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indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti

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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA<br />

sta sanitaria; o, ancora, valorizzare le competenze professionali già presenti tra<br />

gli stranieri di meno recente immigrazione”.<br />

Non va comunque dimenticato che <strong>in</strong> ambito sanitario l’ente programmatore<br />

per eccellenza è la Regione. In allegato sarà fornita una lista aggiornata<br />

delle più importanti direttive <strong>in</strong> materia di <strong>mediazione</strong> previste nei Piani sanitari<br />

regionali, che – con diversa attenzione alle problematiche dell’immigrazione<br />

– sono stati emanati <strong>in</strong> questi anni.<br />

2.3 Il Mediatore <strong>culturale</strong> <strong>in</strong> ambito giuridico<br />

La <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong> <strong>in</strong> ambito giuridico ha trovato di recente applicazione <strong>in</strong><br />

vari campi.<br />

Un accenno alla figura del mediatore <strong>culturale</strong> è, ad esempio, contenuta nel<br />

nuovo Regolamento di esecuzione carcerario, approvato con Decreto del<br />

Presidente della Repubblica (D.p.r. 30 giugno 2000, n. 230), denom<strong>in</strong>ato<br />

“Regolamento recante norme sull’ord<strong>in</strong>amento penitenziario e sulle misure privative<br />

e limitative della libertà”.<br />

All’articolo 35 – “Detenuti e <strong>in</strong>ternati stranieri” – si legge:<br />

Deve essere favorito l’<strong>in</strong>tervento di operatori di <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong>, anche attraverso<br />

convenzioni con gli enti locali o con organizzazioni di volontariato.<br />

Il regolamento, <strong>in</strong>fatti, riconosce che nel caso di detenuti stranieri si debba tener<br />

conto “delle loro difficoltà l<strong>in</strong>guistiche e delle differenze culturali” di cui sono<br />

portatori.<br />

Un accenno alla figura del mediatore <strong>culturale</strong> è, <strong>in</strong>oltre, contenuto nella<br />

Direttiva generale del M<strong>in</strong>istero dell’<strong>in</strong>terno del 30 agosto 2000 <strong>in</strong> materia di<br />

Centri di Permanenza Temporanea ed assistenza, volta a fissare i criteri per l’<strong>in</strong>dividuazione<br />

di tali strutture e per la loro gestione. All’articolo 3 della “Carta<br />

dei diritti e dei doveri per il trattenimento della persona ospitata nei centri di<br />

permanenza temporanea” – contenuta nella suddetta direttiva – si <strong>in</strong>vitano le<br />

Prefetture a stipulare su base convenzionale accordi di collaborazione con enti,<br />

associazioni di volontariato e cooperative di solidarietà, al f<strong>in</strong>e di attivare servizi<br />

diversi, tra i quali, la “<strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong>”.<br />

2.3.1. Politiche programmatiche<br />

Per quanto riguarda le politiche programmatiche per la <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong> <strong>in</strong><br />

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