indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti
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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA CAPITOLO: 4951 C RISORSE: 250.000,00 • U.P.B. 8.5.17.2.938 L’obiettivo della mediazione culturale è quello di creare autonomia nella comunicazione e nella relazione tra operatori dei servizi e utenti stranieri, favorire la collaborazione nella ricerca di soluzioni, che in ogni caso, richiedono la responsabilità, l’investimento e la decisione di essere attivi da parte degli immigrati, ma anche di rendere autonomi gli operatori dei servizi nel loro lavoro con l’utenza straniera. Importante è perciò la formazione e l’accertamento dei requisiti professionali del Mediatore Culturale; nonostante a livello locale siano stati realizzati diversi corsi di formazione, non esiste ad oggi una definizione unica del ruolo, delle funzioni e dell’iter formativo di questa figura professionale. Traendo elementi comuni dalle diverse esperienze e dalle indicazioni di livello nazionale si prevede un lavoro di coordinamento con gli Enti locali per perseguire i seguenti obiettivi: — elaborare progetti interculturali coinvolgendo non solo la figura del mediatore culturale, ma anche gli altri operatori che lavorano negli stessi ambiti; — ottimizzare le risorse economiche provenienti dalle diverse fonti, evitando la sovrapposizione degli interventi e garantendo la massima efficacia degli interventi; — creare una rete di collaborazione e comunicazione tra gruppi di operatori per elaborare strategie di studio e di lavoro adattabili alle specifiche situazioni. Obiettivi Favorire e sostenere l’attività di mediazione culturale nelle scuole, la valorizzazione delle associazioni di immigrati, della lingue e delle culture di origine, la realizzazione di corsi di formazione intercultruale, nonché il coordinamento sovracomunale. rafforzare l’identità individuale e di gruppo degli immigrati. Direttive Finanziare progetti presentati dalle Provincie per rendere omogenei sul territorio i servizi di mediazione culturale nel settore scolastico e del mondo della associazioni. Favorire le iniziative e le manifestazioni volte a costruire una rete provinciale a su porto delle attività promosse dai Comuni. In caso di mancata presentazione delle domande di contributo da parte delle Amministrazioni locali, il S.A.I. può rinnovare le convenzioni per la prosecuzione delle attività di mediazione culturale con le Associazioni già operanti ed alle medesime condizioni delle precedenti. È in fase di predisposizione il relativo Regolamento attuativo. 322
AREA TEMATICA 5. Osservatorio sanitario S ERVIZIO AUTONOMMO PER L’ IMMIGRAZIONE CAPITOLO: 4951 C/D RISORSE: 16.240,00 € U.P.B. 8.5.17.2.938 CAPITOLO: 4951 C RISORSE: 133.761,53 € U.P.B. 8.5.17.2.938 SOSTEGNO ALLA MEDIAZIONE CULTURALE NELLE AZIENDE SANITARIE ED ISTITUZIONE DEL- L’OSSERVATORIO SANITARIO REGIONALE L.R. 29.1.2003, N. 1, ART. 4 Obiettivi programmatici tutela e la promozione della salute degli immigrati dello scorso anno, confermando il ruolo centrale dell’integrazione culturale ed anche operativa fra i servizi consultoriali dei Distretto socio–sanitari e dispensariali del Dipartimenti di Prevenzione ed in particolare: 1) attività di mediazione interculturale da svolgersi presso gli sportelli sanitari e attività di accompagnamento, orientamento ed interpretariato che permettono un miglioramento dei livelli di efficacia ed efficienza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, con beneficio sia degli enti erogatori che degli operatori e degli utenti; sarà garantita la disponibilità dei mediatori anche per i pediatri di famiglia, i medici di medicina generale ed i medici del lavoro; 2) attività di informazione, che prevede la creazione di materiale multilingue e di cartellonistica ed interventi di educazione sanitaria rivolti agli immigrati; 3) attività di formazione nei confronti dei mediatori di comunità e degli operatori delle strutture socio–sanitarie; particolare attenzione verrà dedicata ad alcune aree critiche per la salute degli immigrati, sempre nell’ottica di una collaborazione all’interno dell’area dei servizi rivolti ai soggetti deboli, ed in particolare in quella degli ambulatori a bassa soglia d’accesso quali i Consultori Familiari, i Dispensari, i Centri di salute mentale, i servizi di Neuropsichiatria infantile ed i Centri malattie sessualmente trasmesse; le aree critiche emerse nella nostra realtà locale sono quelle relative alla salute materno–infantile, alla salute mentale, all’abuso di sostanze (in particolare i problemi di alcolismo), ai problemi delle vittime di violenza e tortura, alla crescita psicologica dei bambini e degli adolescenti. Direttive e priorità Nelle convenzioni stipulate tra il S.A.I. e le Aziende Sanitarie regionali nel 2002 si 323
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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA<br />
CAPITOLO: 4951 C RISORSE: 250.000,00 • U.P.B. 8.5.17.2.938<br />
L’obiettivo della <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong> è quello di creare autonomia nella comunicazione<br />
e nella relazione tra operatori dei servizi e utenti stranieri, favorire la collaborazione<br />
nella ricerca di soluzioni, che <strong>in</strong> ogni caso, richiedono la responsabilità, l’<strong>in</strong>vestimento<br />
e la decisione di essere attivi da parte degli immigrati, ma anche di rendere<br />
autonomi gli operatori dei servizi nel loro lavoro con l’utenza straniera.<br />
Importante è perciò la formazione e l’accertamento dei requisiti professionali<br />
del Mediatore Culturale; nonostante a livello locale siano stati realizzati diversi corsi<br />
di formazione, non esiste ad oggi una def<strong>in</strong>izione unica del ruolo, delle funzioni e<br />
dell’iter formativo di questa figura professionale. Traendo elementi comuni dalle<br />
diverse esperienze e dalle <strong>in</strong>dicazioni di livello nazionale si prevede un lavoro di<br />
coord<strong>in</strong>amento con gli Enti locali per perseguire i seguenti obiettivi:<br />
— elaborare progetti <strong>in</strong>terculturali co<strong>in</strong>volgendo non solo la figura del mediatore<br />
<strong>culturale</strong>, ma anche gli altri operatori che lavorano negli stessi ambiti;<br />
— ottimizzare le risorse economiche provenienti dalle diverse fonti, evitando la<br />
sovrapposizione degli <strong>in</strong>terventi e garantendo la massima efficacia degli <strong>in</strong>terventi;<br />
— creare una rete di collaborazione e comunicazione tra gruppi di operatori per elaborare<br />
strategie di studio e di lavoro adattabili alle specifiche situazioni.<br />
Obiettivi<br />
Favorire e sostenere l’attività di <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong> nelle scuole, la valorizzazione<br />
delle associazioni di immigrati, della l<strong>in</strong>gue e delle culture di orig<strong>in</strong>e, la realizzazione<br />
di corsi di formazione <strong>in</strong>tercultruale, nonché il coord<strong>in</strong>amento sovracomunale.<br />
rafforzare l’identità <strong>in</strong>dividuale e di gruppo degli immigrati.<br />
Direttive<br />
F<strong>in</strong>anziare progetti presentati dalle Prov<strong>in</strong>cie per rendere omogenei sul territorio i<br />
servizi di <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong> nel settore scolastico e del mondo della associazioni.<br />
Favorire le <strong>in</strong>iziative e le manifestazioni volte a costruire una rete prov<strong>in</strong>ciale a su<br />
porto delle attività promosse dai Comuni. In caso di mancata presentazione delle<br />
domande di contributo da parte delle Amm<strong>in</strong>istrazioni locali, il S.A.I. può r<strong>in</strong>novare<br />
le convenzioni per la prosecuzione delle attività di <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong> con le<br />
Associazioni già operanti ed alle medesime condizioni delle precedenti. È <strong>in</strong> fase di<br />
predisposizione il relativo Regolamento attuativo.<br />
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