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indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti

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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA<br />

— che è dovere delle diverse istituzioni garantire che gli operatori che si occupano<br />

di m<strong>in</strong>ori abbiano una specifica competenza e preparazione;<br />

— che le risorse presenti all'<strong>in</strong>terno della società civile assumono una particolare<br />

rilevanza se opportunamente valorizzate e partecipate, non solo per affrontare<br />

e superare particolari problemi ma anche come strumento di crescita dell'<strong>in</strong>dividuo<br />

e della società stessa;<br />

— che gli Enti locali valuteranno, nella loro autonomia e per valorizzare le loro<br />

specifiche competenze, l'opportunità di sottoscrivere apposite convenzioni<br />

con il M<strong>in</strong>istero di Grazia e Giustizia anche per specificare ulteriormente gli<br />

impegni assunti col presente Protocollo; convengono di assumere gli elementi<br />

<strong>in</strong>dicati di seguito quali riferimenti fondamentali per la realizzazione di azioni<br />

e <strong>in</strong>terventi relativi ai m<strong>in</strong>ori imputati di reato.<br />

A. Territorializzazione degli <strong>in</strong>terventi<br />

Poiché la misura detentiva rappresenta nei confronti del m<strong>in</strong>ore sottoposto a procedimento<br />

penale una scelta residuale rispetto alle misure penali esistenti, il pr<strong>in</strong>cipio<br />

generale di territorializzazione dell'<strong>in</strong>tervento si deve realizzare attraverso<br />

l'attivazione di risorse territoriali che forniscano al m<strong>in</strong>ore ed al suo nucleo familiare<br />

il necessario sostegno al processo evolutivo della sua personalità e alla presa<br />

di coscienza del reato.<br />

Questo comporta un impegno a:<br />

— favorire, ogni qualvolta ciò non contrasti con l'<strong>in</strong>teresse del/la ragazzo/a, il<br />

rientro nel territorio di appartenenza dei m<strong>in</strong>ori collocati <strong>in</strong> istituti o servizi di<br />

altre regioni;<br />

— programmare percorsi e predisporre progetti di re<strong>in</strong>serimento con la partecipazione<br />

e collaborazione delle diverse agenzie del territorio;<br />

— limitare il ricorso a misure penali restrittive della libertà sviluppando, nei reciproci<br />

servizi, la sensibilità e le competenze necessarie per predisporre i progetti<br />

ed i percorsi <strong>in</strong>dispensabili per rendere effettivo tale pr<strong>in</strong>cipio, cosi' come<br />

enunciato nel DPR 448/88.<br />

Per quanto riguarda i m<strong>in</strong>ori stranieri, la cui presenza nelle strutture penali<br />

non è piu' da considerarsi un fatto marg<strong>in</strong>ale ed occasionale ma strutturale, occorre<br />

affrontare le problematiche legate alla loro condizione antropologico-<strong>culturale</strong><br />

con preparazione tecnica e strumenti d'<strong>in</strong>tervento adeguati. Gli elementi di pro-<br />

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