indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti

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03.06.2013 Views

INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA AREA TEMATICA 4. Servizi decentrati agli enti terrotoriali t.u. ART. 42, COMMA 1, LETT. A), B) E C) Œ ART. 45, COMMA 2 L.R. 29.1.2003, n.1, art.4, comma 46 La Regione persegue da anni l’obiettivo di tutelare l’immigrazione regolare e di contrastare quella clandestina favorendo la creazione di una rete di sportelli informativi di base in tutto il territorio regionale. Un giusto riconoscimento deve essere dato agli operatori delle Associazioni che hanno contribuito validamente all’individuazione delle problematiche, al reperimento di dati, informazioni e documentazione necessari per la produzione di un adeguato patrimonio informativo, ed alla sperimentazione di una nuova figura professionale, il “mediatore ”. La diffusione capillare, anche nei Comuni più piccoli, dei flussi migratori, conseguente alla realtà produttiva regionale costituita in gran parte da piccole e medie industrie e dall’utilizzo di molti lavoratori stranieri nel settore agricolo, ha infatti messo le Amministrazioni locali di fronte alla problematica della convivenza interetnica. Dal 1999 in Regione l’utilizzazione dei mediatori culturali è stata estesa oltre gli ambiti dell’Istruzione scolastica per rispondere alle numerose richieste di tali figure provenienti dai ari settori dell’assistenza, dei servizi sociali e da questure, prefetture, uffici del Lavoro, INPS, ecc. Le iniziative per approntare un complesso di interventi che nel tempo tendano a governare il fenomeno superando le logiche dellemergenza sono affidate agli Enti territoriali, Provincia, Comuni ed Aziende per i Servizi Sanitari, in raccordo con il settore del volontariato sociale più impegnato in questa tematica. 4.1. Sportelli informativi ed altre iniziative dei comuni L.R. 29.1.2003, n. 1, art. 4, comma 46 REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE CAPITOLO: 4951 C/D RISORSE: 550.000,00 • U.P.B. 8.5.17.2.938 La nuova normativa affida ai Comuni, in forma singola od associata, la gestione diretta dei punti di informazione di base e di altre iniziative finalizzate a favorire l’assorbimento dell’impatto migratorio ed a costruire modelli di civile convivenza. 320

Obiettivi — facilitare per gli immigrati extracomunitari laccesso ai servizi fornendo lassistenza necessaria per lesercizio dei propri diritti e la regolarizzazione degli obblighi di carattere amministrativo e giuridico, che vanno dal rinnovo dei permessi di soggiorno, alle autorizzazioni per le attività di lavoro autonomo, alle iscrizioni anagrafiche e sanitarie, ai ricongiungimenti familiari, agli inserimenti scolastici; — la costruzione di una cultura dellaccoglienza trova, a livello locale, espressioni diverse secondo la specificità di iascuna area. Con il progetto si intende perseguire i seguenti risultati: — creare luoghi di mediazione tra i diritti riconosciuti dalla normativa italiana ed i servizi pubblici preposti e le difficoltà che lo straniero incontra ad esercitarli; — avviare un percorso di osservazione e risposta comune nellambito territoriale; — sostenere ed assistere il processo di inserimento sociale della popolazione straniera nel territorio in collaborazione con i servizi sociali del Comune; — favorire l’integrazione nell’ambito delle comunità e nel mondo della scuola attraverso il coinvolgimento delle famiglie; — avviare un processo di monitoraggio a livello comprensoriale messo in rete con l’Osservatorio regionale sulle Migrazioni. Direttive Le amministrazioni comunali, possono presentare richiesta di contributo per progetti che riguardano: le attività di supporto, informazione, segretariato sociale, il coinvolgimento delle famiglie immigrate nelle attività scolastiche e del dopo scuola, attività ricreative, di socializzazione e animazione ed il coordinamento dei servizi predetti con i servizi sociali di base. In caso di mancata presentazione delle domande di contributo da parte delle Amministrazioni locali, il S.A.I. può rinnovare le convenzioni per la prosecuzione delle attività di consulenza, interpretariato ed informazione con le Associazioni già operanti ed alle medesime condizioni delle precedenti. È in fase di predisposizione il relativo Regolamento attuativo. 4.2. Mediazione culturale e promozione dell’associazionismo nelle provincie L.R. 29.1.2003, n.1, art.4, comma 46 REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE S ERVIZIO AUTONOMMO PER L’ IMMIGRAZIONE 321

INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA<br />

AREA TEMATICA<br />

4. Servizi decentrati agli enti terrotoriali<br />

t.u. ART. 42, COMMA 1, LETT. A), B) E C) ΠART. 45, COMMA 2<br />

L.R. 29.1.2003, n.1, art.4, comma 46<br />

La Regione persegue da anni l’obiettivo di tutelare l’immigrazione regolare e di contrastare<br />

quella clandest<strong>in</strong>a favorendo la creazione di una rete di sportelli <strong>in</strong>formativi<br />

di base <strong>in</strong> tutto il territorio regionale. Un giusto riconoscimento deve essere dato agli<br />

operatori delle Associazioni che hanno contribuito validamente all’<strong>in</strong>dividuazione<br />

delle problematiche, al reperimento di dati, <strong>in</strong>formazioni e documentazione necessari<br />

per la produzione di un adeguato patrimonio <strong>in</strong>formativo, ed alla sperimentazione<br />

di una nuova figura professionale, il “mediatore ”.<br />

La diffusione capillare, anche nei Comuni più piccoli, dei flussi migratori, conseguente<br />

alla realtà produttiva regionale costituita <strong>in</strong> gran parte da piccole e medie<br />

<strong>in</strong>dustrie e dall’utilizzo di molti lavoratori stranieri nel settore agricolo, ha <strong>in</strong>fatti<br />

messo le Amm<strong>in</strong>istrazioni locali di fronte alla problematica della convivenza <strong>in</strong>teretnica.<br />

Dal 1999 <strong>in</strong> Regione l’utilizzazione dei mediatori culturali è stata estesa oltre gli<br />

ambiti dell’Istruzione scolastica per rispondere alle numerose richieste di tali figure<br />

provenienti dai ari settori dell’assistenza, dei servizi sociali e da questure, prefetture,<br />

uffici del Lavoro, INPS, ecc.<br />

Le <strong>in</strong>iziative per approntare un complesso di <strong>in</strong>terventi che nel tempo tendano<br />

a governare il fenomeno superando le logiche dellemergenza sono affidate agli<br />

Enti territoriali, Prov<strong>in</strong>cia, Comuni ed Aziende per i Servizi Sanitari, <strong>in</strong> raccordo con<br />

il settore del volontariato sociale più impegnato <strong>in</strong> questa tematica.<br />

4.1. Sportelli <strong>in</strong>formativi ed altre <strong>in</strong>iziative dei comuni<br />

L.R. 29.1.2003, n. 1, art. 4, comma 46<br />

REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE<br />

CAPITOLO: 4951 C/D RISORSE: 550.000,00 • U.P.B. 8.5.17.2.938<br />

La nuova normativa affida ai Comuni, <strong>in</strong> forma s<strong>in</strong>gola od associata, la gestione<br />

diretta dei punti di <strong>in</strong>formazione di base e di altre <strong>in</strong>iziative f<strong>in</strong>alizzate a favorire l’assorbimento<br />

dell’impatto migratorio ed a costruire modelli di civile convivenza.<br />

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