Cartella stampa - Office du Tourisme et des Congrès de Marseille

Una stella in più per Marsiglia!
Il repertorio culinario di Marsiglia esplorato da un marsigliese d’adozione come Lionel Levy
testimonia le radici sorvolando i sapori regionali.
Originario di Tolosa e… del bacino mediterraneo, lo chef d’Une Table au Sud che si è
aggiudicato una stella nella guida Michelin 2005, non nega l’influenza della storia sulla cucina
marsigliese. L’Italia, la Corsica, il Nord Africa, la Grecia…si ritrovano quindi in questo
“vocabolario” speziato, dove olio d’oliva, aglio, verdure e pesce rappresentano una squisita prosa
romanzata da autori altrettanto virtuosi. Colui del quale Ducasse dice “Uno dei rari che non si
limita a fare del copia e incolla” si prende in effetti qualche sorprendente libertà nei confronti
della tradizione, basti pensare al suo milk-shake di bouillabaisse.
Questa versione contemporanea della tipicità provenzale rispetta la successione dei gusti e dei
sapori iodati e speziati, pur apportando al piatto una qualche modifica morfologica concentrata
sull’essenziale.
Lionel Levy usa definire le sue proposte alle stregua di una cucina d’autore, istintiva e accessibile
al contempo.
Il suo obiettivo punta a una desacralizzazione dell’universo gastronomico all’insegna di una
militanza a favore della Generazione C, come cultura, che scompiglia, mette a soqquadro e
reinveste la cucina classica.
La diversità dei prodotti che lo chef trova a Marsiglia fornisce materiale idoneo al suo registro il
cui virtuosismo e audacia non lasciano certo le papille indifferenti.
Une Table au Sud si configura in effetti quale autentico “teatro della scoperta” che, al di là di
qualsiasi idea preconcetta, interpreta una nuova architettura della cucina.
Qualche esempio allettante? Il “crumble” di dentice allo zenzero e agrumi servito all’interno di
un bicchiere? È lo zenzero caramellato che dà il nome a questo particolare piatto, o ancora la
vellutata di castagne alle lingue di riccio di mare.
24