indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti
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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA Progetto di qualifica (sintesi) MEDIATORE/MEDIATRICE INTERCULTURALE 1. Descrizione delle caratteristiche del corso La qualifica professionale di Mediatore interculturale si ottiene superando l’esame finale al termine della frequenza di un corso della durata di 800 ore, di cui 500 ore di teoria ed esercitazioni laboratoriali e 300 di stage e di tirocinio applicativo. Il corso è rivolto a cittadini italiani o stranieri in possesso del permesso di soggiorno (escluso quello per motivi turistici) dei seguenti requisiti richiesti per l’iscrizione: — minimo 25 anni di età; — frequenza di un ciclo scolastico-formativo di almeno 12 anni; — ottimo livello di conoscenza della lingua madre o lingua veicolare scelta ai fini della mediazione linguistico-culturale; — conoscenza della lingua italiana e di quella tedesca tale che si possa prevedere che alla conclusione delle azioni dedicate all’autoformazione il candidato possa conseguire, indifferentemente nella lingua italiana o in quella tedesca, almeno il livello della sussistenza nell’una e quello dell’indipendenza nell’altra lingua, corrispondenti al 3 “Indipendenti User” e livello 1 – “Waystage User” del passaporto europeo delle competenze linguistiche del Framerwork dell’ALTE; 1. di norma almeno due anni di residenza sul territorio della provincia di Bolzano Alto-Adige; 2. adeguata motivazione a sviluppare relazioni tra cittadini stranieri ed Enti pubblici e privati, Amministrazioni provinciali e comunali nonché attitudine a lavorare in équipe e in team di progetto. 3. Per l’ammissione al corso è prevista una selezione articolata nelle seguenti quattro prove: 4. test per l’accertamento del livello di conoscenza della lingua madre o lingua veicolare scelta ai fini della mediazione linguistico-culturale, che costituisce prova di sbarramento; 5. test per l’accertamento del livello di conoscenza della lingua italiana; 6. test per l’accertamento del livello di conoscenza della lingua tedesca; 430
QUALIFICA DI MEDIATORE/ TRICE INTERCULTURALE 7. colloquio motivazionale mirante a valutare le attitudini relazionali adeguate all’esercizio del ruolo e della professione di mediatore interculturale. 2. Competenze professionali del/della mediatore/mediatrice interculturale Il Mediatore interculturale è in possesso di competenze che permettono di essere in grado di facilitare la comunicazione e la comprensione linguistica e culturale fra persone di culture diverse e, in particolare, fra l’utente straniero e l’operatore di un servizio pubblico o privato, nel rispetto dei diritti delle parti interessate alla relazione. Più precisamente il Mediatore interculturale deve essere in grado di: — svolgere attività di interpretariato linguistico con imparzialità e precisione, traducendo il più esattamente e correttamente possibile e garantendo, inoltre, la riservatezza dei contenuti del colloquio tra operatore dei servizi e utente straniero; — svolgere attività di interpretariato culturale chiarendo agli operatori dei servizio il significato dei comportamenti e delle comunicazioni dell'utenza straniera e, viceversa, chiarendo all’utenza straniera la logica e la cultura organizzativa dei servizi e delle istituzioni italiane. La funzione di “agevolare i rapporti fra le singole amministrazioni e gli stranieri appartenenti ai diversi gruppi etnici, nazionali , linguistici e religiosi” – art. 42 comma 1 Dlgs 286/1998, Testo unico sull’immigrazione – il mediatore interculturale la esplica concretamente nei seguenti compiti che caratterizzano il proprio intervento: — rimuovere le barriere linguistico-culturali che impediscono e intralciano una corretta ed efficace comunicazione tra utenza straniera e servizi pubblici e privati; — promuovere presso l’utenza straniera il razionale utilizzo dei servizi e delle istituzioni italiane; — favorire presso i servizi il progressivo adeguamento ai bisogni dell’utenza straniera; — prevenire e gestire i conflitti fra utenza straniera e servizi locali. Il ruolo del mediatore interculturale è, quindi, quello di “ponte”, “cerniera”, “interfac- 431
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QUALIFICA DI MEDIATORE/ TRICE INTERCULTURALE<br />
7. colloquio motivazionale mirante a valutare le attitud<strong>in</strong>i relazionali adeguate<br />
all’esercizio del ruolo e della professione di mediatore <strong>in</strong>ter<strong>culturale</strong>.<br />
2. Competenze professionali del/della mediatore/mediatrice <strong>in</strong>ter<strong>culturale</strong><br />
Il Mediatore <strong>in</strong>ter<strong>culturale</strong> è <strong>in</strong> possesso di competenze che permettono di essere<br />
<strong>in</strong> grado di facilitare la comunicazione e la comprensione l<strong>in</strong>guistica e <strong>culturale</strong><br />
fra persone di culture diverse e, <strong>in</strong> particolare, fra l’utente straniero e l’operatore<br />
di un servizio pubblico o privato, nel rispetto dei diritti delle parti <strong>in</strong>teressate alla<br />
relazione.<br />
Più precisamente il Mediatore <strong>in</strong>ter<strong>culturale</strong> deve essere <strong>in</strong> grado di:<br />
— svolgere attività di <strong>in</strong>terpretariato l<strong>in</strong>guistico con imparzialità e precisione, traducendo<br />
il più esattamente e correttamente possibile e garantendo, <strong>in</strong>oltre, la<br />
riservatezza dei contenuti del colloquio tra operatore dei servizi e utente straniero;<br />
— svolgere attività di <strong>in</strong>terpretariato <strong>culturale</strong> chiarendo agli operatori dei servizio<br />
il significato dei comportamenti e delle comunicazioni dell'utenza straniera<br />
e, viceversa, chiarendo all’utenza straniera la logica e la cultura organizzativa<br />
dei servizi e delle istituzioni <strong>italia</strong>ne.<br />
La funzione di “agevolare i rapporti fra le s<strong>in</strong>gole amm<strong>in</strong>istrazioni e gli stranieri<br />
appartenenti ai diversi gruppi etnici, nazionali , l<strong>in</strong>guistici e religiosi” – art. 42<br />
comma 1 Dlgs 286/1998, Testo unico sull’immigrazione – il mediatore <strong>in</strong>ter<strong>culturale</strong><br />
la esplica concretamente nei seguenti compiti che caratterizzano il proprio<br />
<strong>in</strong>tervento:<br />
— rimuovere le barriere l<strong>in</strong>guistico-culturali che impediscono e <strong>in</strong>tralciano una<br />
corretta ed efficace comunicazione tra utenza straniera e servizi pubblici e privati;<br />
— promuovere presso l’utenza straniera il razionale utilizzo dei servizi e delle<br />
istituzioni <strong>italia</strong>ne;<br />
— favorire presso i servizi il progressivo adeguamento ai bisogni dell’utenza straniera;<br />
— prevenire e gestire i conflitti fra utenza straniera e servizi locali.<br />
Il ruolo del mediatore <strong>in</strong>ter<strong>culturale</strong> è, qu<strong>in</strong>di, quello di “ponte”, “cerniera”, “<strong>in</strong>terfac-<br />
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