indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti
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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA realizzare tramite la concertazione con gli Enti locali interessati, delle priorità di intervento e conseguentemente la ripartizione delle risorse in relazione ai progetti che dovranno essere realizzati nel territorio di competenza sulla base di specifici accordi. Sulla base della positiva esperienza avviata nell’ambito del Programma 2002, si ravvisa l’opportunità di procedere anche alla definizione di specifiche politiche in ambiti territoriali limitati (ad esempio alcune zone montane) caratterizzati da una presenza di cittadini stranieri sensibilmente superiore alla percentuale media della Regione Emilia-Romagna. Alla Provincia spetta il compito, quale ente intermedio di promozione e coordinamento delle attività locali, di favorire la partecipazione alla concertazione, oltre che degli Enti locali individuati quali soggetti attuatori, dei soggetti indicati al precedente punto 1.3. Si segnala inoltre l'opportunità di adottare specifiche procedure di consultazione con i Consigli territoriali istituiti ai sensi dell'art. 3, comma 6 del D.Lgs. 286/98. Le eventuali collaborazioni per l'attuazione dei progetti tra gli Enti pubblici partecipanti agli accordi e i soggetti privati in essi coinvolti potranno essere definite attraverso apposite convenzioni, delle quali sarà dato atto in ciascun accordo. Risulterà opportuno accordare titolo preferenziale ai progetti che prevederanno la partecipazione di più soggetti in una logica di rete territoriale, riconoscendo nel contempo uno specifico valore aggiunto ai progetti che vedranno il coinvolgimento delle associazioni promosse dai cittadini stranieri. Gli accordi derivanti dalla concertazione confluiranno in specifici piani territoriali di intervento, che dovranno essere adottati dalle rispettive Amministrazioni provinciali e saranno articolati in progetti immediatamente esecutivi, comprensivi del relativo piano economico e della prevista copertura finanziaria con cui ogni singolo ente concorre alla realizzazione dei programmi nonché dei tempi e delle modalità di realizzazione degli interventi. I progetti esecutivi dovranno garantire l'attuazione di interventi connessi al conseguimento degli obiettivi previsti dal presente documento, ferma restando la libertà di scelta circa il peso da attribuire ad ogni singola azione. I progetti potranno avere uno sviluppo operativo annuale o biennale. In ciascun progetto esecutivo dovranno essere indicate le risorse aggiuntive messe a disposizione dai soggetti attuatori, che non potranno essere inferiori al 35% della spesa totale. Una volta perfezionati e approvati dalle Province, i piani territoriali di 250
D ISCIPLINA DELL' IMMIGRAZIONE E NORME SULLA CONDIZIONE DELLO STRANIERO intervento dovranno essere trasmessi entro il 15 ottobre 2003 alla Regione per l'adozione, da parte della Giunta, della successiva delibera di approvazione dei piani medesimi e di assegnazione dei relativi finanziamenti. Unitamente alla trasmissione dei piani territoriali le Amministrazioni provinciali, in raccordo con i Comuni assegnatari dei contributi, sono tenute all'inoltro di una specifica relazione sullo stato di realizzazione dei piani territoriali di cui alla citata deliberazione n. 383 del 10 luglio 2002 del Consiglio regionale, approvati con deliberazione 2610 del 23 dicembre 2002 della Giunta regionale. 1.5) Le risorse finanziarie Con D.M. dell'8 febbraio 2002 pubblicato sulla G.U. del 9 maggio 2002 n. 107, è stata destinata in favore della Regione Emilia-Romagna la quota derivante dalla suddivisione dello stanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali - riparto risorse finalizzate: Fondo politiche migratorie - per l'anno 2002, corrispondente a € 2.382.652,00; Alle predette risorse, in attuazione del disposto dell'art. 58 del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394, quale quota parte dell’intero cofinanziamento regionale al programma complessivo, è prevista una integrazione, a titolo di compartecipazione della Regione di € 442.000,00 a carico della dotazione del capitolo 57150 (L.R. n. 2/85 - Fondo socio-assistenziale regionale - art. 41, primo comma, lettera c) del Bilancio di previsione regionale per il corrente esercizio. L'entità del finanziamento complessivo previsto per l'iniziativa, da ripartire tra gli ambiti territoriali provinciali, ammonta pertanto a € 2.824.652,00. Per la ripartizione agli ambiti territoriali provinciali della predetta somma si è fatto ricorso ai seguenti criteri che meglio appaiono rispondere alle esigenze del fenomeno oramai consolidato dell'immigrazione sul territorio della Regione Emilia-Romagna: — la popolazione immigrata residente nei singoli territori calcolata sulla base dei permessi di soggiorno - Fonte Ministero dell'Interno (50%); — la popolazione immigrata residente nei singoli territori calcolata sulla base delle residenze anagrafiche - Fonte ISTAT (50%); Si rimanda alla tabella prevista all’allegato A) del presente Programma per la ripartizione dettagliata delle risorse finanziarie e delle quote attribuite ad ogni ambito territoriale; 251
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realizzare tramite la concertazione con gli Enti locali <strong>in</strong>teressati, delle priorità di <strong>in</strong>tervento<br />
e conseguentemente la ripartizione delle risorse <strong>in</strong> relazione ai progetti che<br />
dovranno essere realizzati nel territorio di competenza <strong>sulla</strong> base di specifici accordi.<br />
Sulla base della positiva esperienza avviata nell’ambito del Programma<br />
2002, si ravvisa l’opportunità di procedere anche alla def<strong>in</strong>izione di specifiche<br />
politiche <strong>in</strong> ambiti territoriali limitati (ad esempio alcune zone montane) caratterizzati<br />
da una presenza di cittad<strong>in</strong>i stranieri sensibilmente superiore alla percentuale<br />
media della Regione Emilia-Romagna.<br />
Alla Prov<strong>in</strong>cia spetta il compito, quale ente <strong>in</strong>termedio di promozione e<br />
coord<strong>in</strong>amento delle attività locali, di favorire la partecipazione alla concertazione,<br />
oltre che degli Enti locali <strong>in</strong>dividuati quali soggetti attuatori, dei soggetti <strong>in</strong>dicati<br />
al precedente punto 1.3. Si segnala <strong>in</strong>oltre l'opportunità di adottare specifiche<br />
procedure di consultazione con i Consigli territoriali istituiti ai sensi dell'art. 3,<br />
comma 6 del D.Lgs. 286/98.<br />
Le eventuali collaborazioni per l'attuazione dei progetti tra gli Enti pubblici<br />
partecipanti agli accordi e i soggetti privati <strong>in</strong> essi co<strong>in</strong>volti potranno essere def<strong>in</strong>ite<br />
attraverso apposite convenzioni, delle quali sarà dato atto <strong>in</strong> ciascun accordo.<br />
Risulterà opportuno accordare titolo preferenziale ai progetti che prevederanno<br />
la partecipazione di più soggetti <strong>in</strong> una logica di rete territoriale, riconoscendo<br />
nel contempo uno specifico valore aggiunto ai progetti che vedranno il<br />
co<strong>in</strong>volgimento delle associazioni promosse dai cittad<strong>in</strong>i stranieri.<br />
Gli accordi derivanti dalla concertazione confluiranno <strong>in</strong> specifici piani territoriali<br />
di <strong>in</strong>tervento, che dovranno essere adottati dalle rispettive<br />
Amm<strong>in</strong>istrazioni prov<strong>in</strong>ciali e saranno articolati <strong>in</strong> progetti immediatamente esecutivi,<br />
comprensivi del relativo piano economico e della prevista copertura f<strong>in</strong>anziaria<br />
con cui ogni s<strong>in</strong>golo ente concorre alla realizzazione dei programmi nonché<br />
dei tempi e delle modalità di realizzazione degli <strong>in</strong>terventi.<br />
I progetti esecutivi dovranno garantire l'attuazione di <strong>in</strong>terventi connessi al<br />
conseguimento degli obiettivi previsti dal presente documento, ferma restando la<br />
libertà di scelta circa il peso da attribuire ad ogni s<strong>in</strong>gola azione.<br />
I progetti potranno avere uno sviluppo operativo annuale o biennale.<br />
In ciascun progetto esecutivo dovranno essere <strong>in</strong>dicate le risorse aggiuntive<br />
messe a disposizione dai soggetti attuatori, che non potranno essere <strong>in</strong>feriori al<br />
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