indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti
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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA concordano sull'opportunità di individuare congiuntamente tali attività in base alle effettive possibilità occupazionali esistenti utilizzando gli organismi competenti operanti a livello regionale. In tale ambito il Ministero e la Regione si impegnano, secondo le modalità che saranno opportunamente definite, a promuovere e a stimolare commesse di lavoro per i detenuti da parte degli Enti pubblici territoriali e di privati. 5. La Regione, nel quadro della propria programmazione, promuoverà l'attività di avviamento al lavoro dei detenuti – con particolare riferimento a coloro che sono nelle condizioni di usufruire di misure alternative alla detenzione – attraverso progetti sperimentali diretti a verificare nuove professionalità e nuove forme imprenditoriali, cooperative di lavoro, l'istituzione di borse di formazione-lavoro. 6. Il Ministero di Grazia e Giustizia, nel rispetto delle determinazioni degli organi competenti, favorirà l'ammissione al lavoro all'esterno dei detenuti che abbiano maturato specifiche esperienze professionali o di formazione. 7. Le parti concordano sull'opportunità che alle persone in esecuzione penale, detentiva o esterna, vengano applicati i benefici previsti per le altre fasce deboli dalla legislazione nazionale e regionale e che alle imprese disposte ad operare all'interno degli Istituti penitenziari vengano concessi sgravi contributivi in analogia con le provvidenze previste per le aree di crisi. 8. Le parti, coerentemente con quanto esposto, concordano nell'agevolare, attraverso la definizione di intese operative locali, progetti di cooperative sociali formate anche da detenuti e ex detenuti che abbiano lo scopo di creare posti di lavoro interni ed esterni agli Istituti penitenziari e che siano dotati di garanzie di fattibilità e di continuità basate anche su commesse pubbliche. 9. Per quanto riguarda tutti i punti sopraesposti la Regione si impegna a rendere disponibili le risorse anche attraverso l'attività di indirizzo e coordinamento degli Enti locali; l'Amministrazione penitenziaria si impegna affinché i propri responsabili locali operino in linea con gli obiettivi definiti nel presente Protocollo e a rendere compatibili le rispettive dotazioni organiche con gli obiettivi concordati. Le parti si impegnano a realizzare le indicazioni sopraesposte attraverso l'attuazione, in via sperimentale, del progetto di cui all'Allegato 7. La sperimentazione avverrà secondo le indicazioni della Legge 296/93, della normativa vigente sul lavoro, nonché secondo le linee di indirizzo e le iniziative che saranno elaborate e approvate nell'ambito della Commissione consultiva nazionale e di coordinamento per i rapporti con le Regioni e gli Enti locali. 206
I NTERVENTI RIVOLTI AI MINORI IMPUTATI DI REATO E ADULTI SOTTOPOSTI A MISURE PENALI E. Attività trattamentali nei settori educativo, culturale, ricreativo e sportivo Il Ministero di Grazia e Giustizia e la Regione Emilia-Romagna promuovono, all'interno degli Istituti di pena, opportune iniziative educative, culturali, ricreative e sportive, sia nell'ambito del trattamento personalizzato di cui all'art. 1 della Legge 354/75, che nell'ambito di un possibile trattamento comune in relazione a bisogni specifici collettivi di determinate fasce di soggetti, cosi' come previsto dall'art. 14 della stessa legge, creando le condizioni che consentano la partecipazione degli Enti locali e promuovendo altresi' il coinvolgimento degli organismi pubblici, privati e del volontariato che operano all'interno del carcere. Per tali iniziative saranno inoltre favorite, in quanto possibili, tutte quelle opportunità che consentano la partecipazione congiunta di detenuti e detenute su progetti specifici di intervento. Saranno valorizzate, agevolando la partecipazione di detenuti e detenute, tutte quelle iniziative che, per le caratteristiche di continuità e quotidianità, si pongano l'obiettivo di contrastare gli stati d'animo, le attitudini mentali e i comportamenti antieducativi legati alla forzata mancanza di attività che caratterizza larga parte del tempo di vita all'interno delle carceri. Saranno inoltre promosse e valorizzate le iniziative indirizzate alla diminuzione del disagio all'interno degli istituti di pena, anche attraverso attività sperimentali mirate a promuovere e diffondere metodologie nuove nel contesto nazionale, con la possibilità di convenzioni con istituti universitari. Nell'incentivare tali iniziative, il Ministero di Grazia e Giustizia e la Regione Emilia-Romagna si impegnano ad una programmazione in grado di coinvolgere i cittadini in una maggior conoscenza e disponibilità nei confronti delle problematiche riguardanti gli Istituti ed i Servizi penitenziari. La programmazione e il coordinamento di tali interventi è svolta dai "Comitati locali per l'area penale" di cui alla parte terza del Protocollo. F. Mediazione culturale per immigrati Considerato: — che la situazione degli stranieri in carcere presenta un quadro di netto aggravamento rispetto ai problemi comuni alla generalità dei detenuti in relazione ad alcuni aspetti di tipo sociale e di tipo antropologico-culturale, quali: difficoltà di relazioni sia all'interno che all'esterno del carcere; difficoltà economiche e affettive per mancanza di supporto familiare; emarginazione all'interno stesso della 207
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I NTERVENTI RIVOLTI AI MINORI IMPUTATI DI REATO E ADULTI SOTTOPOSTI A MISURE PENALI<br />
E. Attività trattamentali nei settori educativo, <strong>culturale</strong>, ricreativo e sportivo<br />
Il M<strong>in</strong>istero di Grazia e Giustizia e la Regione Emilia-Romagna promuovono, all'<strong>in</strong>terno<br />
degli Istituti di pena, opportune <strong>in</strong>iziative educative, culturali, ricreative e<br />
sportive, sia nell'ambito del trattamento personalizzato di cui all'art. 1 della Legge<br />
354/75, che nell'ambito di un possibile trattamento comune <strong>in</strong> relazione a bisogni<br />
specifici collettivi di determ<strong>in</strong>ate fasce di soggetti, cosi' come previsto dall'art. 14<br />
della stessa legge, creando le condizioni che consentano la partecipazione degli<br />
Enti locali e promuovendo altresi' il co<strong>in</strong>volgimento degli organismi pubblici, privati<br />
e del volontariato che operano all'<strong>in</strong>terno del carcere. Per tali <strong>in</strong>iziative saranno<br />
<strong>in</strong>oltre favorite, <strong>in</strong> quanto possibili, tutte quelle opportunità che consentano la partecipazione<br />
congiunta di detenuti e detenute su progetti specifici di <strong>in</strong>tervento.<br />
Saranno valorizzate, agevolando la partecipazione di detenuti e detenute,<br />
tutte quelle <strong>in</strong>iziative che, per le caratteristiche di cont<strong>in</strong>uità e quotidianità, si<br />
pongano l'obiettivo di contrastare gli stati d'animo, le attitud<strong>in</strong>i mentali e i comportamenti<br />
antieducativi legati alla forzata mancanza di attività che caratterizza<br />
larga parte del tempo di vita all'<strong>in</strong>terno delle carceri.<br />
Saranno <strong>in</strong>oltre promosse e valorizzate le <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong>dirizzate alla dim<strong>in</strong>uzione<br />
del disagio all'<strong>in</strong>terno degli istituti di pena, anche attraverso attività sperimentali<br />
mirate a promuovere e diffondere metodologie nuove nel contesto nazionale,<br />
con la possibilità di convenzioni con istituti universitari.<br />
Nell'<strong>in</strong>centivare tali <strong>in</strong>iziative, il M<strong>in</strong>istero di Grazia e Giustizia e la<br />
Regione Emilia-Romagna si impegnano ad una programmazione <strong>in</strong> grado di<br />
co<strong>in</strong>volgere i cittad<strong>in</strong>i <strong>in</strong> una maggior conoscenza e disponibilità nei confronti<br />
delle problematiche riguardanti gli Istituti ed i Servizi penitenziari.<br />
La programmazione e il coord<strong>in</strong>amento di tali <strong>in</strong>terventi è svolta dai<br />
"Comitati locali per l'area penale" di cui alla parte terza del Protocollo.<br />
F. Mediazione <strong>culturale</strong> per immigrati<br />
Considerato:<br />
— che la situazione degli stranieri <strong>in</strong> carcere presenta un quadro di netto aggravamento<br />
rispetto ai problemi comuni alla generalità dei detenuti <strong>in</strong> relazione ad<br />
alcuni aspetti di tipo sociale e di tipo antropologico-<strong>culturale</strong>, quali: difficoltà di<br />
relazioni sia all'<strong>in</strong>terno che all'esterno del carcere; difficoltà economiche e affettive<br />
per mancanza di supporto familiare; emarg<strong>in</strong>azione all'<strong>in</strong>terno stesso della<br />
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