengono inseriti come volontari, precedentemente selezionati<br />
per idoneità dai Servizi sociali, in attività idonee.<br />
al servizio delle famiglie<br />
collabora con istituzioni e operatori. Il convegno <strong>di</strong> gennaio sulle <strong>di</strong>sabilità intellettive<br />
Terapia Multisistemica in Acqua<br />
La Terapia Multisistemica in Acqua (T.M.A.) è una terapia<br />
sviluppata in ambiente naturale (piscina pubblica) con un<br />
modello teorico <strong>di</strong> riferimento e una metodologia strutturata<br />
attraverso fasi che utilizza meto<strong>di</strong>che cognitive, comportamentali,<br />
relazionali e senso-motorie.<br />
Tale terapia si rivolge ai soggetti con autismo, <strong>di</strong>sturbo pervasivo<br />
dello sviluppo e <strong>di</strong>sturbi della comunicazione. Si svolge<br />
presso la piscina comunale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, grazie anche alla <strong>di</strong>sponibilità<br />
della <strong>di</strong>rezione dell’impianto e ha scopi espliciti e impliciti.<br />
Gli scopi espliciti, che tra l’altro danno forma all’attività, sono<br />
l’insegnare a nuotare e sapersi adeguare alle regole della piscina.<br />
Gli scopi impliciti della terapia sono quelli <strong>di</strong> potenziare le capacità<br />
dei ragazzi per muoversi con maggiore autonomia nel<br />
mondo esterno, in modo da poter migliorare la qualità della<br />
loro vita. Il fine ultimo della terapia non è l’insegnamento del<br />
nuoto, né l’uso <strong>di</strong> quest’ultimo per svago o ricreazione, anche<br />
se il gioco e lo stare bene insieme vengono utilizzati come elemento<br />
facilitante la relazione e la gestione delle emozioni.<br />
Il nuoto è utilizzato come veicolo per raggiungere obiettivi terapeutici<br />
e attuare il processo <strong>di</strong> socializzazione e integrazione<br />
con il gruppo dei pari.<br />
Il bambino che impara a nuotare durante l’intervento può<br />
ridefinire le relazioni con il terapeuta e con gli altri bambini.<br />
In sintesi, l’applicazione clinica della TMA, favorisce l’appren<strong>di</strong>mento<br />
e lo sviluppo del bambino autistico a livello emozionale,<br />
cognitivo, comportamentale, senso-motorio, sociale e<br />
comunicativo.<br />
La TMA non deve essere l’unico intervento, ma va inserita in<br />
una azione globale, con<strong>di</strong>videndo gli obiettivi. Il trattamento<br />
dovrà essere un intervento terapeutico educativo da parte <strong>di</strong><br />
una equipe inter<strong>di</strong>sciplinare.<br />
CAMPI SOLARI<br />
Molti <strong>di</strong> questi ragazzi sono impegnati tutto l’anno in attività<br />
riabilitative e terapeutiche e hanno poco spazio da de<strong>di</strong>care ai<br />
giochi e allo svago.<br />
Dall’altra parte i genitori sono impossibilitati nel trovare adeguate<br />
strutture, attività o giochi da poter proporre; questi ultimi,<br />
soli con il proprio figlio, si ritrovano ad avere poco spazio<br />
per se stessi e pochissimi momenti per ricaricarsi.<br />
Grazie al progetto “Campi Solari” i bambini <strong>di</strong>versamente<br />
abili hanno finalmente la possibilità <strong>di</strong> sperimentare e sperimentarsi<br />
in attività lu<strong>di</strong>co/educative estive che possono servire<br />
per generalizzare le competenze e gli insegnamenti costruiti<br />
durante il percorso svolto con gli operatori.<br />
Il progetto ha l’intento <strong>di</strong> far uscire “fuori” in uno spazio<br />
“altro” il bambino/ragazzo <strong>di</strong>versamente abile che, in questo<br />
modo, ha la possibilità <strong>di</strong> sperimentare utili confronti in contesti<br />
lu<strong>di</strong>co-ricreativi.<br />
www.associazionecrescere.it<br />
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AREZZO<br />
Utiletà: il servizio civico<br />
I 40 volontari ampliano le loro attività nelle ore <strong>di</strong> ingresso e <strong>di</strong> uscita delle scuole<br />
“Una mano alla città”: questo lo slogan che si legge nelle<br />
pettorine gialle dei volontari del servizio civico Utiletà<br />
organizzato dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> in collaborazione con i<br />
Centri <strong>di</strong> aggregazione sociale, le Circoscrizioni e la Polizia<br />
Municipale.<br />
“Un progetto importante - ricorda l’assessora Aurora Rossi<br />
- che abbiamo attivato nel 2008 e conta a oggi l’adesione <strong>di</strong><br />
40 volontari. É iniziato con il monitoraggio e la vigilanza<br />
nei parchi, si è allargato ai presi<strong>di</strong> nelle mostre, poi a un gran<br />
numero <strong>di</strong> piccoli interventi <strong>di</strong> manutenzione soprattutto<br />
nei parchi citta<strong>di</strong>ni. Adesso si è aggiunta l’attività a supporto<br />
del servizio della Polizia Municipale negli orari <strong>di</strong> entrata e<br />
uscita in alcune scuole citta<strong>di</strong>ne. I volontari del servizio Utiletà<br />
rappresentano una grande risorsa per la comunità aretina. Con<br />
piccoli ma significativi interventi contribuiscono a mantenere<br />
il decoro citta<strong>di</strong>no a un buon livello, cui si aggiunge un prezioso<br />
presi<strong>di</strong>o del territorio. Tutto ciò è particolarmente significativo<br />
proprio perché i servizi sono prestati da citta<strong>di</strong>ni che vivono<br />
in stretto contatto con il territorio e con la popolazione,<br />
caratterizzando il loro lavoro con la qualità del volontariato:<br />
una sorta <strong>di</strong> adozione e custo<strong>di</strong>a, che si tratti <strong>di</strong> una panchina,<br />
della recinzione <strong>di</strong> un parco pubblico, <strong>di</strong> una mostra, della<br />
sicurezza dei bambini che vanno a scuola. I volontari che hanno<br />
aderito al progetto, con il coor<strong>di</strong>namento delle Circoscrizioni e<br />
dei Centri <strong>di</strong> Aggregazione Sociale, hanno potuto <strong>di</strong>mostrare<br />
l’inestimabile valore del lavoro prestato volontariamente e<br />
generalmente finalizzato alla cura del proprio territorio e al<br />
benessere sociale. Da non sottovalutare inoltre l’importanza<br />
del progetto anche per i volontari stessi, che grazie a questo<br />
impegno hanno l’opportunità <strong>di</strong> sentirsi utili, in quanto parte<br />
attiva della comunità. Ringrazio quin<strong>di</strong> i volontari e lancio un<br />
appello per ampliare l’adesione a questo progetto”.<br />
I 15 volontari che attualmente prestano il servizio <strong>di</strong> supporto<br />
alle scuole hanno partecipato a uno specifico corso <strong>di</strong><br />
formazione. Come conferma Aldo Poponcini della Polizia<br />
Municipale: “il corso ci ha consentito <strong>di</strong> instaurare un ottimo<br />
rapporto con i volontari, che costituiscono un importante<br />
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supporto, anche per quanto riguarda le segnalazioni, come ad<br />
esempio quelle relative ai veicoli abbandonati. Mi auguro che<br />
il servizio <strong>di</strong> ausilio all’ingresso e alle uscite delle scuole possa<br />
ampliarsi, sia nel numero dei partecipanti che in quello delle<br />
scuole presi<strong>di</strong>ate”.<br />
Le sei scuole attualmente “servite” dal progetto sono il Convitto<br />
nazionale Vittorio Emanuele II e le scuole primarie Monte<br />
Bianco, Chimera, Severi, Sante Tani, Pescaiola, comprese nel<br />
territorio delle tre Circoscrizioni citta<strong>di</strong>ne: Fiorentina, Saione,<br />
Giotto. Il “Servizio Utiletà<br />
alle scuole” è collegato con il<br />
progetto “An<strong>di</strong>amo a scuola a<br />
pie<strong>di</strong>”, da tempo avviato per<br />
alcune scuole del quartiere <strong>di</strong><br />
Saione.<br />
I Presidenti delle<br />
Circoscrizioni confermano<br />
come “le attività svolte in<br />
questi anni dai volontari del<br />
servizio Utiletà sono state<br />
molto apprezzate dai citta<strong>di</strong>ni,<br />
e hanno permesso inoltre un<br />
certo risparmio economico,<br />
se si considera il momento<br />
particolarmente <strong>di</strong>fficile per<br />
le amministrazioni locali, i<br />
cui bilanci sono messi a dura<br />
prova dai tagli imposti dal<br />
Governo. Il servizio davanti<br />
alle scuole costituisce un<br />
importante sostegno alle<br />
famiglie, che potranno così<br />
far scendere in sicurezza i<br />
bambini dalle auto, anche un<br />
po’ più lontano dal cancello<br />
d’ingresso della scuola,<br />
creando meno problemi <strong>di</strong><br />
traffico”.<br />
Chi vuol <strong>di</strong>ventare volontario<br />
Utiletà può farlo in qualunque<br />
momento, rivolgendosi<br />
alla Circoscrizione <strong>di</strong><br />
appartenenza, per ottenere<br />
informazioni aggiuntive sulle<br />
modalità <strong>di</strong> iscrizione.<br />
I Centri <strong>di</strong> Aggregazione<br />
Sociale che hanno aderito<br />
al progetto sono Pescaiola,<br />
Fiorentina, Villa Severi,<br />
Rigutino, Giovi, Valcerfone.<br />
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MULTISERVIZI<br />
Servizi pubblici: il loro futuro<br />
Confronto sul futuro delle società in house nell’au<strong>di</strong>torium Montetini. Le novità derivano dal<br />
All’Au<strong>di</strong>torium “Aldo Ducci” <strong>di</strong> via Montetini si è svolto il<br />
convegno sulla “Riforma dei Servizi Pubblici Locali alla luce<br />
del regolamento attuativo: le operazioni strategiche per le<br />
Società in house”, organizzato da <strong>Arezzo</strong> Multiservizi con il<br />
patrocinio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
La giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o coor<strong>di</strong>nata dal <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Multiservizi Gianna Rogialli è stata l’occasione per affrontare<br />
la delicata questione sul futuro delle società in house in vista<br />
delle nuove <strong>di</strong>sposizioni introdotte dal regolamento attuativo<br />
della riforma dei servizi pubblici locali.<br />
Ad aprire il convegno è stato il Sindaco Fanfani che si è<br />
complimentato per l’iniziativa che avvia il <strong>di</strong>battito su un<br />
tema importante da affrontare nei prossimi mesi. “Il futuro<br />
delle società in house – ha <strong>di</strong>chiarato il Sindaco Fanfani – è<br />
legato alla normativa nazionale. Da una parte c’è la necessità <strong>di</strong><br />
mantenere il servizio e la qualità mentre dall’altra il dovere <strong>di</strong><br />
nel convegno Multiservizi<br />
Regolamento attuativo della riforma dei servizi pubblici locali<br />
adattarsi alle nuove <strong>di</strong>sposizioni senza rimanere penalizzati dal<br />
processo <strong>di</strong> ammodernamento”.<br />
“<strong>Arezzo</strong> Multiservizi – ha aggiunto Fanfani – è un ottimo<br />
esempio <strong>di</strong> efficienza nell’amministrazione del servizio<br />
cimiteriale. Riscuote consensi da parte degli stessi citta<strong>di</strong>ni e<br />
la società in questi anni ha effettuato investimenti importanti,<br />
capaci <strong>di</strong> migliorare la qualità del servizio. Al tempo stesso<br />
<strong>Arezzo</strong> Multiservizi è riuscita a bloccare le tariffe e ad<strong>di</strong>rittura<br />
ad abbassare i canoni delle luci votive”.<br />
Il convegno è poi proseguito con gli interventi <strong>di</strong> esperti<br />
in materie giuri<strong>di</strong>che e amministrative: il rappresentante<br />
della Cispel Toscana, il responsabile dell’ufficio giuri<strong>di</strong>co -<br />
legislativo Federutility Lorenzo Bardelli, i delegati dell’Ufficio<br />
Partecipazioni del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> Giuseppe Bassi e Fabio<br />
Moretti, il responsabile dei rapporti internazionali Sefit,<br />
Daniele Fogli e il responsabile nazionale Sefit, Sereno Scolaro.<br />
Sono poi seguite le testimonianze del Presidente della<br />
Commissione Funeraria Sefit - Federutility Paola Colla, <strong>di</strong><br />
Francesco Falsini Presidente Atam <strong>Arezzo</strong> e <strong>di</strong> Alberto Ciolfi<br />
presidente Coingas <strong>Arezzo</strong>.<br />
“Il convegno – ha concluso il presidente <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> Multiservizi,<br />
Luciano Vaccaro – è stata l’occasione per confrontarsi<br />
sull’importante questione riguardante il futuro delle ‘Società in<br />
house’. All’amministrazione comunale adesso spetta il compito<br />
anche sulla base delle in<strong>di</strong>cazioni emerse, <strong>di</strong> affrontare la<br />
questione per poi arrivare preparata alla scadenza con proposte<br />
capaci <strong>di</strong> far fronte, nel modo migliore, all’ammodernamento<br />
legato all’evolversi del quadro normativo”.<br />
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AREZZO<br />
Rotatorie: “isole” ver<strong>di</strong> e <strong>di</strong><br />
Le maggiori rotatorie della città e della periferia ospitano le opere <strong>di</strong> molti artisti. Sono stati<br />
Sono 25 le rotatorie presenti nel territorio <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, <strong>di</strong> cui<br />
17 già sistemate a verde e alcune valorizzate anche da opere<br />
<strong>di</strong> artisti aretini. Il <strong>Comune</strong> è grato a tutte le associazioni,<br />
aziende e privati che contribuiscono alla loro manutenzione e<br />
valorizzazione in qualità <strong>di</strong> sponsor e ricorda che per alcune è<br />
ancora possibile offrire la propria collaborazione.<br />
Infatti i progetti della sistemazione a verde necessitano <strong>di</strong><br />
investimenti iniziali ma anche <strong>di</strong> costi successivi per la loro<br />
manutenzione, soprattutto in presenza <strong>di</strong> rotatorie <strong>di</strong> estesa<br />
superficie.<br />
É recente la sistemazione a verde, contestuale alla realizzazione,<br />
della rotatoria <strong>di</strong> Ceciliano, dove sono stati realizzati muretti in<br />
pietra e collocati olivi e arbusti del paesaggio aretino. Così come<br />
è stata sistemata a verde anche la rotatoria della strada della<br />
Libbia a Campoluci dove, oltre agli olivi, sono stati impiantati<br />
arbusti tipici del paesaggio fluviale e a breve verranno messi a<br />
<strong>di</strong>mora altri piccoli alberi nella parte centrale.<br />
Particolarmente impegnativa, per l’estesa superficie, la<br />
sistemazione della rotatoria dello svincolo dell’Olmo, arredata<br />
con muretti in pietra, con arbusti e un olmo centrale,<br />
impiantato per sostituire la grossa pianta <strong>di</strong> olmo posta in<br />
prossimità dell’imbocco della galleria ferroviaria, catalogata fra<br />
le piante monumentali della Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, notevolmente<br />
deperita.<br />
Le ultime rotatorie sistemate, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo, sono<br />
quelle situate in via Setteponti, una in corrispondenza della<br />
tangenziale e l’altra in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Montione e Patrignone<br />
dove sono stati messi a <strong>di</strong>mora alcuni alberi posizionati a<br />
cerchi concentrici: nel primo cerchio olivi, nel secondo lecci e<br />
in quello più centrale cipressi.<br />
In quella <strong>di</strong> Montione - Patrignone, grazie a una gru messa a<br />
<strong>di</strong>sposizione dai Vigili del Fuoco <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, è stata collocata<br />
al centro della rotatoria anche l’opera <strong>di</strong> Carlo Cerofolini,<br />
realizzata in un grosso masso <strong>di</strong> pietra dal peso <strong>di</strong> 70 quintali.<br />
Un’opera che si unisce a quelle collocate in altre rotatorie o<br />
in aree ver<strong>di</strong> limitrofe ad esse realizzate da artisti aretini come<br />
Silvano Anania, Enzo Scatragli, Mario Nibbi, Alessandro<br />
Marrone, Andrea Roggi, Lamberto Parigi, Leonardo Borghini<br />
e gli scalpellini della scuola e<strong>di</strong>le.<br />
cultura nel traffico<br />
anche piantati alberi e arbusti per renderle più belle<br />
Rotonde “ver<strong>di</strong>”<br />
La sistemazione a verde <strong>di</strong> una rotatoria stradale è fondata su<br />
basi agronomiche, botaniche e architettoniche. É in<strong>di</strong>spensabile<br />
che il suolo sia profondo e fertile sia da un punto <strong>di</strong> vista<br />
chimico che fisico: occorre un adeguato impianto <strong>di</strong> irrigazione<br />
con irrigatori per il prato e ali gocciolanti per gli arbusti e<br />
gli alberi.<br />
Possono essere inseriti elementi inerti <strong>di</strong> varia natura, volume e<br />
pezzatura. Si possono impiegare anche getti d’acqua, giochi <strong>di</strong><br />
luce, graniglie colorate, pacciamature varie, ecc.<br />
Ampia scelta sulla vegetazione che in ogni caso deve possedere<br />
un elevato valore estetico in ogni stagione e un’altezza ben proporzionata<br />
all’estensione della rotatoria. L’impiego degli alberi<br />
è consigliabile solo su rotatorie <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni.<br />
Una corretta progettazione deve tener conto anche dei costi<br />
<strong>di</strong> manutenzione come pure della sicurezza della circolazione:<br />
alberi e arre<strong>di</strong> vengono <strong>di</strong> solito collocati nella parte centrale<br />
della rotatoria per non interferire con la visibilità e con eventuali<br />
fuoriuscite <strong>di</strong> veicoli dalla carreggiata.<br />
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FRATERNITA DEI LAICI<br />
La Fraternita dei Laici <strong>2011</strong>:<br />
Nuova sede, patrimonio immobiliare, attività agricole, interventi nel sociale e nella cultura,<br />
Do<strong>di</strong>ci mesi <strong>di</strong> intensissimo lavoro hanno contrassegnato il<br />
2010 per la Fraternita dei Laici. Sette le linee guida in<strong>di</strong>cate in<br />
sede previsionale e che sono state, ovviamente, con<strong>di</strong>vise dalla<br />
<strong>di</strong>rezione dello stesso Ente che ne ha valutato: la legittimità, le<br />
possibilità economiche e <strong>di</strong> organico che ne garantissero le reali<br />
possibilità esecutive:<br />
1) recupero <strong>di</strong> risorse finanziarie;<br />
2) investimento delle suddette risorse nell’ingentissimo<br />
patrimonio immobiliare dell’Ente, il cui stato <strong>di</strong> deperimento<br />
è stato più volte denunciato da questo Magistrato;<br />
3) far ritornare l’Ente nella sua sede storica <strong>di</strong> Piazza Grande;<br />
4) rispondere ai dettati statutari in materia <strong>di</strong> interventi in<br />
campo sociale e culturale;<br />
5) dare impulso ad attività <strong>di</strong> tipo economico;<br />
6) potenziare e migliorare l’attività agricola;<br />
7) attuare un meticoloso controllo <strong>di</strong> bilancio per il<br />
contenimento delle spese e il migliore utilizzo delle risorse.<br />
Adesso, in sede <strong>di</strong> consuntivo, ve<strong>di</strong>amo quale attuazione<br />
siamo stati in grado <strong>di</strong> dare alle suddette linee guida. Le risorse<br />
finanziarie da reinvestire nel patrimonio sono <strong>di</strong>venute certe<br />
poiché l’iter tecnico delle regolari aste pubbliche ban<strong>di</strong>te, è stato<br />
completato e la cessione delle <strong>di</strong>verse aree e<strong>di</strong>ficabili porteranno<br />
all’Ente la consistente somma <strong>di</strong> circa un milione e centomila<br />
euro. Somma importante che aggiunta alle economie realizzate<br />
dall’Ente, negli anni pregressi, oggi garantiscono la copertura<br />
<strong>di</strong> tutti i recuperi patrimoniali già in atto e quelli <strong>di</strong> prossima<br />
partenza. La ristrutturazione della parte nobile del Palazzetto <strong>di</strong><br />
Piazza Grande per il ritorno nella propria sede storica <strong>di</strong> questa<br />
istituzione citta<strong>di</strong>na, il recupero dell’immobile nel <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> Civitella, denominato “La Fonte” e da utilizzare per una<br />
specifica attività <strong>di</strong> tipo sociale, Comunità <strong>di</strong> tipo familiare per<br />
donne in stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio socio-economico, sole e/o con figli<br />
minori, la ristrutturazione della facciata e del tetto del Palazzo<br />
De Giu<strong>di</strong>ci in via Ricasoli, oltre a spese <strong>di</strong> progettazione per<br />
i lavori legati al PIUSS fra cui il Centro Diurno sito in Via<br />
Garibal<strong>di</strong> che ospiterà soggetti con gravi patologie e/o non<br />
autosufficienza e alla messa in sicurezza <strong>di</strong> fabbricati che ne<br />
necessitavano con estrema urgenza, due tra tutti il plesso<br />
colonico <strong>di</strong> Mugliano e il Castelletto <strong>di</strong> Tuori. Ma la Fraternita<br />
non si occupa soltanto <strong>di</strong> gestione immobiliare, essa deve<br />
adempiere alla specifica funzione <strong>di</strong> Azienda per i servizi alla<br />
persona, intervenendo sia nelle politiche sociali che in quelle<br />
culturali. Nel 2010, pertanto, ha collaborato nel sociale con<br />
tutte le istituzioni citta<strong>di</strong>ne. Insieme alla ASP Fossombroni<br />
e al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, l’Ente gestisce la fornitura <strong>di</strong> pasti a<br />
domicilio – attualmente circa 600 – rivolta a persone anziane<br />
“fragili”, servizio contro l’emarginazione e <strong>di</strong> contrasto alla istituzionalizzazione,<br />
oltre ad avere preso parte in progetti attuati<br />
da scuole e associazioni intervenendo con contributi economici.<br />
In campo culturale prosegue, con successo e <strong>di</strong>chiarato<br />
compiacimento dei partecipanti, l’attività dei percorsi <strong>di</strong>dattici<br />
per tutte le scuole del territorio, la pubblicazione <strong>di</strong> due<br />
numeri degli Annali Aretini, il doppio numero XV-XVI e il<br />
n. XVII, le visite guidate per fare conoscere alla citta<strong>di</strong>nanza<br />
l’inestimabile patrimonio artistico <strong>di</strong> cui è proprietario questo<br />
Ente, l’avvio <strong>di</strong> una puntuale scadenza annuale denominata<br />
“IL MIO CONCERTO” per dare voce e spazio alla musica<br />
strumentale e vocale della città con l’auspicato intento <strong>di</strong><br />
sensibilizzare il citta<strong>di</strong>no all’ascolto e alla frequentazione <strong>di</strong><br />
queste iniziative. In questo anno abbiamo, inoltre, iniziato<br />
a investire nel fotovoltaico. Si è realizzato un impianto <strong>di</strong> 20<br />
Kwp per l’immobile denominato “Il Casolino” in località San<br />
Leo, che ospita la “Casa <strong>di</strong> Elena” residenza <strong>di</strong> tipo familiare<br />
per gravi <strong>di</strong>sabilità che può contenere fino a 8 ospiti. Si è<br />
ancora operato un ra<strong>di</strong>cale intervento, sugli impianti esistenti,<br />
tendente alla razionalizzazione e limitazione dei consumi<br />
energetici. Si prevede <strong>di</strong> ammortizzare l’investimento in circa<br />
sette anni in considerazione del fatto che l’incentivo statale per<br />
la produzione <strong>di</strong> energia pulita sarà <strong>di</strong> circa 13.000 euro l’anno<br />
e il risparmio pari a 6.000 euro.<br />
Per il <strong>2011</strong> la Fraternita ha già in programma due importanti<br />
eventi: l’inaugurazione ufficiale della storica sede dell’ente<br />
prevista per il 15 con una gran<strong>di</strong>osa festa in Piazza Grande<br />
aperta a tutta la citta<strong>di</strong>nanza e il colloquio internazionale <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o in occasione delle celebrazioni vasariane articolato nei<br />
giorni del 28 e 29 gennaio.<br />
Ma l’attività della Fraternita si sostanzia anche in campo<br />
agricolo con gli oltre 1200 ettari <strong>di</strong> terra <strong>di</strong> cui l’Ente <strong>di</strong>spone.<br />
Nell’anno, oltre ad avere continuato le produzioni <strong>di</strong> cereali,<br />
olio biologico, vino sempre più apprezzato e frutta, abbiamo<br />
lavorato alla elaborazione <strong>di</strong> un grande progetto <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no<br />
e riassetto fon<strong>di</strong>ario, tendente alla con<strong>di</strong>visione della risorsa<br />
terra con le altre realtà agricole territoriali. La terra, la nostra<br />
terra, per fare ripartire l’economia in un territorio che ha<br />
temporaneamente smarrito le certezze <strong>di</strong> un’industria troppo<br />
monovalente e che deve, invece, recuperare una identità e<br />
nuovo anno, nuova sede<br />
una vocazione che può ridare quella spinta necessaria a tutta<br />
un’economia da reinventare. Abbiamo iniziato, speriamo, un<br />
percorso virtuoso, <strong>di</strong>amoci, tutti, una mano per costruire e<br />
ricostruire il futuro <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. La Fraternita, come in passato,<br />
può esserne parte attiva e propulsiva.<br />
IL MAGISTRATO<br />
Liletta Fornasari<br />
Tina Chiarini<br />
Rosario Miccichè<br />
Giornate <strong>di</strong> colloquio internazionale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o su<br />
con il contributo con il patrocinio <strong>di</strong><br />
SENSIBILI ENERGIE<br />
investimenti nel fotovoltaico. Un 2010 <strong>di</strong> Intenso lavoro per la Fraternita dei Laici<br />
<strong>Arezzo</strong>, 28 - 29 gennaio <strong>2011</strong><br />
Oratorio dei SS. Lorentino e Pergentino<br />
Via Cavour n. 188<br />
FRATERNITA DEI LAICI<br />
AREZZO<br />
Coor<strong>di</strong>namento Scientifico: Alessandra Baroni<br />
PROVINCIA<br />
DI AREZZO<br />
COMUNE DI AREZZO<br />
Giornate <strong>di</strong> colloquio internazionale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o su<br />
Venerdì 28 gennaio<br />
- 9,00 Accoglienza e registrazione dei Partecipanti<br />
- 9,45 Saluti del Sindaco della Città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> Giuseppe Fanfani<br />
e presentazione del Primo Rettore della Fraternita, dott.ssa Liletta Fornasari<br />
e <strong>di</strong> Mina Gregori (Presidente Fondazione <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Storia dell’Arte Roberto Longhi, Firenze)<br />
Vasari e la pratica del <strong>di</strong>segno nel XVI secolo: stu<strong>di</strong>o, copia, riproduzione e collezionismo<br />
Presiede: Cristina Aci<strong>di</strong>ni (Firenze, Polo Museale Fiorentino)<br />
- 10,20 Piera Giovanna Tordella (Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino)<br />
“Tra Cennini e Guarini. Vasari e la materia del <strong>di</strong>segno”<br />
- 11,00 Rick Scorza (Londra)”Vincenzo Borghini Collezionista <strong>di</strong> Disegni”<br />
- 11,20 Marzia Faietti (Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi)<br />
“Disegno” e <strong>di</strong>segni in Giorgio Vasari, teorico e collezionista<br />
- 12,00 Michel Hochmann (Parigi, Ecole pratique des Hautes Etudes) “Vasari e il <strong>di</strong>segno Veneziano”<br />
- 12,20 <strong>di</strong>scussione<br />
Vasari Disegnatore<br />
Presiede: Catherine Monbeig Goguel (Parigi)<br />
- 14,40 Alessandro Cecchi (Firenze, Galleria Palatina/Giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Boboli)<br />
“Mutamenti <strong>di</strong> stile nel Vasari <strong>di</strong>segnatore e pittore”<br />
- 15,00 Frank Dabell (Roma, Temple University)“Un <strong>di</strong>segno (e altri) per Vasari a Roma”<br />
- 15,20 Richard Reed (Londra) “Paying homage to Giulio Romano: Giorgio Vasari’s Virtue, Fortune and Vice”<br />
- 16,00 pausa<br />
- 16,20 Bert W. Meijer (Università <strong>di</strong> Utrecht/Istituto Universitario Olandese Firenze, emerito)<br />
“Intorno al libro <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni vasariano, sui Sustris padre e figlio e sul Vasari stesso”<br />
- 16,40 Alessandra Baroni (Fraternita dei Laici <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>/Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Siena)<br />
“Carri, maschere e bozzetti: la Genealogia degli dei come incipit <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione grafica fiorentina”<br />
- 17,00 <strong>di</strong>scussione<br />
Sabato 29 gennaio<br />
Vasari e i Gran<strong>di</strong> Disegnatori<br />
Presiede: Alessandra Baroni (Fraternita dei Laici <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>/Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Siena)<br />
- 10,00 Alessandro Nova (Kunsthistorisches Institut, MPI, Firenze,)<br />
"... <strong>di</strong> notte poi ritraevano le carte l'uno dell'altro, per avanzar tempo e fare più stu<strong>di</strong>o"<br />
- 10,20 Carmen Bambach (New York, the Metropolitan Museum of Art , New York,)<br />
“Michelangelo <strong>di</strong>segnatore nelle Vite del Vasari”<br />
- 11,00 Catherine Monbeig Goguel (Parigi) “Alcune novità per il Poppi <strong>di</strong>segnatore”<br />
- 11,20 Julian Brooks (Los Angeles, The J. Paul Getty Museum,)<br />
“Giorgio Vasari, Federico Zuccari, and the Biography of Taddeo Zuccari”<br />
- 12,00 <strong>di</strong>scussione<br />
54 55
AREZZO<br />
<strong>Arezzo</strong> vista dal Consiglio<br />
Consueto appuntamento annuale in sala <strong>di</strong> Consiglio Comunale con i piccoli consiglieri che<br />
É stato il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Caroti<br />
a dare il benvenuto ai piccoli “consiglieri” ricordando “l’atto<br />
dell’Onu del 20 novembre 1989, composto da 54 articoli, che<br />
celebriamo ogni anno con il presidente Unicef e il garante dei<br />
<strong>di</strong>ritti dei bambini, il Sindaco Fanfani”.<br />
Francesco Polverini, presidente provinciale Unicef: “mi fa<br />
piacere che la Convenzione internazionale per i <strong>di</strong>ritti dei<br />
bambini venga messa in pratica nella nostra società. Oggi<br />
il Sindaco non vi ascolta come singoli bambini ma come<br />
Consiglio nel suo insieme, organo che fin da questa età vi<br />
permette <strong>di</strong> acquisire coscienza e identità del vivere e del sentire<br />
collettivo”.<br />
I bambini, rappresentanti <strong>di</strong> tutte le scuole citta<strong>di</strong>ne, hanno<br />
presentato un video preparato per il <strong>di</strong>ritto al gioco che non è<br />
solo per i piccoli ma per tutti i citta<strong>di</strong>ni.<br />
Nei loro interventi ai microfoni dei banchi consiliari, il primo<br />
pensiero è andato ai bambini meno fortunati del mondo, poi<br />
l’attenzione si è focalizzata su alcuni articoli della convenzione.<br />
Libertà <strong>di</strong> pensiero da esprimere con i mezzi che i bambini<br />
reputano idonei, <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> stare insieme agli altri bambini, <strong>di</strong><br />
crescere bene fisicamente, mentalmente e psicologicamente,<br />
a essere ascoltati dagli adulti, <strong>di</strong>ritto al <strong>di</strong>vertimento in spazi<br />
adeguati. In merito a quest’ultimo aspetto, il desiderio è<br />
quello <strong>di</strong> strade e piazze più sicure dove poter coltivare quei<br />
giochi all’aria aperta che altrimenti vengono <strong>di</strong>menticati.<br />
Le riven<strong>di</strong>cazioni dei bambini sono state consacrate da una<br />
sorta <strong>di</strong> slogan: “scelte più antipatiche per gli adulti ma più<br />
simpatiche per i bambini”. Perché chiudere una strada al<br />
traffico permette <strong>di</strong> andare a scuola a pie<strong>di</strong> e a tutti <strong>di</strong> vivere in<br />
una città più sana.<br />
Sono stati poi ringraziati gli assessori Dringoli e Rossi per quanto<br />
fatto per Piazza Zucchi e Lucia de Robertis per il progetto<br />
“An<strong>di</strong>amo a scuola a pie<strong>di</strong>” e gli spazi messi a <strong>di</strong>sposizione dei<br />
bambini nella ra<strong>di</strong>o You-Ar, un’esperienza molto <strong>di</strong>vertente. E<br />
proprio Lucia De Robertis, ha chiesto ai bambini: “aiutateci<br />
a fare capire agli adulti, a cominciare dai vostri genitori, che<br />
siamo tutti responsabili delle nostre azioni: dalla cicca per terra<br />
alle auto parcheggiate nelle strisce pedonali”.<br />
Cosa piace e cosa non piace <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> ai bambini? Piacciono le<br />
aree ver<strong>di</strong> vicine a casa, la pulizia della città, i campetti sportivi<br />
della Città dei Bambini<br />
hanno presentato le loro idee e proposte per una città migliore “a misura <strong>di</strong> tutti”<br />
nei parchi ma anche andare “in biblioteca dove ci sono tanti<br />
libri”.<br />
E cosa non piace? Il traffico nelle strade, pericolose da<br />
attraversare, poche piste ciclabili, troppe strade nuove mentre<br />
le vecchie restano senza manutenzione, cicche e gomme da<br />
masticare per terra.<br />
Quando poi è arrivato il turno dei progetti futuri, i piccoli<br />
hanno dato prova <strong>di</strong> grande concretezza: “vogliamo continuare<br />
le trasmissioni sulla ra<strong>di</strong>o dell’Informagiovani, insegnare agli<br />
adulti a raccogliere gli escrementi degli animali, vedere aperti<br />
ai bambini i campi sportivi ed esteso a tutto l’anno il progetto<br />
An<strong>di</strong>amo a scuola a pie<strong>di</strong>”.<br />
Giuseppe Fanfani, Sindaco e garante dei <strong>di</strong>ritti dei bambini: “vi<br />
ringrazio innanzitutto perché mi avete riportato alla memoria<br />
la mia infanzia, <strong>di</strong> sicuro molto <strong>di</strong>versa da quella che vivete voi.<br />
Sono cresciuto con i ginocchi sbucciati cadendo nel brecciolino<br />
tutti i giorni, senza televisione, senza telefono mentre l’unica<br />
luce era quella del camino. A <strong>di</strong>re il vero, spesso il camino era<br />
anche la sola fonte <strong>di</strong> calore. E a proposito <strong>di</strong> calore, quando<br />
andavamo a letto ci aspettava il... prete. Nessun riferimento ai<br />
sacerdoti, sto parlando dello scal<strong>di</strong>no, alimentato con la brace<br />
raccolta nel camino. Era un gran gusto passare dalle camere<br />
fredde al caldo delle coperte.<br />
Grazie poi per la vostra grande coscienza civica, <strong>di</strong>mostrata<br />
anche oggi, alimentata da metodo scientifico: siete infatti<br />
partiti dal dato normativo, gli articoli della Convenzione, per<br />
passare alla analisi concreta delle cose buone, delle cattive e<br />
alle idee per migliorare queste ultime. Un modo serio <strong>di</strong><br />
affrontare i problemi. E mi auguro che riusciate ad affrontare<br />
anche i problemi degli altri, <strong>di</strong> coloro che nel mondo sono<br />
meno fortunati. Un mondo che spero riusciate a visitare<br />
più <strong>di</strong> quanto abbia fatto io, con la padronanza delle lingue<br />
e la consapevolezza dei problemi globali, a cominciare<br />
dall’ambiente”.<br />
56 57
AREZZO<br />
Telecomunicazioni: su Sky<br />
Sul canale Disney XD della piattaforma Sky. Verranno pubblicizzate per tutto il <strong>2011</strong>. In onda il<br />
Gli strumenti che hanno fatto la storia delle telecomunicazioni<br />
non potevano che andare in onda sullo strumento <strong>di</strong><br />
comunicazione più “aggiornato”: la televisione satellitare. Così,<br />
le collezioni <strong>di</strong> Fausto Casi, esposte dal 2005 negli spazi con<br />
ingresso da via Ricasoli, saranno per tutto il <strong>2011</strong> pubblicizzate<br />
sul canale Disney XD compreso nella piattaforma Sky.<br />
Disney XD presenta infatti la terza e<strong>di</strong>zione del progetto<br />
lu<strong>di</strong>co-scientifico ATTIVAMENTE, costituito da un’offerta <strong>di</strong><br />
oltre 35 attività tematiche e organizzato in collaborazione con<br />
una rete <strong>di</strong> 12 musei nazionali, i 2 istituti <strong>di</strong> astrofisica dell’Inaf<br />
e la rassegna <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione scientifica BergamoScienza.<br />
Uno dei 12 musei nazionali è proprio “Il Museo dei Mezzi<br />
<strong>di</strong> Comunicazione” <strong>di</strong> Fausto Casi al quale l’amministrazione<br />
comunale ha rinnovato il 13 <strong>di</strong>cembre 2010 la convenzione,<br />
<strong>di</strong> durata quinquennale, per la gestione <strong>di</strong> questa esposizione<br />
permanente. In questi 5 anni è peraltro previsto il “salto <strong>di</strong><br />
qualità”: nella convenzione stessa infatti, richiamato il PIUSS,<br />
si fa riferimento al trasferimento delle collezioni dagli spazi<br />
attuali, circa 500 metri quadrati, a quelli futuri costituiti da<br />
Palazzo Sabatini, Palazzo Gregotti (adesso sede dell’ufficio del<br />
le collezioni <strong>di</strong> Fausto Casi<br />
Museo delle Telecomunicazioni con le collezioni esposte in via Ricasoli<br />
personale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>) e Au<strong>di</strong>torium Aldo Ducci.<br />
In pratica i metri quadrati a <strong>di</strong>sposizione raddoppiano.<br />
“Nel frattempo - <strong>di</strong>ce Casi - stiamo pronti a fare zapping con<br />
il telecomando”.<br />
E ve<strong>di</strong>amo come funziona la pubblicità su Disney XD.<br />
Torniamo al progetto ATTIVAMENTE. Esso vuole<br />
rispondere alla domanda: “Come funziona la tv”. Passando<br />
attraverso la figura <strong>di</strong> Guglielmo Marconi. Le nozioni e le<br />
curiosità su questo argomento verranno proposte ai bambini<br />
tra gli 8 e i 13 anni in maniera attiva e coinvolgente attraverso<br />
un kit <strong>di</strong>dattico, laboratori e visite guidate, appunto, ai 12<br />
musei. Su Disney XD passeranno le informazioni sulle visite<br />
ai musei con una introduzione destinata ai piccoli visitatori<br />
su quanto li attende in questo viaggio alla scoperta della<br />
televisione. A fare da pubblicitari in una sorta <strong>di</strong> pre-guida<br />
del museo aretino saranno i due scatenati piccoli inventori<br />
Phineas e Ferb, protagonisti della omonima serie animata in<br />
onda sul canale Sky.<br />
“Una delegazione della Disney – aggiunge Fausto Casi – è<br />
venuta in città a osservare il museo, così come ha fatto per<br />
tante altre città italiane. È motivo <strong>di</strong> vanto essere entrati<br />
nelle loro preferenze, motivo <strong>di</strong> vanto che è l’intera città a<br />
dover provare visto che si tratta <strong>di</strong> un’ottima opportunità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vulgazione scientifica e culturale per il territorio in tutto il<br />
mondo. Accanto al Museo dei Mezzi <strong>di</strong> Comunicazione <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong> compaiono nell’elenco istituzioni scientifiche del<br />
calibro <strong>di</strong> Explora, il museo dei bambini <strong>di</strong> Roma, o l’Officina<br />
per la scienza e la tecnologia <strong>di</strong> Perugia o ancora Fondazione<br />
Guglielmo Marconi <strong>di</strong> Bologna”.<br />
Al Museo dei Mezzi <strong>di</strong> Comunicazione, in concreto, i visitatori<br />
faranno esperienza <strong>di</strong>retta sul funzionamento <strong>di</strong> una stazione<br />
telegrafica ricetrasmittente manipolando con il tasto i messaggi<br />
e scoprendo come essi vengono ricevuti nel nastro attraverso la<br />
macchina scrivente Morse. Sarà possibile scoprire i segreti <strong>di</strong><br />
una stazione rice-trasmittente a scintilla e quelli della cosiddetta<br />
pre-televisione. Sì, perché prima dei moderni apparecchi<br />
cato<strong>di</strong>ci, sono esistiti antenati che non appartengono a epoche<br />
anti<strong>di</strong>luviane ma sono molto più prossimi a noi, nel tempo, <strong>di</strong><br />
quanto possiamo credere: si tratta del <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> Newton, delle<br />
figure olografiche, dello zootropio per la visione dei cartoni<br />
animati, dei taumatropi, nome dalla vaga ascendenza magica<br />
che nasconde uno strumento capace <strong>di</strong> fissare immagini nelle<br />
retine umane. A ben vedere, c’è qualcosa <strong>di</strong> magico anche in<br />
questa precisazione.<br />
Il museo<br />
L’esposizione permanente “Per un Museo dei Mezzi <strong>di</strong> Comunicazione”<br />
è in via Ricasoli 22 ed è aperta il martedì, il giovedì,<br />
il sabato e ogni prima domenica del mese dalle 10 alle 17.<br />
Visite guidate per gruppi tutti i giorni feriali dalle 9 alle 13 solo<br />
su appuntamento. Informazioni e prenotazioni 347/9475345.<br />
Risponderà Fausto Casi in persona.<br />
Le collezioni contengono varie sezioni: pre-cinema, cinema,<br />
riproduzione dei suoni, prime telecomunicazioni, scrittura,<br />
calcolo, telecomunicazioni moderne.<br />
58 59
AREZZO<br />
La “finestra” sul Vasari<br />
Opere <strong>di</strong> Vasari e Stradano nel “cantiere” <strong>di</strong> restauro a piano terra <strong>di</strong> palazzo comunale<br />
Il ‘cantiere’ a piano terra <strong>di</strong> palazzo Comunale ‘raddoppia’.<br />
Mentre sotto gli occhi degli aretini, dei turisti e delle scuole,<br />
procede il restauro dell’Assunzione della Vergine <strong>di</strong> Giorgio<br />
Vasari, proveniente da Sant’<br />
Agostino a Monte San<br />
Savino, dalla Ba<strong>di</strong>a delle<br />
Sante Flora e Lucilla <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong>, è arrivato un altro<br />
splen<strong>di</strong>do <strong>di</strong>pinto su tavola,<br />
anch’esso da restaurare: è il<br />
San Giorgio e il drago <strong>di</strong><br />
Giovanni Stradano, allievo<br />
e collaboratore abituale<br />
<strong>di</strong> Giorgio Vasari. Nome<br />
italianizzato <strong>di</strong> Jan Van der<br />
Straet, nato a Bruges nel<br />
1523 e morto a Firenze nel<br />
1605, lo Stradano è stato<br />
considerato quasi l’alter ego<br />
<strong>di</strong> Vasari. Come molti dei<br />
suoi collaboratori partecipò<br />
in modo determinante<br />
alla realizzazione dei molti<br />
incarichi ricevuti dal suo<br />
maestro, spesso impegnato<br />
dal granduca Cosimo de’<br />
Me<strong>di</strong>ci, rivelando anche<br />
nell’attività autonoma<br />
successiva notevolissime<br />
qualità artistiche. L’opera<br />
fa parte dell’Altare della<br />
famiglia Vasari, un tempo nella Pieve aretina, dal 1864 altar<br />
maggiore della Ba<strong>di</strong>a. Il santo cavaliere che vince il male,<br />
simboleggiato dal drago, salvando la principessa, rivela<br />
appieno il contributo fiammingo al Rinascimento italiano con<br />
il suo dosato equilibrio tra ‘primato del <strong>di</strong>segno’ e naturalismo<br />
frammisto a elementi macabri. Il restauro, sempre in vista del<br />
Cinquecentenario Vasariano <strong>2011</strong>, è stato consentito dalla<br />
generosa donazione <strong>di</strong> Yellow Car Charitable Trust, fondazione<br />
inglese senza scopo <strong>di</strong> lucro.<br />
I visitatori troveranno quin<strong>di</strong> nel cantiere i restauratori <strong>di</strong><br />
Ricerca al lavoro sulle due opere e potranno vedere in <strong>di</strong>retta,<br />
senza schermi, le indagini <strong>di</strong>agnostiche, i meto<strong>di</strong> per la<br />
conservazione e la tecnica artistica <strong>di</strong> Giorgio Vasari.<br />
Per quanto riguarda l’Assunzione della Vergine, sono già state<br />
condotte le indagini scientifiche preliminari e sono terminate<br />
le fasi <strong>di</strong> consolidamento degli strati pittorici e la pulitura della<br />
superficie pittorica. É stata realizzata anche la fase <strong>di</strong> restauro del<br />
supporto, con incuneatura degli spacchi verficatisi nel tempo a<br />
causa dell’immobilizzazione delle quattro traverse originali, ora<br />
riattivate. Il lavoro prosegue grazie anche agli sponsor che, in<br />
corso d’opera, stanno offrendo il proprio contributo a questa<br />
iniziativa <strong>di</strong> grande interesse culturale e artistico. Si tratta <strong>di</strong><br />
Banca Etruria, Coingas, Ing. Clau<strong>di</strong>o Salini spa, Gruppo Del<br />
Tongo e <strong>di</strong>tta Carini.<br />
E anche sulla tavola con San Giorgio e il drago sono in corso<br />
le prime fasi <strong>di</strong> lavorazione. Dopo aver eseguito le indagini<br />
preliminari ottico fisiche, condotte da T. Radelet (Analisi<br />
multispettrali) e G. Laquale (ED-XRF), è iniziata la fase<br />
dei test <strong>di</strong> pulitura per in<strong>di</strong>viduare la procedura migliore.<br />
Riguardo all’ipotesi che Giorgio Vasari possa aver ritoccato la<br />
figura del Santo cavaliere, suo “avvocato in Para<strong>di</strong>so”, sono in<br />
corso approfon<strong>di</strong>menti e verifiche.<br />
60 61
FIERA ANTIQUARIA<br />
Trouvaille: una “voglia” che<br />
Anche il presidente della Fiera Antiquaria, Paolo Nicchi, che in questa intervista ripercorre la<br />
Tra poco meno <strong>di</strong> due mesi, festeggerà quattro anni alla guida<br />
dell’associazione Fiera Antiquaria.<br />
Nella sua lunga carriera <strong>di</strong> politico e <strong>di</strong> amministratore si è<br />
occupato <strong>di</strong> tante cose ma il mondo dell’antiquariato non lo<br />
aveva mai incrociato. Fino a quando, nel marzo 2007, arrivò<br />
una telefonata del sindaco Fanfani che gli chiese <strong>di</strong> assumere la<br />
guida della manifestazione più importante della città. E Paolo<br />
Nicchi <strong>di</strong>sse sì.<br />
Da allora, ogni mese, è una presenza fissa e costante tra i banchi<br />
degli espositori; al pari delle migliaia <strong>di</strong> persone presenti a ogni<br />
e<strong>di</strong>zione, anche lui gira alla ricerca dell’oggetto dei desideri<br />
acquistando, il più delle volte, qualcosa che gli evoca una<br />
sensazione, un odore, un’idea…<br />
Presidente, colpito dalla sindrome della trouvaille…<br />
Se si tratta <strong>di</strong> questa sindrome non lo so; tuttavia, passeggiare<br />
tra i banchi, guardare a destra e a sinistra ed essere attratto<br />
irresistibilmente da un oggetto che ricorda un passato più<br />
o meno recente è una sensazione molto piacevole. Meglio:<br />
camminare per gli oltre quattro chilometri della Fiera<br />
Antiquaria, percorrendo le varie strade interessate, significa<br />
tenere aperto il legame con la storia, che non è solo quella dei<br />
gran<strong>di</strong> fatti e delle epoche, ma quella quoti<strong>di</strong>ana, con i gesti<br />
ripetuti ogni giorno uguali; è la nostra piccola storia quoti<strong>di</strong>ana<br />
che ci ha fatto usare quegli oggetti, abbellire la casa con quei<br />
soprammobili, mangiare in quei piatti servendosi <strong>di</strong> strumenti<br />
che oggi non usiamo più. Ecco, la Fiera Antiquaria è questo:<br />
una straor<strong>di</strong>naria operazione commerciale congiunta a una<br />
irripetibile occasione <strong>di</strong> viaggiare nel tempo, attraverso la storia<br />
delle cose proposte.<br />
Immaginava così questo mondo?<br />
No. É stata una scoperta avvenuta a poco a poco, grazie anche<br />
agli stessi espositori con i quali abbiamo <strong>di</strong>alogato molto in<br />
questi anni. Il mondo della Fiera Antiquaria non è un mondo:<br />
sono tanti mon<strong>di</strong>. Ogni espositore ha una propria peculiarità,<br />
con una visione delle cose assolutamente soggettiva, tutti però<br />
uniti nel nome della Fiera Antiquaria <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
Sotto la sua presidenza sono stati tagliati molti traguar<strong>di</strong>: il<br />
Quarantennale della Fiera, la 500^ e<strong>di</strong>zione e, soprattutto,<br />
la nuova cartografia con un Regolamento nuovo <strong>di</strong> zecca…<br />
Assieme al Comitato Tecnico abbiamo lavorato molto e<br />
abbiamo avuto il privilegio storico <strong>di</strong> vivere – con gli espositori<br />
– questi momenti. Il Quarantennale, particolarmente, è stato<br />
un momento importante perché ci ha offerto l’occasione per<br />
riflettere a fondo su questa tipologia <strong>di</strong> mercato all’aperto.<br />
Lo abbiamo fatto in un convegno nazionale, presieduto da<br />
Antonio Paolucci, che ha riunito ad <strong>Arezzo</strong> i maggiori esperti<br />
italiani del settore e dove è stato introdotto per il mercato<br />
antiquariale – accanto al criterio della qualità – quello della<br />
pertinenza. Criteri che hanno guidato la redazione del nuovo<br />
Regolamento della Fiera, entrato in vigore due mesi fa e<br />
valevole fino al 2020.<br />
Da più parti si <strong>di</strong>ce che la Fiera non è più la stessa degli<br />
inizi, con<strong>di</strong>vide questa affermazione?<br />
É con<strong>di</strong>visibile se si parte da una premessa <strong>di</strong>versa: il mondo<br />
<strong>di</strong> oggi non è quello del 1968, e neppure del ’78, né dell’88<br />
né del ’98. É quello del <strong>2011</strong>. É un mondo che cammina a<br />
un’altra velocità, che usa e getta via le cose che non usa più,<br />
che vive in case strutturate in maniera <strong>di</strong>versa e che ha gusti<br />
totalmente <strong>di</strong>versi. E se è vero che la Fiera risente <strong>di</strong> tutto<br />
questo è altresì vero che la Fiera sa rispondere a queste nuove<br />
richieste del mercato. Oltre quaranta anni <strong>di</strong> storia, più <strong>di</strong><br />
cinquecento e<strong>di</strong>zioni senza mai un’interruzione, una me<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>eci/do<strong>di</strong>cimila visitatori ogni mese non sono numeri<br />
affascina veramente tutti<br />
sua esperienza alla guida della più importante manifestazione aretina<br />
che si improvvisano: sono dati che sottolineano la vitalità <strong>di</strong><br />
questa manifestazione che, ogni mese, ripete il suo piccolo<br />
miracolo costituendo un patrimonio enorme per la città. La<br />
concorrenza non manca: in Italia esistono circa trecento fiere<br />
e mercatini del genere. Di certo, però, il fascino <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>,<br />
del suo centro storico, è un valore aggiunto rispetto a tutte le<br />
altre città italiane. Il mercato antiquario oggi ha due opzioni<br />
davanti a sé: abbassare l’offerta <strong>di</strong> fronte alla crisi economica<br />
in atto o fronteggiarla e puntare a numeri ancora migliori,<br />
specie in termini <strong>di</strong> visitatori. Il risultato è stato ottenuto:<br />
l’Antiquaria conserva fama e cre<strong>di</strong>bilità in ambito nazionale<br />
e internazionale. Perché fra i suoi banchi si trovano oggetti<br />
autentici, con operatori che hanno voglia <strong>di</strong> scommettere sul<br />
futuro, come peraltro prevede la Carta <strong>di</strong> Qualità, un patto<br />
tra operatori e istituzioni che garantisce l’autenticità <strong>di</strong> quanto<br />
esposto e che gli operatori hanno firmato al momento della<br />
richiesta per la concessione decennale della loro licenza la<br />
scorsa estate. (eg)<br />
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DCOOS4214<br />
Aut. n” NAZ/381/2008