indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti

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03.06.2013 Views

INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA sciplinare degli insegnamenti alla luce di questioni cruciali circa l’integrazione: ad esempio l’educazione alla cittadinanza – in Toscana realizzata all’interno dell’iniziativa “Toscana: Porto franco per le Culture” – e ai diritti umani – nel Lazio, in particolare, con il Progetto “Adottare i diritti umani” e “Scuola incontra Scuola: un ponte per un dialogo tra le culture”. L’area emiliana ha dato vita ad una pluralità di corsi sulle questioni dell’educazione interculturale, specificando di volta in volta aspetti specifici del problema: conoscenza di culture presenti sul territorio, emergenze sociali connesse alla marginalizzazione dei gruppi immigrati, ecc. Importanti sono state anche le iniziative didattiche varate in comuni come Torino, da tempo città molto attiva nel campo della formazione alle diversità e 45. Progetto LIA, Atti del corso di formazione per operatori pubblici e privati a contatto con utenza mista. Primo livello. Prima parte, Torino, Città di Torino, 1998. all’integrazione tra esse, che sono sfociate nella costruzione di iniziative spesso patrocinate dalla stessa amministrazione comunale e provinciale, dall’IRRE regionale e dalle molte associazioni presenti sul territorio, come ad esempio il Gruppo Abele 45 . Diversa è stata la scelta formativa nelle aree di confine. Il Trentino e il Friuli Venezia Giulia - ad esempio - hanno attivamente partecipato a ‘Progetti Comenius’ per la valorizzazione e diffusione della cultura e della lingua italiana nei territorio limitrofi alloglotti, contribuendo così anche ad un’opera di rafforzamento di quella coesione comunitaria talora ancora sfuggente nel quadro dell’Unione Europea. Al Sud vi sono realtà molto disparate. In genere le città – Napoli in testa alle altre – hanno cercato di promuovere attività didattiche e formative finalizzate alla sedimentazione di atteggiamenti più inclusivi da parte degli studenti nei confronti di quelli stranieri. Tuttavia si può dire che in quest’area tali iniziative abbiano attecchito in maniera minore o con minore sistematicità, specie per ciò che riguarda zone e quartieri più depressi, che presentano tra l’altro contesti sociali segnati da forti differenziazioni economiche, culturali e sociali interne. Ciò che si può dire più in generale di molte di queste iniziative finalizzate all’educazione e formazione interculturale e nel campo della mediazione tra diversità è che esse si attestano troppo spesso su programmi generici e che difficilmente riescono a preparare realmente gli insegnanti e gli studenti alle domande cruciali poste invece dalla concreta relazione interetnica, senza sedimentare tra l’altro atteggiamenti proficuamente critici a riguardo. L’educazione multiculturale troppo spesso continua ad essere intesa come 60

generica perorazione di uno spirito di convivenza e di una curiosità verso le molteplici culture compresenti nello stesso microcosmo scolastico, senza andare ad indagare e stimolare realmente i ragazzi e gli insegnanti ad una ricerca sulle radici storiche, geopolitiche e antropologiche che hanno determinato gli squilibri mondiali ancor oggi alla base delle migrazioni e delle condizioni di egemonia e di subalternità nella relazione Occidente/altri mondi. Raramente inoltre, salvo in rari casi, la programmazione di questo tipo di progetti arriva a coinvolgere gli insegnanti di tutte le discipline e tutti gli studenti di una scuola allo stesso modo. Il coordinamento tra tutte queste disparate attività supplementari o integrative resta così debole da non riuscire a sedimentare concretamente nell’istituzione scolastica l’urgenza e l’utilità profonda di una programmazione trasversale su queste tematiche. 4.3 Il diritto e il sistema penitenziario Nell’ambito del diritto il cammino delle pratiche di mediazione registra in Italia un netto ritardo rispetto ad altri paesi europei e soprattutto nei confronti dell’area nordamericana. In parte tale ritardo deve essere imputato al diverso regime giuridico basato sul codice scritto civile e penale, cui la giurisprudenza italiana è improntata. I tribunali per il momento prevedono solo la presenza del mediatore linguistico-culturale come facilitatore nelle situazioni di disparità linguistica, ma non siamo in presenza per il moneto di servizi di mediazione alternativi o precedenti il ricorso alla leggeù Anche sul piano delle pratiche penitenziarie e sulla gestione dei detenuti immigrati si è solamente agli inizi di strategie finalizzate al rispetto delle esigenze culturali e identitarie dei detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane46. Solo di recente abbiamo assistito ad una problematizzazione critica della tendenza diffusa nei media così come nell’opinione pubblica alla criminalizzazione degli stranieri e in genere dei rappresentanti di L A MEDIAZIONE CULTURALE IN E UROPA 46. B. Faedda, L’antropologia del diritto interpreta il problema “immigrazione e crminalità”, Fonte Internet: http://www.diritto.it/articoli/antropologia/faedda8.html, 2001. 47. A. Dal Lago, op. cit., passim. subculture all’interno delle città (homeless, senza fissa dimora, nomadi, ecc.) 47 . Iniziano comunque a diffondersi corsi di formazione, convegni, masters per giuristi dedicati alle pratiche della mediazione, anche sulla scorta di esperienze accademiche quale quella dell’Ecole de Droit di Parigi diretta da Norbert Rouland e di quella di Aix-en- Provence coordinata da Verdier. 61

generica perorazione di uno spirito di convivenza e di una curiosità verso le molteplici<br />

culture compresenti nello stesso microcosmo scolastico, senza andare ad<br />

<strong>in</strong>dagare e stimolare realmente i ragazzi e gli <strong>in</strong>segnanti ad una ricerca sulle radici<br />

storiche, geopolitiche e antropologiche che hanno determ<strong>in</strong>ato gli squilibri<br />

mondiali ancor oggi alla base delle migrazioni e delle condizioni di egemonia e<br />

di subalternità nella relazione Occidente/altri mondi.<br />

Raramente <strong>in</strong>oltre, salvo <strong>in</strong> rari casi, la programmazione di questo tipo di<br />

progetti arriva a co<strong>in</strong>volgere gli <strong>in</strong>segnanti di tutte le discipl<strong>in</strong>e e tutti gli studenti<br />

di una scuola allo stesso modo. Il coord<strong>in</strong>amento tra tutte queste disparate attività<br />

supplementari o <strong>in</strong>tegrative resta così debole da non riuscire a sedimentare<br />

concretamente nell’istituzione scolastica l’urgenza e l’utilità profonda di una programmazione<br />

trasversale su queste tematiche.<br />

4.3 Il diritto e il sistema penitenziario<br />

Nell’ambito del diritto il camm<strong>in</strong>o delle pratiche di <strong>mediazione</strong> registra <strong>in</strong> Italia<br />

un netto ritardo rispetto ad altri paesi europei e soprattutto nei confronti dell’area<br />

nordamericana.<br />

In parte tale ritardo deve essere imputato al diverso regime giuridico basato<br />

sul codice scritto civile e penale, cui la giurisprudenza <strong>italia</strong>na è improntata.<br />

I tribunali per il momento prevedono solo la presenza del mediatore l<strong>in</strong>guistico-<strong>culturale</strong><br />

come facilitatore nelle situazioni di disparità l<strong>in</strong>guistica, ma<br />

non siamo <strong>in</strong> presenza per il moneto di servizi di <strong>mediazione</strong> alternativi o precedenti<br />

il ricorso alla leggeù<br />

Anche sul piano delle pratiche penitenziarie e <strong>sulla</strong> gestione dei detenuti<br />

immigrati si è solamente agli <strong>in</strong>izi di strategie f<strong>in</strong>alizzate al<br />

rispetto delle esigenze culturali e identitarie dei detenuti stranieri<br />

presenti nelle carceri <strong>italia</strong>ne46. Solo di recente abbiamo<br />

assistito ad una problematizzazione critica della tendenza<br />

diffusa nei media così come nell’op<strong>in</strong>ione pubblica alla crim<strong>in</strong>alizzazione<br />

degli stranieri e <strong>in</strong> genere dei rappresentanti di<br />

L A MEDIAZIONE CULTURALE IN E UROPA<br />

46. B. Faedda, L’antropologia del<br />

diritto <strong>in</strong>terpreta il problema<br />

“immigrazione e crm<strong>in</strong>alità”,<br />

Fonte Internet:<br />

http://www.diritto.it/articoli/antropologia/faedda8.html,<br />

2001.<br />

47. A. Dal Lago, op. cit.,<br />

passim.<br />

subculture all’<strong>in</strong>terno delle città (homeless, senza fissa dimora, nomadi, ecc.) 47 .<br />

Iniziano comunque a diffondersi corsi di formazione, convegni, masters<br />

per giuristi dedicati alle pratiche della <strong>mediazione</strong>, anche <strong>sulla</strong> scorta di esperienze<br />

accademiche quale quella dell’Ecole de Droit di Parigi diretta da Norbert<br />

Rouland e di quella di Aix-en- Provence coord<strong>in</strong>ata da Verdier.<br />

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