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indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti

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formativa, onde evitare discrepanze e asimmetrie di orientamento tra i diversi<br />

settori che otterrebbero per risultato solo un pericoloso scarto tra programmi e<br />

realtà concrete di applicazione.<br />

In tal senso molto deve essere fatto probabilmente sul piano dell’alta formazione<br />

e dei programmi di ricerca. Da qualche anno esistono ad esempio più<br />

cattedre di Sociologia e Antropologia del diritto <strong>in</strong> Italia e alcuni programmi di<br />

ricerca varati dal CNR e da altri Enti ricomprendono l<strong>in</strong>ee di <strong>in</strong>chiesta <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>ari<br />

specificamente centrate sui problemi della convivenza multietnica. In<br />

alcuni istituti universitari <strong>in</strong>oltre sono stati istituiti dottorati di ricerca dal curriculum<br />

multiplo, che <strong>in</strong>tendono <strong>in</strong>trecciare le competenze giuridiche a quelle cumulate<br />

dalle scienze sociali (Istituto Universitario Suor Orsola Ben<strong>in</strong>casa di Napoli:<br />

Dottorato di Ricerca <strong>in</strong> Antropologia del Diritto).<br />

4.4 Il settore medico-sanitario<br />

L A MEDIAZIONE CULTURALE IN E UROPA<br />

Un discorso analogo a quello s<strong>in</strong> qui fatto per il diritto può essere avanzato anche<br />

per ciò che concerne il settore della sanità.<br />

La professionalità medica <strong>in</strong> Italia, così come strutturata oggi, non prevede<br />

una formazione specifica o dei requisiti connessi alla gestione di saperi medici <strong>in</strong><br />

correlazione al modificarsi recente dell’utenza.<br />

Gli ospedali spesso non sono ancora <strong>in</strong> grado di raccogliere le esigenze specifiche<br />

– nutrizione, forme di vita, espressioni culturali, <strong>in</strong>terdetti religiosi, ecc. –<br />

di pazienti provenienti da altri paesi e culture e più <strong>in</strong> generale si può dire che la<br />

biomedic<strong>in</strong>a occidentale ha faticato molto f<strong>in</strong>o ad oggi a <strong>in</strong>terrogarsi sull’identità<br />

complessiva del paziente, presc<strong>in</strong>dendo spesso totalmente dalla persona per concentrarsi<br />

quasi esclusivamente sui corpi. Esiste <strong>in</strong>oltre una questione legata proprio<br />

alla medic<strong>in</strong>a delle migrazioni, che <strong>in</strong>vece richiede uno specifico approfondimento<br />

ed un adeguamento alle nuove situazioni.<br />

I migranti <strong>in</strong>fatti sviluppano spesso patologie connesse alla loro stessa condizione<br />

di sradicamento e disagio adattativi: malattie psicosomatiche, vere e proprie<br />

patologie psichiche, ma anche malattie <strong>in</strong>fettive legate alla materiali condizioni<br />

di vita e di lavoro. Questo resta un ambito di problematiche che ancora oggi<br />

sfugge per lo più alla gestione del servizio sanitario e che trova <strong>in</strong> molti casi il<br />

personale medico e paramedico impreparato e culturalmente resistente rispetto<br />

alle esigenze di questi pazienti. Vi è <strong>in</strong>oltre un problema di ord<strong>in</strong>e politico che si<br />

connette alla fruizione dei servizi sanitari che è quello connesso alla condizione<br />

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