n°1_2013 - Congregazione di Gesù Sacerdote
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sa innocenza Cristo <strong>Gesù</strong> e la Vergine dei Vergini, ci aiuti a servire verginalmente<br />
<strong>Gesù</strong> e Maria con mente incontaminata, con cuore mondo e con corpo<br />
casto” (n. 199 del cap. 8 dello Spirito della <strong>Congregazione</strong>).<br />
L’Esortazione 34 del nostro Fondatore, scritta nel giorno de<strong>di</strong>cato a san Giuseppe<br />
nell’anno 1941, ci parla con entusiasmo <strong>di</strong> lui, ascoltiamo l’apertura:<br />
«Una delle grazie più belle che Id<strong>di</strong>o benedetto si degnò <strong>di</strong> fare<br />
alla minima Opera Sacerdotale, fu senza dubbio quella <strong>di</strong> aver<br />
ispirato a scegliere S. Giuseppe a suo speciale patrono e avvocato<br />
e procuratore, uffici che ognuno <strong>di</strong> noi sa bene quanto siano<br />
stati da Lui adempiti al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni nostra aspettativa, per<br />
quanto ci è stato dato <strong>di</strong> conoscere, perché è molto maggiore<br />
il numero dei benefici suoi che solo nel Cielo ci saranno noti. È<br />
dunque assai giusto e doveroso che noi abbiamo verso questo<br />
gran Santo una specialissima devozione…».<br />
Padre Mario parlando delle virtù <strong>di</strong> san Giuseppe sottolinea innanzitutto<br />
“il suo amore e trasporto per la vita interiore”. Questo dono è dovuto alla<br />
speciale custo<strong>di</strong>a che egli è stato chiamato a vivere nei confronti <strong>di</strong> <strong>Gesù</strong><br />
e <strong>di</strong> Maria…<br />
«Possiamo pensare che l’interiore <strong>di</strong> S. Giuseppe fosse sempre<br />
rapito nella più alta contemplazione <strong>di</strong> quel Dio che aveva sotto<br />
gli occhi nelle fattezze <strong>di</strong> uomo, imitando in ciò la <strong>di</strong>letta sua<br />
Sposa, mentre anche all’este riore ridondava quella pienezza <strong>di</strong><br />
cose sante che portava in cuore…».<br />
Il nostro Fondatore si entusiasma nel pensare che ci è stata data la gioia <strong>di</strong><br />
stare sotto lo stesso tetto e <strong>di</strong> far parte <strong>di</strong> un istituto dove «la vita interiore<br />
dev’essere coltivata al sommo grado». È importante allora approfittare della<br />
presenza reale <strong>di</strong> <strong>Gesù</strong> nel SS. Sacramento, essere sempre uniti a Lui, privilegiare<br />
la me<strong>di</strong>tazione e la s. Messa. Per accrescere la vita interiore è importante<br />
l’unione al Sacrificio <strong>di</strong> <strong>Gesù</strong>.<br />
«La vita <strong>di</strong> San Giuseppe, quale ci viene presentata dagli Evangelisti,<br />
è tutta avvolta nel più alto silenzio. Pochissimo parlano<br />
<strong>di</strong> Lui i Libri Santi, mentre nessuna parola <strong>di</strong> questo gran Santo<br />
viene riportata. Eppure egli ebbe una parte notevolissima negli<br />
avvenimenti della nascita, dell’infanzia e della fanciullezza <strong>di</strong><br />
<strong>Gesù</strong> Cristo. Ah! la virtù del silenzio fu proprio la speciale caratteristica<br />
<strong>di</strong> questo uomo santo».<br />
Prendendo esempio da San Giuseppe padre Venturini incoraggia ad una vita<br />
<strong>di</strong> silenzio vissuta nella semplicità, questo stile porta ad una vita nel raccoglimento,<br />
nel nascon<strong>di</strong>mento e nell’umiltà, virtù necessarie anche oggi.<br />
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