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C’ERA UNA VOLTA MARSIGLIA Alcune tappe obbligate per ricostruire il percorso storico di Marsiglia? Si parte! Il Porto Vecchio Non trascorrerà molto tempo prima che il Porto svolga il ruolo di principale motore economico della città, diffondendo le eco della sua fervente attività intorno al Lacydon, centro nevralgico e anima stessa del settore marittimo. Nel XII secolo, le Crociate contribuiscono a una netta ripresa per la città e il suo porto. Le navi marsigliesi trasportano i crociati verso la Terra Santa. Una croce blu su sfondo bianco identifica la flotta focese e rappresenta ancora oggi il blasone della Città. Il Forte St Nicolas La prosperità dei commerci favorisce l'indipendenza di Marsiglia, la cui impertinenza poco piace al potente Luigi XIV. Il monarca ordina pertanto la costruzione del Forte St Nicolas sullo sperone della riva meridionale del Porto, tra l’Abbazia di St Victor e il Pharo. Auspica così proteggere e reprimere l'istinto ribelle della città. L'ardua missione viene conferita al Cavaliere di Clerville. Il Forte St Jean Poco più in là, il Re Sole completa il suo primo progetto militare con la creazione di un vero e proprio forte attorno alla torre quadrata del Re René e alla torre del Fanal. La monarchia perviene così a controllare la città e entrambe le rive del Lacydon. Tornata la quiete, Colbert libera il porto, gli conferisce il monopolio del commercio con il Levante e riporta le galere reali da Tolone a Marsiglia. È l’era delle grandi opere, durante la quale Pierre Puget avanza un rimaneggiamento della configurazione urbana. Sfortunatamente, sarà solo la Vieille Charité ad usufruire dei talenti dell’artista. Parte del futuro MUCEM (Museo delle civiltà d’Europa e del Mediteranno) sarà installata presso il Forte St Jean. Il Municipio Lungo la banchina Nord, l’edificio barocco d’influenza genovese fu in origine una casa padronale. Solo nel 1665, gli architetti Gaspard Puget e Mathieu Portal apposero la loro firma alle piante di quello che sarebbe stato il Municipio. Lo stemma di Marsiglia presente sulla facciata viene appositamente scolpito da Pierre Puget. Nel dopoguerra, un programma di ricostruzione consente di ripensare la facciata Nord del Porto, distrutta nel corso dell’inverno 1943. Gli immobili Pouillon, il cui basamento restituisce un’area ombreggiata con una serie di arcate, si allineano così all’altezza del Municipio. Il complesso dà così vita a un tutt’uno armonioso dal quale spicca il “palazzo genovese”, il municipio di Marsiglia. Ai suoi piedi, il traghetto collega le due rive del porto in meno di cinque minuti da oltre un secolo! Il Carré Thiars Enclave sita dietro la riva Sud del Porto Vecchio, il quartiere era un tempo destinato ad accogliere l’arsenale delle galere rimodernato da Luigi XIV dopo l’edificazione del Forte St Nicolas. Nel 1748, le galere fanno ritorno a Tolone e l’arsenale viene gradualmente smantellato. Il Corso d’Estienne d’Orves ospita allora i tanti depositi che si articolano intorno ai cortili chiusi nei quali oggi trovano spazio ristoranti, gallerie d'arte e teatri… L’atmosfera animata e variopinta ispirerà gli artisti che installeranno lungo il perimetro le loro botteghe. 6
La scuola del Péano, con il pittore Ambrogiani in veste di capofila, avrà qui i suoi momenti di gloria. Negli anni ‘80, il corso si è trasformato in una bella piazza all’italiana affascinante e rievocativa con la sua architettura neoclassica marsigliese, illuminata dalla cadenza dei lampadari “gabbiani” di Bové. Il parco e il Palazzo del Pharo La vista che si gode dai giardini si estende dal Porto Vecchio verso l’agglomerato, dove è possibile distinguere, in corrispondenza dei quattro punti cardinali, i diversi edifici che punteggiano la città. Il palazzo, un tempo residenza imperiale di Napoleone III, viene offerto in dono all’Imperatrice Eugenia che lo lascia in eredità alla città focese all’alba del XX secolo. Dal 1996, dotato di infrastrutture moderne e di un centro congressi comprendente un anfiteatro da 900 posti, il palazzo accoglie eventi di primissimo livello. La Corniche Una splendida fascia litoranea con vista sulla rada e le isole circostanti, che inaugura il suo tracciato dopo il Pharo, si allontana dal vociare cittadino disegnando una sorta di terrazza mediterranea. La Corniche ospita il “Monumento ai caduti delle armate d’Oriente”, autentica porta aperta sulla schiuma bianca del mare, realizzata dallo scultore Sartorio. Dopo l’ansa di Malmousque, alcune prestigiose dimore, quali la Villa Valmer, sono l’emblema degli edifici un tempo destinati alla borghesia marsigliese della "belle époque". Il Monumento agli esuli d’Algeria, firmato da César, rappresenta un ulteriore retaggio della storia di Marsiglia, da sempre città aperta. Infine, il celebre David in marmo di Carrara, replica di quello di Michelangelo di Firenze, s’innalza, maestoso, all’incrocio tra il passeggio del lungomare e la bella avenue del Prado disegnata nel 1839 per collegare la piazza Castellane. Il Castello d’If Questa “isola specchiata su Marsiglia", come lo sesso Giulio Cesare usava definirla, viene utilizzata da Francesco I per difendere la città dalle incursioni nemiche. Tre torri e un torrione dominano la rada di Marsiglia strizzando l’occhio alla storia. È la penna del famosissimo Alexandre Dumas ad alimentare la sfera leggendaria del castello, dove sarà imprigionato Edmond Dantès, il “Conte di Monte-Cristo”. Dal canto suo, Mirabeau vi fu effettivamente imprigionato per sei lunghi mesi su ordine del padre. Meta turistica per eccellenza, il castello è accessibile grazie alle navette che, con partenze regolari dal Porto Vecchio, conducono il turista lungo una gita in barca con successiva visita al castello, il tutto incluso nel City Pass! Le isole del Frioul Nei pressi del Castello d’If, Pomègues a Sud, destinata all’ormeggio delle imbarcazioni sospette sin dal 1627, e Ratonneau a Nord, collegata da una diga di 361 metri realizzata all’inizio del XIX secolo in vista della creazione di un porto di quarantena. La cappella edificata da Penchaud, sul modello di un antico tempio, domina l’isola di Ratonneau dove ha sede l’ospedale Caroline. Entrambi gli edifici, destinati all’accoglienza delle persone in quarantena, rappresentano il principale complesso sanitario dell’intero Mediterraneo. Oggi, un noto festival anima le notti estive dell’ospedale Caroline, convertitosi in teatro privilegiato di rievocazioni storiche. Porto Frioul fu edificato nel 1974 nell’intento di ricreare la medesima configurazione di un villaggio di pescatori. 7
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