n°1_2013 - Congregazione di Gesù Sacerdote
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Gioia e sofferenza si alternano per un dono<br />
tanto grande e per una mia risposta<br />
fragile, incostante, inadeguata.<br />
Appartenenza è anche “vicinanza”: per<br />
realizzare l’appartenenza il signore <strong>Gesù</strong><br />
chiama, raccoglie, riunisce: “Dove sono<br />
L’appartenenza è anche <strong>di</strong>alogo.<br />
due o tre riuniti nel mio nome, io sono in<br />
mezzo a loro” (Mt 18,20). Sono soprattutto<br />
i momenti della preghiera, così importanti nella mia vita! Ma sono anche<br />
momenti molto fragili. Lui c’è: ma sono io assente in tanti <strong>di</strong> quei momenti, portato<br />
altrove dalle tante cose che hanno riempito la mia attenzione nel tempo<br />
che precede l’incontro della preghiera o che dovranno impegnarmi nelle ore o<br />
giornate seguenti. L’appartenenza è anche <strong>di</strong>alogo. Con <strong>Gesù</strong>, con il Padre, <strong>di</strong>alogo<br />
animato dallo Spirito. Un <strong>di</strong>alogo in cui io entro solo ora, ma che ha una<br />
lunga storia. Dialogo iniziato già con i Progenitori, Adamo ed Eva, e continuato<br />
poi in una lunga storia <strong>di</strong> proposte, promesse, parola <strong>di</strong> correzione e <strong>di</strong> incoraggiamento,<br />
il cui contenuto è arrivato fino a me e che io ritrovo nel libro santo<br />
della Parola e che a me viene quoti<strong>di</strong>anamente riproposto nel momento dell’incontro<br />
quoti<strong>di</strong>ano. È Liturgia delle ore: ogni ora, ogni momento dell’arco della<br />
giornata è segnata da un messaggio che mi interroga, mi richiama, mi illumina<br />
o incoraggia o mi avverte. È soprattutto nella Eucarestia quoti<strong>di</strong>ana che questo<br />
<strong>di</strong>alogo si ravviva e si snoda con sempre nuovi contenuti e proposte, anche<br />
sulla scia luminosa lasciata da tante figure <strong>di</strong> santi e maestri nella fede in lunga<br />
storia della salvezza e i cui riverberi sono giunti fino a me: la luce avuta da tante<br />
figure <strong>di</strong> testimoni, santi e martiri, e che ci è stata trasmessa.<br />
Ma appartenenza è anche partecipazione <strong>di</strong> impegno, risposta ad una richiesta<br />
<strong>di</strong> collaborazione, fino ad arrivare ad una corresponsabilità: “Chiamati a<br />
collaborare con tutte le forze all’e<strong>di</strong>ficazione del suo regno” (cfr. l’orazione<br />
dopo la consacrazione sacerdotale). Una collaborazione <strong>di</strong>retta nel ministero<br />
o in<strong>di</strong>retta simile a quella opera <strong>di</strong> salvezza quando <strong>Gesù</strong> stette con Giuseppe<br />
nella officina <strong>di</strong> falegnameria a Nazareth fino a trent’anni.<br />
Mi accorgo quoti<strong>di</strong>anamente che l’appartenenza ha bisogno <strong>di</strong> continua vigilanza<br />
per verificare se veramente è tale in tutti gli aspetti complessi della mia<br />
persona. I miei pensieri che cosa seguono, i miei progetti con cosa concordano,<br />
i miei desideri a che cosa si rivolgono? I miei criteri <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio e <strong>di</strong> valutazione<br />
da che cosa prendono avvio per un confronto?<br />
Così mi rendo conto che è una appartenenza che solo la grazia <strong>di</strong> <strong>Gesù</strong> può<br />
assicurare, garantire e portare al suo compimento.<br />
Così sento <strong>di</strong> dover pregare anch’io con Pio XII: Fa’ che non cerchiamo umano<br />
interesse, ma la tua gloria, perseverando fino all’ultimo respiro nel nostro<br />
dovere, con retta volontà e pura coscienza. E quando verrà la morte, come<br />
in terra ti abbiamo avuto compagno e guida, così ti raggiungiamo quale<br />
premio eterno nello splendore dei Santi. Amen!”.<br />
p. Mario Rossi<br />
Casa Madre - Trento